Davide Berton lascia Dimensione Suono Roma e passa a Radio Subasio

Novità in vista per Davide Berton.

Il giovane conduttore lascia Dimensione Suono Roma dopo cinque anni.

“Quello appena trascorso è stato l’ultimo weekend insieme“, dichiara.

“Una radio che si è fatta desiderare, amare e detestare, proprio come succede nelle più belle storie d’amore! E proprio per amore della radio, 5 anni fa ho mollato tutto e ho cambiato città, vita e abitudini“.

Le origini di Davide, infatti, sono bresciane, per poi essersi trasferito in Calabria e successivamente nella Capitale.

In un post pubblicato sui social, Berton ringrazia tutta la crew, capitanata da Alberto Di Stefano che lo ha sempre onorato della sua fiducia. Ringrazia i dj, i colleghi e amici che hanno reso ancora più bella questa esperienza.

Non manca un ringraziamento alla famiglia Montefusco, all’Azienda, alla redazione e tutte le persone che incontrate in questi 5 anni.

“E soprattutto” – conclude – “grazie a chi ha creduto in me, a chi è rimasto all’ascolto e a chi ha ballato e cantato in una delle nostre tante serate. Sapere di aver regalato un sorriso mi scalda il cuore”.

Il saluto a Dimensione Suono Roma anticipa una importante novità per Berton: da sabato 12 settembre sarà in onda nel weekend di Radio Subasio dalle 15.00 alle 19.00.

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Premio ‘Calabrese’: riconoscimenti a Valeria Biotti e Ilario Di Giovambattista

Lunedì 7 settembre si terrà a Soriano nel Cimino (Roma) la nona edizione del Premio Nazionale “Pietro Calabrese”.

Si tratta di un riconoscimento conferito ogni anno a personaggi che si sono distinti nel mondo del calcio.

A condurre, come riporta l’ANSA, saranno i giornalisti Giuseppe Di Piazza del Corriere della Sera e Cristiana Buonamano di Sky Sport.

A Daniele De Rossi e Federico Balzaretti andrà il riconoscimento alla carriera, mentre Guido Fienga (CEO della Roma) e Maurizio Setti (Presidente del Verona) otterranno il Premio “Castagna d’oro”.

Vi saranno poi diverse onorificenze. Due di queste saranno insignite a Ilario Di Giovanbattista (direttore di Radio Radio) e Valeria Biotti (conduttrice di Rete Sport).

Infine, un riconoscimento anche a Massimo De Luca, figura storica di Rai Sport.

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Anche la radio protagonista del “Festival della Tv e dei nuovi media”

Dal 4 al 6 settembre, a Dogliani (Cn) va in scena la nona edizione del Festival della Tv e dei nuovi media.

E tra questi, non poteva mancare la radio.

Sono due gli incontri dedicati al più antico tra i media moderni: il primo sabato 5 settembre alle ore 11.15 in piazza Umberto I che avrà come protagonista Gabriele Corsi, conduttore del programma televisivo “Deal with it” e membro del Trio Medusa che da un decennio ormai conduce il morning show di Radio Deejay. L’incontro, intitolato “Gabriele Corsi, tra radio e tv” sarà condotto da Alessandra Comazzi e avrà come tema la storia del presentatore romano che, dopo gli esordi e il successo con il Trio a Le Iene e in radio, è diventato ormai un volto familiare per i telespettatori italiani.

L’altro incontro dedicato al mondo radiofonico si gioca sempre in “Casa Deejay” con Linus e Nicola Savino: l’appuntamento è fissato sempre per sabato 5 settembre dalle 17.45 alle 18.45 in piazza Umberto I. Nell’ora di chiacchierata si parlerà di “Deejay Chiama Italia”, il programma che dal lontano 1991 va in onda dal lunedì al venerdì su Radio Deejay.

