SAVE AM RADIO OMItaliane

“Ultime ore per salvare le onde medie”: l’appello di OMItaliane

Riceviamo e pubblichiamo un appello che arriva dall’associazione OMItaliane.

Un conto alla rovescia silenzioso rischia di spegnere una voce storica dell’etere: quella delle onde medie.

Con la consultazione pubblica lanciata dall’AGCOM (Delibera n. 110/25/CONS), il destino della banda AM nei veicoli è appeso a un filo. E l’associazione OMItaliane, che rappresenta oltre 30 emittenti comunitarie italiane in onde medie, lancia un appello accorato: “Tu puoi salvarle. Adesso.”

La consultazione, aperta a tutti i cittadini, si chiuderà tra pochi giorni. In gioco non c’è solo una frequenza, ma il diritto all’informazione libera e accessibile, specialmente nelle aree più isolate e in caso di emergenze. Proprio dove la radio AM resta l’unico canale di comunicazione funzionante.

“Senza un obbligo normativo che imponga ai costruttori di auto di mantenere il ricevitore AM nei veicoli, rischiamo di trovarci con autoradio che mostrano il logo AM ma non ricevono alcun segnale. Una radio muta. Un pluralismo silenziato”, avverte Emanuele Scatarzi, presidente di OMItaliane.

Lontano dai cliché retrò, la battaglia per salvare le onde medie ha radici ben piantate nel presente: l’AM in digitale (DRM30) è già realtà e rappresenta un’evoluzione tecnologica che consente alta qualità audio, bassi consumi energetici e ampia copertura. OMItaliane è l’unico ente in Italia a promuovere questa tecnologia, riconosciuta anche a livello internazionale.

Grazie al lavoro dell’associazione, l’AGCOM ha già inserito l’AM (nella versione DRM) tra i Servizi di Interesse Generale (SIG), insieme a FM e DAB+, nella Delibera n. 390/24/CONS. Tuttavia, manca un passaggio cruciale: l’obbligo per i costruttori di includere l’hardware necessario alla ricezione.

“Senza hardware, anche con la prominence, l’AM scompare. È come avere un’insegna luminosa su un negozio… vuoto”, sintetizza OMItaliane.

Le emittenti AM italiane non solo sono attive e in crescita, ma rappresentano un presidio informativo per i territori. Eppure, non ricevono contributi pubblici, al contrario delle emittenti FM e DAB+. Una disparità che minaccia di cancellare una rete che, dal 2017, grazie alla legge 115/2015, garantisce informazione gratuita e capillare.

“Abbiamo emittenti che trasmettono per comunità locali, aree rurali, territori montani e periferici. Realtà che spesso vengono ignorate dai grandi network, ma che danno voce a chi altrimenti non ne avrebbe”, sottolinea Scatarzi.

Al centro della consultazione AGCOM c’è il concetto di “prominence”: ovvero la garanzia che i servizi di interesse generale – come le radio pubbliche o locali – siano sempre visibili e accessibili sulle interfacce digitali (autoradio, smartphone, smart TV). Ma se il ricevitore AM non è fisicamente presente, ogni tentativo normativo diventa vuoto.

OMItaliane chiede quindi un intervento legislativo urgente per equiparare l’obbligo di ricezione AM a quello di FM e DAB+. Non si tratta di nostalgia, ma di resilienza democratica.

Chiunque – cittadino, associazione, ente – può partecipare alla consultazione pubblica AGCOM entro 30 giorni inviando un contributo via PEC a:

📧 [email protected]
📝 Oggetto: “Consultazione pubblica di cui alla delibera n. 110/25/CONS”
🔗 Info e documenti: www.agcom.it/provvedimenti/delibera-110-25-cons#allegati

OMItaliane offre supporto a chi vuole contribuire. Basta scrivere a: [email protected]

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

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Cinquant’anni di radio private: Marco Toni, storia e tecnica di Radio Milano International

Continuiamo a parlare con Marco Toni (colui che ha acceso la prima antenna di Radio Parma), entrando nell’era di Radio Milano International. Marco ci porta in un affascinante viaggio dove RMI interseca la storia di tante importanti radio milanesi – e non solo.

