I 44 anni di Radio 105: l’emittente nasceva il 16 febbraio 1976

Festeggia 44 anni di attività Radio 105.

L’emittente nasceva il 16 febbraio 1976 per volere di Alberto ed Edoardo Hazan.

La prima frequenza fu 105.560 MHz ed il nome iniziale era Radio Studio 105, mutato poi in Rete 105 fino all’attuale Radio 105 avvenuto nel 1996.

Diversi le voci note della radiofonia che negli anni si sono alternate ai suoi microfoni, alcune nate proprio da questa emittente, altre arrivate da parallele e prestigiose realtà.

Oggi la direttrice della radio è Barbara Rosseti, dopo un lungo periodo a cura di Angelo “De Robertis” Colciago dal 2003 al 2019 che aveva esordito come speaker della stessa emittente nel 1981.

Radio 105 fa parte del gruppo RadioMediaset dal 1° luglio 2016, insieme a Virgin Radio ed R101, a cui si sono successivamente aggiunte Radio Monte Carlo e Radio Subasio.

Da fine 2019, Radio 105 ha anche una propria visual radio sul digitale terrestre al canale 157.

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Giornata Mondiale della Radio: Elettra Marconi incontra gli studenti

Il 13 febbraio si celebra la Giornata Mondiale della Radio.

In occasione dell’importante ricorrenza, martedì 11 la Principessa Elettra Marconi, figlia di Guglielmo Marconi, incontrerà gli studenti di un istituto di Viterbo per parlare del “miracolo tecnologico con il quale suo padre Guglielmo rivoluzionò la storia”.

Tutti i dettagli nel seguente comunicato stampa.

Ricorre quest’anno la IX Giornata Mondiale UNESCO della Radio, nata a seguito di una richiesta dell’Accademia Radiofonica Spagnola del 20 settembre 2010, proposta accolta dal Comitato Esecutivo dell’UNESCO, per celebrare un mezzo di comunicazione che, nonostante l’avvento di Internet, ha continuato ad essere una importante piattaforma di libertà, di espressione e di dibattito.

Ad oggi, nonostante la sua età “centenaria”, rimane il Mass Media più diffuso al mondo, in grado di raggiungere più persone in più luoghi rispetto a qualsiasi altro mezzo.

L’11 febbraio 2020, presso l’Aula Magna dell’ Istituto Tecnico Tecnologico Leonardo da Vinci, si svolgerà un evento patrocinato dall’UNESCO relativo alla Giornata Mondiale della Radio, con inizio alle ore11:00. Sarà presente come ospite d’onore la Principessa Elettra Marconi, che saluterà le personalità presenti e parlerà del “miracolo tecnologico” con il quale suo padre Guglielmo rivoluzionò la storia. Interverranno come relatori l’ing. Emanuele D’Andria, presidente AMSAT, il prof. Livio Spinelli, Parco G. Marconi di Santa Marinella, il prof. Gianni Cancellieri, docente Università di Ancona, l’ing. Alessandro Carelli, Sales Manager Communication JVC Kenwood, la dott.sa Jasmin Rauseo, dell’Istituto di Scienze Polari del CNR di Montelibretti, il dott. Giuseppe Biagi, nipote del marconista responsabile del salvataggio dei superstiti del Dirigibile Italia.

L’evento è stato realizzato dalla Lega Navale Italiana Lago di Bolsena e dall’ITT L. Da Vinci, in collaborazione con il Parco G. Marconi e la sezione della LNI di Santa Marinella.

Una cosa è subito evidente: nonostante i suoi quasi cento anni, la Radio vive oggi un periodo di rinnovata giovinezza e continua ad essere, tra i mezzi di comunicazione, uno dei più amati, amato ancora di più da coloro che non hanno la possibilità di poter vedere le immagini e hanno adottato la radio come il mezzo comunicativo per eccellenza, perfettamente accessibile.

Esiste addirittura una branca della scienza, una nuova area della psicofisiologia, la Neuropsicofonia, che studia la relazione tra suono – frequenza – mente e cervello, e si occupa del benessere mentale e fisico attraverso l’ascolto di particolari frequenze acustiche e toni binaurali.

