Addio Ezio Bosso: anche le radio ricordano il grande pianista e compositore

Il mondo della musica piange la scomparsa di Ezio Bosso.

Pianista e compositore molto amato dal pubblico, aveva 48 anni.

Bosso non si era mai fermato di fronte alla malattia neurodegenerativa che poi si è rivelata essere una patologia autoimmune.

Divenne celebre all’Italia intera, dopo l’invito di Carlo Conti all’edizione 2016 del Festival di Sanremo.

Ezio Bosso era stato ospite di molte radio, in questi ultimi anni, e tutte ora lo stanno ricordando con profonda commozione.

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Addio a Pietro Fioravanti, è stato il fondatore di Radio Peter Flowers

La radiofonia piange la scomparsa di Pietro Fioravanti, fondatore di Radio Peter Flowers.

Dal 1979 al 1993, l’emittente milanese è stata una delle più popolari e amate del nord-Italia.

Moltissimi gli speaker che hanno trasmesso dalle sue frequenze e che oggi ricordano il lungimirante editore.

A darne notizia è stato Franco Lazzari, una delle tante voci rese popolari da Peter Flowers.

“Nella vita ci sono momenti belli e tristi ed oggi, per me, è un giorno triste“, scrive Lazzari.

“Pietro Fioravanti ci ha lasciato qualche giorno fa. La moglie Marina, con un messaggio da Orlando (Florida), mi ha comunicato questa notte la triste notizia, scrivendomi anche di avvisare tutti i ragazzi di Pietro e gli amici di Radio Peter Flowers“.

Franco Lazzari aggiunge che “Pietro è stato il Fondatore e l’Anima di Radio Peter Flowers, una Radio che mi ha dato tanto ed è parte della mia Vita… per questo sarà sempre nel mio Cuore, come sarà sempre con me il ricordo di Pietro e la sua pipa… e, come direbbe lui, lo spettacolo della Radio deve continuare!“.

“Papà, ma sei bravo!”: quando Kobe Bryant raccontò l’emozione delle figlie a “Deejay Chiama Italia”

“La cosa che mi ha fatto emozionare di più sono state le mie figlie che stavano guardando la partita”.

A dichiararlo era Kobe Bryant, campione cestista di NBA scomparso a causa di un incidente (con una figlia ed un altro giocatore) domenica 26 gennaio 2020, che nel luglio 2016 fu ospite di “Deejay chiama Italia”, il programma di Radio Deejay condotto da Linus e Nicola Savino, per raccontare le emozioni della sua ultima partita, dopo una lunga e gloriosa carriera.

“Le mie figlie non avevano mai visto questo livello – raccontava Kobe emozionato – e mi dissero: “Papà, ma sei bravo!”.

In quella intervista in diretta, che riascoltata oggi appare ancora più toccante, arrivarono molti saluti e complimenti a Bryant, a partire da quella che era stata la sua maestra delle elementari.

Un estratto dell’intervento di Radio Deejay è riportato sul sito di Repubblica.

Radio Milano International ricorda Leopardo con 5 ore di grandi emozioni

Sedici anni fa (il 22 gennaio 2004), la radiofonia italiana (e non solo) piangeva la scomparsa di Leonardo Re Cecconi, noto come Leopardo.

In quasi trent’anni di carriera, è stato uno dei più popolari e apprezzati dj.

Pur avendo trasmesso su diversi importanti network (da Radio 105 a RTL 102.5 fino a Radio Monte Carlo), l’emittente che lo ha reso celebre al grande pubblico è stata Radio Milano International, dove esordì già nel 1976.

E l’attuale Radio Milano International non ha rinunciato a ricordarlo, nella sera del 22 gennaio dalle 19.00, con uno speciale di 5 ore sulla rete “Classic” dedicato agli indimenticabili “Hit Parade” e “Soul Train”.

Un omaggio particolarmente apprezzato anche dagli utenti di FM-world, tanto che Radio Milano International – Classic è schizzata negli ascolti, entrando nella “top 20” delle emittenti più cliccate della app.

Una serata di forti emozioni, con grandi riscontri pure sui social network e che evidenzia il successo delle emittenti digitali, quando vengono proposti contenuti esclusivi di indubbio interesse.

