Cento anni di radio: Centrale Milano, come ricreare oggi il percorso dei pionieri della libera radiofonia

Secondo appuntamento con la nostra serie di articoli dedicata alle OM in occasione dei 100 anni della Radio in Italia: oggi parliamo di e con Centrale Milano, una stazione che punta alla qualità e alla cultura sui 1575 kHZ.

Radio Libera su frequenza dismessa dalla RAI

Giovedì 3 ottobre, abbiamo avuto modo di intervistare Vincenzo Pagliaro, fondatore e Presidente dell’Associazione Culturale ‘Fare Musica’, titolare del diritto di esercizio della frequenza 1575 kHZ.

FM-world (M.H.Barsotti): Quando è nata Centrale Milano e quale l’idea di partenza?

Centrale Milano (Vincenzo Pagliaro / Enzo Bassman): La radio è partita in modo embrionale e sperimentale, solo in streaming, nel 2016 con l’idea di diffondere musica indipendente, in particolare quella realizzata dagli artisti Milanesi ma non solo (in foto Raffaele Kohler e Francesco Misitano nei nostri studi) e con l’intenzione di ripercorrere i tempi dei pionieri della libera radiofonia che il fondatore e Presidente della radio aveva avuto modo di vivere da protagonista alla fine degli anni ’70 lavorando come speaker in alcune radio milanesi (Radio Derby Milano, Capital Milano, Top Italia radio e altre) nonché come doppiatore.

Questa idea è poi maturata fino ad arrivare alla fondazione dell’Associazione Culturale Fare Musica e l’ottenimento delle autorizzazioni a operare in Onde Medie combinando quindi l’idea di contribuire a diffondere la cultura della musica suonata, la promozione del mezzo radiofonico anche attraverso le frequenze storiche appartenute precedentemente alla RAI come i 1575 kHz sui quali siamo subentrati.


1 KW da Alessandria

FM-world: Qualche dettaglio tecnico? Da dove trasmettete, tipo di antenna, potenza utilizzata e zona di ascolto di giorno e di notte.

V.P.: Il Sito trasmittente è in Alessandria, l’antenna è una folded dipole con potenza fino ad 1Kw carrier. La zona di ascolto più efficace di giorno è Piemonte e Lombardia, di notte i rapporti di ricezione arrivano da tutta Italia e dall’estero (Francia, Svizzera, Austria, Germania, Olanda, Inghilterra, Svezia, Finlandia). Naturalmente data la limitata potenza autorizzata chi riceve dalle aree più lontane è normalmente dotato di antenne in grado di ricevere il nostro segnale.

Poesie e radiodrammi

FM-world: La vostra stazione sembra andare oltre la sola trasmissione di musica, direi in linea con le emittenti USA dove il talk o la musica mista al parlato sembrano essere la chiave per l’esistenza in AM. Pensate di sviluppare ulteriormente questo aspetto?

V.P.: Sì, siamo promotori di iniziative forse non proprio in linea con gli Usa ma con idee nostre.

Abbiamo collaborazioni di vario tipo che permettono alla radio di diffondere spazi frequenti dedicati alla poesia, scritta e recitata dagli ascoltatori stessi, approfondimenti culturali legati alla musica e agli artisti che raccontano i loro progetti, agli imprenditori che raccontano le loro storie di successo ai radiodrammi, alle storie di ‘asola e bottone’ avventura recitata da attori amici della radio, alla rubrica ‘piantala’ dedicata al verde, all’amore per i fiori e le piante.

Non solo musica ma idee, cose diverse in alcuni casi mai fatte alla radio. La musica sfuma ed entra una poesia, un racconto, una storia, una rubrica dedicata alla montagna e ai radioamatori. Questa è Centrale Milano, la radio che ama la radio.

Labour of Love

FM-world: A vostro avviso una radio AM oggi, con ovviamente un parallelo in streaming, può essere economicamente sostenibile, o quantomeno coprire i costi operativi? O è un “labour of love”?

V.P.: Per noi è una grande passione, un grande amore. Comprendiamo chi impiega capitali per il ritorno economico, che però facciamo fatica a immaginare.

Per noi il ritorno è culturale e il successo rappresentato da chi non abbandona il ricevitore radio e segue ancora le Onde Medie e il fascino che rappresenta l’ascolto caldo e pastoso di un bel ricevitore. Lo streaming, il sito ecc… ci sono e rappresentano un ponte che cercheremo di tenere attivo più a lungo possibile.

Power927? Nostri grandi amici

FM-world: Infine, siete aperti a proposte di programmi da parte di terzi, un po’ sul modello delle storiche “tv dell’accesso” via cavo statunitensi?

