Aeranti-Corallo: necessario un sostegno alle radio e tv locali

L’emergenza coronavirus sta mettendo in ginocchio l’intero comparto economico italiano, compreso quello pubblicitario, fondamentale per le radio e le tv locali.

Per far fronte alle crescenti difficoltà, Aeranti-Corallo chiede un sostegno dal Governo, come evidenziato nel seguente comunicato stampa:

Aeranti-Corallo ha incontrato oggi, in videoconferenza, il Sottosegretario allo Sviluppo economico on. Mirella Liuzzi, accompagnata dal Capo della relativa segreteria, d.ssa Luigia Spadaro.

All’incontro erano presenti, per Aeranti-Corallo, Marco Rossignoli e Alessia Caricato.

Nel corso dell’incontro, l’avv. Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, ha rappresentato le gravi difficoltà che sta affrontando il settore radiotelevisivo locale nell’attuale fase emergenziale.

In particolare, Rossignoli, nel sottolineare l’importante ruolo dell’emittenza radiofonica e televisiva locale nell’informazione sul territorio relativamente alla crisi generata dal Covid-19, ha evidenziato che gli inserzionisti pubblicitari stanno disdettando i contratti in corso e non stanno realizzando nuove campagne promozionali.

Rossignoli, ha, quindi, chiesto che il Governo assuma misure di sostegno per le imprese del settore, nell’ambito del più generale provvedimento per la salvaguardia dell’economia del nostro Paese che a breve dovrebbe essere assunto dal Consiglio dei Ministri.

Rossignoli ha, inoltre, chiesto che venga effettuato al più presto il riparto alle radio e alle tv locali dello stanziamento dell’extragettito Rai relativo all’anno 2018; ha altresì chiesto il differimento per le radio e le tv locali del termine, scadente il 1° aprile p.v., per la comunicazione annuale del contributo dovuto all’Agcom e per il relativo pagamento.

Ha, quindi, chiesto che, per l’anno 2020, sia possibile per le tv locali commerciali che ricevono contributi di cui al Dpr n. 146/17, di trasmettere programmi di televendita nella fascia oraria 7-24 nella misura del 30% anziché nella più limitata misura del 20%.

Per quanto concerne i provvedimenti che il Ministero dovrà assumere in relazione alla liberazione della banda 700 e al passaggio al Dvbt-2, Aeranti-Corallo ha rappresentato al Sottosegretario alcune criticità al riguardo.

L’avv. Rossignoli ha, infine, chiesto che vengano rilasciate al più presto all’emittenza radiofonica locale autorizzazioni temporanee per le trasmissioni Dab+ nelle aree non ancora pianificate in attesa del riassetto frequenziale complessivo della banda III previsto per il 2022.

DAB+: il piano di assegnazione delle frequenze entro la fine dell’anno

L’Agcom conta di pubblicare il piano di assegnazione delle frequenze DAB+ prima della fine del corrente anno, salvo ritardi dovuti alla nomina del nuovo Consiglio.

E’ quanto comunica Aeranti-Corallo, in merito a quanto emerso da una riunione del RPSG, acronimo di Radio Spectrum Policy Group, organismo che, nell’ambito della Commissione europea, si occupa di problematiche relative allo spettro radioelettrico.

Uno dei principali problemi su cui si sta lavorando è quello del coordinamento bilaterale con i Paesi radioelettricamente confinanti (Francia, Monaco, Vaticano, Slovenia, Croazia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Albania, Grecia e Malta), per evitare reciproche interferenze.

Il piano Agcom potrebbe prevedere per il DAB+, 3 blocchi nazionali e 3 locali, questi ultimi ovviamente diversi tra regioni confinanti, onde evitare mutue incompatibilità.

Il nuovo piano, tuttavia, non potrà essere avviato prima dell’attuazione del nuovo Pnaf Dvb-t nell’area adriatica (da dicembre 2021 a giugno 2022).

Aeranti-Corallo, tramite le parole del coordinatore Marco Rossignoli, auspica che la situazione venga risolta al più presto, per permettere la diffusione in “digital radio” anche alle locali, penalizzate in ancora due terzi del territorio dalla mancata pianificazione.

“Radiovisioni” locali: sono circa una cinquantina le radio non nazionali che dispongono di una tv

Sempre più radio si spostano (anche) verso la tv.

Ad evidenziarlo è Aeranti Corallo, la quale, oltre a sottolineare che quasi 4 milioni di persone guardano un canale televisivo con brand radiofonico (fonte “Volumi RadioTER primo semestre 2019”), ricorda il costante trend in crescita.

Ad oggi, sarebbero poco più di una cinquantina le emittenti locali che trasmettono in “radiovisione” (o comunque con un canale musicale che ne ripete – amplificandolo – l’identificativo).

