Radio Deejay ringrazia Riccione sulle note di “Romagna Mia”

Si è conclusa l’edizione 2020 di “Deejay On Stage”.

La presenza di Radio Deejay a Riccione – località dove il network è di casa da oltre trent’anni – si è confermata un successo.

Nella serata finale dal palco di Piazzale Roma – a cui ha assistito anche un divertito Linus dietro le quinte – Rudy Zerbi ha duettato con Paola Iezzi, proponendo una inedita versione di “Romagna mia” che ha scaldato il pubblico presente.

Sia Zerbi che Chicco Giuliani, altro protagonista della Radio Deejay riccionese, hanno ringraziato via social chi ha permesso la realizzazione di tutto questo, in una estate difficile, dove non era data per scontata la fattibilità di dirette ed eventi live.

 

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“Sembrava impossibile e invece ce l’abbiamo fatta!” scrive @rudy_zerbi dopo l’ultima serata sul palco di Piazzale Roma a conclusione di @deejay_on_stage e il duetto con Paola Iezzi, poi continua: “Il primo grazie è per voi che tutte le sere siete venuti a trovarci, osservando tutte le regole con straordinaria attenzione. Il secondo grazie va a Linus ed al Sindaco Renata Tosi: credere ad un’impresa simile è da coraggiosi ma è stato anche un forte segnale di volontà ragionata. Il terzo grazie va a tutti gli artisti, discografici e manager che sono passati a trovarci, credendo nel nostro progetto e supportandolo. Il quarto grazie va alla San Marino Performance, a Daniele De Luigi e Priscilla De Luigi che si sono fatti un grandissimo mazzo per realizzare tutto quello che avete visto e ascoltato. Il quinto grazie va a Dario Usuelli senza il quale non avremmo tanti super big che passano da noi. E poi… grazie a Chicco Giuliani per aver condiviso il palco con me, a Michele Maiolo per aver contribuito a rendere tutto possibile, alle Forze dell’Ordine, Polizia, Carabinieri, Volontari del Soccorso, alla security, a chi si è occupato di tutto il palco e la piazza. Voglio anche ringraziare tutti gli sponsor e Angelo Andina che supportano Deejay On Stage e lo rendono concreto e realizzabile. Grazie ai giovani concorrenti del nostro talent ai quali auguro il meglio per il proprio futuro, nessuno escluso. Se ho dimenticato qualcuno non si offenda, è tarda notte e magari sono poco lucido… siete comunque nel mio cuore! Ci vediamo il prossimo anno, vado a dormire col cuore pieno di gioia.” #radiodeejay #deejayonstage #riccione #rudyzerbi #chiccogiuliani #linus #paolaiezzi @rudy_zerbi @chiccogiuliani @linus_dj @paolaiezzireal

Un post condiviso da Radio DEEJAY (@radiodeejay) in data: 23 Ago 2020 alle ore 12:31 PDT

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Un nuovo progetto radiofonico per la città di Perugia: arriva ‘Smascheradio’

Durante il periodo del lockdown, anche Perugia è stata fermento di nuovi progetti radiofonici.

Il capoluogo umbro ha dato vita a ‘Mascheradio’, un progetto nato con l’appoggio del Comune di Perugia e il supporto tecnico di Umbria Radio inBlu.

Era proprio quest’ultima emittente che ‘sganciava’ per qualche ora al giorno e lasciava spazio al contenitore radiofonico – in onda anche sul web – che metteva in comunicazione tante anime della città.

Ora, “Il Messaggero” anticipa che a Perugia ci sarebbe l’intenzione di riprendere in mano l’iniziativa, modificandone leggermente il nome in ‘Smascheradio’.

“La volontà è quella di gettare le basi per uno strumento che vuole essere la radio della città tutta” – ha anticipato l’assessore al Turismo Gabriele Giottoli – “un contenitore aperto a tutti coloro che vorranno dare il proprio contributo”.

Non è chiaro se ‘Smascheradio’ sarà solo web, ma si sa che partirà a settembre (forse con qualche sperimentazione già a fine agosto), trasmetterà da Piazza della Repubblica e farà anche servizio pubblico, ricordando informazione turistiche, orari degli eventi e dei musei, dettagli sulle infrastrutture cittadine quali minimetrò e scale mobile ed altro ancora.

