Al via “Vision 22”, storie di ‘visionari’ nel nuovo ciclo di podcast di 22HBG

Nella storia, i visionari sono persone che hanno idee e pensieri che, a modo loro, possono portare a cambiamenti ed a migliorare la qualità della vita.

Dallo spettacolo alla cultura, dalla tecnologia alle arti, prende il via un nuovo progetto a cura di 22HBG.

Si tratta di “Vision 22”, un ciclo di podcast in dieci puntate, condotto da Michael Buttini con la partecipazione del formatore Roberto Ferrari.

In uscita il mercoledì su tutte le piattaforme digitali, “Vision 22” intervisterà in ogni episodio un protagonista che si è distinto in uno o più settori.

Ospite del primo appuntamento sarà Paolo Franceschini, già conduttore radiofonico, che parlerà dell’“incoscienza che ti porta a fare cose inaspettate”, prendendo come esempio la sua scalata dell’Everest in bicicletta, avvenuta alcuni anni fa.

Dai social network all’intelligenza artificiale, ospite della puntata successiva sarà Rudy Bandiera, esperto di comunicazione web.

Un podcast tutto da scoprire, la cui prima puntata è disponibile cliccando qui sotto.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

In radio con l’Intelligenza Artificiale: nasce il programma “Visionari 22”

Intelligenza Artificiale e radio: prende il via un nuovo progetto dalla sede di 22HBG/FM-world. I dettagli nel comunicato.

Il programma è “On The Mike”, titolare della conduzione è Mike, musicista in partenza per un tour estivo, che ‘alterna’ il microfono con l’Intelligenza Artificiale.

Siamo a Ferrara, nella sede di 22HBG in via Modena, dove negli studi della piattaforma FM-world viene realizzato e prodotto il programma, trasmesso in diretta dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 15, su Radio Sound come sui social.

Pensato per il territorio ferrarese, il programma risponde all’esigenza, come spiega il CEO Gianluca Busi, di investire dove ha sede la tech company, «un dovere per un imprenditore».

Ecco spiegato perché 22HBG, che lo scorso febbraio ha lanciato l’app di intelligenza Artificiale Peperoni AI – dal nome della piattaforma di gestione contenuti da cui deriva, on line su iOS e Android – ha deciso di ‘sperimentare’ all’interno del programma.

«Il mondo non è quello della pre-pandemia, nell’ultimo anno c’è stata una impennata in termini di velocità applicata alla tecnologia. Il nostro – spiega Busi è un modo per fare comprendere a chi ci segue cosa fa l’intelligenza artificiale, di cosa si tratta, eliminando paure, debellando luoghi comuni e mostrando come, se ben utilizzata, l’intelligenza artificiale può migliorare la vita. Sempre sapendola usare, tenendo conto dei naturali limiti».

Caratteristica di Peperoni AI: è ‘empatica’, nel senso che al testo si combina l’umore, lo stato d’animo, i sentimenti che animano chi la utilizza; il tono può essere formale o informale; la voce, da uomo o donna, con caratteristiche anche anagrafiche. Categorie: Media, Education, Writing, Marketing, suddivise a loro volta in tipologie di messaggio. Ogni domanda è dunque lecita.

La puntata odierna (numero “zero”) dà avvio ad un percorso dedicato all’innovazione.

Partirà infatti giovedì – trasmesso sempre su Radio Sound, con periodicità settimanale – “Visionari 22”, un programma – condotto da Mike – dedicato a coloro che hanno avuto ‘visioni’, ‘idee’, ‘intuito’ con riscontro nel macro-tema dell’innovazione, lo stesso che può cambiare – leggere ‘migliorare’ – la realtà.

Ad alternarsi al microfono con Mike ci sarà Roberto Ferrari, formatore e speaker esperto di bias cognitivi ed arte del prestigio.

Insieme incontreranno menti brillanti e originali che stanno contribuendo a cambiare il mondo; esplorando i loro processi creativi ed il loro mindset diventano fonte di motivazione ed ispirazione per affrontare e superare gli ostacoli ed allenare gli ascoltatori a “vedere oltre”. Non si limita a coloro che hanno raggiunto il successo, ma cerca anche le storie di coloro che lottano per realizzare i loro sogni. Alfonso, un’intelligenza artificiale, porgerà domande strampalate per creare ilarità e alleggerire l’atmosfera.

Il format diventerà anche un podcast distribuito sulle principali piattaforme.

