Il “Deejay Time” diventa un film

Il Deejay Time diventa un film: l’eccezionale documentario, che racconta la storia del programma del primo pomeriggio diventato “un mito” negli anni ’90, uscirà venerdì primo dicembre.

Il lungometraggio non sarà visibile al cinema, ma verrà distribuito tramite la compilation “Deejay Time – The best of” che conterrà il codice per vedere online il progetto.

L’idea nasce a distanza di tre anni dalla prima reunion del quartetto Albertino, Fargetta, Molella, Prezioso, a cui è seguito un tour molto partecipato, che ha evidenziato quanto sia ancora amato oggi quello che rimane il più noto programma dance italiano.

Il docufilm si chiama “And the heads keep on movin'” e si rifà ad uno degli slogan-tormentoni lanciati da Albertino. Erano gli anni dell’omino (e della bambina) nel tombino e degli amici della cassettina, quando i brani che si ballavano in discoteca diventavano grandi successi se scalavano la “Deejay Parade”, la classifica del sabato pomeriggio che apriva un weekend di serate in giro per l’Italia. Tanti i nomi di punta che sono entrati nell’olimpo della dance e che sono rimasti un simbolo degli anni ’90: Snap!, Technotronic, Reel 2 Real, Robin S, Ultra Natè, The Chemical Brothers, Run-DMC, Corona e olti altri.

La storia del “Deejay Time” è raccontata con interventi e interviste di personaggi che lo seguivano, ma che soprattutto si sono incrociati col programma: da Jovanotti a Linus, da J-Ax a Max Pezzali, da Alexia a Benny Benassi. Tutti assieme per celebrare un fenomeno che, al di là dell’età anagrafica dei protagonisti, sarebbe difficile bissare oggi, in un’epoca in cui la radio resta un medium importante, ma non ricopre più la centralità di cui godeva in epoca pre-internet e pre-social in ambito musicale.

In rete intanto è disponibile già da giorni il teaser di “And the heads keep on movin’”, che il sito di Radio Deejay ha anticipato all’indirizzo www.deejay.it/news/deejay-time-reunion-diventa-un-film-le-prime-immagini-di-and-the-heads-keep-on-movin/543309

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L’orchestra europea sostenuta da Radio Rai diventa italiana

C’è anche Radio Rai tra i sostenitori di Euyo (European Union Youth Orchestra), l’orchestra dei giovani dell’Unione Europea che aveva sede a Londra, ma in seguito alla Brexit, ha dovuto trasferirsi in un altro Paese membro.

E il Paese in questione sarà l’Italia, più precisamente a Ferrara, la città il cui Teatro Comunale è dedicato a Claudio Abbado, fondatore nel 1976 dell’orchestra stessa.

Le sedi operativa e legale di Euyo, che vanta la presenza di ben 160 giovani artisti, saranno dunque – come riportato da una nota agenzia – il teatro comunale Claudio Abbado di Ferrara ed il palazzo Rai di via Asiago a Roma. Proprio la Rai, peraltro, è l’unico sostenitore di Euyo tra i servizi pubblici dell’Unione Europea e contribuisce alle selezioni dei giovani che ne entrano a far parte, direttamente nella sede storica della radio.

In occasione dell’Anno europeo del patrimonio culturale, l’azienda della Radiotelevisione italiana darà ampio spazio alla musica e ai giovani artisti di Euyo, con la trasmissione dei concerti più prestigiosi della stagione musicale.

Le selezioni finali del 2017 per l’Orchestra dei Giovani dell’Unione Europea stanno avvenendo proprio in questi giorni. I candidati per il 2017 sono nati tra il 1990 ed il 2000, ma la radio di Stato resta sempre operativa per nuovi artisti che vogliano entrare a far parte di Euyo, attraverso il sito appositamente dedicato www.euyo.rai.it.