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‘Siamo la terza rete radiofonica per fondazione, dopo Radio1 e Radio2’: scopriamo la storia di Rai Radio Trst A

Rai Radio Trst A è l’emittente in lingua slovena per la minoranza linguistica presente nella regione autonoma del Friuli Venezia Giulia.

La sede è a Trieste, in via Fabio Severo 7.

La responsabile della struttura di programmazione slovena è Martina Repinc (Coordinamento Sedi Regionali ed Estere) che, contattata da FM-world, ce ne ha raccontato la storia.

Radio Trst A è un’emittente radiofonica italiana a diffusione regionale, edita dalla Rai. Trasmettiamo programmi in lingua slovena in ottemperanza al contratto di servizio che impone alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo di realizzare la programmazione per la minoranza linguistica slovena presente nella regione autonoma del Friuli Venezia Giulia. È la terza rete radiofonica italiana per fondazione, dopo Radio1 (1924) e Radio2 (1938). La radio nasce nel 1944, sotto l’occupazione tedesca. Non possiamo parlare ancora di programmi ma di annunci di servizio. Per la nostra gente è stato comunque quasi incredibile poter ascoltare la propria lingua alla radio dopo le dure repressioni del ventennio fascista. Dal 1º maggio 1945 assume il nome di Radio Trieste Libera sotto la direzione delle Forze Alleate e vi collaborano sia giornalisti sloveni che italiani. Nel 1946 la radio si sdoppia e trasmette su due frequenze distinte, una dedicata alla sola lingua slovena ed una a quella italiana. Nel 1949 le viene dato il nome Radio Trieste II e poco dopo Radio Trst A. Ricordo che prima della RAI era l’EIAR l’ente italiano concessionario delle trasmissioni radiofoniche.

  • Che tipo di contenuti proponete?

Essendo una radio di tipo generalista ci rivolgiamo a fasce d’interesse molto diverse sia anagraficamente che editorialmente. Questo è anche ciò che ci chiede la Convenzione tra la RAI e la Presidenza del Consiglio e in base alla quale proponiamo un palinsesto radiofonico annuale di 4517 ore (che di solito sono anche di più). Si inizia quindi alle 7 del mattino e si chiude alle 19.30. Durante il giorno vi sono i regolari appuntamenti informativi (7 nell’arco della giornata) e poi tanti programmi di approfondimento, cultura, attualità. Parte delle trasmissioni vengono realizzate “live”, parte preregistrate e postprodotte. Al centro dell’attenzione vi sono i bambini ed i giovani con programmazione specifica ma non dimentichiamo le fasce deboli con programmi dedicati al sociale. Musica, letteratura, film, storia, teatro, prosa, economia, territorio, ambiente, manifestazioni e ricorrenze particolari; tutto ciò trova spazio nel nostro palinsesto. Molte sono le riprese esterne che vengono proposte sia “live” che in registrata. Siamo – e vogliamo essere – lo specchio di quello che è la nostra comunità in regione.

  • A che pubblico vi rivolgete?

Come già menzionato, essendo generalisti, dobbiamo dedicare – per fasce orarie – il nostro spazio a segmenti di pubblico con interessi molto differenziati. Già l’infanzia nei suoi vari stadi richiede approcci diversi, così come i programmi per i ragazzi delle superiori o per gli universitari. In base poi agli interessi specifici dei singoli, riceviamo apprezzamenti per la produzione dei singoli programmi tematizzati. Naturalmente ora aiuta anche il podcast, disponibile dalla nostra pagina web, dove il singolo può cercare e ri-ascoltare anche il programma da lui seguito. L’attenzione è costantemente alta per quel che riguarda il livello della lingua slovena che in una certa maniera anche noi aiutiamo a mantenere viva, agile ed attuale. Il nostro bacino di utenza primario è nel Friuli Venezia Giulia, in special modo nelle tre Province a ridosso del confine dove storicamente vive la minoranza slovena (Trieste, Gorizia, Udine) ma il segnale si estende anche in buona parte della Slovenia e nell’Istria croata. Anche lì abbiamo dei fedeli ascoltatori.