Entrando nel dettaglio, sette di queste “radio-tv” diffondono su numerazioni LCN della prima fascia (tra il 10 e il 19 e tra il 71 ed il 99); otto sono nel secondo arco di numerazione (tra il 110 ed il 119 e tra il 171 ed il 199), altre otto si trovano nel terzo blocco (tra il 210 ed il 219 e tra il 271 ed il 299), mentre le rimanenti (quasi una quarantina) si sono posizionate tra il 601 ed il 699.

Va precisato, tuttavia, che alcune emittenti utilizzano più autorizzazioni, per cui sono presenti su diversi LCN.

Tre sono le tipologie di programmazione offerte:
1) contenuti simulcast con la radio, con immagini degli studi e video musicali del brano in onda;
2) contenuti simulcast, con presenza di videografica, senza immagini in diretta;
3) contenuti differenti dalla radio, ma con brand analogo.

Va infine sottolineato che vi sono emittenti che hanno abbandonato l’FM, ma che continuano a trasmettere in tv e sulle piattaforme digitali.

La “radiovisione”, un’opportunità per le radio locali secondo Aeranti-Corallo

La diffusione in FM rappresenta, da sempre, la piattaforma elettiva per le emittenti radiofoniche. Sono inoltre attive da tempo nuove piattaforme tecnologiche per la diffusione dei contenuti radiofonici; tra queste vi è la cosiddetta “radiovisione”.

Comincia così un comunicato di Aeranti-Corallo, relativo alla diffusione dei programmi radiofonici attraverso il digitale terrestre.

La radiovisione – spiega l’associazione – è la diffusione di un contenuto video (videoclip o immagini da studio), associato al contenuto audio, attraverso la tecnologia televisiva digitale terrestre Dvb-t. Si tratta di una modalità innovativa di diffusione dei propri contenuti che consente di sopperire alla sempre più limitata disponibilità di radioricevitori domestici (si calcola che ormai solo il 50% delle famiglie abbia un apparecchio radio in casa), rendendo disponibile la radio (arricchita di contenuti audiovisivi) attraverso il televisore.

Per effettuare tale tipo di trasmissione occorre ottenere dal Ministero dello Sviluppo economico una autorizzazione quale Fsma (fornitore di servizi di media audiovisivi). Tale autorizzazione viene rilasciata dalla Dgscerp del Ministero e può essere chiesta ex novo; in alternativa, l’autorizzazione (con relativa numerazione Lcn) può essere rilevata da soggetti già autorizzati per il bacino di interesse.

Con il processo attualmente in corso, relativo al passaggio al digitale terrestre tv di seconda generazione, anche i soggetti interessati ad avviare la c.d. «radiovisione» (nonché quelli che già l’hanno avviata) dovranno seguire l’iter previsto dalla legge di bilancio 2019.

In particolare, la Dgscerp del Ministero emanerà nelle prossime settimane i bandi, per ciascuna area tecnica, per la selezione dei Fsma che avranno diritto a farsi veicolare sulle reti in ambito locale. I criteri per la formazione delle graduatorie sono quelli previsti dal Dpr n. 146/2017 (cioè numero di giornalisti e dipendenti, indici di ascolto Auditel, investimenti in tecnologie innovative).

Aeranti-Corallo: “Diffondere il DAB+ per le radio locali in tutte le regioni”

Uno dei grossi limiti del DAB+ in Italia è l’assenza della pianificazione di frequenze per le radio locali in varie regioni.

Aeranti-Corallo chiede maggior attenzione per le emittenti areali, auspicando che “l’aggiornamento della disciplina del regolamento ricomprenda norme che consentano alle emittenti radiofoniche locali di poter diffondere i propri contenuti in tutte le regioni italiane anche prima dell’adozione e dell’attuazione del nuovo Piano di assegnazione delle frequenze”.

Questo il comunicato dell’11 luglio 2019:

Si è tenuta oggi alla Camera la Relazione annuale al Parlamento dell’Agcom (l’ultima di questa consiliatura). Nel corso del proprio intervento, il Presidente Agcom Angelo Marcello Cardani ha toccato, tra i molti temi, quello della radiofonia digitale. Si legge nella Relazione che “In particolare, dovrà essere completato il procedimento, avviato con delibera n. 13/19/CONS, relativo all’adozione del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze in banda III VHF per il servizio radiofonico digitale DA+ (PNAF-DAB). Tale procedimento è stato avviato a seguito della disposizione di cui all’art. 1, comma 1030, della legge di bilancio 2018, come modificato dall’art. 1, comma 1103, lett. c), della legge di bilancio 2019, con la quale le frequenze della banda III VHF vengono destinate prioritariamente alla pianificazione della radiofonia digitale.