La prima puntata sarà con Alessandro Bordini, autore del libro “Il giro del mondo come non lo avete mai visto”, dove racconta la sua personale vicenda di viaggiatore che, all’età di 23 anni, ha perso la vista dopo un incidente stradale.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Intrattenimento e lavoro in auto, seconda puntata: intervista a Charles W. Kelly

Charles W.Kelly: Tramite SDR possibile in teoria produrre ricevitori radio universali: FM, AM, DAB e HD-Radio –  La svolta al cloud vista al NAB importante quanto l’avvento dei transistor o della digitalizzazione – Il broadcasting non verrá rimpiazzato dall’online in quanto ha una resilienza superiore anche in caso di catastrofi – l’approccio ibrido è la chiave – La mossa di General Motors? Tutti aspirano a dominare il dashboard, ma occorrono standard condivisi.

Intrattenimento e lavoro in auto, seconda puntata.

Siamo arrivati alla seconda puntata della nostra serie di articoli su intrattenimento e lavoro in auto. Dopo aver esordito con Eugenio La Teana di Radioplayer/RTL 102.5 parliamo oggi con Charles W. Kelly, consulente dalla pluriennale sperienza internazionale che si autodefinisce Retired radio guy, broadcast engineer and road warrior. 

Nota: Nell’intervista ci diamo del “tu” in quanto avvenuta in inglese dove non si fa differenza con il “lei”.

L’intervista

Marco Hugo Barsotti: Prima di tutto due parole su di te e sulla tua carriera.
Charles W. Kelly: Ho iniziato la carriera come ingegnere di trasmissione. La mia passione per la radio mi ha anche portato a diventare un radioamatore con callsign W9MDO, VE1MDO and 4E1MDO. Sono stato CEO dell Society of Broadcast Engineers.  Ho anche trascorso decenni viaggiando ampiamente come un “road warrior” per stabilire canali di vendita e partnership con primarie aziende  in Asia. Attualmente opero come consulente per  selezionati clienti nel settore dei media.

Un mondo non piú globale

MHB: Il mondo analogico era globale: una radio AM/FM funzionava ovunque sul pianeta. Ma con il digitale abbiamo bisogno di ur ricevitore DAB nel Regno Unito, DAB+ in Europa, HD Radio negli USA e uno analogico se ci rechiamo in Africa. Come mai la comunità radiofonica, che per anni si è “coordinata” per le frequenze non è stata in grado di fare lo stesso nel passaggio al digitale?
CWK: Hai ragione, ma è stato un problema politico, non un problema tecnico.

SDR

MHB: OK, ma pensi che la tecnologia potrebbe fornire una soluzione?
CWK: Certo. Esistono già oggi dei chip che usano la tecnologia SDR (Software Defined Radio) in grado di demodulare ogni segnale e in modo economico. In questo modo lo standard specifico diviene irrilevante.

MHB: D’accordo, ma allora per quale motivo nessun costruttore propone ricevitori “multistandard” con questa tecnologia ?
CWK: Effettivamente, ci sono chip inclusi in molti ricevitori capaci di ricevere molteplici standard, ma di solito è abilitato solo uno standard oltre all’analogico. Ci sono due ragioni per questo. Primo: ogni standard ha un costo di licenza per i codec utilizzati, e secondo: i produttori di ricevitori sono molto cauti nel aggiungere funzionalità che potrebbero causare confusione tra i clienti. E questo minimizza il problema dei resi.

Distribution of commercial radio’s listening time in the UK from 1st quarter 2011 to 4th quarter 2021, by platform

UK

MHB: Come mostra il grafico qui sopra, in UK l’ascolto digitale ha sorpassato l’analogico da molti anni. Eppure ogni programma di BBC Radio 2 termina con la frase “This is BBC Radio 2: online, on your smart speakers and FM 88-90“. E il DAB non è neppure nominato (mentre lo era 10 anni fa)….
CWK: Non credo ci siano dietro ragioni politiche o strategiche. Dobbiamo considerare che in tutto il mondo il settore radio sta facendo fatica a decidere come comunicare la miriade di modalità in cui è possibile consumarne i contenuti senza confondere gli ascoltatori (e a volte chi è in onda).