V.P.:  Certamente, alcuni sono già in onda e sono molto apprezzati come Me&Blues, Jazztrain ed altri programmi ma soprattutto la collaborazione con i nostri grandi amici di Power927 che ci offrono Midnight Lover.

Le Onde Medie se operate da chi ama veramente la radio possono produrre ancora emozioni e le nostre antenne sono a disposizione di chi condivide la nostra filosofia. (M.H.B. per FM-world: segue)

Cento anni di Radio: la Modulazione di Ampiezza oggi in Italia e nel mondo

In occasione dei cento anni della Radio in Italia – e in barba al suo nome – FM-world ha deciso di parlare di AM. Modulazione di Ampiezza, sulle onde dette medie e corte (e sui fili SIP), dove ha vissuto in esclusiva la radio italiana per oltre 50 anni.  Da noi oggi operano poche selezionate stazioni, ma in nazioni “meno avanzate” come gli USA sono attive tuttora, nel 2024, emittenti quali Bloomberg Radio e WBZ 1030.

Niente storia

Abbiamo deciso di saltare a pie’ pari la storia delle prime emissioni, dei trasmettitori da 50kW del “ventennio” e tutte le altre vicende di cui si può leggere un po’ ovunque.

Parleremo invece brevemente dello stato dell’arte negli USA, dei tentativi di digitalizzare la “banda” OM e soprattutto di qualche interessante realtà attiva oggi in Italia.

Bloomberg Radio NY

Cominciamo da una radio dedicata all’economia, Bloomberg Radio.
Nata nel 1993 dall’acquisizione per 13,5 milioni di dollari di WBBR, Bloomberg radio ha sempre trasmesso sui 1130 kHZ.

Molto interessante lo studio, una struttura circolare in vetro in una delle aree più trafficate della sede centrale di Bloomberg, a pochi passi da una delle uniche scale mobili curve al mondo. Lo spazio è dotato di tecnologia all’avanguardia che consente la produzione simultanea di contenuti radio e video.

Come dire: nella nazione che ha visto la nascita della Intelligenza Artificiale (dunque non certamente arretrata) il meglio della tecnologia digitale può senza problemi essere fruita tramite un’emissione in modulazione di ampiezza.

Bloomberg Radio è ascoltabile sull’aggregatore FM-world a questo indirizzo: https://player.fm-world.com/radio/U8WF2qp1c7

WBZ 1030

Forse ancora più interessante il caso di WBZ di Boston: nata nel 1921 (dunque tre anni prima della radio italiana) ha oggi un formato “all news”; fa inoltre parte della ristretta cerchia delle clear-channel station ed è dunque autorizzata a emettere con 50 kW.
È ascoltabile dall’aggregatore FM-world a questo indirizzo: https://player.fm-world.com/radio/ycEhyb9iPO

Spagna e dintorni

Anche in Europa esistono ancora emissioni di prestigio in onde medie e in nazioni non certo poco sviluppate. Come nel caso della Spagna il cui programma nazionale su 738 kHZ è ascoltabile la sera in gran parte dell’Europa.

DRM

Ma il digitale avanza e molti pensano che per decisione divina debba essere applicato anche alla nostra amata radio.

E in passato si è tentato effettivamente di digitalizzare le bande in genere riservate all’AM. Se il sistema avesse avuto successo avremmo oggi emissioni digitali in OM (e non più in AM). Il sistema proposto si chiama(va) Digital Radio Mondiale e a suo tempo era stato abbracciato con insolito entusiasmo da importanti broadcaster.

Breve inciso: come si legge sul sito https://www.drm.org/, incuranti dell’esistenza del DAB promotori del sistema ne prevedono un uso anche in “VHF” (cioè in “FM”). Chi lo desidera può leggere la surreale giustificazione a questa pagina.

Tornando alle nostre Onde Medie, il DRM permette(va) differenti modalità di encoding, in modo da poter essere (in teoria) operativo sia durante le ore del giorno (onda diretta) che nella notte (onde riflesse).

Il bit-rate ammesso andava da 6.1 kbit/s (Mode D) a 34.8 kbit/s (Mode A) per un canale standard largo 10 kHz: lasciamo ai lettori il compito di immaginarne la qualità audio.

Chi ci ha creduto

Nel 2005 molti credettero nel sistema.

Ricordiamo ad esempio Radio Luxembourg (Luxy 208), che intenzionata a ripetere i fasti dei 208 metri nel 2005 aveva richiamato ai microfoni addirittura Benny Brown con lo slogan “The Legend is Back”.

La strana scelta di emettere in onde corte (7145 kHz) aveva portato al fallimento del progetto in quanto – come sappiamo tutti – al minimo fading il digitale si blocca. E le onde corte in questo sono ancora più inaffidabili delle medie.

