Cinquant’anni fa nasceva l'”American Top 40″

Compie cinquant’anni l'”American Top 40″, uno dei programmi radiofonici più famosi del mondo.

L’esordio avveniva il 4 luglio 1970. A condurre la classifica era Casey Kasem, rimasto per anni voce incontrastata del contenitore musicale.

In Italia, la chart – distribuita sulle radio di tutto il mondo – divenne celebre nella versione condotta da Gigio D’Ambrosio su Radio Milano International – One O One Network, dove è andata in onda per molti anni.

Oggi l'”American Top 40″ è presentata da Ryan Seacrest e viene tuttora trasmessa da centinaia di emittenti, molte delle quali tra Stati Uniti e Canada.

Il sito ufficiale è https://www.at40.com/

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Fabio Capello contro le radio sportive romane

“Non c’è equilibrio nelle radio romane: la cosa migliore è che i ragazzi non vengano influenzati da tutto questo”.

Le parole sono quelle di Fabio Capello, ex tecnico della Roma, che in una dichiarazione su Sky si rivolge a Paulo Fonseca.

Il tutto nasce da una considerazione sulla squadra: “La Roma di queste ultime due partite non mi è piaciuta”.

A questo punto, l’ex-‘mister’ si lascia andare ad un ‘suggerimento’ critico nei confronti della radiofonia locale della Capitale, che influirebbe negativamente sul gruppo: “Il consiglio che posso dare a Fonseca e che avevo dato ai miei giocatori è quello di non ascoltare le radio romane. Alla prima conferenza stampa da tecnico della Roma dissi: ‘Io parlo solo con le radio nazionali e non quelle dentro il Raccordo Anulare’. A Roma quando vai bene è tutto super, appena vai male è l’inferno”.

Capello insiste raccontando che “La radio romana dice ai tifosi ‘andiamo a contestare’. A me hanno fatto una contestazione con 4000 persone perché perdemmo contro l’Atalanta. I ragazzi vengono influenzati dalle radio. Tutti quelli che hanno allenato la Roma possono dire che esiste il problema delle radio. Non tutti i giocatori sono forti da sopportare le critiche. A Madrid era uguale, anche se erano radio nazionali”.

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MilleRegioni: le voci del territorio

Appuntamento numero 14 con “MilleRegioni”.

Mauro Roffi ci accompagna in giro per l’Italia, come ogni settimana, a conoscere le novità relative alle “voci del territorio”.

  • Belle testimonianze dal mondo della Radio a Roma e altrove

Il giornale on line del Lazio dentromagazine.com ha pubblicato di recente alcune interessanti interviste con speaker e ‘addetti ai lavori’ del mondo radiofonico su quale sia l’attuale (complicata) situazione del settore, dopo il periodo della pandemia.

Vediamo alcune di queste testimonianze dal mondo della Radio, raccolte da Alessandra Paparelli e riferite soprattutto (ma non solo) all’area romana e del Lazio.

A parlare per primo è Andrea Pranovi, giornalista e caporedattore di Radio Roma Capitale, che parla anche di smart working:

“Credo che lavorare da casa comporti la perdita delle relazioni sociali che si instaurano sul posto di lavoro e questo nel tempo potrebbe avere effetti negativi sui rapporti interpersonali. La Radio è un mezzo di comunicazione che, a mio avviso, ha una componente di magia e penso che sia molto difficile ricostruire quella magia in un ambiente diverso dallo studio radiofonico. Ovviamente, se l’unica soluzione è trasmettere da casa, allora ben venga lo smart working. Ma se non è indispensabile, credo che la trasmissione da studio sia qualitativamente migliore ed emotivamente più coinvolgente…

Durante il lockdown la Radio ha offerto svago e intrattenimento, ma non solo. Ancora una volta la Radio ha mantenuto la sua grande funzione informativa. L’informazione radiofonica gode di grande autorevolezza e affidabilità e diversi studi hanno messo in risalto la fiducia degli ascoltatori nei confronti di questo mezzo. Di fronte alle innumerevoli bufale sul Coronavirus circolate in rete la Radio ha rappresentato ancora una volta una fonte seria.

Adesso, come in qualsiasi settore produttivo, la ripresa potrebbe essere difficile, ma nel corso della sua lunga storia la Radio è sempre sopravvissuta ai cambiamenti e sono sicuro che lo farà anche questa volta. Credo che già il ritorno alla libertà di circolazione e, quindi, agli spostamenti in macchina, aiuterà la Radio a tornare centrale nei consumi mediali di tutti coloro che la ascoltano mentre si trovano in automobile”.

Tocca poi a Elisabetta Laurini, oggi conduttrice a Radio Elettrica di Roma, dopo molti anni di carriera nelle Radio toscane e romane:

“Ho cominciato la mia avventura nel 1986 e non ho mai smesso di credere alla Radio come mezzo di comunicazione per eccellenza. Un mezzo immediato che non ha perso il proprio fascino nel corso degli anni, anzi, per certi versi lo ha riacquistato con più forza. Siamo appena ripartiti con la programmazione ufficiale di Radio Elettrica e sono grata a questa emittente fatta di storici professionisti per avermi dato l’opportunità di esprimermi a 360°, senza censure e senza alcun tipo di condizionamento editoriale. La libertà non ha prezzo e lo penso ogni giorno che passa in modo più prepotente.

