Radio Birikina sulla frequenze di Veronica One, che ne diventa la concessionaria locale

Radio Birikina sarà collegata a giorni in FM a Torino.

La superstation veneta, già presente in DAB+ nel capoluogo piemontese, trasmetterà sulle frequenze di Radio Veronica One.

La storica antenna torinese terminerà così le proprie trasmissioni, ma resterà partner di Birikina in qualità di concessionaria locale.

Alcuni dei principali impianti su cui sarà diffuso il segnale sono 93.6 per Torino, 93.4 per Cuneo, 93.2 per Alba, 93.8 per Asti, Biella e Vercelli.

Ricordiamo che Radio Birikina già si ascolta in parte del Piemonte orientale, grazie ai 97.1 di Valcava ed ai 103.4 di Campo dei Fiori.

Ulteriori dettagli nei prossimi giorni.

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“Ora che non ho più te” ancora al vertice di EarOne

Cesare Cremonini mantiene il vertice della classifica settimanale di EarOne – datata 1° novembre 2024 – con la sua “Ora che non ho più te”.

Il brano che ha visto il ritorno dell’artista bolognese si conferma, dunque, il più trasmesso in radio negli ultimi sette giorni.

A metà settimana, c’era stata un’impennata di Lazza con “Male da vendere” che aveva raggiunto temporaneamente il vertice (nella Airplay Midweek) e che ora si colloca alla posizione n.2.

Sul podio, anche i Pinguini Tattici Nucleari con “Romantico ma muori”.

Questa la ‘top ten’ della settimana.

1. Ora che non ho più te – Cesare Cremonini
2. Male da vendere – Lazza
3. Romantico ma muori – Pinguini Tattici Nucleari
4. Dancing in the flames – The Weeknd
5. Ragni – Tananai
6. Niente panico – Ghali
7. Per due come noi – Olly, Angelina Mango, Jvli
8. Amore disperato – Achille Lauro
9. What don’t belong to me – Post Malone
10. Il linguaggio del corpo – Paola & Chiara, Bigmana

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Al via la nuova programmazione di RTR 99 Story, dedicata agli “anni più belli”

È partita a mezzogiorno di oggi, 1° novembre 2024, la nuova programmazione di RTR 99 Story, seconda emittente del gruppo Editrice Reporter II (Roma), che già edita la popolare RTR 99 Canzoni e Parole fuori dal Coro.

RTR 99 Story “gli anni più belli” trasmette da ora una originale programmazione di sole canzoni internazionali degli anni ’50 e ’60 e dei primissimi anni ’70, accuratamente scelte tra migliaia di titoli in catalogo, tutti in versioni originali.

Intere discografie degli artisti che hanno originato il pop e classic rock di sempre.

RTR 99 Story è diffusa in DAB+ a Roma, Frosinone, Latina (mux EmmeDab), e via ip sul sito rtr99.it, sulle app RTR 99, sugli smart-speaker e su tutti i dispositivi connessi.

(Comunicato stampa)

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La storia delle presidenziali USA a “Cento, un secolo di radio”

Alla vigilia delle elezioni Americane, Umberto Broccoli a “Cento, un secolo di radio”, in onda lunedì 4 novembre alle 18.05 su Rai Radio1, ricorda due importanti Presidenti degli Stati Uniti del passato: Dwight D. Eisenhower, eletto il 4 novembre 1952, e Richard Nixon, eletto il 5 novembre 1968.

Negli Stati Uniti, si vota per l’elezione del Presidente sempre di martedì, precisamente il martedì dopo il primo lunedì nel mese di novembre. Lo decise il Congresso nel 1845.

In trasmissione viene proposto il messaggio di saluto e di pace a tutto il mondo del Presidente Eisenhower dagli studi di “Voice of America”, in occasione del 15° anniversario della trasmissione (tratto da “Voci dal Mondo”, Programma Nazionale, 3 marzo 1957).

A seguire si ascolta la voce del Presidente Richard Nixon in collegamento dall’aeroporto di Ciampino, in Italia, in occasione della sua visita del 1969 (da “Speciale” a cura della Redazione Radiocronache, radiocronista Ettore Corbò, 27 febbraio 1969).

(Comunicato stampa)

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“Servono più risorse frequenziali DAB per le emittenti locali”: la richiesta del CNRTv

Riceviamo e pubblichiamo una lettera, inviata dal CNRTv (Coordinamento Nazionale RadioTv e Terzo Polo Digitale) ad AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ed al MIMIT (Ministero del Made in Italy) lo scorso 8 agosto, in merito alla richiesta di nuova risorse frequenziali DAB per le emittenti locali.

In riferimento all’oggetto la presente per chiedere ad Autorità e Ministero in indirizzo, per le proprie specifiche competenze, l’integrazione di risorse frequenziali al PNAF DAB.