All’interno del festival di Dogliani si terranno molti altri incontri dedicati principalmente al mondo della tv, della cucina e dello sport, con diversi appuntamenti che focalizzano la loro attenzione anche sulle nuove tecnologie e i nuovi media.

Per partecipare è necessario prenotare il proprio posto sul sito www.festivaldellatv.it e per accedere alla rassegna è indispensabile rispettare le vigenti normative in materia di sicurezza sanitaria legata all’emergenza Covid-19. Per chi ne avesse l’occasione e la voglia, Dogliani può rivelarsi un bel modo per trascorrere una giornata immersi nella Bassa Langa settentrionale, luogo dove cibo e buon vino non mancano mai.

Fabio Donolato

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FM News – Settembre 2020

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* (Federico Lerma, Savona – 12/09/2020) Cambio di frequenza per RADIO 104 SAVONA SOUND a Spotorno/Noli (Sv). I locali 101.6 sono stati riposizionati a 104.0, isocanale con Capo Vado e Cairo Montenotte.

* (Andrea Lombardo, Milano + Como – 11/09/2020) Portante muta da almeno due settimane per gli 88.3 da Brunate (Co) di GR PARLAMENTO. La frequenza dell’emittente RAI fa servizio sulla parte centrale della Lombardia, compresa l’area del milanese. Regolari invece gli 88.1 per Milano città.

* (Matteo Cataldi, Macerata – 05/09/2020) Cambio di modulazione sui 99.8 da Civitanova Alta (Mc). La frequenza non diffonde più SKYLINE RADIO&SOUL, ma la ‘sorella’ RADIO 70 80 90.

L’archivio di FM News è on-line all’indirizzo: www.fm-world.it/category/frequenze

Vicky Mangone lascia LatteMiele e si prepara a nuovi progetti

Ci sono nomi della radiofonia che sono fortemente legati ad un’emittente precisa.

Uno di questi è quello di Vicky Mangone che per trent’anni è stata la voce di LatteMiele.

Da qualche settimana, la nota conduttrice ha scelto di abbandonare la rete che le ha dato la popolarità. L’abbiamo intervistata per capire quali sono le novità che la riguardano.

  • Partiamo dai tuoi esordi. Quando e come ti sei avvicinata alla radio?

Ne parlo molto volentieri dei miei esordi: tempi lontani e nettamente diversi da quelli attuali. Un’epoca nella quale la radio rappresentava una sorta di miracolo, una palestra per la formazione e la crescita, un luogo dove socializzare e condividere con “quelli come te” le tue stesse passioni. La prima volta che misi piede in radio fu in seconda media. Andai a visitare lo studio di quella che all’epoca era la radio più seguita della mia città, Bolzano: Radio Spitfire. In quel preciso istante decisi che quello sarebbe stato il mio mondo. La prima volta che andai in onda fu 4 anni più tardi, a 16 anni. Me lo ricordo come fosse adesso: domenica 13 marzo 1983, ore 10.00. Dovevo sostituire Sergio Pittino che si era preso una brutta influenza. Dediche e richieste con musica liscio: sognavo un esordio un po’ diverso, ma in quel momento mi sono baciata i gomiti.

  • Quali sono state le tue esperienze?

Ricordo una radio molto interessante nella quale lavorai sul finire degli anni 80. Si chiamava Radio One. Una radio regionale con sede nelle Marche davvero innovativa per l’epoca, molto attenta al mercato musicale USA e alla conduzione decisamente “avanti” rispetto alle tecniche del periodo. L’editore, Maurilio Cordone, fu molto illuminante per la mia professione. Mi piace citare anche l’esperienza a Radio Linea, altra radio marchigiana. So che è diventata una realtà molto forte sul territorio. Marco Adami lo ricordo come un ragazzo con un entusiasmo pazzesco.

  • Tutti ti conosciamo per la tua importante carriera a LatteMiele. Come sei arrivata a questa radio?