Antenne Antenne

FM-world: Che bella antenna! Ma questa non è di RMI

M.T.: In effetti, è di un’installazione che ho fatto poco dopo: Nova Radio (attuale Radio Marconi 2) sui 95 MHz. L’antenna era sul palazzo delle Edizioni Paoline di via Giotto a Milano. L’antenna di Milano International era identica a questa, che è quella di Parma:

FM-world: Ho l’impressione che non guadagnasse molto

M.T.: Sì, è un’omnidirezionale tipo CB. Guadagnava niente, ma a quei tempi sul mercato non c’era nulla.

Sessanta Watt… forse trenta

FM-world: Parliamo del trasmettitore: quello che hai portato su era sui 100.88 Mc, non 101.0, dicevano almeno in onda…

M.T.: Era il TRC-1, 60 watt. Radio Milano International è partita col TRC-1, 60 watt, e…

FM-world: …sì, ma i primi giorni si sentiva molto flebile e dopo un po’ si è sentita meglio, come se funzionasse a due potenze diverse, bassa e alta…

M.T.: Ma no, era… era che c’erano 20, 30 metri di cavo, hai capito? Quindi arrivava poca potenza, si perdeva metà della potenza. Poi Borra è stato lui che l’ha spostato, ha accorciato il cavo, quindi la potenza è aumentata di due o tre volte.

FM-world: Il cavo, da quello che ha raccontato Rino Borra, usciva dalla finestra mentre il TRC-1 era appoggiato sopra un mobile che conteneva le sue camicie. Possibile?

M.T.: No, no, cioè sì, la cosa è vera: come facevi se no? Mica potevamo bucare i muri di via Locatelli. Il cavo usciva e saliva su sul tetto.

Low-Fi

FM-world: Parliamo di qualità audio: sembrava di ascoltare al telefono. Era connaturato al trasmettitore? O era l’impianto di bassa frequenza che causava questo suono così metallico?

M.T.: Te lo spiego in maniera semplicissima. Quei trasmettitori partivano con un quarzo a mille. Poi veniva operata una moltiplicazione, ad esempio mille, moltiplicavi per tre, facevi 3.000, poi da tre facevi e insomma duplicavi, duplicavi, triplicavi il tutto con dei filtri in maniera da poter poi scegliere qualunque frequenza tra 60 e 100 MHz.

Il risultato per la voce andava bene, perché ha una fedeltà di 3 kilohertz, 4 kilohertz, mentre per l’FM occorre una fedeltà di 10 kilohertz, o anche 15, ma anche di 20/30 se no lo stereo non passa.

Eccitazione

FM-world: Poi di colpo sentimmo in alta fedeltà…

M.T.: Guarda, il TRC-1 scaldava troppo e Angelino Borra si era dato da fare a cercare degli altri apparati. Mi pare che avesse delle conoscenze in RAI a Torino… e credo che gli abbiano dato qualcosa della Grundig che andava meglio. O che veniva dalla Grundig. Era un eccitatore per l’amplificatore di potenza, però aveva 100 watt o anche forse qualcosa di più perché era già roba a transistor e non c’erano i transistor che tenevano più di 100 watt.

Questo prima che venissero fuori tutti gli altri, la Elpro che ne ha venduti una follia e poi è venuto fuori quello di Brescia, adesso mi sfugge il nome e che poi è morto.

Vaticano, anzi no

FM-world: A questo punto tu rivendevi apparecchiature di altri?


M.T.: Beh, piano piano si è cominciato a organizzare, ci si è organizzati, si è progettato fino ad arrivare a progettare, costruire un 5 kW o 10 kW. Il 10 lo ho dato poi al Vaticano, installato lì davanti a Locatelli dove c’era Borra, al Palazzo Breda. Lì c’era un impianto del Vaticano che con il cavo dal Vaticano veniva in San Felice alla Curia Vescovile e…

FM-world: No, un attimo, Radio Vaticana non ha mai trasmesso in FM su Milano.

