Le Onde Medie in Italia: decine di emittenti private operative in KHz

Qual è l’attuale situazione degli AM nel nostro Paese?

A fare il punto della situazione è il sito OMitaliane.it che ha aggiornato l’elenco delle emittenti autorizzate ed operative nel mese di gennaio 2023.

Come noto, dallo scorso settembre 2022 la Rai ha disattivato gli ultimi impianti su cui era presente Radio1.

Sono diverse, tuttavia, le realtà private che diffondono in KHz il proprio segnale e tengono viva questa ‘banda’.

Procedendo in ordine di frequenza, la prima è Nuova Radio AM che trasmette da Spoltore (Pe) sui 603 KHz.

A seguire – con una doppia diffusione – troviamo Media Radio Castellana, da Castel San Pietro Terme (Bo) sui 711 e 1098 MHz.

Da Grottaferrata (Rm) è presente Radio Luce sugli 846 KHz, mentre in Lombardia è nota Power 927, ovviamente sui 927 KHz da Abbiategrasso (Mi).

Passiamo in Veneto dove sui 1017 diffonde la propria programmazione da Vigonza (Pd) Amica Radio Veneta.

Sui 1188 KHz da Momigno (Pt) è operativa la ‘storica’ Radio Studio X, ‘on air’ anche sui 1485 da Livorno e sui 1584 da Arezzo, mentre sui 1278 KHz si torna nel padovano – più esattamente a Piove di Sacco – con Media Radio Veneta – Radio Attiva.

Capillare diffusione per Regional Radio, da Viterbo sui 1359, da Settebagni (Rm) sui 1395, da Rieti sui 1440 e da Terni sui 1485 e 1584 KHz.

In Emilia, è operativa la bolognese Radio Canzoni e Sorrisi sui 1404 KHz da Casalgrande (Bo), mentre a Trieste RDE – Radio Diffusione Europea è ora riposizionata sui 1503 KHz.

Si torna in Umbria con Radio Lago Trasimeno sui 1512 MHz da Perugia, mentre da Schio (Vi) si ascolta sui 1566 KHz Radio Kolbe.

A Vicenza diffonde sui 1584 KHz Radio Piterpan – la superstation del gruppo Klasse Uno Network – mentre sono tutte presenti sui 1602 KHz Radio Treviso, Radio A Colori di Bologna e Dot Radio di Spoleto (Pg).

La Rai dice addio alle Onde Medie

La Rai ha detto addio alle Onde Medie.

Allo scoccare della mezzanotte tra sabato 10 e domenica 11 settembre, gli impianti ancora operativi – che diffondevano Radio1 – sono stati disattivati.

Si tratta dei 657 di Coltano (Pi), dei 900 di Siziano (Pv), dei 936 di Campalto (Ve), dei 981 – in lingua slovena – di Monte Radio (Ts), dei 999 di Volpiano (To), dei 1062 da Forte Montegnolo (An), da Decimoputzu (Ca) e da Contrada Coda di Volpe (Ct), dei 1107 di Monte Ciocci (Rm), dei 1116 di Monte Pellegrino (Pa), dei 1431 di Foggia, dei 1449 di Belluno e dei 1575 di Portofino (Ge).

La dismissione definitiva delle Onde Medie Rai completa un processo che era già iniziato diversi anni fa, sia con la scomparsa di Radio2 e Radio3, sia con la riduzione stessa del numero di impianti per Radio1.

La scelta di abbandonare i KHz è stata annunciata in maniera marginale – ne aveva parlato il sito Rai Easy Web che spiegava come seguire le audiodescrizioni dei programmi tv – ed ha provocato contestazioni, in quanto la Rai è un Ente Pubblico che priva così di un servizio coloro che ancora la seguivano in AM.

Ora si prosegue su tutti gli altri fronti: oltre all’FM, la Rai investe sulla diffusione via DAB+ (di cui è recente la pianificazione delle frequenze che sarà operativa nei prossimi mesi), IP (sito e app) e sul digitale terrestre tramite HBBTV.