La reclusione forzata ha avuto il pregio di farmi riflettere su tante sfumature della mia vita, ho tagliato qualche ramo secco, letto molto, ascoltato un’infinità di musica. Alla fine di tutto ho capito, se ancora ce ne fosse bisogno, che non potrei mai fare a meno della Radio, della mia trasmissione “Dark Entries (e Uscite di Sicurezza)” e di tutte le persone che mi hanno seguita negli anni e sostenuta in ogni percorso lavorativo…

Purtroppo ci siamo dovuti fermare per l’intero periodo di lockdown visto che non eravamo pronti a trasmettere da casa ma comunque sono convinta che lo smart working possa essere solo un’alternativa o un complemento al lavoro abituale in sede…

(La Radio è) un mezzo immediato che non ha perso il proprio fascino nel corso degli anni, anzi, per certi versi lo ha riacquistato con più forza. Il potere comunicativo è fatto di mille sfumature, la Radio accompagna, sostiene, consola, informa un numero inimmaginabile di persone facendo servizio pubblico grazie anche alle piccole realtà che procedono solo grazie alla passione e all’amore di tanti addetti ai lavori, pronti anche a sacrificare buona parte del proprio tempo libero.

È vero, siamo talmente iperconnessi e super-informati, musicalmente e giornalisticamente parlando, che la Radio di questi tempi potrebbe sembrare un surplus, un’astrazione romantica destinata ai nostalgici, un concetto datato e sorvolabile, ma il rapporto intimo e confidenziale che si instaura nel tempo tra conduttore e ascoltatore non è paragonabile a nessun altro: per questo sono sicura che non sarà mai possibile spegnere l’emozione della Radio e di tutto il mondo che le gira intorno…”.

Infine la parola è andata a Roberto Bagazzoli speaker noto a livello nazionale, con esperienze, fra l’altro, a Radio Globo, Radio Reporter e Radio Sabbia:

“Ci sono nazioni dove lo smart working è una realtà rodata; qui in Italia lo abbiamo fatto per forza. Io ho scelto lo smart working a giugno del 2019, mi sono licenziato da Radio Sabbia di Riccione scegliendo di accettare la proposta di Radio Sound Piacenza e di lavorare quotidianamente in smart working. Mi hanno fornito tutti i mezzi per poter essere in diretta con le informazioni dal territorio, dal traffico al Meteo in tempo reale, fino agli eventi, arrivando al materiale utile per le interviste.

La tecnologia da questo punto di vista è una grande alleata, nonostante i ‘puristi’ del mezzo non siano d’accordo con la mia tesi”…

“(Quella di queste settimane) è stata una grande opportunità per le Radio locali ancora strutturate di mostrare il loro valore. Io per uno strano scherzo del Covid 19, vivo a Pesaro una delle città martoriate dai contagi e dai decessi e sono stato in onda a Radio Sound Piacenza, altra città devastata dal virus umanamente e fisicamente.

Sono stato il primo ad annunciare la scoperta del Paziente Uno di Codogno, senza sapere che da lì a poco sarebbe accaduto quello che nessuno avrebbe mai immaginato. La Radio ha chiuso la sede, il personale di Piacenza è stato messo subito a lavorare da casa. La nostra stazione radiofonica si è completamente trasformata, da stazione di intrattenimento con un’alta percentuale di informazione locale è diventata prima una sirena d’allarme poi un punto di riferimento per tutte le informazioni utili per il territorio e per i residenti.

Avevamo canali aperti con la Asl, il Comune, la Provincia, la Regione Emilia Romagna. Abbiamo seguito anche tutte le evoluzioni che hanno riguardato la Lombardia, regione confinante e raggiunta nelle provincie di Lodi, Cremona e Monza Brianza dal nostro segnale; le informazioni erano in tempo reale, avevano la priorità sulla musica ed erano un flusso continuo dalle 6.00 del mattino alle 21.00.

Siamo tornati alla nostra ‘normalità’ soltanto da pochi giorni. Nella fase 3 continua il nostro lavoro quotidiano fatto di ‘contenuti’, io credo che la Radio abbia bisogno di riappropriarsi di una credibilità smarrita fatta di computer che diffondono musica senza conduttori e comunque oggi un conduttore deve prepararsi a fare di più che un annuncio esteticamente perfetto, serve empatia e comunicazione che passa anche attraverso gli argomenti. Il Covid19 è stato anche il virus che ha messo in risalto la professionalità, la passione e direi l’amore di certi editori per il mezzo, che hanno cominciato a rimettere in pista per la raccolta pubblicitaria anche attraverso un approccio creativo, a dispetto di chi aveva automatizzato anche l’aspetto commerciale”.

  • Nuovo allarme per il futuro di Radio Veneto Uno

“Radio Veneto Uno, la voce della città, rischia di sparire”. È l’allarmante titolo apparso in questi giorni sulle pagine di Treviso del quotidiano ‘Il Gazzettino’.

L’emittente trevigiana ha una lunga serie di peculiarità, come la quasi incredibile presenza di una sua (completamente sua, come la Rai di un tempo) orchestra classica e la conseguente produzione di eventi e concerti in serie per la città e la Marca. Ma tutto è legato a un finanziamento pubblico riservato a pochissime emittenti in Italia e da anni a rischio.

Vediamo come spiega le cose il quotidiano veneto:

“A fine estate saranno 45 anni sempre in onda, sempre sulla frequenza 97.500, come recita un jingle ormai entrato nella testa di ogni trevigiano. Ma quel compleanno così carico di significati, Radio Veneto Uno, unica emittente radiofonica rimasta in città, rischia di non festeggiarlo mai. E tutto per la decisione di bloccare i finanziamenti previsti per l’editoria da una legge del 1990.