Premesso che:
• in base alla normativa di settore in vigore, fra cui L. 66/2001, il d.lgs 259/2003 “Codice delle Comunicazioni Elettroniche” con relative modificazioni ed integrazioni, il d.lgs 208/2021 “TUSMA”, nonché le risultanze dei coordinamenti internazionali, l’AGCOM ha emanato la delibera 286/22/CONS con la quale, su proposta dell’ex MiSE, oggi MIMIT, ha approvato il “Piano provvisorio di assegnazione delle frequenze in banda VHF-III per il servizio di radiodiffusione sonora in tecnica digitale DAB+”, più sinteticamente chiamato PNAF DAB, individuando, fra l’altro, n. 21 bacini regionali;
• nel corso dell’anno 2023, il MIMIT ha emanato, per ogni bacino, altrettanti “Bandi di manifestazione d’interesse per l’assegnazione dei diritti d’uso sui bacini locali ad operatori di rete DAB+”;
• con altrettante determine il MIMIT ha reso pubblico l’esito della “Manifestazione d’interesse per l’assegnazione dei diritti d’uso per le reti pianificate sui bacini di utenza locale ad operatore di rete DAB+”;
• esauriti i bandi, il MIMIT, ha emanato in data 30/7/2024 il decreto direttoriale con il quale definisce il “Calendario Nazionale Attuazione PNAF DAB”, ovvero, la cosiddetta “Roadmap per Bacino d’Utenza”.

Tutto ciò premesso, con la pubblicazione della “roadmap”, di cui al decreto direttoriale del 30/7/2024 emanato dal MIMIT, risulta evidente, come una cartina di tornasole, che le risorse illo tempore pianificate risultano in molte regioni decisamente insufficienti ad accogliere le Concessionarie locali aventi diritto. Peraltro, la necessità di avere maggiori risorse rispetto al PNAF DAB sono state più volte ribadite dalla scrivente associazione (richiesta sposata anche da altre associazioni di categoria) nel corso di audizioni e Tavoli tenutisi sull’argomento fra cui il Tavolo tecnico tenutosi il 1/2/2023 nel corso del quale fu condivisa da tutti la imprescindibile necessità che “nessuno venisse lasciato indietro”.

Inoltre, nell’ambito delle osservazioni alle Linee Guida DAB+ 2022 inviate al MIMIT via pec in data 10/1/2023 la scrivente aveva anche qui espresso la “seria e ponderata preoccupazione circa le risorse rese disponibili dal PNAF DAB 2022 che, in diversi casi, non soddisfa i diritti dei legittimi Concessionari che hanno ottenuto l’autorizzazione in tecnica digitale in ambito locale per partecipare alla transizione al digitale del mezzo.”.

Preoccupazione che si è concretizzata ed evidenziata proprio con la ufficializzazione della roadmap.

Oggi ci duole rappresentare che in diversi bacini come Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia, regioni con consistente presenza di emittenti locali, sono in corso “contest” per l’assegnazione dei diritti d’uso che vedranno, in ogni caso, esclusi Consorzi costituiti da Concessionari che hanno legittimamente diritto a trasmettere in tecnica digitale. E che nel caso di intese fra consorzi l’esclusione inevitabile di una parte dei soci concessionari e una riduzione della capacità trasmissiva, per effetto dell’accorpamento, per coloro che restano, sarà bassissima al punto da non essere più conveniente e giustificato il passaggio al digitale radiofonico.

Infatti, capacità trasmissive e bitrate troppo bassi renderanno un pessimo servizio all’ascoltatore in quanto l’audio sarà, molto verosimilmente, pari alla qualità di un citofono ed il “livello di protezione” insufficiente a garantire una ricezione continuativa del segnale al punto da far preferire al DAB l’ascolto dell’FM nonostante sia sempre più interferita. Ciò causerà una perdita di competitività, oggi già parzialmente evidente, con le emittenti nazionali che trasmettono in DAB con 54CU e con bitrate pari 72 kbps. In alcuni casi le emittenti nazionali, fra cui la RAI, utilizzano per il canale principale 72CU e 96 kbps. Nella fattispecie risulta lampante che l’ascolto è decisamente di qualità e preferibile rispetto all’FM per il buon livello di protezione e l’elevato bitrate. In questo caso sono ospitabili su un multiplexer non più di n. 12 emittenti. Nel caso, invece, di capacità trasmissiva per canale pari a 54CU e 72 kbps, i canali sarebbero n. 16. Un discreto compromesso.

In diversi casi i Consorzi a “contest” sono molto partecipati e quindi con una impossibilità tecnica di accorpamento. Ad esempio, 12+12 canali darebbero luogo a 24 canali con soli 36CU e 48 kbps per emittente. Decisamente una soluzione a dir poco catastrofica.