Le Onde Medie della Rai terminano così il loro onorato servizio dopo 98 anni di attività, mentre tengono viva la “banda AM” diverse realtà private locali, tuttora operative in varie zone d’Italia.

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Nuovo appello dall’Alto Adriatico per non spegnere le Onde Medie Rai

Passano i giorni e tutto tace in Italia in merito al previsto spegnimento delle Onde Medie Rai l’11 settembre prossimo. Non lasciano passare la cosa senza reazioni invece nelle comunità italiane delle vicine Slovenia e Croazia, aree dove, come abbiamo già ricordato in un precedente articolo, ci sono alcune situazioni importanti e specifiche che senza le Onde Medie diventerebbero ‘problematiche’.

Dopo alcune iniziative a livello politico (incontro con una parlamentare italiana attenta a queste tematiche), è arrivato da poco un vero e proprio appello per scongiurare lo spegnimento delle Onde Medie, almeno in quest’area. Ne riferisce in specifico il sito del quotidiano in italiano ‘La Voce del popolo’, che da una vita è un riferimento assoluto per i cittadini sloveni e croati di lingua italiana soprattutto in Istria e Quarnero.

Vediamo cosa racconta ‘La Voce’, che riporta le dichiarazioni del Presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul. Personalmente non credo che esse necessitino di molti commenti e le condivido in pieno; spero altresì che possano servire a qualcosa, anche se naturalmente le speranze al momento sono un po’ tenui. La parola allora a ‘La Voce’ e a Tremul:

“Il Presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, a nome dell’organizzazione rappresentativa unitaria dell’intera Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia, si è rivolto in questi giorni al Ministro e al Sottosegretario di Stato degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio (e) Benedetto Della Vedova; al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Informazione ed editoria, Giuseppe Moles; alle rappresentanze diplomatico-consolari italiane in Slovenia; al Presidente e al Presidente del Consiglio della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga (e) Mauro Zanin; nonché alla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, per esprimere la preoccupazione degli italiani dell’Istria, del Quarnero e della Dalmazia per il paventato spegnimento dell’onda media della Rai.

‘Le trasmissioni diffuse sulle onde medie non solo garantiscono alla nostra Comunità una programmazione che offre informazione e intrattenimento in lingua italiana di altissima qualità, ma rappresentano anche uno strumento di tutela e divulgazione della lingua e cultura italiane all’estero, in particolare sulla sponda orientale dell’Adriatico.

Su Onde Medie è diffusa infatti ‘La Voce della Venezia Giulia’, trasmissione… di notevole rilevanza per i connazionali presenti sul nostro territorio d’insediamento autoctono in Istria, Quarnero e Dalmazia. In questo contesto si colloca il seguitissimo appuntamento con ‘Sconfinamenti’, che dedica moltissimi e accurati approfondimenti settimanali sulle molteplici attività svolte dall’Unione Italiana, dalle Comunità degli Italiani, dalle Scuole, dalle Istituzioni e organizzazioni della Comunità Nazionale Italiana in Slovenia e Croazia, svolgendo così anche un importante ruolo di promozione della nostra Comunità’ – si legge nella nota di Tremul.

‘L’interruzione della diffusione delle citate trasmissioni sulle Onde Medie significherebbe la sospensione di un servizio di considerevole importanza per l’unica minoranza italiana autoctona al di fuori dell’Italia, che proprio per questa sua particolarità, ha delle esigenze specifiche. Esigenze che lo Stato italiano stesso riconosce: la cessazione delle trasmissioni disattenderebbe agli obblighi indicati negli art. 2 e 12 della legge n. 308 del 14 aprile 1956 e dagli impegni internazionali dell’Italia. Il previsto trasferimento delle trasmissioni sulle piattaforme web, per quanto funzionale e teoricamente efficace particolarmente per la fascia giovanile e per i nativi digitali, risulterebbe comunque escludente della popolazione anziana…’.