Inoltre si legge nella Relazione – allo scopo di garantire un assetto plurale e competitivo al mercato che andrà a determinarsi con la nuova pianificazione frequenziale, e per garantire un uso efficiente delle risorse pianificate, l ’Autorità intende aggiornare il Regolamento sulla radiofonia digitale la cui attuale versione, finalizzata a disciplinare il settore nella sua fase di avvio, risale al 2009 (delibera n. 664/09/CONS), sebbene con alcune modifiche e integrazioni apportate dalla delibera n.567/13/CONS.”

A margine della presentazione della Relazione annuale Agcom, il coordinatore Aeranti-Corallo, avv. Marco Rossignoli ha dichiarato: “Aeranti-Corallo apprezza il fatto che venga dato impulso alla radiofonia digitale. Occorre, tuttavia, che, l’aggiornamento della disciplina del regolamento ricomprenda norme che consentano alle emittenti radiofoniche locali di poter diffondere i propri contenuti in tutte le regioni italiane anche prima dell’adozione e dell’attuazione del nuovo Piano di assegnazione delle frequenze.”

Rossignoli ha quindi aggiunto che occorrerebbe prevedere che, fino alla data di assegnazione dei diritti di uso delle frequenze, il Ministero rilasci alle società consortili, che svolgono l’attività di operatori di rete in ambito locale, costituite ai sensi del Regolamento di cui alla delibera Agcom n. 664/09/CONS, nelle aree che non sono ancora state oggetto di tale assegnazione, autorizzazioni provvisorie per la sperimentazione delle diffusioni radiofoniche locali in tecnica digitale.

“In tal modo – ha concluso Rossignoli – anche l’emittenza locale potrebbe organizzarsi per competere nei nuovi scenari radiofonici digitali.”

Aeranti-Corallo: “Ancora poche frequenze DAB+ per le radio locali”

Aeranti-Corallo interviene nuovamente sui ritardi della pianificazione delle frequenze utilizzabili, da parte della radiofonia locale, per le trasmissioni in DAB+.

La dichiarazione dell’avv. Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, avviene a margine di un comunicato relativo alle ultime novità che Agcom ha predisposto per l’avvio delle trasmissioni radiofoniche terrestri in tecnica digitale.

Questo il comunicato integrale:

Con delibera n. 223/19/CONS, avente ad oggetto “Consultazione pubblica relativa a modifiche e integrazioni al regolamento recante la nuova disciplina della fase di avvio delle trasmissioni radiofoniche terrestri in tecnica digitale, di cui alla delibera n. 664/09/CONS e successive modificazioni” l’Agcom ha predisposto uno schema di modifiche a tale Regolamento finalizzate a introdurre un obbligo di must carry a carico degli operatori di rete per destinare capacità trasmissiva degli stessi a fornitori indipendenti di contenuti radiofonici.

In particolare, viene previsto l’obbligo per gli operatori di rete radiofonici in ambito nazionale di cedere una quota delle unità di capacità (CU) del blocco di diffusione (formato da 864 CU) a fornitori di contenuti radiofonici nazionali indipendenti nelle seguenti quantità: da parte della concessionaria del servizio pubblico Rai 216 CU; da parte di ciascun operatore di rete nazionale privato 144 CU.

Gli operatori di rete radiofonica in ambito locale dovranno, invece, rendere disponibile la capacità trasmissiva non utilizzata dai partecipanti alle società consortili, a fornitori di contenuti radiofonici in ambito locale autorizzati anche non facenti parte del capitale sociale delle medesime società.
La consultazione pubblica avrà termine il 13 luglio p.v.

Al riguardo, l’avv. Marco Rossignoli coordinatore Aeranti-Corallo, ha dichiarato: “Nel momento in cui l’Agcom prevede nuove norme per incentivare la diffusione di contenuti attraverso la tecnologia radiofonica digitale Dab+, dovrebbe affrontare contestualmente anche la problematica degli spazi frequenziali utilizzabili, con tale tecnologia, dall’emittenza locale. Infatti, in oltre due terzi del territorio italiano, l’emittenza locale non può ancora trasmettere in Dab+ a causa della mancanza di frequenze disponibili.

E’ evidente – ha concluso Marco Rossignoli – che, in un contesto in cui il settore radiofonico sta avviando il processo di digitalizzazione delle trasmissioni, coloro che non potranno operare fin da subito, quantomeno in via sperimentale, con la nuova tecnologia, matureranno un incolmabile ritardo rispetto a coloro che già operano in digitale, con evidenti conseguenze sul pluralismo e la concorrenza nel comparto”.