Un percorso di due ore per rivivere 90 anni di radio a Torino

Due ore per ripercorrere la storia della radio a Torino.

E’ quanto accadrà lunedì 20 maggio alle 18.00, presso il Centro di Produzione Radio Rai di via Giuseppe Verdi 31, nel capoluogo piemontese.

Come riportato da Raiplayradio, l’Auditorium Radiofonico C della sede Rai ospiterà “Qui Radio Torino” un evento organizzato da Radio Techetè e Rai Teche, dove sarà possibile ascoltare e ripercorrete tutta la storia della radio della “città dei quattro fiumi”.

A partire dalle ore 18.00, un percorso di due ore attraverso l’ascolto di brani radiofonici originali e delle voci dei protagonisti al microfono.

Si potrà seguire il racconto delle produzioni, degli spettacoli e delle figure di spicco che hanno fatto la storia della Radio a Torino, iniziata nel lontano 11 febbraio 1929 con l’inaugurazione degli impianti sul colle della Maddalena.

Ospiti di “Qui Radio Torino” saranno Bruno Gambarotta ed Ermanno Anfossi che, insieme ad Andrea Borgnino, responsabile di Radio Techetè ed Edoardo Melchiorri, programmista del canale, guideranno il pubblico in un viaggio costellato di programmi di archivio della radio e della televisione, accompagnati dalla musica del cantautore Carlo Pestelli.

L’evento è ad ingresso libero.

La Rai ricorda che per partecipare la prenotazione è obbligatoria, contattando telefonicamente lo 011.8104858 o la mail [email protected]

94 anni di radio: il 6 ottobre 1924, la prima trasmissione italiana

Il 6 Ottobre del 1924 nasceva in Italia la prima trasmissione radiofonica.

La voce via etere del primo annuncio è sempre stata attribuita a Maria Luisa Boncompagni (anche se da ricerche più recenti si ipotizza il nome di Ines Viviani Donarelli), che presentava un palinsesto composto di musica operistica, da camera e da concerto, di un bollettino meteorologico e notizie di borsa.

L’URI, Unione Radiofonica Italiana, prima società concessionaria della radiodiffusione in Italia, veniva fondata – come riporta il sito RAI “Storia della Radio” – il 27 Agosto 1924, come accordo tra le maggiori compagnie del settore: Radiofono, controllata dalla compagnia Marconi, e SIRAC (Società Italiana Radio Audizioni Circolari). Presidente della Società Enrico Marchesi, ex direttore amministrativo della FIAT di Torino. Fondamentale la mediazione del Ministro delle comunicazioni Costanzo Ciano.

L’Agenzia giornalistica Stefani veniva designata dal governo come l’unica fonte delle notizie che l’URI poteva trasmettere. Si trattava della prima agenzia di stampa italiana nata a Torino nel 1853, voluta da Cavour come portavoce della sua politica. Nel 1924 diventava proprietà di un fedelissimo di Mussolini, Manlio Morgagni che ne faceva un potente strumento di regime.

L’Unica stazione trasmittente era quella di Roma, posizionata nell’attuale quartiere Parioli, allora ancora campagna. Eravamo agli inizi e il pubblico era composto da amatori interessati più alla novità tecnologica del radioascolto che ai programmi veri e propri.

Nel gennaio 1925 nasceva il Radiorario, settimanale ufficiale dell’URI. L’intento era quello di propagandare il nuovo mezzo e nel contempo di conoscere meglio i gusti e le opinioni di un pubblico ancora da formare.

Poco dopo, tra il ’24 e il ’29, si cominciava a trasmettere, oltre che da Roma, anche dalle sedi di Milano (1925), da Napoli (1926) e da Torino (1929).

Nel gennaio 1928, l’URI diventava EIAR, Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche. L’evento segnava il vero e proprio atto di nascita della radiofonia in Italia che iniziava ad imporsi come mezzo di comunicazione di massa e che come tale sarebbe stato utilizzato dal regime.

Radio Mater verso i 25 anni di attività

Mancano pochi mesi e Radio Mater, la superstation religiosa di Don Mario Galbiati (nella foto), a sua volta fondatore di Radio Maria, compirà 25 anni di attività.

Era venerdì 11 febbraio 1994 quando le trasmissioni prendevano il via. Una data non casuale poichè, come riportato dal periodico “Chiesa di Milano”, è il giorno in cui viene ricordata la prima apparizione della Madonna a Lourdes.

Una ricorrenza, quella di Radio Mater, che sarà festeggiata con una serie di manifestazioni in via di definizione. Nel frattempo il nuovo palinsesto accompagnerà gli ascoltatori a questo appuntamento con rubriche di preghiera, di ringraziamento e di meditazione.

Tecnicamente parlando, dalla sua nascita di quasi 25 anni fa, Radio Mater ha fatto passi da gigante. In FM copre diverse regioni d’Italia, alcune integralmente, altre in maniera parziale.