Tremul, infine, si appella ‘alla sensibilità del Governo nazionale, del Parlamento e della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, affinché sia ritirata questa decisione che arrecherebbe grave nocumento alla Comunità Nazionale Italiana, almeno per quanto riguarda la permanenza delle Onde Medie del Friuli-Venezia Giulia, così come nuocerebbe alla Comunità Nazionale Slovena in Italia’”.

Della questione si è occupato anche il quotidiano ‘Libero’, con un altro articolo. E, a dimostrazione che la Rai ha intenzione di andare avanti così, ci sono le dichiarazioni, sconcertanti e sconfortanti (dopo alcune precedenti già piuttosto drastiche), del responsabile della sede Rai di Trieste Guido Corso. A parere di quest’ultimo, gli anziani poco avvezzi al Web hanno poca importanza (poiché “l’accesso a internet ce l’hanno un po’ tutti”) ma soprattutto le Onde Medie “sono un tecnologia obsoleta, che presenta pure un impatto ambientale importante”.

Non c’è dunque problema: “‘L’ora della Venezia Giulia’ continuerà con i 15 minuti di Gr e i 45 minuti di approfondimento culturale con il programma ‘Sconfinamenti’ diretto da Massimo Gobessi… La trasmissione ascoltabile su Rai Play Sound… Sarà anche disponibile per chi ha il satellite Eutelsat, che è già esistente in Slovenia”.

Anche qui non c’è bisogno di molti commenti.

Mauro Roffi
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Verso lo spegnimento delle Onde Medie Rai, il caso della ‘frontiera di Nord-Est’

Davvero fra poco più di un mese finirà un’epoca e la Rai spegnerà le sue Onde Medie radiofoniche residue? C’è ragione di ritenere di sì, come FM-world ha già annunciato, ma quel che non sembra accettabile è la cortina di silenzio che circonda il tema, tanto che questa ‘scelta importante’ e definitiva del nostro servizio pubblico non è stata neppure annunciata ufficialmente (sembrerebbe il minimo, vista la lunghissima storia delle Onde Medie Rai) ma si è dovuta desumere, come noto, da un avviso sul tema delle ‘audiodescrizioni’.

La data indicata sembra dunque essere quella dell’11 settembre prossimo, in cui dovrebbero cessare le ultime emissioni dalle residue frequenze attuali (che trasmettono solo Radio1 da alcuni anni). Ma è un passo inevitabile e opportuno?

Personalmente non lo ritengo affatto, perché la cosa ha una giustificazione unicamente economica e chiudere una così lunga esperienza radiofonica, importante a anche a livello internazionale, solo per ragioni economiche fa un po’ a pugni, a mio parere, con il concetto stesso di servizio pubblico radiofonico nazionale.

Faccio un esempio che può sembrare incongruo ma probabilmente non lo è: è economico per le Poste tenere in vita degli uffici postali nelle zone di montagna? La ricerca di profitti più ampi suggerirebbe di chiudere baracca e burattini ma evidentemente non lo si fa (o lo si fa solo in parte) perché si tratta di un servizio pubblico indispensabile per intere comunità.

Le Onde Medie sono invece così superflue da poter essere spente tutte senza colpo ferire? Ma anche: l’attuale servizio (sostitutivo) in FM della Rai è davvero così perfetto e capillare? E perché sul digitale terrestre i canali radiofonici della Rai (da qualche mese dotati di tanto di numerazione) sono stati spenti (al contrario di quelli dei privati) e adesso, da poco, sono accessibili solo in HHBTV? Anche qui: era proprio il caso?

Ma soprattutto non ci sono mai annunci, appunto, sulle modalità e le ragioni delle decisioni prese e tutto avviene in sordina, in attesa, probabilmente, che il tutto passi invece ‘in cavalleria’ per via della situazione di fatto che si è determinata. Questo dà anche un’idea di quanto la Rai sembri considerare ‘secondario’ il suo ‘comparto radiofonico’: c’è, ma si vede poco e conta ancor meno, purtroppo.