Radio Veneto Uno da più di 20 anni riceve la provvidenza per lo sforzo sostenuto a favore dell’informazione e della cultura. Nel corso degli anni l’emittente è stata punto di riferimento per l’informazione sportiva e per la cronaca formando decine di professionisti. E dal 2010 è diventata una realtà di respiro nazionale per la diffusione della musica classica, unica Radio locale in Italia ad avere una propria orchestra e a produrre concerti ed eventi diffusi poi via radio, tv e web…

La commissione che ogni anno gestisce la distribuzione dei fondi ha però deciso che può bastare così, negando il contributo per il 2018 che doveva servire a coprire il 2020. Roberto Ghizzo, fondatore, direttore e anima della Radio, è riuscito a tirare avanti fino a oggi.

Ma anche lui è arrivato allo stremo: «Se la situazione non cambia, entro un mese e mezzo dovrò portare i libri in tribunale». Ghizzo però non ci sta. E denuncia due ingiustizie: «A un diritto acquisito inviolabile in uno Stato di diritto e al principio costituzionale del pluralismo dell’informazione. La provvidenza che ci è riconosciuta da oltre 20 anni improvvisamente ci è stata negata…».

Parliamo di cifre che oscillano dai 140 ai 400mila euro all’anno: «Usati per creare posti di lavoro veri, per sostenere l’informazione locale e la cultura»”.

La questione è complessa ma, a quanto pare, gli effetti possono essere pesanti per una Radio diversa da quasi tutte le altre e per Treviso fonte storica di informazione e, soprattutto, cultura.

  • Molise: la scomparsa di Pino Niro, creatore di Radio Valentina

È mancato nei giorni scorsi, a soli 64 anni, Pino Niro, molto noto nell’ambiente radiofonico di Campobasso, e del Molise in generale, soprattutto come creatore della locale (e popolare) Radio Valentina, a cui diede il nome della figlia: Valentina, appunto. Radio Valentina negli anni è diventata un’amica fedele per molti ascoltatori, con tanti conduttori che si sono succeduti ai suoi microfoni.

Pino Niro si era poi dedicato ad altri progetti, prima di tornare però proprio al mondo della Radio ma stavolta con un occhio proiettato verso il futuro, perché lui era sempre al passo con ogni evoluzione tecnologica.

“Pino è stato un uomo felice, innamorato della vita, un autentico appassionato del suo lavoro – ricorda Gennaro Ventresca su teleregionemolise.it – . Grazie alla magia della musica si fece rapire dal fascino dell’etere. E mise su Radio Splash. Una radio per il popolo che si abituò in fretta a interagire attraverso il telefono. Con le dediche, ma soprattutto con le esternazioni, spesso in dialetto, ma sempre spontanee…

Sino a che annusò l’aria innovativa delle Radio libere e ne seguì la scia, per crescere un po’ alla volta. Con intuito cancellò dalle onde Radio Splash e la trasformò in Radio Valentina, in onore della sua bellissima figliola, che con gli anni, sarebbe diventata un perno dell’emittente. Un’emittente che per diversi anni ha catalizzato l’attenzione generale dei molisani divenendo leader di ascolti…

Pino aveva capito dove andare a parare. Per questo scelse come speaker personaggi semplici che presto rapirono i cuori della gente. Non si può fare a meno di sottolineare ciò che è stato capace di fare Pelè con la sua rubrica di canzoni napoletane, (mentre) Tonino Scoccimarra lo ha accompagnato sino a qualche settimana fa, senza dimenticare Paride, Miriam e altri ancora”.

Ma si ricorda in particolare la parabola di Paolino Oriunno, il cui arrivo a Radio Valentina “fu un terno al lotto. Affiancato da Mario Villani, esperto raffinatissimo di musica, il professore diede il meglio di sé con i suoi velenosi aculei. Le sue interviste sono diventate un cult, dai pezzi grossi alle casalinghe diede spazio a tutti. Il resto era immensa quanto riuscita improvvisazione”.

  • Radio Beckwith approda in Liguria

Dal 5 giugno è arrivato in Liguria sui 91.500 MHz in Fm il segnale della nota e apprezzata Radio evangelica di Luserna San Giovanni (Torino), ovvero Radio Beckwith Evangelica.

“Un grande passo per la Radio di Luserna San Giovanni che ha allargato il proprio bacino di ascoltatori accendendo un ripetitore su un traliccio a Ventimiglia – scrive riforma.it (‘Riforma’ è l’organo di informazione delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia) – . «Un secondo verrà attivato prossimamente nel Savonese, nel comune di Cengio – spiega il direttore Matteo Scali – , con l’obiettivo di coprire una parte della riviera di Ponente, dove è forte e radicata la presenza delle chiese valdesi»”.

Dopo essersi stabilizzata nelle zone storiche del Nord Ovest, con miglioramenti al segnale che hanno fatto sì che Rbe sia diventata facilmente ascoltabile nei territori che l’hanno vista nascere, è stata ora decisa l’espansione oltre l’Appennino. La zona del Ponente ligure ha una certa continuità con il Piemonte e quindi è stato naturale guardare in quella direzione.

Ancora Scali: «Il nostro progetto è costruire qualcosa insieme alle chiese valdesi, così come accade dove arrivano le Onde Medie… Rimanere nel locale non era più la soluzione migliore, è necessario guardare oltre i confini tradizionali e questa opportunità di sbarcare in Liguria non ce la siamo lasciata sfuggire».