M.T.: Sì, ha trasmesso, altro che! La frequenza non la ricordo…

FM-world: No, direi di… aspetta, ho capito! Parli di Radio A, 98.4 MHz, radio della curia!

M.T.: Radio A, Radio A, bravo. Ho messo io il trasmettitore da 5 kilowatt, messo sul Palazzo Breda davanti a via Locatelli, davanti al palazzo di Borra.

FM-world: Erano più alti di via Locatelli, come si vede nella foto. Sotto c’era un’importante farmacia.

M.T.: Ah, beh, con 5 kilowatt riuscivano a fare tutta la provincia di Milano fino a Bergamo, tutto fino al Como, tutto, tutto.

Dalla curia all’oltre vita

FM-world: Dopo la curia hai fatto altro a Milano?

M.T.: Eh, ne ho fatte… ho regalato l’impianto a Radio Popolare che era lì dalla parte di Porta Romana, era lì laterale lì.

FM-world: Un attimo, a Fegiz o al collettivo di Popolare, che sono venuti dopo?

M.T.: Popolare! Poi dopo ho fatto una radio di cui mi ero affezionato tanto a Cesano Boscone, era Radio Tangenziale Ovest, uno dei soci faceva il portantino dei morti, in poche parole cosa faceva, il trasferimento della gente del sud che moriva, quelli riportava a casa e passava sempre, si fermava a Parma, magari mi dava un trasmettitore in revisione e gliene davo un altro. Si fermava pochissimo, una volta mi ha detto, “capisce, ho qui due cadaveri“.

Onde Medie

FM-world: Milano International ha trasmesso anche in Onde Medie.

M.T.: Sì, un giorno Angelo, Angelino viene e dice che vuole fare le onde medie, sui 1550. Si era messo d’accordo non ricordo con chi. Allora gli dico “Ti ci vuole un’antenna da 40 metri”. E lui “L’ho già montata”! Controllo… e non aveva messo i radiali!

Guarda che in AM se non ci metti almeno, almeno, almeno 50 radiali sotterrati, sotterrati, non funziona, non può andare”.

E così lui fa due o tre telefonate, vengono due contadini con le motozappe, “fate tanti solchi, quanto vi dice lui, per 40 metri” e cominciano a fare solchi e a seppellire i cavi.

Valcava e i triodi della Madonna

A questo punto gli viene l’idea di avere più potenza perché voleva fare un network e in Valcava aveva trovato il posto con Berlusconi.

Aveva trovato, non so dove, un Rode & Schwarz: me lo porta ma io avevo al massimo 6 kW e per farlo funzionare ci volevano 25 kW, aveva un triodone della Madonna.

Gli dico, “Angelo, Angelo, l’apparato funziona, sta in funzione, c’è tensione, c’è tutto, basta dargli 400W di potenza”, .. e lui “No No a 400 W non lo prendo, arrangiati tu” e così (omissis – questo pezzo della storia non si può raccontare, ci limitiamo a dire che è tragicamente esilarante N.d.R).

Insomma, dopo che mi ha pagato abbiamo montato il Rode & Schwarz in Valcava.

Epilogo

E purtroppo anche il pezzo successivo del racconto non ci sentiamo di metterlo per iscritto. Si lega, come facile immaginare, alla vicenda dell’arresto, del conseguente sequestro della radio e della lunga detenzione.

Questo è un pezzo di vicenda che ci sembra censurato da tutti: ai tempi non si parlava d’altro e ora non se ne parla più.

Eppure, nell’intervista da cui abbiamo tratto l’immagine, l’ideatore e fondatore di Radio Milano International racconta con serenità la vita in carcere, l’importanza di lavorare anche in quella situazione estrema e di come se uno nella vita ha fatto qualche pasticcio impara che è meglio non farne.