In Italia e dentro l’Italia ci furono due lodevoli sperimentazioni, che abbiamo potuto ascoltare in prima persona. A Milano fu riconvertito il trasmettitore ex Radio2 sui 693 kHZ che dal 7 aprile 2006 trasmise per qualche tempo in digitale OM i programmi di Radio2.

In un documento piuttosto nascosto abbiamo trovato la mappa di copertura del segnale (la cui potenza, riportiamo testualmente era “DRM output power is 34 kW whereas the combined MW output power is 200 kW“, che crediamo voglia dire che partendo da una potenza originale di 200kW il DRM abbia richiesto una diminuzione a 34kW).

Come si vede la città di Como faceva parte della zona di ricezione anche tramite apparecchi non professionali, ma la nostra esperienza diretta (con un ricevitore da circa 250 euro) era invece disastrosa: ascolto impossibile la notte, e afflitto da  blocchi durante il giorno.

Anche Radio Vaticana si diede al DRM, tramite emissioni notturne che iniziavano al termine di quelle analogiche sulla seconda frequenza romana, 1611 kHZ. In merito un forum di appassionati ha per anni registrato la qualità di ascolto da tutta Europa: i report sono consultabili qui.

I contenuti

Ma come si dice, “content is king“. E proprio di contenuti – quelli creati dalle attuali stazioni OM italiane – parleremo nella seconda parte di questo articolo che conterrà anche un’intervista esclusiva al presidente di “OMItaliane – Le nuove onde medie italianeEmanuele Scatarzi.

Per oggi vi lasciamo con una delle iniziative più geniali ed eccentriche della AM italiana: la voce di Guglielmo Marconi, trasmessa in loop sulle onde lunghe alcuni anni fa dall’ing. Anselmo (editore che riguardo alle scelte di dismettere l’AM italiana non pare proprio avere peli sulla lingua).


(M.H.B. per FM-world – segue)

100 anni vicini e lontani. Dalle onde medie al dab, un secolo di radio e protagonisti della storia d’Italia

“100 anni vicini e lontani. Dalle onde medie al dab, un secolo di radio e protagonisti della storia d’Italia” è il titolo della mostra che dal 6 ottobre a Rieti celebrerà i 100 anni della radio: una iniziativa della Fondazione Varrone Cassa di Risparmio di Rieti a cura di Stefano Pozzovivo, con il patrocinio di Fondazione Achille Castiglioni e AIRE; media partner Radio RAI e TGR Lazio.

“Con questa mostra schieriamo Rieti in prima fila nelle celebrazioni nazionali per il secolo d’oro della radio e diamo alla città un’altra bella occasione di crescita e l’opportunità di essere punto di attrazione per tutto il centro Italia” ha detto il presidente della Fondazione Varrone Mauro Trilli presentando un’iniziativa “che non sarà una mostra d’antiquariato”.

A cento anni esatti dall’avvio delle trasmissioni radiofoniche in Italia annunciato da Ines Viviani Donarelli, la mostra di Rieti conduce il visitatore in un’esperienza immersiva nell’universo di suoni, suggestioni, fatti e personaggi storici che la radio ha raccontato. Ciò grazie a oltre 200 modelli che hanno attraversato il Novecento, a contributi sonori originali, a ricostruzioni di ambienti e situazioni in cui la radio era il media di riferimento, passando dagli apparecchi cari ai grandi dittatori degli anni Trenta e Quaranta alle radio che negli anni Settanta e Ottanta si identificarono in toto con marchi e prodotti di consumo.

Un’attenzione particolare è riservata alla radio come oggetto di design, con i pezzi più noti firmati da Albini, Bottoni e Castiglioni e naturalmente con la radio cubo disegnata per Brionvega da Zanuso e Sapper, nelle sue innumerevoli edizioni e in uno specialissimo “formato-Rieti” dove sarà possibile entrare all’interno. Si potrà salire anche su una speciale Fiat 500 e fare l’esperienza dell’ascolto in movimento, come pure entrare in uno studio radiofonico riprodotto nelle sue linee essenziali. il percorso espositivo inizia al piano nobile di Palazzo Dosi Delfini, dove attraverso undici sale si snoderà la narrazione tra tecnologia, contenuti e design che va dal 1924 agli anni Sessanta. Si scende poi al piano terra per una esposizione che da metà degli anni Sessanta condurrà il pubblico fino agli anni nostri.

“La radio ha attraversato la storia del nostro Paese entrando nelle case, accendendo le piazze – spiega il curatore Stefano PozzovivoLa nostra mostra ne racconta l’evoluzione tecnologica, ripropone cronache, trasmissioni e voci che sono rimaste nella memoria collettiva del paese, presenta la radio nelle sue forme più iconiche”.

