Radio Radicale presenta l’archivio di Massimo Bordin

In occasione del primo anniversario della morte, Radio Radicale ha presentato l’archivio di Massimo Bordin, suo storico giornalista (notissima e molto seguita la sua rassegna stampa del mattino) e a lungo anche direttore dell’emittente voluta da Marco Pannella.

L’archivio di Bordin, che va idealmente a completare l’enorme archivio di Radio Radicale (di grandissimo valore storico sui temi della politica, dell’economia, dei processi e degli eventi svoltisi per decenni nel nostro Paese), consiste in 86 tra faldoni, scatoloni e cartelle, 835 fascicoli, 131 gruppi di opere stampa, compresi nel periodo che va dal 1975 al 2019, distribuiti su 11 metri lineari.

All’interno dell’archivio di Bordin ci sono appunti, taccuini, quaderni, carte di natura giudiziaria e politica, l’amplissima rassegna stampa di cui si diceva e le testimonianze relative agli oltre diecimila eventi trasmessi dalla Radio a cui lui ha partecipato direttamente: dibattiti, interviste, presentazione di libri, rubriche, collegamenti.

Mauro Roffi

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Radio Radicale: passa emendamento con tre milioni di finanziamento

Tre milioni di finanziamento per il 2019, per permettere il proseguimento delle trasmissioni di Radio Radicale.

E’ passato, nelle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, un emendamento del PD, riformulato su proposta della Lega, che sostiene economicamente l’emittente e che tuttavia ha spaccato la maggioranza.

Il Movimento 5 Stelle aveva proposto di finanziare la conversione in digitale e la conservazione degli archivi multimediali, fino ad una spesa massima di 1 milione di euro nel triennio.

I tre milioni per Radio Radicale, che si sommano ai nove già previsti, sono stati sostenuti da tutti i partiti, dunque, ad eccezione dei 5 Stelle.

AGCOM chiede il rinnovo della convenzione a Radio Radicale

L’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) chiede al Governo di prorogare la convenzione con Radio Radicale.

La richiesta deriva da “una segnalazione urgente per formulare alcune osservazioni e proposte di intervento in materia di affidamento di una rete radiofonica dedicata ai lavori parlamentari”.

Secondo l’Autorità è necessario identificare un “servizio media radiofonico e multimediale destinato all’informazione istituzionale con finalità di interesse generale”.

Per questo, fino a quando non saranno definiti criteri e procedure di assegnazione, AGCOM ritiene opportuno far proseguire l’attività a Radio Radicale, che da anni svolge questo ruolo.

Radio Radicale perde la voce della sua rassegna stampa: è morto Massimo Bordin

E’ morto questa mattina, all’età di 67 anni, Massimo Bordin.

Per anni direttore di Radio Radicale, Bordin ne era la voce più popolare, grazie alla rassegna stampa mattutina che ha condotto per diversi anni, fino al 1° aprile.

Malato da tempo, Bordin ha continuato ad andare in onda fino a quando è stato in grado di farlo, mantenendo l’inconfondibile stile che aveva reso unico il suo quotidiano “Stampa e regime”.

Radio Radicale ha annunciato la sua scomparsa sulle note del Requiem, che introduceva ogni giorno la mattutina rassegna stampa.

Meno fondi per le dirette parlamentari di Radio Radicale, preoccupato il CdR

E’ stata prorogata la convenzione tra il Mise e Radio Radicale per la trasmissione delle sedute del Parlamento.

Ciò che preoccupa, tuttavia, il CdR dell’emittente è che la commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento alla manovra economica che vede un dimezzamento del corrispettivo economico, da 10 a 5 milioni.

Una versione in parte smentita dal sottosegretario Vito Crimi che ad AdnKronos spiega che Radio Radicale percepisce anche 4 milioni anni dal dipartimento dell’Editoria.

La riduzione del Fondo all’emittente, quindi, passerebbe in concreto da 14 a 9 milioni di euro.

Il Comitato di Redazione esprime comunque forte preoccupazione per la situazione che si verrebbe a creare, se la misura fosse approvata definitivamente dal Parlamento.

Nuovi dati Radio Monitor: RTL conferma il vertice

RTL 102.5 sempre più leader degli ascolti: è questa, in estrema sintesi, l’analisi dei nuovi dati Radio Monitor relativi a 120.000 casi compresi tra marzo 2012 e marzo 2013.

L’ascolto nel giorno medio ieri del network di Suraci sfiora ormai i 7 milioni, raggiungendo quota 6.878.000. Complessivamente non sono molte le variazioni che possiamo evidenziare nell’ultima indagine.

Al secondo posto troviamo Radio Deejay con 5.171.000, seguita da Radio 105 con 4.909.000. Quarto posto per RDS, anch’essa poco distante dalle due reti antecedenti, ed oggi a quota 4.758.000. Prosegue lo slancio di Radio Italia Solo Musica Italiana, con l’ottima performance di 4.573.000 ed una quinta posizione sempre più stabile.

Soltanto sesta Radio 1 Rai (4.399.000), seguita – a debita distanza – da Radio 2 (3.041.000). Tornando ai network, all’ottavo posto si posiziona Virgin Radio (2.384.000), mentre R 101 totalizza 2.069.000 ed è l’ultima emittente che resiste sopra la soglia psicologica dei due milioni di contatti quotidiani.
Proseguendo con la chart delle emittenti nazionali più ascoltate, troviamo in posizione n.10 Radio 24 (1.896.000), tallonata da Kiss Kiss (1.883.000). Mantiene un buon posizionamento m2o (1.670.000), anche se avvicinata dalla sorella Radio Capital (1.639.000).

Quattordicesima è Radio Maria (1.457.000), seguita da Radio 3 (1.356.000) e Radio Monte Carlo (1.256.000). Fanalino di coda come sempre Radio Radicale (279.000).

Poche le novità a livello regionale, dove le superstation ai vertici restano sempre le stesse. Tuttavia, dalla Lombardia arriva una curiosità importante: l’iscrizione all’indagine di Radio Peter Flowers. Sta per tornare in onda una delle emittenti che ha fatto la storia della radiofonia?

In attesa di risposta, ricordiamo che i dati sono disponibili in versione integrale all’indirizzo http://radiomonitor.it/dox/RadioMonitor_dati_1o_trimestre_2013.pdf