Angelo ha pagato quanto doveva pagare, e una volta libero lo abbiamo sentito al telefono: con una voce entusiasta ci ha parlato dell’idea di far ripartire tutto, di far rinascere RMI. Non ha avuto tempo: purtroppo la vita finisce, e i 101 megacicli ci toccherà ascoltarli in un’altra dimensione, in un’altra vita. Magari con in onda un ruggisaluto. (M.H.B. per FM-world)

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Le Onde Medie in Italia: quali sono le emittenti operative nel nostro territorio

Quali e quante sono le emittenti in onde medie attualmente operative in Italia?

A fare il punto della situazione ci ha pensato OMitaliane.it, con l’aggiornamento di fine anno delle emittenti autorizzate e dichiarate attive.

Andando in ordine di frequenza, il primo canale operativo è quello di Nuova Radio AM che opera sui 603 KHz da Spoltore (Pe).

A seguire, Media Radio Castellana sui 711 KHz da Castel San Pietro (Bo).

Da Trieste arrivano gli 819 KHz di Radio Calcio FVG, mentre sugli 846 KHz da Roma troviamo Radio Luce.

Ci spostiamo in Lombardia, dove sui 927 KHz è attiva Power 927.

Da nord-est, arrivano i 1017 KHz di Amica Radio Veneta (Vigonza – Pd) ed i 1071 di Voglia di Radio! (Piove di Sacco – Pd).

Secondo impianto per Media Radio Castellana sui 1098 KHz, sempre da Castel San Pietro (Bo).

Sui 1188 KHz, ecco il primo degli impianti di Radio Studio X da Momigno (Pt).

Si torna in Veneto – più precisamente a Piove di Sacco (Pd) – con i 1233 KHz di This is Radio! Legendary ’60 > ’90.

Sui 1350 KHz è presente in Lombardia Z100 Milano, mentre sui 1359 KHz da Viterbo troviamo la prima delle frequenze di Regional Radio.

Viva la Radio! Emozioni italiane è il nome dell’emittente che opera da Padova sui 1395 KHz.

Dall’Emilia, arriva Radio Banana sui 1404 KHz da Casalgrande (Re).

Di nuovo Regional Radio sui 1440 KHz da Rieti e sui 1485 KHz da Terni.

Sempre sui 1485 KHz sono presenti anche Radio Studio X da Livorno e Radio Luce da Perugia.

Ci spostiamo sui 1503 KHz, dove da Trieste opera Radio Metropolis.

Doppio utilizzo per i 1512 KHz, nel veronese con Radio Garda e nel perugino con Radio Lago Trasimeno.

Da Schio (Vi) opera Radio Kolbe sui 1566 KHz.

La postazione di Valenza (Al) irradia il segnale di Centrale Milano sui 1575 KHz, mentre da Arezzo troviamo il terzo impianto di Radio Studio X sui 1584 KHz.

Stessa frequenza (1584 KHz) anche per Radio Piterpan da Vicenza e per Radio Luce da Rimini.

Infine, due emissioni sui 1602 KHz: Radio Treviso (per il Veneto) e La Radio a Colori da Bologna.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

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Cento anni di radio: Centrale Milano, come ricreare oggi il percorso dei pionieri della libera radiofonia

Secondo appuntamento con la nostra serie di articoli dedicata alle OM in occasione dei 100 anni della Radio in Italia: oggi parliamo di e con Centrale Milano, una stazione che punta alla qualità e alla cultura sui 1575 kHZ.

Radio Libera su frequenza dismessa dalla RAI

Giovedì 3 ottobre, abbiamo avuto modo di intervistare Vincenzo Pagliaro, fondatore e Presidente dell’Associazione Culturale ‘Fare Musica’, titolare del diritto di esercizio della frequenza 1575 kHZ.

FM-world (M.H.Barsotti): Quando è nata Centrale Milano e quale l’idea di partenza?