“Con l’avvicinarsi del 6 ottobre sono tante le iniziative che ricordano i 100 anni della radio ma questa di Rieti si impone per completezza e originalità – ha detto il capo ufficio stampa della Rai Fabrizio CasinelliPiù volte è stata profetizzata la morte della radio e invece è un media che ha mantenuto una sua vitalità anche nell’era del web. Ora l’attende la sfida dell’intelligenza artificiale ma sono convinto che terrà botta anche stavolta”.

“Cosa complicata, la radio, e ancora più complicato farne una mostra – ha detto Enrico Menduni, un’autorità nel campo dei media – perché parliamo di un medium immateriale, che racconta le cose spesso mentre esse accadono e lo fa sollecitando solo un senso, l’udito, e quindi consentendo all’ascoltatore di fare altro. Eppure quel sussurro è contemporaneamente un’esperienza universale e personale, che dall’orecchio arriva direttamente al cuore”.

“Questa tecnologia ha affrontato molteplici trasformazioni dalle quali è uscita sempre più solida e più attraente – ha detto Carlo Castiglioni, presidente della Fondazione Achille Castiglioni – Nata per supportare le navi in difficoltà è diventata poi un mobile, trasformato poi in oggetto tecnologico e di design, trovando il modo di bilanciare tecnologia ed estetica, forma e funzione. Oggi l’oggetto radio è stato via via inglobato da nuovi strumenti tecnologici ma il suo impatto penetrativo sembra essere più forte di prima”.

“Mai finora era stato possibile ammirare tante e diverse radio tutte insieme – ha detto Umberto Alunni, consigliere nazionale dell’AIRE – Questo significa che i visitatori potranno rivedere la radio dei loro nonni oppure quella di loro giovani, per non dire di grandi pezzi storici come il microfono di Majorana”.

La mostra di Rieti verrà inaugurata domenica 6 ottobre, alle ore 11 a Palazzo Dosi Delfini, in piazza Vittorio Emanuele II 17 e resterà aperta fino al 6 gennaio 2025. L’ingresso è gratuito. Giorni e orari di visita sono il giovedì e venerdì dalle 16 alle 20; il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20. Scolaresche e gruppi organizzati possono pianificare visite scrivendo a [email protected].

Altre informazioni sul sito dedicato: 100anni.fondazionevarrone.it.

(Comunicato stampa)

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Radio Capodistria regolarmente operativa in onde medie

Ha ripreso a trasmettere regolarmente in onde medie Radio Capodistria.

L’emittente slovena in lingua italiana si ascolta, come sempre, sui 1170 KHz.

Operativi anche i 549 KHz di Radio Koper.

Il segnale raggiunge tutto il nord-est del nostro Paese, oltre a buona parte della fascia Adriatica.

Il potente trasmettitore era rimasto spento per un breve periodo, in seguito ad un problema tecnico.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Radio Capodistria tornerà a breve anche in onde medie

Soltanto poche ore fa, pubblicavamo dell’assenza di Radio Capodistria – in questi giorni – dagli storici 1170 KHz in onde medie, che da sempre irradiano buona parte del nord-est italiano e della costa Adriatica.

A sottolinearlo, tra gli altri, il periodico Italradio.org.

Grazie ad un utente di Talkmedia – il gruppo Facebook legato a FM-world – arriva la risposta, che fuga ogni dubbio.

Si tratta di un semplice problema tecnico, che verrà risolto a breve.

A postare la risposta ricevuta dall’ufficio tecnico della radio è Dario Gabrielli, da lui tempo amico del nostro periodico.

Ringraziandolo per la cortese (e gradita) segnalazione, restiamo in attesa di poter risentire quanto prima il potente impianto dell’emittente slovena.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Radio Capodistria assente (temporaneamente?) sulle onde medie

Che cosa sta succedendo alle onde medie di Radio Capodistria?

Gli storici 1170 MHz – uno dei veri e propri punti di riferimento delle trasmissioni in AM per gli utenti del nord-est – risultano spenti dalla sera del 12 dicembre.

Lo rende noto Italradio.org, sottolineando – con non poca preoccupazione – le difficoltà economiche che sta attraversando la RTV Slovenia.

Stesso black out anche per i 549 KHz di Radio Koper in sloveno.

Le emissioni sono regolari su tutte le altre piattaforme.

Spegnimento temporaneo, dunque, o le onde medie sono uscite di scena per limitare le spese del gruppo radiotelevisivo?

Ulteriori aggiornamenti a breve.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]