  • Calcio e Radio: Radiolina e il Cagliari

È tempo di ripartenza per il campionato di calcio e quindi anche per tutto il grande mondo radiotelevisivo che sul calcio si basa e di cui sviscera ogni minimo movimento, nel corso delle partite e anche fuori.

Vediamo a titolo di esempio, sulla base delle informazioni di Pierpaolo e Giuseppe Podda, cosa succede in Sardegna per ciò che riguarda il Cagliari calcio di serie A.

Radiolina ricomincia così a trasmettere le radiocronache delle partite del Cagliari. La voce narrante purtroppo non è più quella dello storico radiocronista Vittorio Sanna, nel frattempo accasatosi a Radio Super Sound (come abbiamo visto in altre occasioni in questa rubrica), bensì quella della sua ex spalla che coordinava dallo studio centrale le radiocronache, e cioè Lele Casini, a sua volta sostituito nel precedente compito da Silvio Camboni, che si occupava delle interviste allo stadio (se il Cagliari giocava in casa).

Un’altra novità da segnalare però è anche l’approdo delle radiocronache sul Dtt televisivo di Radiolina da poco inaugurato, sul canale 110 Lcn: prima della gara viene mostrato il conduttore in studio ma durante la stessa lo schermo compare nero, con al centro il nome dell’emittente, o anche totalmente nero, fatto salvo, al di sotto, il banner informativo.

  • Un’esperienza universitaria sulla Radio con la proposta di nuovi formati

Una segnalazione di Giampaolo Mirandola ci consente di parlare di quanto comparso sul sito astorri.it di ‘Paco’ Astorri e che concerne una bella iniziativa da lui seguita in ambito universitario. Si è dunque “concluso il Laboratorio di Progettazione Radiofonica del Master in Comunicazione Musicale dell’Università Cattolica di Milano.

Dopo il corso di Teoria e Tecniche della Radio Musicale sempre da me tenuto, gli studenti sono entrati dal 17 febbraio 2020 nella fase del Laboratorio, quella attuativa, quella della realtà. Il completamento con la presentazione dei progetti è stato l’11 maggio, dopo 10 sessioni.

Solo in termini riassuntivi, gli studenti hanno approfondito la realtà radiofonica di una regione, quest’anno è toccato alla Campania. Ne hanno analizzato le emittenti Top 30 tra emittenti pubbliche, nazionali e locali. Hanno verificato sia il profilo del pubblico che l’offerta editoriale delle singole stazioni. E solo successivamente hanno prodotto 4 idee di progetti radiofonici che si riferiscono a formati mancanti a livello della regione”.

Davvero interessante, come si vede, e il seguito del resoconto non è da meno, con il dettaglio dei 4 formati mancanti di cui sopra:
“MALAMMORE, un formato urban interessante e creativo, oltre che locale.
RADIO INDIE VISIONE, un’offerta innovativa su un segmento poco servito dall’emittenza.
RADIO SEVEN, un’idea di emittente basata sulla musica delle colonne sonore.
SOUNDCHECK RADIO, un nuovo concetto di stazione rock fortemente orientata alle esibizioni dal vivo…”.

E poiché siamo proprio sul concreto, “qualora i lettori, magari anche editori e direttori del mondo della Radio, trovino interessanti le idee proposte dagli studenti… possono restituire le ispirazioni ricevute con l’offerta di uno stage. È il modo progressivo e vincente per aprire ai giovani e coinvolgerli in base alle proprie necessità aziendali”.

  • Una bella collaborazione tra Laboratori Permanenti e Errevutì

Dopo il successo ottenuto con ‘La pagina più bella del mondo on air’ si consolida e prosegue la collaborazione, nell’Aretino, tra il gruppo Laboratori Permanenti (che collabora ora anche con Tevere Tv) e l’emittente radiofonica Errevutì di Sansepolcro.

Laboratori Permanenti, all’interno di RAT Residenze Artistiche della Toscana, rete regionale attiva con 33 imprese professioniste di teatro e danza, cerca di mantenere costante la propria presenza anche in questo complicato periodo, promuovendo il rapporto con il territorio, con l’intento di proseguire il dialogo e di condividere con il pubblico la cultura del Teatro.

Partendo da un progetto realizzato da Laboratori Permanenti alcuni anni fa, è nata così ‘Intervista al Futuro: 4 incontri con artisti per discutere sulla situazione attuale e sulle progettazioni future’, programma in onda ogni venerdì alle 19.15 in diretta sulla nota Radio locale di San Sepolcro Errevutì.

Il primo incontro è andato in onda il 29 maggio ed era con Alberto Fortuzzi, regista e attore tra Roma e Berlino. I successivi incontri sono stati di scena il 5, 12 e 19 giugno.

Il tutto sulle frequenze in Fm (e non solo, naturalmente) di Errevutì e in Tv sui canali 632 e 603 del digitale terrestre.

  • Il clamoroso ritorno di Radio Spoleto International

Da tuttoggi.info, giornale on line di Spoleto, in Umbria, apprendiamo che dopo tanti anni è di nuovo in onda Radio Spoleto International. Vediamo bene come sono andate le cose:

“Quando nel 1976, tra le primissime in Italia, nasceva a Spoleto Radio Spoleto International, fu per l’iniziativa… di un gruppetto di amici che per passione, tecnica e musicale, e per divertimento, lanciarono qualcosa che poi nel contesto umbro e anche nazionale non mancò di distinguersi…

Tante sono state le vicissitudini che nel tempo portarono quella Radio prima a crescere anche imprenditorialmente, poi a cambiare nome in Radio Italia Internazionale, fino alla vendita degli impianti, negli anni ’90…

Sono passati quasi 45 anni, da quell’anno. Quasi tutto il contesto radiofonico che all’epoca ‘si agitava’ sulla modulazione di frequenza e in alcuni casi come quello dell’emittente spoletina, in onde medie (con ovvi riscontri internazionali), oggi si è praticamente trasferito, grazie a internet, sulla rete web. Qualcuno che all’epoca era stato uno dei principali protagonisti della Radio spoletina, pensò bene, già qualche anno fa, di acquisire comunque i domini con il nome dell’emittente, più per ‘affetto’ che per altro…”.