Centrale Milano (Vincenzo Pagliaro / Enzo Bassman): La radio è partita in modo embrionale e sperimentale, solo in streaming, nel 2016 con l’idea di diffondere musica indipendente, in particolare quella realizzata dagli artisti Milanesi ma non solo (in foto Raffaele Kohler e Francesco Misitano nei nostri studi) e con l’intenzione di ripercorrere i tempi dei pionieri della libera radiofonia che il fondatore e Presidente della radio aveva avuto modo di vivere da protagonista alla fine degli anni ’70 lavorando come speaker in alcune radio milanesi (Radio Derby Milano, Capital Milano, Top Italia radio e altre) nonché come doppiatore.

Questa idea è poi maturata fino ad arrivare alla fondazione dell’Associazione Culturale Fare Musica e l’ottenimento delle autorizzazioni a operare in Onde Medie combinando quindi l’idea di contribuire a diffondere la cultura della musica suonata, la promozione del mezzo radiofonico anche attraverso le frequenze storiche appartenute precedentemente alla RAI come i 1575 kHz sui quali siamo subentrati.


1 KW da Alessandria

FM-world: Qualche dettaglio tecnico? Da dove trasmettete, tipo di antenna, potenza utilizzata e zona di ascolto di giorno e di notte.

V.P.: Il Sito trasmittente è in Alessandria, l’antenna è una folded dipole con potenza fino ad 1Kw carrier. La zona di ascolto più efficace di giorno è Piemonte e Lombardia, di notte i rapporti di ricezione arrivano da tutta Italia e dall’estero (Francia, Svizzera, Austria, Germania, Olanda, Inghilterra, Svezia, Finlandia). Naturalmente data la limitata potenza autorizzata chi riceve dalle aree più lontane è normalmente dotato di antenne in grado di ricevere il nostro segnale.

Poesie e radiodrammi

FM-world: La vostra stazione sembra andare oltre la sola trasmissione di musica, direi in linea con le emittenti USA dove il talk o la musica mista al parlato sembrano essere la chiave per l’esistenza in AM. Pensate di sviluppare ulteriormente questo aspetto?

V.P.: Sì, siamo promotori di iniziative forse non proprio in linea con gli Usa ma con idee nostre.

Abbiamo collaborazioni di vario tipo che permettono alla radio di diffondere spazi frequenti dedicati alla poesia, scritta e recitata dagli ascoltatori stessi, approfondimenti culturali legati alla musica e agli artisti che raccontano i loro progetti, agli imprenditori che raccontano le loro storie di successo ai radiodrammi, alle storie di ‘asola e bottone’ avventura recitata da attori amici della radio, alla rubrica ‘piantala’ dedicata al verde, all’amore per i fiori e le piante.

Non solo musica ma idee, cose diverse in alcuni casi mai fatte alla radio. La musica sfuma ed entra una poesia, un racconto, una storia, una rubrica dedicata alla montagna e ai radioamatori. Questa è Centrale Milano, la radio che ama la radio.

Labour of Love

FM-world: A vostro avviso una radio AM oggi, con ovviamente un parallelo in streaming, può essere economicamente sostenibile, o quantomeno coprire i costi operativi? O è un “labour of love”?

V.P.: Per noi è una grande passione, un grande amore. Comprendiamo chi impiega capitali per il ritorno economico, che però facciamo fatica a immaginare.

Per noi il ritorno è culturale e il successo rappresentato da chi non abbandona il ricevitore radio e segue ancora le Onde Medie e il fascino che rappresenta l’ascolto caldo e pastoso di un bel ricevitore. Lo streaming, il sito ecc… ci sono e rappresentano un ponte che cercheremo di tenere attivo più a lungo possibile.

Power927? Nostri grandi amici

FM-world: Infine, siete aperti a proposte di programmi da parte di terzi, un po’ sul modello delle storiche “tv dell’accesso” via cavo statunitensi?