L’offerta di Radio Rai dedicata alla musica classica e sinfonica resta indubbiamente vasta, sia con programmi specifici della rete culturale del gruppo Radio3, sia per il canale tematico Rai Radio Classica, l’ex-quinto canale della Filodiffusione, presente in streaming, DAB+, digitale terrestre e – solo per i principali centri urbani – anche in FM.

Come riportato da Wikipedia, un aspetto “unico” e inconfondibile di Rai Radio Classica sono gli “annunci”, da sempre particolarmente curati sia nel testo sia nella dizione, in modo che sia conforme al DOP – Dizionario di Ortografia e Pronunzia, che ha costituito per decenni il testo di riferimento obbligatorio per tutti coloro che in Rai parlavano al microfono.

Rai Radio Classica è gestita dal direttore dei Canali di Pubblica Utilità Rai; la programmazione artistica è curata da molti anni dal Maestro Massimo di Pinto, successore del Maestro Vittorio Bonolis e di Fabrizio Centamori (dirigente storico di Isoradio) e la produzione e trasmissione sono a cura della Produzione Radiofonica della Rai di Roma.

Le numerose rubriche sono focalizzate principalmente sulla musica cosiddetta colta, ma da tempo ormai ha ampliato il suo raggio di indagine verso altri tipi di espressione artistica, come il jazz, le colonne sonore, la poesia, le commedie musicali e la musica etnica.

Ascolti anni ’90: quando erano Radio1, Deejay e RDS a dominare

La radiofonia italiana sta attendendo gli ascolti relativi al primo semestre 2017, gestiti – per il primo anno – da TER Tavolo Editori Radio. Un dato che arriva con forte ritardo rispetto agli anni precedenti e che dovrebbe essere reso noto nei prossimi giorni.

Negli ultimi anni, il risultato relativo al Giorno Medio Ieri ha conferato la leadership di RTL 102.5 con numeri vicini ai 7 milioni di ascoltatori, ma che cosa succedeva ai tempi di Audiradio che racchiundono sostanzialmente i due decenni degli anni ’90 e 2000?

Secondo le rilevazioni di quegli anni, era Radio1 la più seguita dagli italiani. Nel 1997, la prima rete Rai arrivò addirittura a quota 8.596.000 contatti nel GMI. Un risultato record, poi gradualmente calato, ma mai sceso sotto i 6 milioni fino al 2009 e prima dell’arrivo dell’indagine Radio Monitor di GfK Eurisko, da cui emerse un dato ridimensionato.

Più distanti i network, con una iniziale leadership di Radio Italia Solo Musica Italiana nel 1990 ed un costante primo posto di Radio Deejay dal 1993 (3.687.000) al 1996 (4.583.000), riconquistato anche per buona parte del primo decennio del 2000 (con punte vicine ai 6 milioni).

La fine degli anni ’90 invece fu appannaggio di RDS Radio Dimensione Suono, all’epoca basata sul 50% di musica italiana e 50% di musica internazionale. Il vertice tra i network fu raggiunto nel ’97, ’98, ’99 con un picco proprio nel 1998 quando il network capitolino superò quota 5 milioni (esattamente 5.057.000).

Ed RTL 102.5? Il network di Suraci ha goduto nel tempo di una lieve ma costante crescita, oscillando tra il terzo ed il quinto posto negli anni ’90, diventato poi secondo all’inizio dei 2000 e raggiungendo il vertice nel 2008 con 5.399.000 ascoltatori. Da lì, l’escalation nota con il superamento dei 6 milioni nel 2012, quando l’indagine era già gestita da GfK Eurisko.

L’incremento degli ascolti negli ultimi anni, tuttavia, ha riguardato anche Radio 105, oggi prima nel quarto d’ora medio e oscillante tra i 4 ed i 5 milioni nel giorno medio ieri. Non era mai andata così fino al 2008, quando in vent’anni il network – oggi Radio Mediaset e che fino al ’95 veniva identificato Rete 105 – aveva sempre conquistato posizioni attorno al quarto o quinto posto con un numero di ascoltatori compreso tra i 3 ed i 4 milioni.