Ma ora, “con lo stesso identico spirito di amicale divertimento che li contraddistinse nell’avventura tutta da vivere e inventare dell’epoca, Nicola, Sabatino, Pietro (forse da sognatori irriducibili), si sono detti… “perché no?”. Così dopo 45 anni torna Radio Spoleto International”. Sul Web, naturalmente.

E dal prossimo 1° luglio non ci sarà solo musica: tornerà invece un appuntamento che all’epoca, nella sua semplicità, “si trasformò in un incaccellabile successo radiofonico. Il programma di musica a richiesta con dediche intitolato ‘Dediche Dediche Dediche’, che sarà, ancora dopo 45 anni, condotto dal mitico Saba”.

Mauro Roffi

Rai Radio presenta i nuovi artisti dell’Orchestra EUYO, in occasione della Festa della Musica

Rai Radio ha celebrato la Festa della Musica, presentando alcuni dei 33 italiani entrati a far parte di EUYO.

Si tratta dell’acronimo di European Union Youth Orchestra, la grande orchestra giovanile fondata nel 1976 dal Maestro Claudio Abbado, sostenuta dalla Commissione e dal Parlamento Europeo, nonchè dalla Rai come unico broadcaster partner.

EUYO è composta da 160 cittadini europei di età compresa tra i 16 e i 26 anni ed ha l’obiettivo di rappresentare i valori dell’integrazione, la missione unificante della musica, la diffusione dell’eccellenza artistica in tutti i Paesi dell’Unione e nel mondo.

La Rai ha presentato, in particolare, i 14 musicisti che hanno superato le audizioni annuali organizzate dalla Rai nella sede centrale di Viale Mazzini, a Roma, lo scorso novembre 2019.

“Questi ragazzi sono autentici testimonial di un Servizio pubblico che premia la passione, l’impegno e il talento”, dichiarò allora l’AD Fabrizio Salini accogliendoli personalmente.

La Radio è al fianco dei giovani artisti fin dalla nascita dell’Orchestra”, aggiunge oggi il Direttore Rai Radio, Roberto Sergio, tramite Raiplayradio.it, “e una delegazione italiana così ampia e qualificata corona gli sforzi di tutti noi. Non a caso la sede EUYO si trova in via Asiago 10, il palazzo della Radio”.

EUYO non sfugge alle limitazioni imposte dalla pandemia alle esibizioni dal vivo, anche per questo i ragazzi laureati quest’anno sono confermati per il 2021, ma le attività continuano con seminari, sessioni di studio e concerti on line.

Presto una audizione suppletiva a distanza recluterà una quota aggiuntiva di giovani artisti nei 27 Paesi dell’Unione.

La presentazione dei nuovi musicisti italiani di EUYO è disponibile cliccando QUI.

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MilleRegioni: le voci del territorio

Appuntamento numero 13 con “MilleRegioni”.

Mauro Roffi ci accompagna in giro per l’Italia, come ogni settimana, a conoscere le novità relative alle “voci del territorio”.

  • Un accordo internazionale che favorirà il Dab in Italia

Su ‘TeleRadioFax’, periodico dell’associazione Aeranti-Corallo, del 12 giugno scorso è stato pubblicato un interessante articolo che riguarda un accordo internazionale in tema di frequenze, che ha anche riflessi di non poco conto sul tema del digitale radiofonico, atteso (quanto a reale ‘impatto’ sul pubblico) ormai da tanti anni.

Vediamo di cosa si tratta:

“È in corso la stipula di accordi di coordinamento internazionale con i Paesi esteri confinanti in relazione alla liberazione della banda 700 utilizzata per le trasmissioni televisive. In tale contesto, il Ministero dello Sviluppo economico ha, altresì, attivato processi di coordinamento anche in relazione alla banda Vhf III – che in Italia, come noto, verrà destinata prevalentemente alla radiofonia digitale Dab – dopo la completa attuazione del processo di liberazione della banda 700, il cui completamento è previsto a fine giugno 2022.

In particolare, il 2 giugno… è stato sottoscritto il documento per il coordinamento multilaterale della banda III Vhf tra Italia, Francia, Città del Vaticano e Principato di Monaco. Attualmente sono, inoltre, in corso negoziazioni con Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania (Bosnia come osservatore) oltre che con Malta e con la Grecia.
Tali accordi saranno funzionali all’emanazione, da parte dell’Agcom, del nuovo piano nazionale di assegnazione delle frequenze in banda III per il servizio di radiodiffusione sonora in tecnica digitale Dab+. Tale piano sostituirà, a decorrere dal 2022, l’attuale pianificazione e dovrebbe, finalmente, consentire all’emittenza radiofonica locale di operare, da tale data, in Dab+ sull’intero territorio nazionale (attualmente, come noto, può operare solo in 10 bacini sui 39 pianificati e ha ottenuto un provvedimento giudiziale che le consente di effettuare una sperimentazione in parte dell’Emilia Romagna)”.