Smart Speaker

MHB: Restiamo nel Regno Unito, prima nazione ad adottare seriamente il DAB. In un‘intervista per Newslinet, il direttore di Times Radio di Londra mi aveva detto che ormai il 30% degli ascoltatori utilizzavano lo smart speaker. Quando e’ strategico questo tipo di ascolto nel resto del mondo e in Italia?
CWK: Ho l’impressione che l’Europa sia sempre stata di circa un decennio avanti rispetto agli Stati Uniti per quanto riguarda la digitalizzazione della radio. Il Regno Unito era una situazione unica in cui la BBC utilizzava la maggior parte dello spettro FM disponibile, rendendo il passaggio al DAB molto attraente per le emittenti private e per molti ascoltatori. Sebbene l’ascolto dei contenuti radiofonici in auto rimanga in larga misura un dominio OTA (on the air), gli smart speaker sono così facili da usare in ambiente domestico che hanno in gran parte preso il sopravvento.

E – voglio sottolinearlo – in Inghilterra i broadcaster sono sempre più propensi a vedersi come creatori di contenuti piuttosto che inieme di infrastruttura e programmi.

TX-Control

MHB: Parliamo del NAB. Tx-Control ha vinto un importante premio anche per il fatto di “integrare una IA”. Puoi spiegare in due parole cosa ha motivato questo premio e come il prodotto si inserisca nella linea d prodotti Elenos?
CWK: Mi spiace dirtelo, ma due parole non possono bastare!
Diciamo che a causa del consolidamento nel settore delle telecomunicazioni, gli ingegneri che lavorano nelle stazioni radio sono soggetti a carichi di lavoro sempre più pesanti con risorse limitate. Un ingegnere che in passato poteva contare su un intero team per gestire una stazione radio, oggi è spesso responsabile da solo di numerose stazioni. Per far fronte a questa situazione, gli ingegneri devono lavorare in modo più efficiente sfruttando gli strumenti tecnologici a loro disposizione.

TX-Control fornisce una soluzione al problema, pur essndo offerto a costi contenuti. Automatizzando i processi di monitoraggio e controllo, il software TX-Control consente agli ingegneri di gestire più stazioni contemporaneamente riducendo al minimo gli interventi manuali e le visite in loco. Ciò consente alle stazioni radio di risparmiare sui costi operativi e di investimento pur mantenendo gli elevati standard di prestazioni e affidabilità.

Per un settore che deve far fronte alle sfide della concorrenza online e del cambiamento tecnologico, un’operatività più snella e reattiva è fondamentale per il successo a lungo termine.

NAB

MHB: Quale e’ stata la novita’ piu’ importante che hai visto al NAB?
CWK: Sono rimasto colpito dall’ampia adozione del cloud computing dimostrata alla conferenza. Il cloud è stato implementato in vari modi, dal software di monitoraggio e controllo remoto ai sistemi di produzione radiofonica e televisiva completamente basati su cloud che sostituiscono l’hardware tradizionale con un browser web, un microfono e altoparlanti.

Questa tendenza al cloud sembra segnare una svolta tecnologica paragonabile all’avvento dei transistor o della digitalizzazione. Il cloud computing sta trasformando il modo in cui vengono creati e gestiti i contenuti audiovisivi, consentendo soluzioni più flessibili, economiche e scalabili.

Infotainment in mobilitá

MHB: E veniamo alla mobilitá. Perche’ mai dobbiamo usare il DAB quando l’ascolto IP (via reti cellulari) e’ piu’ affidabile, come puo’ testimoniare chiunque faccia ad esempio un viaggio tra Milano e Nizza?
CWK: A mio avviso, la radio via etere rimarrà sempre fondamentale, anche con la crescente importanza di Internet come piattaforma di backup. Quando i operatori di rete mobile avranno un monopolio sulla fornitura di connettività, i prezzi tenderanno ad aumentare. Inoltre, in caso di catastrofe, il broadcast si è dimostrato più volte essenziale per le comunicazioni di emergenza anche quando le reti cellulari sono offline.

Affidabilitá e resilienza

Nonostante la diffusione della banda larga mobile, la radio tradizionale continuerà a mio avviso a svolgere un ruolo cruciale nelle infrastrutture di comunicazione globale. Si tratta di una tecnoloigia consolidata, non è soggetta alle interruzioni che possono affliggere le reti Internet e mobili, ed è gratuita e onnipresente. Ciò la rende uno strumento indispensabile per raggiungere il pubblico in situazioni di emergenza quando altre tecnologie potrebbero non essere disponibili.