La si può inoltre ascoltare su tutte le piattaforme: innanzitutto via streaming e via app (l’emittente ricorda, tra le altre, anche quella di FM-world dov’è presente); sul digitale terrestre; via satellite; via DAB+.

La storia della radio a Bologna, presso la sede Rai

Il 9 Aprile l’Auditorium Radiofonico della sede Rai di Bologna ospiterà un evento organizzato da Radio Techetè, dove sarà possibile ascoltare e ripercorrere tutta la storia della radio a Bologna.

A partire dalle ore 15.00 un percorso di due ore, attraverso l’ascolto di brani radiofonici originali e delle le voci dei protagonisti dietro il microfono.

Un racconto fatto anche di immagini e di video, per dare nuova vita alla storia della radio a Bologna iniziata nel lontano 9 Agosto del 1936 con l’inaugurazione degli impianti radio a Budrio.

Si potranno rivivere ed ascoltare i momenti della liberazione della città, dove un giovanissimo Enzo Biagi ai microfoni di Radio Bologna Libera nell’Aprile del 1945 annunciava la liberazione della città. Il racconto proseguirà con l’ascolto della tappa bolognese del “Viaggio in Italia” di Guido Piovene del 1956 e un’inedita “Intervista Impossibile”, dove il professor Umberto Eco intervista il filosofo Pitagora.

E poi la voce di Lucio Dalla che diventa conduttore radiofonico a Rai StereoNotte e presenta i suoi dischi preferiti o il racconto dello scudetto del Bologna del 1964 attraverso gli audio originali di “Domenica Sport”.

L’evento è ad ingresso libero e sarà condotto da Andrea Borgnino, responsabile di Radio Techetè ed Edoardo Melchiorri, uno dei programmisti del canale con la partecipazione di diversi ospiti che racconteranno gli anni d’oro della radio a Bologna.

Radio Techetè il canale specializzato di Radio Rai che trasmette ogni giorno il meglio della storia della radio italiana, si può ascoltare sul web all’indirizzo www.radiotechete.rai.it, sull’app di RadioRai, sulla radiodigitale Dab+ e sul digitale terrestre televisivo.

Quarant’anni fa, la nascita delle radio libere

Quarant’anni fa, iniziava l’era delle radio libere. La Corte Costituzionale sanciva la legittimità delle trasmissioni radiofoniche private, purché a diffusione locale.

Dopo mesi di trasmissioni “sperimentali” (o comunque non ufficialmente riconosciute), finiva il monopolio della radio di Stato.

L’Italia vedeva così fiorire centinaia di nuove emittenti, che davano voce ad una parte del Paese tradizionalmente ignorata dalla grande emittenza.

(da Rai Cultura)

Nuovi dati Radio Monitor: RTL conferma il vertice

RTL 102.5 sempre più leader degli ascolti: è questa, in estrema sintesi, l’analisi dei nuovi dati Radio Monitor relativi a 120.000 casi compresi tra marzo 2012 e marzo 2013.

L’ascolto nel giorno medio ieri del network di Suraci sfiora ormai i 7 milioni, raggiungendo quota 6.878.000. Complessivamente non sono molte le variazioni che possiamo evidenziare nell’ultima indagine.

Al secondo posto troviamo Radio Deejay con 5.171.000, seguita da Radio 105 con 4.909.000. Quarto posto per RDS, anch’essa poco distante dalle due reti antecedenti, ed oggi a quota 4.758.000. Prosegue lo slancio di Radio Italia Solo Musica Italiana, con l’ottima performance di 4.573.000 ed una quinta posizione sempre più stabile.

Soltanto sesta Radio 1 Rai (4.399.000), seguita – a debita distanza – da Radio 2 (3.041.000). Tornando ai network, all’ottavo posto si posiziona Virgin Radio (2.384.000), mentre R 101 totalizza 2.069.000 ed è l’ultima emittente che resiste sopra la soglia psicologica dei due milioni di contatti quotidiani.
Proseguendo con la chart delle emittenti nazionali più ascoltate, troviamo in posizione n.10 Radio 24 (1.896.000), tallonata da Kiss Kiss (1.883.000). Mantiene un buon posizionamento m2o (1.670.000), anche se avvicinata dalla sorella Radio Capital (1.639.000).

Quattordicesima è Radio Maria (1.457.000), seguita da Radio 3 (1.356.000) e Radio Monte Carlo (1.256.000). Fanalino di coda come sempre Radio Radicale (279.000).

Poche le novità a livello regionale, dove le superstation ai vertici restano sempre le stesse. Tuttavia, dalla Lombardia arriva una curiosità importante: l’iscrizione all’indagine di Radio Peter Flowers. Sta per tornare in onda una delle emittenti che ha fatto la storia della radiofonia?

In attesa di risposta, ricordiamo che i dati sono disponibili in versione integrale all’indirizzo http://radiomonitor.it/dox/RadioMonitor_dati_1o_trimestre_2013.pdf