L’accordo del 2 giugno per il coordinamento multilaterale della banda III Vhf tra Italia, Francia, Città del Vaticano e Principato di Monaco prevede, tra le altre cose, la definizione di alcune zone ‘esclusive’ e di alcune zone ‘di coordinamento’, all’interno delle quali si applicano regole differenti. Tra i vari allegati dell’intesa, figurano anche alcune tabelle che riportano la distribuzione dei 32 blocchi Dab nelle citate ‘zone esclusive’ nonché la distribuzione di tali 32 blocchi Dab nelle ugualmente citate ‘zone di coordinamento’.

  • Nuovo aggiornamento in tema di contributi e extragettito Rai

Sempre in tema di documenti di interesse generale per il mondo dell’emittenza radiotelevisiva, segnaliamo anche che il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato un aggiornamento relativo alla liquidazione degli importi spettanti a Tv locali commerciali e comunitarie e Radio locali commerciali e comunitarie con riferimento al pagamento del cosiddetto “extragettito Rai” per i contributi 2018.

Sempre il MiSe ha inoltre aggiornato l’elenco dei percettori del saldo 10% per le Tv locali commerciali riferito all’anno 2018.

  • Focus emittenti: Radio Gold Pavia e Radio Gold Wonderland

La storica Radio Voghera Secondo Programma è recentemente stata trasformata in Radio Gold Wonderland. Il nome Radio Gold Wonderland è dovuto al legame ormai pluriennale di Radio Voghera con Radio Gold Alessandria, iniziato molti anni fa per volontà dell’ing. Orsi e che riguarda anche la ex Radio Voghera Primo Programma (oggi Radio Gold Pavia).

Radio Gold Wonderland è al servizio di un territorio allargato al Nord-Ovest d’Italia, a partire dall’area del Basso Piemonte e dell’Oltrepò pavese, attraverso la Radio in streaming e una prima serie di podcast, che potrà essere ampliata in base alle richieste del mercato.

Wonderland è anche un bouquet di servizi di comunicazione, digital in primis, a favore delle aziende del Nord-Ovest italiano e si può avvalere all’occorrenza di spazi sugli altri mezzi del gruppo: Radio Gold Alessandria (Fm, streaming e podcast), Radio Gold Pavia (Fm e streaming), Radio Gold Tv (ch 654 Dtt in Piemonte, compresa Torino, e streaming). Per specifiche necessità dei clienti, Wonderland può inoltre contare su una rete di partner specializzati.

  • Radio Radio e la sua incredibile vicenda con Youtube

Ha fatto molto clamore in apertura di settimana la vicenda di Radio Radio e dell’incredibile censura (poi rientrata) che ha subito da parte di Youtube. Ne ha parlato con un messaggio video realizzato domenica pomeriggio 14 giugno (come segnalatomi da Giampaolo Mirandola) l’editore Fabio Duranti.

In sostanza, secondo quel che ha raccontato Duranti direttamente al pubblico (e anche a noi giornalisti, di fatto), Youtube, di proprietà di Google, gli aveva comunicato via mail la chiusura del canale YouTube di Radio Radio Tv con un’incredibile imputazione: aver diffuso video con minori in situazioni ‘sessualmente esplicite’.

Già questo lascerebbe attoniti (chi conosce Radio Radio e Radio Radio Tv sa che mai può essere capitato qualcosa del genere) ma Duranti (che ha anche mostrato al pubblico il ‘ricorso’ subito inoltrato a Youtube, con riserva dell’intervento successivo dei legali dell’emittente) ha aggiunto un altro elemento: solo alcuni giorni prima Youtube aveva inoltrato a Radio Radio un’altra mail con un ‘avvertimento’ relativo a un precedente video diffuso dall’emittente, con l’accusa che non era conforme ‘alle sue regole in tema di armi da fuoco’.

Il video però era solo una delle consuete anticipazioni che Radio Radio Tv dedica a Sigfrido Ranucci e al suo meritorio ‘Report’, con riferimento stavolta a un servizio della rubrica che evidenziava la strana ‘preveggenza’ del medico del Senato, che aveva ordinato già in gennaio un gran numero di mascherine da fornire ai senatori. Anche qui il legame con le armi da fuoco non sembra dunque proprio congruo.

Dopo il clamore suscitato dal video di denuncia di Duranti, il canale Youtube di Radio Radio Tv è stato tuttavia ripristinato. Ma la vicenda resta misteriosa nei suoi termini e le motivazioni delle decisioni di Youtube rimangono incomprensibili.

Al di là dell’episodio, Massimo Lualdi su newslinet.com ha evidenziato come per le emittenti sia decisamente opportuno basarsi per la diffusione on line dei propri contenuti più su ‘mezzi propri’ (di proprietà, come il sito delle Radio e delle Tv) che sui grandi nomi del mondo ‘social’, con strutture potentissime (ma con proprie ‘leggi’ estranee a quelle delle emittenti) come YouTube o Facebook.

“Gli editori devono acquisire consapevolezza dell’assoluta centralità del loro sito Web rispetto alle piattaforme distributive – scrive Lualdi – che devono rimanere satelliti, cioè vettori ausiliari e non domicili primari”.

  • Radio Capital: Antonio Visca in onda con Betty Senatore

Non è una notizia relativa alle Radio locali ma mi piace lo stesso segnalarla in questa mia rubrica.

