Le tre vite (due radiofoniche) di Lisa Sergio in un libro di Sandro Gerbi

Mentre la Radio ha recentemente pianto la scomparsa di uno dei suoi protagonisti di altri tempi (parlo di Elio Pandolfi, che è stato un ‘gigante’ della ‘commedia radiofonica’ qualche decennio fa, spesso in coppia con Antonella Steni), in tema di storia del mezzo in Italia va segnalato senza dubbio il libro di Sandro Gerbi ‘La voce d’oro di Mussolini’ (Neri Pozza).

È dedicato a una protagonista della Radio nel periodo fascista (quando l’Eiar era il mezzo più utilizzato per la propaganda del regime e appunto di Mussolini in prima persona), che però ebbe poi una imprevista ‘seconda vita’ tutta diversa, in cui di nuovo la Radio fu al centro, e infine persino una terza.

Chi era infatti l’elegante figurina che la sera del 9 maggio 1936, dai gradini più alti del Vittoriano, trasmetteva in inglese il famoso discorso di Mussolini sulla conquista dell’Impero? Si trattava di Lisa Sergio (1905-1989), che stava vivendo la sua prima incarnazione: quella della «fervente fascista», specie in campo radiofonico (con riferimento soprattutto alle trasmissioni per l’estero), nota nel mondo come la «voce d’oro» di Roma, come da titolo del libro in questione.

Giornalista fiorentina plurilingue, di madre americana e padre napoletano, nel 1937 fu però clamorosamente licenziata dal Ministero della Propaganda, forse perché sospettata di mormorare contro il regime ma più probabilmente perché ritenuta troppo loquace circa una sua breve relazione con il genero del duce Galeazzo Ciano. Già così la storia di Lisa Sergio è intrigante, ma c’è ben altro.

Protetta da Guglielmo Marconi, approdò infatti negli Stati Uniti nel 1937 e ricominciò lì una brillante carriera radiofonica all’insegna della democrazia americana: la sua seconda vita, appunto. Anche qui divenne una voce della Radio molto popolare, fu amica di Eleanor Roosevelt e poi anche consulente di Martin Luther King.

Senonché, per una singolare seconda svolta del destino, dopo la guerra, ottenuta la nazionalità statunitense, fu accusata dall’FBI di simpatie per il comunismo e allontanata di nuovo dalla Radio, nonché inserita in specifiche «liste nere» dai seguaci del maccartismo. Alla fine decise di trasferirsi a Washington, dove si reinventò come conferenziera.

Il libro di Gerbi, frutto di un trentennale scavo in archivi pubblici e privati, racconta dunque la sua triplice, avventurosa esistenza. E cerca allo stesso tempo di narrare alcune verità che lo scorrere del tempo, la concretezza dei documenti e l’ostinazione propria dei ricercatori come Gerbi hanno permesso di conoscere.

Mauro Roffi
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‘Radio Rai Ricorda’ torna in onda l’8 settembre

Dopo l’esordio del 2 giugno scorso, va in onda mercoledì 8 settembre, in un’altra data emblematica della storia italiana, alle 15.05 su Radio1 Rai, la seconda puntata di ‘RRR, Radio Rai Ricorda’.

Ricordiamo da parte nostra che, complessivamente, si tratta di sei puntate curate da Walter Veltroni per raccontare la storia della Radio in Italia, per ritrovare suoni, programmi, musiche, voci che sono nella nostra memoria collettiva.

Un appuntamento, dunque, che dovrebbe interessare tutti e che dovrebbe forse costituire un fiore all’occhiello di Radio Rai ma si ha quasi l’impressione che l’emittente pubblica non ci creda fino in fondo, visto che la promozione dell’iniziativa non è così intensa come ci si potrebbe aspettare e questo nonostante la grande notorietà dell’autore del programma.

In ogni caso, per chiunque sia sensibile a questi temi (come sicuramente lo sono i lettori di FM-world), vanno in onda nella rubrica di Veltroni documenti storici di eccezionale rilevanza, recuperati dalle teche Rai e da altre fonti, che hanno costituito e costituiscono la fonte essenziale del sapere degli italiani, prima e dopo l’arrivo della Televisione e dei nuovi media.

Il materiale è tratto dai giornali radio, dai documentari, dai programmi d’intrattenimento, di sport, dal ricco varietà radiofonico. La struttura della rubrica testimonia così anche l’evoluzione dei linguaggi del mezzo.

Divisa per periodi storici, la trasmissione consente all’ascoltatore di partecipare al gioco unico della memoria e delle emozioni e di rivivere insieme la propria storia e quella del proprio Paese.

La regia è di Alex Messina e il programma è realizzato con la partecipazione di Andrea Borgnino (che, lo ricordiamo, è a capo della meritoria rete Rai Radio Techetè) e di Elisabetta Malantrucco.

Servizio a cura di Mauro Roffi

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In attesa delle nuove indagini, quali erano le radio più ascoltate vent’anni fa?

Tra circa un mese terminerà il secondo trimestre dell’indagine RadioTer 2021.

Dai risultati ottenuti, saranno ricavati i dati relativi al primo semestre di quest’anno.

