Radio Prêt-à-Porter in onde medie sui 1602 MHz

Radio Prêt-à-Porter è un’emittente digitale di Milano.

Come riporta sul proprio sito, “si trova tra il distretto del Design e quello della Moda, dove si sprigionano la dinamicità e il sound di una radio fresca e moderna, che sposa la tecnologia”.

L’emittente propone musica degli anni Ottanta e Novanta che si mescola alla realtà contemporanea, fatta di news in pillole.

Tra le notizie di questi giorni, viene preannunciata da radiopretaporter.com la diffusione in onde medie nel nord-Italia.

Gli AM sono già stati attivati: Radio Prêt-à-Porter si ascolta sui 1602 KHz, dove ha preso il posto di Radio Milano 1602.

A sua volta, quest’ultima – che continua a trasmettere in streaming – riporta un “Coming Soon” su www.radiomilano1602.it, invitando i propri ascoltatori a seguire Prêt-à-Porter.

(Si ringrazia Andrea Lombardo per la collaborazione)

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OMItaliane: le nuove Onde Medie Italiane

OMItaliane la Prima Associazione di Editori in Onde Medie il 25 aprile 2020 compie come due anni, il giorno della nascita di Guglielmo Marconi l’inventore della Radio.

Due Anni veramente positivi quelli dell’Associazione nata dalla volontà di quattro editori fermamente convinti che le “nuove” onde medie siano un’opportunità un’offerta di qualità differenziandosi dalla “radio” meramente commerciale e generalista, dando nuovo valore all’emittenza locale, in linea con la filosofia tracciata negli ultimi anni dall’Agcom.

Dall’agosto 2016 le onde medie sono state regolamentate favorendo l’ingresso di nuovi operatori soprattutto locali, desiderosi di comunicare con il territorio circostante.

Gli intenti di OMItaliane sono quelli di promuovere e intendere le onde medie come piattaforma circolare, transmediale e sinergica, dove unire il concetto “marconiano” della radio italiana, al concetto di “radio” come elemento di rilievo nella comunicazione, avvicinandoci di molto alla filosofia Statunitense del prodotto.

Oggi “radio” non significa solo grandi capacità trasmissive e format indifferenziati ma contenuti autorali, sperimentazione di nuovi format da veicolare attraverso risorse della comunicazione: webcast, i socials, visual, podcast, video ondemand.

OMItaliane vuole fornire nuove soluzioni tecniche ed editoriali agli operatori in onde medie, promuovere il rispetto dello spettro radioelettrico e delle norme, in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico, agevolare i processi trasmissivi, divulgare contenuti autorali di livello e rendere la piattaforma, sia nel formato analogico che digitale, una scelta realmente alternativa per l’ascoltatore.

(Comunicato a cura di Emanuele Scatarzi, Presidente di “OMItaliane”)

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Radio7 e Radio Diffusione Europea uniscono web e AM per festeggiare il Capodanno

Radio7 e Radio Diffusione Europea si uniscono a ridosso del Capodanno.

La webradio lanciata dal giornalista-conduttore Davide Camera e l’emittente in onde medie di Graziano D’Andrea proporranno – martedì 31 dicembre alle 22.00 – un originale “countdown” per dare il benvenuto al nuovo anno, facendo un bilancio del 2019 e anticipando le prospettive di quelli che saranno i mesi a venire.

“Domani è il 2020” è il nome del contenitore che unirà fruizione analogica e digitale, con personaggi del mondo del giornalismo, dello sport e dello spettacolo, ognuno per analizzare il proprio settore di pertinenza.

Da Riccardo Cucchi ad Alberto Toso Fei, da Alberto Crespi a Biagio Mannino, fino all’analisi di un anno di televisione con Paolo Starvaggi ed il brindisi di mezzanotte con la musica mixata di Davide Messina.

Durante la serata si parlerà anche di radio, con un collegamento telefonico con Nicola Franceschini di FM-world, per fare un bilancio su come se l’è “cavata” il mezzo negli ultimi dodici mesi e per anticipare che cosa aspettarsi dalla digitalizzazione dell’autoradio.

Radio7 si ascolta su www.radio7.online (e sull’app di FM-world), mentre Radio Diffusione Europea trasmette da Trieste in AM sugli 819 e 1584 KHz (oltre che via web).

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Radio Capodistria festeggia 70 anni aprendo le porte agli ascoltatori

Nasceva il 25 maggio 1949, in un mix di lingue che univa italiano, sloveno e croato.