Il sabato mattina su Radio Capital, dopo il pregevole ‘Le belve’ con Oscar Giannino (che – fra parentesi – ha pubblicato in queste settimane la lettera ricevuta a suo tempo da Radio 24 che è stata all’origine del suo cambio di ‘casacca’) e compari, c’è un nuovo speaker in onda per tutto giugno e si tratta nientemeno che di Antonio Visca, che va ad affiancare la collaudatissima Betty Senatore dalle 10 alle 13. E la cosa si ripete nelle stesse ore della domenica.

Visca è direttore di Sky Atlantic, è un grandissimo esperto di serie televisive (per questo ha lavorato per anni per Mediaset e per Italia 1 in specifico, prima di approdare a Sky), ha diretto il compianto Telefilm Festival di Milano e ha un curriculum invidiabile in questo settore.

Ma l’altra passione di Visca è da sempre la Radio e anche qui si è fatto valere per anni, anche – è quel che mi preme di più – come redattore di ‘Millecanali’ proprio nel campo della radiofonia. Fece fra l’altro clamore, a un certo punto, la scelta di Visca di lasciare i suoi prestigiosi incarichi a Mediaset e di tornare nella sua Alessandria per occuparsi di Radio Alex, emittente locale che contribuì in modo determinante a fondare.

Più di recente ha condotto per anni un suo spazio sulle serie Tv su Radio Deejay. Ora questa nuova scelta di conduzione ‘a tutto tondo’ con Betty Senatore. Auguri e felicitazioni, Antonio.

  • Pubblicità sulle Radio locali: un appello a Manfredonia

Si sa che purtroppo la pubblicità si tiene alla larga in queste settimane dalle Radio locali, che ne stanno soffrendo parecchio, come abbiamo scritto la settimana scorsa.

A Manfredonia (in Puglia) le stazioni locali Radio Manfredonia Centro, di antica tradizione, e Rete Smash hanno pensato di rivolgere assieme un appello pubblico ai commercianti della città, affinché, in questa Fase 2, non dimentichino di sostenere l’informazione locale e le emittenti che la garantiscono.

Ecco in sintesi il testo, firmato Antonio Castriotta, di questa iniziativa abbastanza inedita:
“Noi, Radio Manfredonia Centro e Rete Smash, come uniche emittenti radiofoniche di Manfredonia, abbiamo recepito di buon grado l’invito che le associazioni cittadine dei commercianti hanno rivolto alla popolazione, ossia quello di effettuare gli acquisti nei negozi della nostra città per stimolare l’economia locale ed evitare conseguentemente chiusure e licenziamenti.

Abbiamo, nel corso delle nostre trasmissioni invitato i nostri concittadini a spendere nei negozi della nostra città e del nostro comprensorio, consapevoli delle conseguenze negative di chiusure di massa in termini economici.

Ora noi emittenti radiofoniche locali, senza pretesa alcuna, chiediamo alle stesse associazioni dei commercianti, ed a questi ultimi personalmente, di comprare spazi pubblicitari presso le Radio della città, per evitare la paventata chiusura delle stesse. La Radio è prima di tutto informazione a 360°, ascolto musicale e soprattutto pubblicità, la vera anima del commercio. In tanti, pubblicitari, speaker radiofonici, giornalisti, si prodigano per mera passione per tenere in vita le Radio locali.

Non lasciate morire la Radio, confidiamo nella vostra sensibilità”.

  • Un tour di spettacoli in Toscana con Radio Bruno partner

Il tour #ABBRACCIAMOCICONGLIOCCHI è un progetto di Paolo Grossi, imprenditore e musicista conosciuto come Paolo Sax, che ha coinvolto alcuni del maggiori artisti comici toscani, a partire da Gaetano Gennai, direttore artistico dell’evento, di cui è partner l’emittente radiofonica Radio Bruno. Si riparte così anche in Toscana con gli eventi spettacolari in piazza per il pubblico, sia pure in piena sicurezza, naturalmente.

Il primo appuntamento si è svolto martedì 2 giugno a Montecatini ed è stato un mix tra cinema e live show, unico nel suo genere. È questo, del resto, il format che Sax, Gennai e tutto lo staff hanno in programma di portare nelle piazze di tutta la Toscana e anche in giro per l’Italia. Alla riuscita delle serate collabora il fascino retrò del Drive In, allestito dal team di Music Staff Italia.

  • Radio Super Sound anche sul digitale terrestre

Come ci informano Pierpaolo e Giuseppe Podda, c’è un ennesimo colpo del giovane imprenditore guspinese Ian Loris Nonnis, editore della sarda Radio Super Sound. Dopo l’espansione in Fm, la partenza del Dab da Serpeddì prima e Punta Tricoli poi, ecco che arriva lo sbarco anche in Dtt e su scala regionale.

Infatti RSS può essere ascoltata adesso anche in Tv grazie al ch. 39 digitale di Sardegna 1 e sembra aver sostituito qui Radio Sintony, che su Dtt era presente già da 12 anni.

  • Radiolina e la collaborazione con l’aeroporto di Olbia

Nasce intanto una collaborazione tra la Geasar (società di gestione dell’aeroporto di Olbia) e Radiolina. Il tutto è relativo ai programmi di promozione ‘Tourism Master Classes Webinar: reinventare la destinazione Sardegna’. L’emittente di Sergio Zuncheddu si occuperà di trasmettere in Fm gli eventi, che hanno preso il via il 10 giugno e dureranno sino al 29 giugno prossimo.

I webinar sono divisi in 5 sessioni: dopo ‘Storytelling della ripartenza e mercato Germania’ e ‘Il processo di re-start e il fenomeno Baleari’, il 22 giugno si parlerà di ‘Innovazione e start up nel turismo’, il 24 toccherà al ‘Forum trasporti’, il 29 a ‘Uno sguardo al futuro e al mercato USA’.