Radio LatteMiele arrivò per caso nel 1990. Conobbi l’editore durante una serata che presentavo sulla riviera romagnola. Una di quelle cose tipo “voci nuove”. A fine serata mi propose di lavorare nella sua emittente. Feci la valigia la sera stessa. Due giorni dopo ero in onda.

  • Che ruoli hai ricoperto al suo interno? E per quanti anni hai trasmesso in questa emittente?

In tutto sono 30 anni (con due anni sabbatici che mi hanno portato a Roma alla scuola di cinema a Cinecittà. Una delle esperienze più formative della mia vita). Trent’anni in quella che è stata la Radio che ho amato di più e che ho visto crescere. In tanti anni ho ricoperto un po’ tutti i ruoli: dalle relazioni con le case discografiche, alla programmazione musicale. Sono stata il volto della radio in tutte le esterne, tutte le manifestazioni, i concerti e gli eventi on the road. E per la serie “toglietemi tutto ma non il microfono”, sono andata in onda tutti i santi giorni sempre con immutato entusiasmo: nel magazine del mattino o nelle interviste del pomeriggio con gli ospiti in studio. Ho intervistato i più grandi: Piero Angela, Andrea Camilleri, Umberto Veronesi. Medici, politici, giornalisti, scrittori e poi musicisti. Tanti. Tutti. Ho anche parlato per anni di buone pratiche, di consumi, di ecologia e salute nella trasmissione “Usi&Consumi” alla quale è stato assegnato il premio “Vincenzo Dona” dell’Unione Nazionale Consumatori come “Miglior servizio Radiotelevisivo” del 2009.

  • Di recente, il tuo addio a LatteMiele dopo alcuni anni in cui l’emittente ha cambiato proprietà e sede. Che cosa ti ha spinto a questo passo? Scelta personale o nuove prospettive all’orizzonte?

Immaginate di essere sposato con la persona dei vostri sogni e improvvisamente, una mattina, ve la ritrovate in cucina, completamente stravolta nelle sembianze per mano di un chirurgo plastico maldestro. Ecco, è un po’ quello che è successo a me: non riconoscevo più la “mia” radio e per lei avevo finito le parole, che per una che fa il mio mestiere significa che l’amore è al capolinea. Dopo aver preso questa decisione sono andata in vacanza. Avevo bisogno di sedimentare. Volevo raccogliere le idee e ascoltare della musica. L’ho fatto e ho riscoperto dei vecchi vinili di James Taylor, Sade, Eagles, Aretha Franklin, Otis Redding. Ho anche cambiato casa, ora vivo in campagna. Mi sto ricaricando e, nel frattempo, sto vagliando alcune proposte. Con calma.

  • E, più in generale, come vedi il futuro della radiofonia? Che cosa ascolteremo tra 10 o 20 anni, in un mondo sempre più digitale?

E qua ci vorrebbe un bel distinguo: radiofonia intesa come modalità di diffusione o come operai delle parole? Nella prima parte non mi ci addentro più di tanto. Stiamo vivendo in un periodo di grandi cambiamenti. L’arrivo del DAB+ regalerà un po’ di riscatti ma anche tante delusioni. L’aspetto che più mi interessa, invece, è quello della radio “da dentro”. Ecco, il futuro della radiofonia in questo senso, un po’ di sonno me lo toglie: sento in giro scelte editoriali molto discutibili, dove a prevalere sono conduzioni superficiali e omologazione musicale. C’è poca anima, poche idee, poco studio. Troppa improvvisazione azzardata. Ho sempre ritenuto che le parole abbiano un peso specifico considerevole e nessun radiofonico dovrebbe permettersi di utilizzarle senza prima riflettere, conoscere, prepararsi. Lo ritengo poco rispettoso nei confronti dell’ascoltatore che ha scelto di seguire te e non un altro. Io prima di essere conduttrice sono ascoltatrice e presto la mia attenzione solo quando avverto competenza.

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