In sintesi, riteniamo che forzare intese ed accorpamenti che portano a risultati di bassa qualità per l’utenza sia altamente deleterio per un settore che si aspettava, con il passaggio alla radio digitale, un rilancio del mezzo e del mercato. Inoltre intese forzate verso forti accorpamenti generano fuoriuscite dal mercato delle emittenti locali che legittimamente intendono passare al digitale avendo anche, in alcuni casi, manifestato impegno a dismette frequenze in FM. La loro esclusione rappresenterebbe, altresì, una gravissima lesione dell’articolo 21 della Costituzione.

Pertanto, la scrivente associazione di categoria, per i motivi sopra esposti e sulla base del comma 4 art. 1 della delibera 286/22/CONS, chiede che gli Enti in indirizzo integrino/modifichino il PNAF DAB, ove si rendesse necessario a garantire i diritti dei Concessionari locali a trasmettere in tecnica digitale, con le nuove e necessarie risorse frequenziali oppure modificando quelle pianificate che, messe a bando, non sono state richieste e che, pertanto, resterebbero inutilizzate. Una rivisitazione a strettissimo giro del PNAF DAB eviterebbe dei “contest”, darebbe maggiore garanzia a quelle emittenti che attraverso i Consorzi hanno già fatto importanti investimenti, che diversamente diventerebbero vani oltre che dannosi sotto il profilo finanziario ed imprenditoriale con inevitabili ricadute occupazionali negative. Ed, per finire, ma non in ultimo, eviterebbe dei contenziosi legali che già si registrano all’orizzonte qualora un Consorzio venga escluso senza tangibili motivi.

Si chiede, altresì, di sospendere nelle more delle modifiche/integrazioni al PNAF DAB, il decreto direttoriale del 30/7/2024 emanato dal MIMIT al fine di evitare disservizi all’utenza in DAB già acquisita, con l’interruzione del servizio delle Concessionarie locali già operanti mediante Operatore di Rete locale che ha manifestato interesse ai diritti d’uso e che attualmente si trovano in condizione di “contest” a causa della insufficienza delle risorse pianificate dal PNAF DAB in vigore.

Si chiede, altresì, audizione congiunta sull’argomento in oggetto per meglio illustrare la problematica qui sinteticamente rappresentata.

Nel rimanere a disposizione ed in attesa di riscontro, si porgono distinti saluti.

CNRTv – Coordinamento Nazionale RadioTv e Terzo Polo Digitale

(Comunicato stampa)

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Aeranti Corallo: frequenze DAB+ insufficienti per le radio locali

Dal contenuto dei provvedimenti della DGTEL del MIMIT di pubblicazione delle manifestazioni di interesse espresse dalle società consortili che svolgono l’attività di operatore di rete locale, ammesse alle procedure per l’assegnazione dei diritti di uso delle frequenze per le trasmissioni radiofoniche digitali terrestri DAB+, emerge che, in alcuni bacini di utenza previsti dal piano nazionale di assegnazione delle frequenze DAB+ (PNAF-DAB), si renderà necessario espletare i beauty contest di cui all’art. 12 ter della Delibera Agcom n. 664/09/CONS e s.m.i. in quanto le frequenze pianificate sono in numero inferiore a quelle per le quali è stato manifestato l’interesse.

Ne consegue che, in tali bacini, i fornitori di contenuti radiofonici partecipanti alle società consortili, che non risulteranno, all’esito di beauty contest, assegnatarie dei diritti di uso, non potranno diffondere i propri palinsesti in tecnica digitale DAB+.

Al riguardo l’avv. Marco Rossignoli coordinatore Aeranti-Corallo ha dichiarato: “In tale modo verranno sostanzialmente disattesi i principi di pluralismo di cui all’art. 24 della legge n. 112/2004 secondo i quali lo sviluppo della diffusione radiofonica in tecnica digitale (T-DAB) deve rappresentare la naturale evoluzione del sistema analogico”.

“Per dare soluzione al problema – ha proseguito Rossignoli a parere di Aeranti-Corallo, sarebbe necessario assegnare ulteriori frequenze nei bacini dove le stesse sono, allo stato, quantitativamente insufficienti. Con un impiego di pochissime ulteriori frequenze, nei bacini dove vi è effettiva esigenza, sarebbe, pertanto, possibile – ha aggiunto Rossignoli garantire le risorse radioelettriche necessarie per permettere a tutte le radio locali commerciali e comunitarie interessate di poter diffondere i propri programmi in tecnica DAB+”.

“Tale risultato – ha concluso Rossignolisarebbe raggiungibile qualora si rendesse possibile, anche in deroga alle disposizioni del TUSMA (D. Lgs. N. 208/21 e s.m.i.), nei casi effettivamente necessari e previo parere dell’Agcom, l’assegnazione da parte del MIMIT di ulteriori frequenze fermo restando, comunque il divieto, già normativamente previsto, di causare interferenze nei confronti dei Paesi radioelettricamente confinanti”.

(Comunicato stampa)

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