  • Lo staff della radio è sloveno?

La Struttura di programmazione in lingua slovena e la Redazione slovena possono contare su dipendenti di madrelingua. Nel quotidiano poi ci interfacciamo con i tecnici della Produzione, dove purtroppo sono pochi/e quelli/e che padroneggiano lo sloveno; soprattutto sui lavori di montaggio radiofonico e durante la messa in onda la conoscenza della lingua aiuta non poco. L’auspicio è, per il futuro, di poter contare anche su selezioni di personale (tecnico, ma magari anche amministrativo) geolocalizzate, quindi non a livello nazionale ma a livello regionale; in questo caso l’Azienda potrebbe inserire tra le condizioni di partecipazione alle selezioni anche la conoscenza della o delle lingue minoritarie.

  • Avete rapporti con l’emittenza pubblica slovena? vi sono co-produzioni?

La collaborazione con la RTV di Slovenia è storica. Vi sono progetti comuni sia con la sede della RTV Koper-Capodistria che con la sede centrale di Ljubljana. Numerose trasmissioni vengono realizzate assieme (Magazin/talk-show Glasovi svetov-Voci dai mondi), affrontando un tema comune transfrontaliero, invitando ospiti locali ma collegando gli studi. Le conduzioni si alternano e così anche il confezionamento della trasmissione. Un appuntamento mensile prevede anche il collegamento di 3 studi, questo include anche la ORF Carinziana, dove pure vengono realizzati programmi in lingua slovena. Numerose sono le riprese comuni di eventi di particolare importanza (Lo sportivo dell’anno – con scelta di sportivi transfrontalieri, Il personaggio del Litorale etc.), dove spesso ci sono anche squadre tecniche transfrontaliere. Non si contano poi gli scambi di programmi (sia radiofonici che televisivi), specialmente di attualità, letteratura, prosa e sport. Come dicevo, la collaborazione è storica ma ricorderei che nel 2008 la RAI e la RTVSLO hanno siglato un apposito accordo di collaborazione Radio e TV transfrontaliera che ci facilita di molto ogni tipo di relazione, collaborazione, scambio e coproduzione.

  • L’emittente dispone anche di un corrispondente canale televisivo?

La Rai ha attivato nel 1995 anche una rete televisiva, denominata RAI3/bis, dedicata inizialmente solo ai programmi televisivi in lingua slovena. La già citata Convenzione prevede 208 ore annue di TV in lingua slovena. Negli anni abbiamo “riempito” lo spazio con programmi della già menzionata TV transfrontaliera, con ritrasmissioni di programmi in lingua italiana e anche con dirette legate a manifestazioni particolari.

* I giovani del Friuli Venezia Giulia mantengono viva la lingua tramite la radio?

Direi che l’uso e l’apprendimento della lingua è inizialmente legato alla famiglia, in seconda istanza alla scelta della scuola da parte dei genitori. Avendo già dal nido e poi dalle scuole d’infanzia la possibilità di scegliere istituti con lingua d’insegnamento slovena, per poi continuare fino alle superiori, direi che il nostro lavoro è di “accompagnamento” nell’inserimento e nella crescita linguistica. In qualche maniera siamo dei “mediatori” linguistici in una situazione (maggioranza-minoranza) che non è tra le più semplici.

  • Oggi, in un mondo sempre più digitalizzato che permette agli sloveni residenti in Italia di poter seguire le emittenti del proprio territorio, che funzione ha una radio come la vostra?

La nostra radio è dedicata agli sloveni del FVG, parla la loro lingua (alcune trasmissioni anche nei vari dialetti) e parla di loro, gran parte dei contenuti è focalizzata su questo. Possono ascoltare anche altre emittenti, certo, ma non avranno i contenuti che a questo territorio dedichiamo noi. Le radio nazionali (sia italiane che slovene) tendono ad essere molto centralizzate, sia sull’informazione che sui contenuti; le radio locali invece, per questioni di budget, sono limitate nell’offerta di programmi autoriali o anche di nicchia. Direi che per il momento riusciamo ancora a difendere al nostra specificità e grazie a questa la nostra posizione di radio di riferimento.

