Nuovi fondi a disposizione per le Radio e Tv locali lombarde

Sono stati pubblicati di recente sul Bollettino della Regione Lombardia – come informa anche il periodico di Aeranti-Corallo ‘TeleRadioFax’ – l’avviso e il bando per l’attribuzione alle Radio e Tv locali di quest’area importante del nostro Paese di ulteriori contributi previsti dal Fondo Regionale per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione locale. Tuttavia va detto che l’iniziativa è rivolta a quanti non abbiano già usufruito dell’analogo beneficio erogato nella scorsa primavera.

Parliamo comunque di una cifra di un certo rilievo: ci sono 250mila euro a disposizione delle emittenti locali lombarde (altri 250mila euro sono destinati invece alle testate giornalistiche locali) ed essi sono specificamente destinati – ulteriore importante precisazione – alle emittenti radiofoniche e televisive locali diverse da quelle inserite nelle graduatorie definitive del Ministero dello Sviluppo Economico per l’anno 2019 (quelle relative ai contributi ‘a carattere nazionale’, per intenderci).

Il 70% dei fondi in questione è riservato alle emittenti televisive operanti in ambito locale, per un importo di 175.000 euro; il 30% alle emittenti radiofoniche operanti in ambito locale, per un importo di 75.000 euro.

Le domanda di partecipazione possono essere presentate, esclusivamente sul Portale Bandi Online di Regione Lombardia, fino al 22 ottobre prossimo. L’approvazione della graduatoria avverrà invece entro il 30 novembre.

Mauro Roffi
[email protected]

* Archivio News –> www.fm-world.it/news

* FM-world –> per contatti e segnalazioni: [email protected]

Mise: altri 20 milioni per Radio e Tv locali che diffonderanno messaggi istituzionali in tema Covid

Ha provocato un minimo di sollievo, in un momento così difficile e complicato per l’emittenza radiotelevisiva locale, la notizia che il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha firmato, nei giorni scorsi, un decreto che stanzia altri 20 milioni di euro a favore delle emittenti radiotelevisive locali che si impegnino a trasmettere messaggi di comunicazione istituzionale in tema di emergenza Covid.

In realtà non si tratta di un’iniziativa del tutto nuova, ma del rifinanziamento del Fondo per le emergenze relative alle emittenti locali che già era stato istituito al Ministero lo scorso anno.

In particolare, il decreto in oggetto individua i criteri per ripartire le risorse alle emittenti radiotelevisive locali, commerciali e comunitarie, che dovranno impegnarsi a programmare la trasmissione di un numero definito di messaggi di comunicazione istituzionale appunto su temi inerenti il Covid e le problematiche comunque connesse.

Ora occorre stare in guardia perché saranno successivi provvedimenti ministeriali (di imminente emanazione, almeno si suppone) a fissare le modalità di presentazione delle domande per il finanziamento in questione e a pubblicare gli elenchi delle emittenti radiotelevisive locali interessate, già individuate dall’articolo 195 D.L. 34/2020.

Mauro Roffi
[email protected]

“Cura Italia”: le proposte di Aeranti-Corallo per l’informazione locale

La Commissione Bilancio del Senato ha iniziato l’esame del ddl di conversione del decreto legge n. 18/2020 (c.d. “decreto cura Italia”).

Aeranti-Corallo ha sottoposto ai Senatori di maggioranza e di opposizione alcune proposte di emendamento, finalizzate a introdurre misure di sostegno economico specifiche per il settore dell’emittenza radiofonica e televisiva locale, nell’attuale fase di emergenza. Alleghiamo il testo di tali proposte.

Al riguardo, l’avv. Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, ha evidenziato che: “in questi giorni radio locali e tv locali sono in prima linea nell’informazione sul territorio relativa all’emergenza sanitaria Covid-19, con l’eccezionale impegno dei propri giornalisti e dei propri tecnici, ma, il protrarsi della crisi rischia di mettere in seria difficoltà l’intero comparto”. Rossignoli ha quindi sottolineato che: “è a rischio la continuità aziendale delle imprese, stante la gravissima contrazione della raccolta pubblicitaria che si sta verificando”.

Rossignoli ha proseguito: “In mancanza di adeguate ed efficaci misure di sostegno economico, molte radio e tv locali potrebbero essere costrette a cessare l’attività, con gravissimo nocumento per l’informazione locale nel nostro Paese”.

Rossignoli ha quindi affermato che “con tali proposte di emendamento Aeranti-Corallo ha conseguentemente chiesto, tra l’altro, uno stanziamento aggiuntivo di 80 milioni di euro rispetto ai fondi già previsti, per i contributi di cui al DPR n. 146/17, a favore delle radio e tv locali, da erogare in base alle graduatorie per l’anno 2019; ha chiesto, inoltre, uno stanziamento di 50 milioni di euro per un credito di imposta pari al 50 per cento dei costi sostenuti dalle imprese radiofoniche locali e dalle imprese televisive locali per i canoni di locazione di sedi e postazioni di trasmissione e per i costi di energia elettrica relativi ai mesi di marzo, aprile, maggio e giugno 2020”.

L’avv. Marco Rossignoli ha quindi concluso chiedendo che, qualora tali emendamenti non vengano introdotti nella legge di conversione del decreto legge “cura Italia”, vengano comunque inseriti nel nuovo decreto legge in preparazione da parte del Governo.

(Comunicato stampa)

Meno fondi per le dirette parlamentari di Radio Radicale, preoccupato il CdR

E’ stata prorogata la convenzione tra il Mise e Radio Radicale per la trasmissione delle sedute del Parlamento.

Ciò che preoccupa, tuttavia, il CdR dell’emittente è che la commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento alla manovra economica che vede un dimezzamento del corrispettivo economico, da 10 a 5 milioni.

Una versione in parte smentita dal sottosegretario Vito Crimi che ad AdnKronos spiega che Radio Radicale percepisce anche 4 milioni anni dal dipartimento dell’Editoria.

La riduzione del Fondo all’emittente, quindi, passerebbe in concreto da 14 a 9 milioni di euro.

Il Comitato di Redazione esprime comunque forte preoccupazione per la situazione che si verrebbe a creare, se la misura fosse approvata definitivamente dal Parlamento.