La Radio a tutt’oggi rappresenta un fondamentale ponte di comunicazione per comunità remote, per regioni in via di sviluppo e popolazioni in situazioni vulnerabili. Basti pensare che è l’unico mezzo di comunicazione utilizzato in caso di emergenze o calamità, con un’immediata accessibilità alle frequenze speciali designate.

Secondo il giudizio del filosofo Henry Bergson: “La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento di anima”; per Marilyn Monroe: “…Non è vero che non avevo niente, ho avuto la radio!”; per Steve Allen….“La Radio è il teatro della mente”! Per dirla con poche parole.. la Radio informa, trasforma e ci unisce!

Gli ascolti di dieci anni fa: quando la radio superava i 39 milioni quotidiani

Si conclude oggi (16 dicembre) l’indagine 2019 RadioTER per determinare gli ascolti dell’anno che volge al termine.

Che cosa succedeva esattamente dieci anni fa?

Il 2009 è ricordato come l’ultimo ufficiale dell’indagine Audiradio (ce ne fu una anche nel 2010, ma le emittenti nazionali non furono presenti negli elenchi in quanto, con delibera unanime del Consiglio di Amministrazione, venne sospesa l’Indagine Panel Diari da cui sarebbero derivati i dati delle stesse).

Gli ascoltatori nel giorno medio erano oltre 39 milioni (contro i circa 35 di oggi) ed in vetta alla classifica c’era Rai Radio1 con 6.250.000.

A seguire (prendendo in considerazione soltanto le reti nazionali iscritte, che erano 19) si posizionavano – tutte a breve distanza tra di loro – RTL 102.5 con 5.291.000, Radio Deejay con 5.037.000 e RDS con 5.034.000.

In quinta posizione c’era Radio 105 con 4.507.000, mentre sesta era Rai Radio2 con 3.781.000.

Al settimo posto, Radio Italia Solo Musica Italiana, all’epoca con 3.662.000 (una delle realtà che, in parallelo a RTL 102.5, ha maggiormanente guadagnato consensi negli ultimi dieci anni), mentre ottava – ma decisamente distanziata – era Radio Kiss Kiss con 2.290.000.

La classifica proseguiva con diverse realtà tutte sotto i due milioni.

Al nono posto era presente R101 con 1.990.000, decima Radio 24 con 1.885.000 ed undicesima Rai Radio3 con 1.868.000.

A seguire, Virgin Radio con 1.786.000, Radio Maria con 1.608.000, Radio Monte Carlo con 1.571.000 e Radio Capital con 1.520.000.

Era ancora in fase di crescita m2o, all’epoca con 1.292.000 contatti, mentre Isoradio otteveva 969.000 ascolti, Radio Radicale 448.000 e chiudeva la classifica il Notturno Italiano, quasi al termina della sua attività, a quota 100.000.

Questa la classifica degli annuali di dieci anni fa (GMI – Audiradio 2019):

1. Rai Radio1 6.250.000
2. RTL 102.5 5.291.000
3. Radio Deejay 5.037.000
4. RDS 5.034.000
5. Radio 105 4.507.000
6. Rai Radio2 3.781.000
7. Radio Italia Solo Musica Italiana 3.662.000
8. Radio Kiss Kiss 2.290.000
9. R101 1.990.000
10.Radio 24 1.885.000
11.Rai Radio3 1.868.000
12.Virgin Radio 1.786.000
13.Radio Maria 1.608.000
14.Radio Monte Carlo 1.571.000
15.Radio Capital 1.520.000
16.m2o 1.292.000
17.Isoradio 969.000
18.Radio Radicale 448.000
19.Notturno Italiano 100.000

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Chiude Radio Aut Marche, una storia durata 43 anni

Era il 26 marzo 2018 quando Radio Aut Marche, storia realtà del fermano, nata il 1° agosto 1976, abbandonava quasi in toto l’FM per rilanciarsi in digitale, tra tv, web e app.

Gli impianti erano stati ceduti al gruppo RadioMediaset, con il mantenimento esclusivamente di due “locali” 100.5 MHz.

Il nuovo volto di Radio Aut Marche, purtroppo, ha avuto vita breve.