V.P.:  Certamente, alcuni sono già in onda e sono molto apprezzati come Me&Blues, Jazztrain ed altri programmi ma soprattutto la collaborazione con i nostri grandi amici di Power927 che ci offrono Midnight Lover.

Le Onde Medie se operate da chi ama veramente la radio possono produrre ancora emozioni e le nostre antenne sono a disposizione di chi condivide la nostra filosofia. (M.H.B. per FM-world: segue)

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Cento anni di Radio: la Modulazione di Ampiezza oggi in Italia e nel mondo

In occasione dei cento anni della Radio in Italia – e in barba al suo nome – FM-world ha deciso di parlare di AM. Modulazione di Ampiezza, sulle onde dette medie e corte (e sui fili SIP), dove ha vissuto in esclusiva la radio italiana per oltre 50 anni.  Da noi oggi operano poche selezionate stazioni, ma in nazioni “meno avanzate” come gli USA sono attive tuttora, nel 2024, emittenti quali Bloomberg Radio e WBZ 1030.

Niente storia

Abbiamo deciso di saltare a pie’ pari la storia delle prime emissioni, dei trasmettitori da 50kW del “ventennio” e tutte le altre vicende di cui si può leggere un po’ ovunque.

Parleremo invece brevemente dello stato dell’arte negli USA, dei tentativi di digitalizzare la “banda” OM e soprattutto di qualche interessante realtà attiva oggi in Italia.

Bloomberg Radio NY

Cominciamo da una radio dedicata all’economia, Bloomberg Radio.
Nata nel 1993 dall’acquisizione per 13,5 milioni di dollari di WBBR, Bloomberg radio ha sempre trasmesso sui 1130 kHZ.

Molto interessante lo studio, una struttura circolare in vetro in una delle aree più trafficate della sede centrale di Bloomberg, a pochi passi da una delle uniche scale mobili curve al mondo. Lo spazio è dotato di tecnologia all’avanguardia che consente la produzione simultanea di contenuti radio e video.

Come dire: nella nazione che ha visto la nascita della Intelligenza Artificiale (dunque non certamente arretrata) il meglio della tecnologia digitale può senza problemi essere fruita tramite un’emissione in modulazione di ampiezza.

Bloomberg Radio è ascoltabile sull’aggregatore FM-world a questo indirizzo: https://player.fm-world.com/radio/U8WF2qp1c7

WBZ 1030

Forse ancora più interessante il caso di WBZ di Boston: nata nel 1921 (dunque tre anni prima della radio italiana) ha oggi un formato “all news”; fa inoltre parte della ristretta cerchia delle clear-channel station ed è dunque autorizzata a emettere con 50 kW.
È ascoltabile dall’aggregatore FM-world a questo indirizzo: https://player.fm-world.com/radio/ycEhyb9iPO

Spagna e dintorni

Anche in Europa esistono ancora emissioni di prestigio in onde medie e in nazioni non certo poco sviluppate. Come nel caso della Spagna il cui programma nazionale su 738 kHZ è ascoltabile la sera in gran parte dell’Europa.

DRM

Ma il digitale avanza e molti pensano che per decisione divina debba essere applicato anche alla nostra amata radio.

E in passato si è tentato effettivamente di digitalizzare le bande in genere riservate all’AM. Se il sistema avesse avuto successo avremmo oggi emissioni digitali in OM (e non più in AM). Il sistema proposto si chiama(va) Digital Radio Mondiale e a suo tempo era stato abbracciato con insolito entusiasmo da importanti broadcaster.

Breve inciso: come si legge sul sito https://www.drm.org/, incuranti dell’esistenza del DAB promotori del sistema ne prevedono un uso anche in “VHF” (cioè in “FM”). Chi lo desidera può leggere la surreale giustificazione a questa pagina.

Tornando alle nostre Onde Medie, il DRM permette(va) differenti modalità di encoding, in modo da poter essere (in teoria) operativo sia durante le ore del giorno (onda diretta) che nella notte (onde riflesse).