Stiamo parlando di Radio Capodistria che a distanza di 70 anni è ancora operativa, con una moltitudine di canali su cui diffonde il proprio segnale: via etere in FM e AM (gli storici 1170 KHz), via web e via satellite.

Per celebrare un compleanno così importante, l’emittente aprirà le porte ai propri ascoltatori, con visite guidate agli studi nella mattinata di sabato 25 maggio.

La “Giornata delle Porte Aperte” – come riporta il sito dell’emittente – avrà una valenza speciale sottolineata da una diretta in esterna della trasmissione “Calle degli Orti Grandi” e che proseguirà con il concerto dell’Orchestra Big Band della Radiotelevisione slovena diretta da Patrik Greblo e la partecipazione di Anika Horvat.

Inoltre, sabato primo giugno, a suggello del settantesimo compleanno in collaborazione con la Comunità Radiotelevisiva Italofona e la Comunità degli Italiani di Capodistria al teatro cittadino si terrà il concerto del cantautore, polistrumentista e scrittore italiano, Vinicio Capossela.

Radio Monte Carlo: 53 anni di grande storia

53 anni che hanno fatto la storia della radio: il 6 marzo 1966 nasceva la versione italiana di RMC.

Grazie alla direzione di Noel Coutisson, prendevano il via alle 14.00 due ore di programmazione in italiano.

Fu Simonetta Bassani, professoressa “bi-lingue” della Facoltà di Scienze Umane di Nizza (e non Herbert Pagani, come riportato da più fonti), la prima voce ad inaugurare lo spazio dedicato al pubblico dello “Stivale” che, in seguito alla vicinanza fisica col Principato, riceveva il segnale in onde medie.

E’ stata una sperimentazione ben riuscita, tanto che da lì a poco sarebbe nata ufficialmente la Radio Monte Carlo totalmente in lingua italiana che dalla fine degli anni ’60 a tutti gli anni ’70 ha rappresentato una forte alternativa alla Rai, dal taglio più internazionale.

Da Barbara Marchand a Luisella Berrino, da Roberto Arnaldi ad Awanagana, fino ad Ettore Andenna, ad Herbert Pagani ed altri ancora, i nomi che contraddistinsero quell’epoca sono celebri ancora oggi.

L’arrivo delle migliaia di emittenti locali in FM, dalla metà degli anni ’70 in poi, portò alla crisi di Radio Monte Carlo che, dopo un primo tentativo di affiliazione con realtà territoriali, cedette i diritti di marchio per la parte italiana ad Alberto Hazan che nel 1987 ne sviluppò una rete in modulazione di frequenza per l’Italia, facendola diventare la seconda emittente del proprio gruppo, accanto alla consolidata Radio 105.

Ed è stata – oltre trent’anni dopo – l’ultima delle emittenti nazionali del gruppo Finelco, ad essere ceduta proprio da Hazan. Dal 5 settembre 2018, infatti, per Radio Monte Carlo è nata una terza epoca: quella che l’ha portata a far parte di RadioMediaset insieme alle ex-sorelle Radio 105 e Virgin Radio, ma anche ad R101 ed alla superstation Radio Subasio.

Onde medie: nuove 9 attivazioni nel centro-nord

Nove impianti in onde medie di imminente attivazione: è l’annuncio che arriva dal sito Netlit.

Si tratta, come riporta il sito stesso, dell’editore “del primo network nazionale dedicato all’educazione e alfabetizzazione al linguaggio dei media che intende coniugare l’esigenza di informazione corretta e certificata dei cittadini di domani con i linguaggi e le tecnologie delle nuove generazioni”.

Attualmente può contare sulla sua diffusione di 5 emittenti concessionarie (Radio Città del Capo, Radio Jeans Network, Radio Informa, Radio Monterosa informa e Radio Zai.net) e oltre 15 frequenze in grado di coprire diverse regioni italiane quali Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Toscana e Umbria.

Di queste frequenze, fanno parte anche emissioni AM dalle seguenti località: Milano (774 KHz), Firenze (774 KHz), Genova (801 KHz), Pisa (1035 KHz), Varese (1584 KHz), Terni (1584 KHz), Savona (1602 KHz), La Spezia (1602 KHz) e Città di Castello (1602 KHz).

Netlit dispone di un unico centro di produzione a Bologna, con cui coordina le emittenti territoriali.

Non è specificato se tutti gli impianti in onde medie saranno assegnati ad un’unica emittente o se saranno “spartiti” a seconda delle aree.