Giancarlo Guardabassi, storica voce e anima dell’emittente, ha annunciato via social l’imminente chiusura della radio.

Questo il messaggio che in poche ore ha generato numerosi commenti e condivisioni:

“1976 – 2019. Riassumere in poche righe quanto accaduto in 43 anni non è cosa semplice. Ore ed ore di trasmissioni, tante voci succedutesi dietro al microfono degli studi di Francavilla d’Ete, migliaia di ascoltatori che hanno espresso le proprie opinioni in diretta senza filtri, oppure semplicemente salutato parenti ed amici, partecipato a giochi e quiz aggiudicandosi premi offerti dagli sponsor e si sono conosciuti nel corso degli incontri conviviali.

E tanto altro ancora. In questi lunghi anni abbiamo fatto il possibile per cercare di tenere compagnia a chi era solo, anziano o malato e a chiunque cercasse nell’etere qualcosa per trascorrere alcune ore.

Annunciare la fine delle nostre trasmissioni entro il mese di dicembre 2019 è stata una decisione sofferta ma necessaria. Ci conforta il fatto di essere sempre stati liberi, come la nostra amata Radio Aut.

Nel ringraziarvi per l’ascolto in questi 43 anni, vogliamo augurarci che rimanga di noi un ricordo il più piacevole possibile.

Giancarlo e lo staff di Radio Aut Marche”

Auguri alla radio italiana! Il primo annuncio “via etere”, il 6 ottobre 1924

La radio italiana compie 95 anni.

Era il 6 ottobre 1924 quando veniva diffusa via etere la prima trasmissione.

Alle 21.00, l’annuncio d’esordio che presentava un palinsesto composto di musica operistica, da camera e da concerto, di un bollettino meteorologico e notizie di borsa.

La prima voce “in onda” è sempre stata attribuita a Maria Luisa Boncompagni, anche se da ricerche più recenti si ipotizza che fosse Ines Viviani Donarelli.

L’URI, Unione Radiofonica Italiana, prima società concessionaria della radiodiffusione in Italia, veniva fondata – come riporta il sito RAI “Storia della Radio” – il 27 Agosto 1924.

Si trattava di un accordo tra le maggiori compagnie del settore: Radiofono, controllata dalla compagnia Marconi, e SIRAC (Società Italiana Radio Audizioni Circolari). Presidente della Società era Enrico Marchesi, ex direttore amministrativo della FIAT di Torino.

L’Unione Radiofonica Italiana sarebbe poi mutata nel 1927 in EIAR, Ente Italiano per le audizioni radiofoniche, fino alla nascita della RAI (Radio Audizioni Italiane) nel 1944.

Boncompagni e i tempi d’oro della radio ricordati in “No non è la BBC”

Da “Bandiera Gialla” ad “Alto Gradimento” fino alla storica “Hit Parade”.

Questa sera, giovedì 26 settembre, Renzo Arbore conduce su Raidue “No non è la BBC”, una serata in cui si ricoderà la figura di Gianni Boncompagni e le tante produzioni, rimaste nella storia della radio e della tv, dei due noti personaggi.

Non sarà una commemorazione di Boncompagni, assicura Arbore, ma uno show originale, proprio come il grande regista avrebbe voluto.

Non solo radio, dunque, sebbene la collaborazione sia partita da là, ma anche molta televisione.

Il programma andrà in onda in prima serata e avrà molti ospiti, a partire da Raffaella Carrà, che di Boncompagni è stata anche la compagna.

E poi molti altri, da Giancarlo Magalli a Piero Chiambretti, fino ad Ambra Angiolini, lanciata proprio da Boncompagni ai tempi di “Non è la Rai”.

Esiste un erede dello stile Boncompagni – Arbore? “Un po’ Fiorello, perché improvvisa come facevamo noi – risponde Arbore in una intervista pubblicata dall’Ansa – basta andare in una sua trasmissioni e vedi quanta energia c’è. Ora gli auguro il meglio per l’avventura che sta per cominciare su rai Play. Parlando della sintonia che avevo con Gianni, la ritrovo molto anche in Lillo e Greg”.