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Diletta Leotta, neo-speaker di 105

Segni particolari: quasi 2 milioni di follower su Instagram, una passione per lo sport praticato, un’ospitata a Sanremo 2016 per parlare di cyberbullismo. Lei è Diletta Leotta, giornalista e conduttrice televisiva esperta di calcio, di recente premiata come “Miglior Instagrammer” ai Macchianera Internet Awards 2017.

Ospite, nel corso di diverse puntate, di Daniele Battaglia e Alan Caligiuri nel programma “105 Take Away” (in onda dal lunedì al venerdì dalle 12.00 alle 14.00), Diletta Leotta ha cantato “Felicità” di Albano e Romina Power, “Figli delle stelle” di Alan Sorrenti, “Non succederà più” di Claudia Mori, ha chiacchierato con gli ascoltatori, ha giocato e scommesso con i conduttori.

Tutto questo come puro divertimento. Il gioco però si è trasformato in passione, la verve di Diletta ha convinto sia gli ascoltatori che la Radio. Da qui la decisione di proporle una nuova avventura.

A partire da oggi infatti Diletta entra ufficialmente a far parte della squadra di Radio 105.

“Stare in radio con Daniele e Alan è come andare a pranzo con due amici e parlare di tutto ciò che ti viene in mente senza alcuna remora. Con loro è impossibile non divertirsi. 105 Take Away è l’unico posto al mondo dove una stonata come me può cantare qualsiasi cosa senza essere sommersa di pomodori.”

L’appuntamento è con “105 Take Away” – con Daniele Battaglia, Diletta Leotta, Alan Caligiuri – in onda su Radio 105 dal lunedì al venerdì dalle 12.00 alle 14.00.

(Comunicato stampa)

FM-world al Web Radio Festival: il futuro è nei contenuti

Due giorni per valorizzare le emittenti via web e l’enorme patrimonio che rappresentano per la radiofonia italiana: Roma ha celebrato anche quest’anno il Web Radio Festival, evento giunto alla sua quarta edizione, organizzato da Radio Speaker, col supporto di diversi partner tra cui FM-world.

Tra tanti workshop ed un’importante vetrina per tutti coloro che operano attorno al mondo della radio, il Web Radio Festival ha eletto per l’edizione 2017, Federico Salmetti come miglior speaker maschile, Catia Matilde come miglior speaker femminile e RadioLibri come migliore web radio. Il tutto di fronte a diversi rappresentanti della radiofonia nazionale, quali Danny Stucchi di Radio Capital, Laura Antonini di Radio Deejay, Fabrizio Tamburini di m2o e Federica Gentile di RTL 102.5.

Nei due giorni, a cui hanno partecipato non solo esponenti del mondo “web” ma anche diversi operatori dell’FM interessati ai fermenti che emergono dalla rete, sono state evidenziate esperienze e prospettive sul futuro della radio: dalle connected car che consentiranno sempre più l’ascolto via web in movimento, alle evoluzioni del linguaggio radiofonico, dalla radiovisione di svariate emittenti, a casi specifici come quello di Radio Amatrice, raccontato direttamente dal sindaco della località colpita dal grave sisma dello scorso anno Sergio Pirozzi.

Una moltitudine di contenuti di cui anche FM-world è stato tra i protagonisti, con un dibattito che ha visto sul palco il CEO di 22HBG (società editrice di FM-world) Gianluca Busi, il direttore e ideatore della testata Nicola Franceschini, ma anche due ospiti illustri: Mauro Casciari, noto per le sue svariate esperienze radio e tv ma anche storico collaboratore del sito, e il giovane Filippo Grondona, non ancora maggiorenne e già da tempo speaker della superstation milanese Radio Millennium.

