Il vero “tormentone” estivo? Per le piattaforme digitali è Fred De Palma, quasi ignorato dalle radio

Si chiama “Una volta ancora” il brano che sta andando per la maggiore sulle piattaforme digitali, nel mese di agosto 2019.

Loro sono Fred De Palma e Ana Mena: insieme oscillano tra il primo ed il secondo posto su tutte le principali piattaforme digitali.

“Una volta ancora” si trova al vertice sulla classifica settimanale di Spotify Italia, su quella di YouTube Italia Music e su quella dei singoli di FIMI.

Scende al secondo posto sulla iTunes Chart, dove in testa troviamo Benji&Fede con “Dove e quando”, brano che si alterna sul podio proprio con quello di Fred De Palma.

E in radio? Nella settimana di Ferragosto, “Una volta ancora” è risultato essere appena 29esimo (anche se in forte salita dalla posizione n.55) secondo EarOne, mentre è arrivato alla n.23 nelle rilevazioni di Radio Airplay.

Più allineato, invece, il resto della musica dell’estate, con pezzi quali “Mambo Salentino” di Boomdabash feat. Alessandra Amoroso, “Señorita” di Shawn Mendes & Camila Cabello e “Jambo” di Takagi & Ketra, Omi & Giusy Ferrari, presenti sia in radio sia nelle piattaforme digitali.

Monina: “Le radio non devono passare la musica che va su Spotify”

La musica che funziona su Spotify – quella che vede ai vertici in primis giovani trapper – scontenta tutti, se trasmessa in radio.

E’ questo, in estrema sintesi, ciò che scrive Michele Monina in un interessante editoriale, pubblicato da Linkiesta.

Tutto nasce dal cambiamento epocale che Spotify ha portato nel mondo della discografia.

Se per anni sono state le radio a condizionare il mercato, decidendo – di fatto – che cosa sarebbe diventato un successo e che cosa no, da alcuni anni Spotify ha sempre più preso piede, diventanto il principale punto di riferimento per i più giovani (che la radio l’ascoltano poco o niente).

Monina definisce radio, discografici, promoter e manager, un gruppo di “in fin di vita” che ha inseguito il proprio “carnefice” (Spotify) cercando di portarsi in casa la musica che funziona su questa piattaforma.

Il risultato però “scontenta” tutti, in quanto il pubblico radiofonico non ama la musica che funziona in questa piattaforma, “imbalsamando” – si legge – “una intera generazione di artisti, i cosiddetti Big”. E chi ascolta Spotify non passa comunque alla radio.

Monina conclude con una riflessione specifica, riconoscendo a Lorenzo Suraci, editore di RTL 102.5 e presidente della neo-nata PER Player Editori Radio, la lungimiranza di aver ripreso a trasmettere artisti quali Mietta, “poco congeniale agli editor di Spotify e forse anche a certe radio”.

FM-world entra negli smart speaker tramite podcast

L’informazione di FM-world passa ora anche tramite podcast.

Ha preso il via un servizio sperimentale, disponibile ogni settimana su Spotify, per anticipare e aggiornare “via vocale” le news del nostro sito, le novità dell’app, i tour per le radio e le discussioni sui nostri spazi social.

Si chiama “I 100 secondi di FM-world” e, al momento, preclude soltanto uno spazio informativo che sarà in futuro implementato da brevi interviste, interventi della community ed altro ancora.

Per suggerimenti e/o commenti, è disponibile la nostra mail [email protected] o è possibile contattarci tramite la nostra pagina Facebook.

Lo spazio è disponibile cliccando qui sotto.

Con l’app di FM-world, raccontaci che cosa ascolti in auto

Che cosa ascolti abitualmente quando sei in auto? Preferisci la compagnia della radio o la musica di Spotify?

Queste ed altre opzioni sono presenti nel nuovo sondaggio della app di FM-world.

Otto risposte (più un generico “Altro” come nona opzione) che passano dalla tradizionale radio FM, alle emittenti in DAB+ e in streaming, a cui seguono Spotify, YouTube o più semplicemente CD, mp3 e podcast.

Una panoramica che evidenzia la moltitudine di proposte che si possono ascoltare oggi in auto.

E in un mondo sempre più digitalizzato, al momento a vincere è ancora l’FM.

Quanto durerà?

L’app di FM-world è disponibile sui principali store digitali ed è scaricabile gratuitamente.

Crescono gli utenti di Spotify, quali conseguenze per la radio?

Sono circa 217 milioni gli utenti di Spotify nel mondo; di questi, circa 100 milioni pagano un abbonamento mensile per fruire del servizio di musica in streaming.

Sono i dati che la compagnia ha annunciato, nel corso della presentazione dei risultati finanziari del primo trimestre, chiuso con ricavi in crescita del 33% su base annua e una riduzione delle perdite rispetto al pari periodo del 2018.

Dei 100 milioni di persone che spendono per ascoltare musica senza pubblicità, il 40% si trova in Europa, il 30% in Nord America, il 20% in America Latina e il restante 10% in altre aree geografiche.

In crescita anche il numero di utenti complessivi, cioè paganti e non, passato dai 173 milioni del marzo 2018 ai 217 milioni del mese scorso.

A fronte di una utenza in costante aumento, quali sono le conseguenze per la radio? Spotify è da considerarsi un concorrente del mezzo o una piattaforma diversa e quindi non confrontabile?

La domanda ha diviso più volte professionisti e addetti ai lavori.

Di certo, radio e piattaforme digitali rappresentano sempre più un “pacchetto unico” dell’intrattenimento, disponibile dagli smartphone alle smart TV, fino alle connected-car.

Unica Radio, l'”unica” universitaria (al momento) sul DAB+

Era successo che emittenti universitarie, in passato, trasmettessero in FM, non era ancora avvenuta però la diffusione via DAB+.

A “rompere il ghiaccio” è Unica Radio, emittente universitaria di Cagliari, nata l’8 ottobre 2007 e finora diffusa esclusivamente via web.

Dal 10 dicembre 2018, grazie ad un accordo col consorzio Digital Radio Group che trasmette sul canale 10A, Unica Radio è stata collegata sul mux che trasmette dal Monte Serpeddì e copre il cagliaritano e parte del Campidano.

Ma non solo: Unica Radio è presente da qualche giorno anche su Spotify. Le produzioni ed i podcast sono ascoltabili su quella che forse oggi è la piattaforma più amata dai giovani.

Sul sito dell’emittente, si legge che tra i progetti di Unica Radio vi sono “l’informazione e la formazione degli studenti ma anche la realizzazione di campagne sociali e di informazione europea grazie al network nazionale degli operatori radiofonici italiani Raduni”.