Approccio ibrido

In futuro, la radio dovrà abbracciare un approccio ibrido per sfruttare i punti di forza di trasmissioni analogiche e digitali. Il broadcasting garantirà la resilienza e la capacità di raggiungere il maggior numero possibile di ascoltatori, mentre 5G, streaming e podcast consentiranno esperienze personalizzate e interattive. Sfruttando strategie multicanale che sfruttano il meglio della tecnologia analogica e digitale, le emittenti radiofoniche possono servire al meglio le esigenze dei propri ascoltatori.

Un panorama frammentato

MHB: FM-World, Radioplayer, Android Automotive, Google Automotive Services, Apple Car Play. Tutti vogliono essere “la” piattaforma per l’infotainment, ma GM ha abbandonato le piattaforme standard cosi come fa da sempre Tesla. Una mossa strategica? Un errore ?
CWK: Proprio come abbiamo visto nella lotta per essere il browser dominante, le aziende continueranno a battersi per il controllo del cruscotto automobilistico. Hai menzionato la necessità di coordinamento tra i servizi digitali, e questo non è diverso. Dovrà esserci coordinamento e compromesso per evitare confusione e insoddisfazione tra gli ascoltatori.

Diversi attori tecnologici e dei media aspirano a dominare il cruscotto delle auto con i propri servizi di streaming audio, radio digitale, navigazione e altro ancora: ma senza standard condivisi o collaborazione tra le parti, questa situazione potrebbe tradursi in un’esperienza confusa e deludente per gli ascoltatori che si ritrovano di fronte a un’interfaccia utente e a opzioni di ascolto frammentate..

Startup e operatori globali

MHB: Ultima domanda. Pensiamo a  FM-World come piattaforma.
Pensi che una soluzione sviluppata in Italia abbia la possibilita’ di divenire un brand globale ?
CWK: Oggi è un momento davvero vantaggioso per essere un innovatore nel settore delle trasmissioni. Proprio come nelle guerre dei browser, molte piccole aziende sono esplose in popolarità, hanno fatto fortune e hanno avuto un enorme impatto nello sviluppo. Non importa davvero dove ha sede un’azienda, o anche quanti migliaia di dipendenti abbia: una buona creatività vincerà sempre.

L’innovazione non viene dalle grandi aziende

Nel settore delle trasmissioni come in altri, ci si può aspettare che l’innovazione provenga da startup e aziende di nicchia piuttosto che da incumbent di grandi dimensioni. Con FM-World 22HBG dimostra come una piccola azienda specializzata in tecnologia può fornire soluzioni che aprono la porta a nuove voci e influenzano l’intero settore espandendo la portata e le possibilità della radio online. In un panorama dei media in rapida evoluzione, questo tipo di innovazione guidata da startup e aziende di nicchia ricoprirà un ruolo cruciale. (M.H.B. per NL)

 

 

FM-World compie 25 anni: dall’analogico alla IA. Ne parliamo con Nicola Franceschini 

A cura di Marco Barsotti

Il sistema FM-World

I nostri articoli parlano di radiofonia a tutto tondo, ma anche di intelligenza artificiale, del futuro dell’infotainment in mobilità e in generale di tutto quanto è a venire. A volte, tuttavia, è opportuno guardare indietro, soprattutto se – come nel caso di FM-World – si ignora o si rischia di dimenticare il ruolo pionieristico che questa piattaforma ha avuto nel mondo del web italiano. Abbiamo pertanto deciso di parlarne con Nicola Franceschini, che su queste pagine è totalmente inutile presentare. Restate con noi, ne varrà la pena.

Un quarto di secolo

*Marco Hugo Barsotti: FM-World ha una lunga storia, mi sembra quasi esista da sempre…

Nicola Franceschini: Pensa che esattamente il 5 giugno sono 25 anni che esiste FM-World. Quindi siamo a ridosso di un compleanno importante, che solca un quarto di secolo. In realtà il discorso è molto semplice. Di FM-World fondamentalmente esistono due momenti ben distinti: tu prima mi parlavi di Supereva ma neppure quello è stato l’inizio… e ovviamente poi la parte più professionale, con l’app e tutto il resto, che ha preso il via dal 2011.

Ma andiamo per ordine: FM-World è nato a livello assolutamente amatoriale 5 giugno del 1998, un periodo…

*MHB: 1998 ? tipo all’era di Netscape Navigator 3.0, quello con la grande “N”?

NF: In realtà c’era anche Internet Explorer, era la grande novità. Io facevo ancora l’Università, per cui in pratica utilizzavo internet direttamente dall’ateneo mentre studiavo, ed era un periodo… sai, come lo è stato per le radio locali degli anni 70: praticamente era un periodo in cui fiorivano da tutte le parti siti amatoriali di vario genere.