Il bit-rate ammesso andava da 6.1 kbit/s (Mode D) a 34.8 kbit/s (Mode A) per un canale standard largo 10 kHz: lasciamo ai lettori il compito di immaginarne la qualità audio.

Chi ci ha creduto

Nel 2005 molti credettero nel sistema.

Ricordiamo ad esempio Radio Luxembourg (Luxy 208), che intenzionata a ripetere i fasti dei 208 metri nel 2005 aveva richiamato ai microfoni addirittura Benny Brown con lo slogan “The Legend is Back”.

La strana scelta di emettere in onde corte (7145 kHz) aveva portato al fallimento del progetto in quanto – come sappiamo tutti – al minimo fading il digitale si blocca. E le onde corte in questo sono ancora più inaffidabili delle medie.

In Italia e dentro l’Italia ci furono due lodevoli sperimentazioni, che abbiamo potuto ascoltare in prima persona. A Milano fu riconvertito il trasmettitore ex Radio2 sui 693 kHZ che dal 7 aprile 2006 trasmise per qualche tempo in digitale OM i programmi di Radio2.

In un documento piuttosto nascosto abbiamo trovato la mappa di copertura del segnale (la cui potenza, riportiamo testualmente era “DRM output power is 34 kW whereas the combined MW output power is 200 kW“, che crediamo voglia dire che partendo da una potenza originale di 200kW il DRM abbia richiesto una diminuzione a 34kW).

Come si vede la città di Como faceva parte della zona di ricezione anche tramite apparecchi non professionali, ma la nostra esperienza diretta (con un ricevitore da circa 250 euro) era invece disastrosa: ascolto impossibile la notte, e afflitto da  blocchi durante il giorno.

Anche Radio Vaticana si diede al DRM, tramite emissioni notturne che iniziavano al termine di quelle analogiche sulla seconda frequenza romana, 1611 kHZ. In merito un forum di appassionati ha per anni registrato la qualità di ascolto da tutta Europa: i report sono consultabili qui.

I contenuti

Ma come si dice, “content is king“. E proprio di contenuti – quelli creati dalle attuali stazioni OM italiane – parleremo nella seconda parte di questo articolo che conterrà anche un’intervista esclusiva al presidente di “OMItaliane – Le nuove onde medie italianeEmanuele Scatarzi.

Per oggi vi lasciamo con una delle iniziative più geniali ed eccentriche della AM italiana: la voce di Guglielmo Marconi, trasmessa in loop sulle onde lunghe alcuni anni fa dall’ing. Anselmo (editore che riguardo alle scelte di dismettere l’AM italiana non pare proprio avere peli sulla lingua).


(M.H.B. per FM-world – segue)

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100 anni vicini e lontani. Dalle onde medie al dab, un secolo di radio e protagonisti della storia d’Italia

“100 anni vicini e lontani. Dalle onde medie al dab, un secolo di radio e protagonisti della storia d’Italia” è il titolo della mostra che dal 6 ottobre a Rieti celebrerà i 100 anni della radio: una iniziativa della Fondazione Varrone Cassa di Risparmio di Rieti a cura di Stefano Pozzovivo, con il patrocinio di Fondazione Achille Castiglioni e AIRE; media partner Radio RAI e TGR Lazio.

“Con questa mostra schieriamo Rieti in prima fila nelle celebrazioni nazionali per il secolo d’oro della radio e diamo alla città un’altra bella occasione di crescita e l’opportunità di essere punto di attrazione per tutto il centro Italia” ha detto il presidente della Fondazione Varrone Mauro Trilli presentando un’iniziativa “che non sarà una mostra d’antiquariato”.