Ma sembra proprio che l’11 settembre (ma la data è casuale???) ci sarà questo storico spegnimento. Le conseguenze potrebbero essere pesanti, in particolare, nella zona del Nord-Est, ai confini del Friuli-Venezia Giulia con Slovenia e Croazia. Riportiamo quanto scrive su questo l’attento sito italradio.it, che non ha bisogno di molti commenti:

“Sono le minoranze a comprendere per prime che l’Onda Media è l’unica effettiva modalità transfrontaliera libera e senza ostacoli per le trasmissioni in lingue che appartengono a più Paesi… La fine di un servizio universale, libero ed anonimo. Un terremoto in primo luogo per le minoranze. Quella slovena in Italia, in primo luogo, che attraverso la propria stampa e la sen. Tatiana Rojc… protestava il 21 luglio sottolineando come la chiusura dell’Onda Media 981 kHz di Trieste ponga ‘un problema che attiene la concreta tutela dei diritti di una minoranza linguistica’ richiedendo ‘al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giuseppe Moles, al presidente della Commissione Vigilanza Rai sen. Alberto Barachini e all’amministratore delegato Rai Carlo Fuortes, di porre in essere tutti i mezzi intesi ad assicurare la pari opportunità di ascolto della programmazione in lingua slovena’…”.

C’è poi il caso, clamoroso, della trasmissione ‘L’Ora della Venezia Giulia’, diretta agli italiani di Istria e Dalmazia dall’impianto di Venezia in Onde Medie a 936 kHz, sulla base addirittura di una specifica Convenzione tra la Rai e la Presidenza del Consiglio. E di un programma il cui titolo dice tutto: ‘Sconfinamenti’.

L’area di Trieste, Capodistria e dell’Istria in generale, divisa fra tre Paesi, con la presenza di minoranze linguistiche importanti e una storia tormentatissima alle spalle merita davvero questo disinteresse? E che fine farà la Convenzione?

Radio Capodistria, nelle sue due versioni, e la Tv collegata alla fine sono state sempre tutelate anche rispetto a ‘minacce di ridimensionamento’ (che ci sono state) da parte della Radio-Tv pubblica slovena. Da noi invece tutto tace, o almeno così sembra. E l’11 settembre è quanto mai vicino.

Mauro Roffi
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L’11 settembre 2022 cesseranno le trasmissioni radiofoniche Rai in onde medie

Prima della fine dell’estate, la Rai terminerà le trasmissioni radiofoniche in onde medie.

La notizia, già anticipata nei mesi scorsi da periodici di settore quali Italradio, viene resa nota dalla sezione Easy Web della Rai.

Tutto nasce dall’audiodescrizione per non vedenti, disponibile per alcuni programmi nella seconda traccia audio del canale tv interessato, ma anche in onde medie su Rai Radio1.

Proprio in merito a quest’ultimo servizio, il sito (raggiungibile cliccando QUI) specifica che “dall’11 settembre 2022, causa cessazione delle trasmissioni radiofoniche Rai in modulazione onde medie, le audiodescrizioni dei programmi televisivi per i non vedenti saranno disponibili solo sui canali audio dedicati della televisione digitale terrestre”.

I regolari programmi radiofonici Rai, dunque, proseguiranno in FM, DAB+, web e app.

(Si ringrazia Luca Cenciarini per la collaborazione)

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Is Good For You anche in onde medie

Is Good For You, l’emittente multipiattaforma ideata e gestita da Matteo Sandri, è ora presente anche in onde medie.

Nata come prodotto digitale e diventata anche un programma televisivo (ogni sabato alle 20.00 sul canale nazionale 170 di Prima Free), da qualche tempo la radio è diffusa in FM a Trieste sui 93.9 MHz.

Ora, alla modulazione di frequenza si aggiungono le onde medie.

Is Good For You si può ascoltare in Friuli Venezia Giulia sugli 819 KHz.

E presto il segnale potrebbe arrivare anche in altre regioni.

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