  • Radio Zammù riparte a pieno regime

L’emittente universitaria Radio Zammù di Catania è di nuovo in diretta “dal vivo”. Dopo due mesi di lockdown e di produzioni ‘home made’, la Radio catanese, con il format “Assembramento vocale”, ha ripreso le trasmissioni in diretta dagli studi della sede di Palazzo Sangiuliano.

Dal lunedì al venerdì, dalle 12 alle 14, il nuovo format affianca la produzione dei podcast nati durante la quarantena. Un vero programma giornaliero dal vivo, dunque, dal titolo ironico, per lasciarsi alle spalle gli ultimi mesi. “Assembramento vocale” è un contenitore in cui trovano spazio interviste, notizie e approfondimenti, per raccontare il mondo con lo sguardo degli studenti.

«Tutti gli speaker erano emozionati all’idea di tornare in studio – ha detto Alberto Conti, station manager di Radio Zammù – . Volevamo però ripartire, anche per tornare a fare quello che abbiamo sempre fatto: dare voce a quello che succede all’interno dell’Università e a quello che succede in città».

  • Un tributo in Sicilia alla lunga carriera radiofonica di Nino Re

Come ricorda televideohimera.it, sabato 13 giugno, negli studi di Radio Panorama a Termini Imerese (Palermo), nel corso della trasmissione radiofonica “Benvenuti a bordo” condotta da Nino Re, si è parlato del 5° Concorso Letterario Internazionale di Poesia e Narrativa Città di Cefalù – Edizione 2019, durante la quale  è stato attribuito un premio alla carriera dedicato proprio a Nino Re, per celebrare i suoi più di 40 anni di attività radiofonica.

Re ha iniziato come giovanissimo speaker in diverse emittenti radiofoniche locali, tra cui Radio Siracusa Antenna 1, Radio Sicilia, Radio Termini Centrale, Radio Termini Imerese, Radio Caccamo Antenna1, Radio Centrale, Radio in Termini, infine Radio Panorama. Ha inoltre partecipato come concorrente vincente a due programmi di Canale 5 ed è stato promotore e conduttore di tante serate e feste in piazza. Non va dimenticata la collaborazione come presentatore a Teleeurako.

  • Radio Kivuli, l’interessante esperienza di ActionAid

ActionAid (sede italiana a Milano) è un’organizzazione internazionale indipendente presente in oltre 45 Paesi che, insieme alle comunità più povere, agisce proprio contro la povertà e l’ingiustizia.

Da ActionAid è nata adesso on line Radio Kivuli. 10 ragazze e ragazze si sono impegnati nel far nascere un’emittente che crea approfondimenti su temi globali e locali come le migrazioni e le discriminazioni di genere, con momenti informativi dedicati all’emergenza Covid19 e poi ricette, interviste e musica, all’insegna della scoperta e dell’inclusione.

Radio Kivuli, rifugio in lingua swahili, è dunque un progetto radiofonico lanciato appunto da ActionAid e animato dai suoi attivisti, con l’obiettivo di costituire un punto di riferimento e di dialogo concreto e di ritrovare un senso di comunità, anche a distanza. Un’esperienza che intende andare oltre il lockdown e che proseguirà nei prossimi mesi.

Radio Kivuli è su Spreaker, all’indirizzo www.spreaker.com/user/radiokivuli.

Mauro Roffi

Assoradio: in aprile gli investimenti pubblicitari hanno registrato -77,8%

Gli investimenti pubblicitari radiofonici del mese di aprile, rilevati nell’ambito dell’Osservatorio Fcp Assoradio coordinato dalla società Reply, hanno registrato un -77,8%.

Il 1° quadrimestre 2020 si è chiuso pertanto con un -28,5%.

Gli andamenti di aprile sono stati profondamente influenzati dalla fase di Lockdown che ha caratterizzato l’intero mese, con le relative limitazioni alla circolazione delle persone ed alle attività economiche e commerciali.

Tale contesto ha sicuramente condizionato in negativo la gran parte dei comparti merceologici, con particolare conseguenze sul comparto “retail”, ambito di primaria importanza per gli investimenti pubblicitari radiofonici.

Alla data odierna, ed in attesa dei dati ufficiali, possiamo anticipare che nel mese di maggio abbiamo registrato i primi segnali di miglioramento del trend dei fatturati e nel mese di giugno un progressivo ritorno alla normalità.

Il dato di ripresa delle attività di comunicazione a giugno di tutti i settori che in precedenza si erano fermati, trova elementi paralleli anche nel comportamenti d’ascolto nella fase 2. Questi elementi trovano conferma nella seconda edizione dell’indagine “L’ascolto della radio ai tempi del Covid – Fase 2” condotta per TER dall’istituto GFK.

La ricerca consolida il ruolo della radio come compagna di tutti i giorni per svago, informazione e socialità. Rispetto alla fase pre-covid l’ascolto della radio è cresciuto al mattino e torna a crescere anche nel pomeriggio.

Restano alti gli ascolti da piattaforme digitali, mentre la fruizione tramite autoradio torna ai livelli pre-covid.

In sostanza l’emergenza sanitaria, ha consentito all’intero sistema radiofonico di verificare e confermare ancora una volta la forza del media radiofonico ed il rapporto di straordinaria fiducia ed empatia che lo lega al proprio vasto pubblico”.

(Comunicato stampa)