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Addio ad Italo Moretti: il ricordo di Mauro Roffi

È scomparso all’età di 86 anni Italo Moretti.

Il giornalista, noto volto Rai, è stato conduttore del Tg2, direttore del Tg3 e del Tgr, oltre che invitato in varie zone di guerra, raccontando – tra gli altri – i regimi golpisti dell’America Latina negli anni ’70.

Dal giorno della sua morte, avvenuta il 9 gennaio 2020, sono stati tanti i ricordi della sua figura.

Noi ne pubblichiamo una che arriva da Mauro Roffi, storica firma di Millecanali, ma anche ex-presidente del concorso Corecom dell’Umbria per la Radio e Tv locali, che – durante un’edizione – ebbe in giuria proprio Moretti.

Da lì, il ricordo che Roffi ci ha inviato e che pubblichiamo, ringraziandolo:

La scomparsa di Italo Moretti, morto nelle scorse ore a 86 anni, è una di quelle notizie che colpiscono tanto chi, come me, ha l’età per ricordare quella che è stata la sua ‘Rai’, un’azienda con tanti difetti (anche allora), per carità, ma che sapeva mettere in evidenza anche molti professionisti di grande qualità, come era sicuramente Italo, nel giornalismo e nella vita.

Storico inviato speciale della Rai, Moretti è stato direttore del Tg3, condirettore della Tgr, conduttore del Tg2 post-riforma del ‘76, presidente della giuria del Premio Ilaria Alpi e tante altre cose ancora. Giornalista di razza, metteva una passione incredibile nel lavoro e sapeva sempre come trattare in modo efficace l’uno o l’altro evento, di cui coglieva subito i tratti essenziali, illustrando con calore i fatti, i protagonisti, le conseguenze delle scelte fatte da questi ultimi. Mi restano nella memoria, indelebili, le sue appassionate cronache, radiofoniche e televisive, dal Cile del 1973, dopo lo spaventoso golpe di Pinochet, in cui raccontava con un’incredibile partecipazione gli orrori che vedeva e che tanto avevano colpito anche (se non soprattutto) l’Italia e gli italiani.

E infine un ricordo davvero personale. Conoscevo e stimavo Italo solo sulla base del suo lavoro in Tv e in Radio ma inaspettatamente, ormai un po’ di anni fa, me lo trovai accanto, a tu per tu per un’intera giornata, quale ‘giurato speciale’ in un concorso di programmi radio-tv che era organizzato dal Corecom dell’Umbria, all’epoca presieduto da suo fratello Luciano (a sua volta purtroppo morto nel 2017).

Nella sua Perugia, lasciata da tanti anni per andare alla Rai di Roma, Moretti si aggirava un po’ malinconico, ricordando luoghi, fatti e persone, constatando con dolore quante persone che aveva conosciuto in gioventù non erano più in vita e come si era trasformata (non sempre in meglio) la sua città. E intanto raccontava a me e agli altri presenti diversi retroscena sulla Rai, sulla vita politica e sui politici italiani dei decenni precedenti, sulla sua vita di giornalista, sui grandi fatti che aveva seguito da reporter nel mondo.

Fu per me una bellissima giornata, emozionante e utile, in compagnia di un collega davvero illustre che tanto aveva dato alla professione e che l’ha onorata e resa al meglio fino all’ultimo.

Una maratona radiofonica in ricordo di Antonio e Bartek

Ad un anno dalla loro scomparsa, le radio universitarie ricordano Antonio Megalizzi e Bartosz “Bartek” Orent Niedzelski.

I due giovani, vittime di un attentato terroristico a Strasburgo ed entrambi impegnati nell’emittente Europhonica, saranno al centro di una maratona radiofonica.

Si chiamerà “Non fermiamo questa voce” e, nella giornata di sabato 14 dicembre, riproporrà interviste e pezzi inediti di Antonio Megalizzi.

Inoltre, i colleghi delle redazione di Europhonica omaggeranno l’amico scomparso con un particolare podcast: “Cielo d’Acciaio”, un racconto scritto dallo stesso Megalizzi, a cui gli operatori di Europhonica prestano la voce.

Lo “speciale” avrà la durata di 24 ore e sarà trasmesso sulle radio universitarie del circuito RadUni.

Tutti i dettagli all’indirizzo www.raduni.org

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