  • Per chi volesse seguirvi, quali sono le modalità di trasmissione su cui ascoltare Rai Radio Trst A?

I ripetitori FM per la nostra radio in FVG (21) sono posizionati strategicamente, per servire le zone di montagna. Su onde medie la Radio Trst A è in 981 kHz. La nostra pagina web è www.sedezfjk.rai.it, dove si trova il collegamento all’ascolto in streaming e al podcast, siamo su Instagram e su FB come Rai Slovenski program. Siamo comunque in contatto con i colleghi di Rai Play e – tramite la Direzione di Sede – ci stiamo accordando per veder pubblicati a breve sul sito anche i nostri contenuti. Buone nuove in arrivo!

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Festival di Castrocaro: la diretta su Rai2 e Rai Radio2

Giovedì 27 agosto si terrà la 63esima edizione del Festival di Castrocaro.

L’evento sarà condotto da Stefano De Martino e andrà in onda su Rai2 e Rai Radio2.

Otto i finalisti che saranno messi a confronto: Federico Castello in arte Fellow, 20 anni di Asti; Jacopo Ottonello in arte Jacopo, 21 anni di Savona; Laura Fantauzzo, 18 anni di Avezzano (Aq); Le Radici, duo composto da Marco Costanzo e Mario Cianniello, 27 anni entrambi di Napoli; Nadia D’Aguanno, 19 anni di Cassino (Fr); Niccolò Dainelli in arte Daino, 21 anni di Parabiago (Mi); Stefano Farinetti in arte Neno, 21 anni di Torino; i Watt, quartetto composto da Greta Elisa Ravelli Rampoldi, Matteo Ravelli Rampoldi, Luca Corbani e Luca Vitariello di Milano.

In giuria: il cantante Bugo, la cantautrice e scrittrice Letizia Cesarini (in arte Maria Antonietta), Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari e il produttore Taketo Gohara.

Il vincitore di Castrocaro 2020 avrà l’occasione di partecipare di diritto alle audizioni dal vivo di “Sanremo Giovani 2021” alla presenza del direttore artistico e conduttore Amadeus.

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Un nuovo logo di Radio Capital sul sito del “Festival della TV”

Dal 4 al 6 settembre si terrà la nona edizione del “Festival della TV e dei nuovi media”.

L’evento si terrà come sempre a Dogliani (Cn).

Numerosi gli ospiti presenti durante la “tre giorni”, già disponibili all’indirizzo festivaldellatv.it/ospiti-2020

Nella sezione “Sponsor” del sito, risulta anche quest’anno Radio Capital, emittente ufficiale del Festival.

Il network tuttavia compare con un nuovo logo, arricchito dal claim “That’s life”.

Sul sito internet della radio e sulle pagine social è ancora presente, invece, il logo abituale.

(Si ringrazia Nino Giuliano per la segnalazione)

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A settembre, il primo festival delle radio indipendenti del network Gemini

Tre mesi fa è nato il network Gemini, una rete di radio indipendenti che opera da varie zone d’Italia.

Fanno parte del progetto Radio Sherwood di Padova, Radio Città Aperta di Roma, Radio Roarr di Pisa, Lautoradio di Perugia, Radio No Border di Milano, Radio Ciroma di Cosenza e Radio Sonar di Roma.

Obiettivo di Gemini è quello di dare vita a una piattaforma web su cui inserire i materiali delle varie radio – dirette, podcast, video – e costruire anche contenuti condivisi.

Ora le emittenti coinvolte si apprestano ad organizzare il primo festival, che si terrà a Perugia dal 18 al 20 settembre.

Il meeting sarà lo spunto per analizzare varie tematiche relative alla comunicazione radiofonica.

“La chiusura totale dovuta alla pandemia di Covid19 in Italia, come nel resto del mondo” – riporta il sito DireGiovani – “ha stimolato la proliferazione di numerose webradio con la relativa produzione di contenuti originali come podcast, approfondimenti e inchieste”.

Il programma dell’evento è su www.gemininetwork.it

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