Con loro si è fatta un’analisi sulla radiofonia a tutto tondo: da dove arriva (e da dove nasce lo stesso FM-world) a quali sono le prospettive per il “domani”, in un contesto in cui i millennial, pur disponendo – rispetto alla precedente generazione – di svariati mezzi per comunicare, ascoltare musica ed informarsi, hanno ancora un legame con la radio, la conoscono e la seguono, soprattutto nel momento in cui ne diventano potenziali fruitori in auto.

La radio quindi ha un futuro, è un mezzo plasmabile e adattabile a tutte le piattaforme e deve puntare sempre più sui contenuti. Proprio verso questa direzione sta andando FM-world: nato come sito e cresciuto grazie alla numerosa community che diventa essa stessa fornitrice di contenuti su Facebook, ora FM-world è diventato un importante aggregatore che include, all’interno della propria APP, le migliori emittenti italiane. Dai network alle locali, dalle webradio alle emittenti in lingua italiana sparse nel mondo, FM-world è oggi portatore di contenuti “made in Italy”.

A confermarlo, tra le altre, anche l’ingresso nell’APP di FM-world di ICN Radio, l’emittente in lingua italiana del New Jersey, a poca distanza dalla città di New York, che ha “celebrato” il proprio inserimento con una telefonata avvenuta in diretta nel pomeriggio di sabato 27 ottobre durante il programma di Tony Pasquale, che ha dialogato di radio, comunicazioni e italiani nel mondo assieme a Nicola Franceschini.

L’APP di FM-world, lo ricordiamo, è disponibile gratuitamente su tutti i digital store e amplierà ulteriormente il numero di emittenti al suo interno nei prossimi mesi, cercando di evadere anche le numerose richieste arrivate al nostro staff presente al WRF, composto da Daniele Borrelli, Matteo Rossi, Fabrizio Tripaldi e Maria Vittoria Busi.

 

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Radiofreccia porta gli ascoltatori alla scoperta dei luoghi rock

Radiofreccia compie un anno. Un anno dedicato a far rivivere la mitica stagione delle radio libere degli anni ‘70 per diventare la radio punto di riferimento del rock, grazie ad un lavoro incessante di sperimentazione, ricerca, cultura e programmazione sempre in diretta.

“Radiofreccia celebra questo traguardo con un progetto di comunicazione” – dichiara Marta Suraci, responsabile Marketing e comunicazione – “ che mette al centro l’essenza del rock: un’energia, una grinta, un attaccamento alla vita e alle sue emozioni che fa parte di ognuno di noi”.

Il promo realizzato dall’agenzia DLVBBDO con un linguaggio graffiante è intitolato “L’URLO”: se solo potessimo tornare indietro e sentire per un momento l’urlo che abbiamo fatto quando siamo venuti al mondo scopriremmo che quell’urlo è il rock. Un urlo che Radiofreccia ha emesso un anno fa, il giorno in cui ha iniziato le trasmissioni.

Per celebrare questo primo anno passato a tutto rock, Radiofreccia lancerà un concorso su radio e digital per regalare ad alcuni fortunati ascoltatori il “Rock Weekend”: il vincitore, accompagnato da Eddi Berni, una delle voci di Radiofreccia, volerà a Londra con un amico alla scoperta dei luoghi che hanno fatto la storia del rock. Dalla casa-museo di Jimi Hendrix alle strade della musica di Soho, dalle mostre a tema ai locali che hanno visto nascere il punk. E poi le location immortalate nelle copertine degli album più importanti, gli edifici che hanno fatto da sfondo alle vite dei più grandi rocker, ma anche musica dal vivo e negozi di dischi, in un percorso che unisce idealmente Beatles e Bowie, Pink Floyd e The Clash, Sex Pistols, Oasis e tanti altri.

Per partecipare basta andare su www.radiofreccia.it e rispondere correttamente alle domande.

(Comunicato stampa)