A cento anni esatti dall’avvio delle trasmissioni radiofoniche in Italia annunciato da Ines Viviani Donarelli, la mostra di Rieti conduce il visitatore in un’esperienza immersiva nell’universo di suoni, suggestioni, fatti e personaggi storici che la radio ha raccontato. Ciò grazie a oltre 200 modelli che hanno attraversato il Novecento, a contributi sonori originali, a ricostruzioni di ambienti e situazioni in cui la radio era il media di riferimento, passando dagli apparecchi cari ai grandi dittatori degli anni Trenta e Quaranta alle radio che negli anni Settanta e Ottanta si identificarono in toto con marchi e prodotti di consumo.

Un’attenzione particolare è riservata alla radio come oggetto di design, con i pezzi più noti firmati da Albini, Bottoni e Castiglioni e naturalmente con la radio cubo disegnata per Brionvega da Zanuso e Sapper, nelle sue innumerevoli edizioni e in uno specialissimo “formato-Rieti” dove sarà possibile entrare all’interno. Si potrà salire anche su una speciale Fiat 500 e fare l’esperienza dell’ascolto in movimento, come pure entrare in uno studio radiofonico riprodotto nelle sue linee essenziali. il percorso espositivo inizia al piano nobile di Palazzo Dosi Delfini, dove attraverso undici sale si snoderà la narrazione tra tecnologia, contenuti e design che va dal 1924 agli anni Sessanta. Si scende poi al piano terra per una esposizione che da metà degli anni Sessanta condurrà il pubblico fino agli anni nostri.

“La radio ha attraversato la storia del nostro Paese entrando nelle case, accendendo le piazze – spiega il curatore Stefano PozzovivoLa nostra mostra ne racconta l’evoluzione tecnologica, ripropone cronache, trasmissioni e voci che sono rimaste nella memoria collettiva del paese, presenta la radio nelle sue forme più iconiche”.

“Con l’avvicinarsi del 6 ottobre sono tante le iniziative che ricordano i 100 anni della radio ma questa di Rieti si impone per completezza e originalità – ha detto il capo ufficio stampa della Rai Fabrizio CasinelliPiù volte è stata profetizzata la morte della radio e invece è un media che ha mantenuto una sua vitalità anche nell’era del web. Ora l’attende la sfida dell’intelligenza artificiale ma sono convinto che terrà botta anche stavolta”.

“Cosa complicata, la radio, e ancora più complicato farne una mostra – ha detto Enrico Menduni, un’autorità nel campo dei media – perché parliamo di un medium immateriale, che racconta le cose spesso mentre esse accadono e lo fa sollecitando solo un senso, l’udito, e quindi consentendo all’ascoltatore di fare altro. Eppure quel sussurro è contemporaneamente un’esperienza universale e personale, che dall’orecchio arriva direttamente al cuore”.

“Questa tecnologia ha affrontato molteplici trasformazioni dalle quali è uscita sempre più solida e più attraente – ha detto Carlo Castiglioni, presidente della Fondazione Achille Castiglioni – Nata per supportare le navi in difficoltà è diventata poi un mobile, trasformato poi in oggetto tecnologico e di design, trovando il modo di bilanciare tecnologia ed estetica, forma e funzione. Oggi l’oggetto radio è stato via via inglobato da nuovi strumenti tecnologici ma il suo impatto penetrativo sembra essere più forte di prima”.

“Mai finora era stato possibile ammirare tante e diverse radio tutte insieme – ha detto Umberto Alunni, consigliere nazionale dell’AIRE – Questo significa che i visitatori potranno rivedere la radio dei loro nonni oppure quella di loro giovani, per non dire di grandi pezzi storici come il microfono di Majorana”.

La mostra di Rieti verrà inaugurata domenica 6 ottobre, alle ore 11 a Palazzo Dosi Delfini, in piazza Vittorio Emanuele II 17 e resterà aperta fino al 6 gennaio 2025. L’ingresso è gratuito. Giorni e orari di visita sono il giovedì e venerdì dalle 16 alle 20; il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20. Scolaresche e gruppi organizzati possono pianificare visite scrivendo a [email protected].

Altre informazioni sul sito dedicato: 100anni.fondazionevarrone.it.

(Comunicato stampa)

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]