In attesa di capire se vi saranno movimenti particolari e novità, ci siamo chiesti che cosa succedeva vent’anni fa, nel 2001.

Siamo risaliti agli ‘annuali’ di Audiradio relativi al giorno medio ieri.

Su una base popolazione di 51.653.000 persone, 34.998.000 dichiaravo di ascoltare la radio ogni giorno, mentre 42.426.000 era il contatto settimanale.

Questa la classifica delle ‘top 25’, che include emittenti nazionali, superstation/syndication e locali.

AUDIRADIO (gmi) – Annuali 2001

1. Rai Radio1 – 7.969.000
2. Radio Deejay – 5.558.000
3. Rai Radio2 – 5.276.000
4. RTL 102.5 – 4.398.000
5. RDS Radio Dimensione Suono – 4.051.000
6. Radio Italia Solo Musica Italiana – 4.004.000
7. Radio 105 – 3.333.000
8. Radio Monte Carlo – 2.245.000
9. Lattemiele – 2.019.000
10. Radio Italia Network – 2.012.000
11. Rai Radio3 – 2.011.000
12. Radio Maria – 1.667.000
13. Radio Subasio – 1.520.000
14. Rai Isoradio – 1.441.000
15. Radio Capital – 1.390.000
16. Radio 24 – 1.209.000
17. Radio 101 One-O-One – 1.108.000
18. Radio Kiss Kiss – 961.000
19. Radio Italia Anni 60 – 866.000
20. Radio Cuore – 854.000
21. Discoradio – 845.000
22. Radio Company – 693.000
23. Radio Zeta – 613.000
24. Radio Kiss Kiss Italia – 537.000
25. Radio Margherita – 523.000

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‘Studio Aperto’ racconta la storia di Radio Esercito

Lunedì 6 luglio 2020 hanno preso il via i programmi “pubblici” di Radio Esercito.

L’emittente, dopo un anno di diffusione via intranet, è ascoltabile in streaming dal sito www.esercito.difesa.it e via app – tra cui quella di FM-world.

Oggi ‘Studio Aperto’ ne ha raccontato la storia attraverso le parole del Magg. Alessandro Faraò (che ne è il direttore) e dello staff che ogni giorno cura il palinsesto.

Questo il servizio del Tg Mediaset.

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“Mi ritorni in mente”: Radio Subasio ripercorre in musica la vita degli artisti

Prende il via domenica 5 aprile su Radio Subasio “Mi ritorni in mente”.

Si tratta di un nuovo spazio, in onda alle 22.00, che ospiterà un artista, per ogni singola puntata, a cui sarà chiesto di raccontare aneddoti della propria vita, “motivati” da canzoni che li hanno contraddistinti.

“Di brani che accompagnano gli eventi “top” – spiega un comunicato della radio – è piena la vita di ognuno.

Una vittoria sportiva piuttosto che l’esame di maturità, ma anche un viaggio da soli, una delusione cocente, il primo stipendio, la lontananza da casa, una cena improponibile.

In un momento in cui diventa inevitabile stare seduti sul divano e scorrere gli album fotografici, i personaggi incontrati da Radio Subasio stimoleranno, parallelamente ai loro, i ricordi di tutti”.

A condurre “Mi ritorni in mente” sarà Stefano Pozzovivo, che attingerà dal costume, dallo sport e dall’attualità dell’epoca delle canzoni scelte, per ricreare il periodo storico che rappresentava un determinato brano.

“Le canzoni dovrebbero essere studiate a scuola, in quanto concorrono ad illustrare l’avvicendarsi dei tempi”, riporta la nota superstation.

Primo ospite di “Mi ritorni in mente” sarà Michele Zarrillo.

L’appuntamento è per domenica 5 aprile alle 22.00 su Radio Subasio.

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Radio Italia Anni 60 (Bologna) acquista la panchina di Lucio Dalla

La panchina di Lucio Dalla torna a Bologna.

Realizzata nel 2015 per l’Expo di Milano e successivamente esposta nel capoluogo emiliano, l’omaggio al grande artista non era stato acquistato dall’amministrazione della città felsinea.

Per questo, l’autore Carmine Susinni decise di portarla “in tour”, con tappe a Matera e a Sanremo.

Il “colpo di scena” arriva in tempi recenti da Luigi Ferretti, patron del gruppo bolognese di 7Gold e di Radio Italia Anni 60, che decide di rilevarla per portarla nella sede del suo polo radiotelevisivo.

E così, dal 14 febbraio la panchina è visitabile nella sede del Centro Congressi 7Gold-Radio Italia Anni 60 in via dell’Arcoveggio 49/5 a Bologna, dalle 8 alle 18 (la domenica dalle 9 alle 13).

Intanto, mentre il Comune di Bologna ha annunciato l’installazione di un’altra panchina raffigurante Dalla nella Piazza Cavour dove nacque (la data prevista è, non casualmente, quella del 4 marzo), Ferretti porterà in trasferta durante l’estate la “propria” panchina presso la Marina di Rimini, mentre a ridosso del Natale farà capolino in un palazzo storico della città, sotto le Due Torri.

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