Due pionieri

Io ovviamente seguivo quelli legati alla radiofonia e in cui c’era intanto un’embrionale Newslinet, che poi si è evoluto. Ma mi ricordo che c’erano tantissimi siti analoghi, tipo per esempio, non so se ti ricordi quello di Milano, che si chiamava…

*MHB: L’osservatorio di Daxmedia! BSB, STM, RPB e tutte le sigle delle postazioni milanesi inventate da Dario Dossena.

NF: Sì, DaxMedia realizzato in collaborazione con Andrea Lombardo. Ma erano tantissimi i siti analoghi, sparsi nelle varie città d’Italia. Insomma, tutti finalizzati a proporre contenuti molto simili nel proprio territorio,  fondamentalmente per parlare di radio, ma ancor più sul dare la notizia relativa al cambio di frequenza, su quello che si riceveva da quelle parti, ecc…

*MHB: …e su quando veniva inserito il cappellino di Natale sui loghi delle tv analogiche: avvincente, altro che le previsioni su chi vince Sanremo…

NF: Eh! Comunque FM-World in realtà è nato molto semplicemente come sito di segnalazioni di frequenze. Non si parlava tanto di contenuti a livello di programmi e simili. Poi un po’ alla volta, non ce ne siamo neppure accorti, ma si iniziava ad avere un riscontro, arrivavano mail di lettori e perfino comunicati stampa ufficiali.

Geocities

Inizialmente l’avevo pubblicato sulle pagine di Geocities, proprio la primissima versione, ricordi che c’era Geocities.com?

*MHB: Certo, ricordo benissimo Geocities, era un servizio di hosting gratuito che ha avuto un enorme successo negli anni ’90!

NF:  Infatti: era uno quei siti che ti dava spazio gratuito,  con l’indirizzo Geocities.com e poi slash (“/”, N.d.R), e poi slash, e poi slash fino ad arrivare a FM-World in fondo.

Supereva

E poi Supereva, che all’epoca aveva il progetto delle “guide”, in pratica canali monotematici, che lo rendevano un vero e proprio portale, con tanti ‘esperti’ di singole materie. Furono loro a scrivermi, proponendomi di spostare i contenuti del mio sito in una spazio già organizzato, all’interno del loro canale dedicato alla radio, di cui di fatto divenni il gestore.

Quando FM-World entrò in Supereva – 2000/2001 – lo estesi gradualmente, inserendo anche le prime notizie legate alla radiofonia in generale… ricordo di aver trovato qualche mese fa la nascita di m2o (2002), di cui avevo realizzato un breve articolo, un progetto che prendeva il posto di Italia Radio, emittente dal taglio completamente diverso.

*MHB: Da Radio Regione di Fegiz al PCI.… alla Dance!

NF: Esatto, c’era stato questo cambio epocale. Poi ho parlato dell’esordio LolliRadio nel 2006 e di altre realtà native digitali. Fino al 2011 FM-World è sempre stato ospitato su Supereva e aveva in parallelo un sito che si chiama Frequenze Radio.

News Gathering

*MHB: Scusa se ti interrompo, prima di passare allo step 2 che mi pare che stia arrivando,  c’è un aspetto che secondo me è interessante, il news gathering, cioè come ti arrivavano le notizie. Mi pare che possiamo affermare che sei stato pioniere del modello bottom-up pre social, nel senso che le notizie che venivano raccolte sul territorio dai lettori che in qualche modo diventavano co-redattori. Una cosa notevole, in un’era pre-Twitter, pre-Meta.

NF: Ovviamente non “tutti i lettori”, ma una serie di collaboratori fidati, alcuni dei quali sono diventati veri e propri amici che condividono tutt’ora con me il progetto. C’erano alcune zone d’Italia che effettivamente erano scoperte, però le notizie da Milano, Roma, Napoli, Torino o dalla “mia” Emilia-Romagna erano costantemente aggiornate.

Considera però che all’epoca io collaboravo già con Millecanali e questo era per me un grosso vantaggio. Lì ero una firma in mezzo a tante altre, ma si trattava di una pubblicazione prestigiosa, curata peraltro da Mauro Roffi con cui siamo tuttora in contatto costante.

E poi, come dici tu, c’erano i contatti dal basso, gente che spontaneamente mandava mail con delle informazioni.

Talkmedia

Nel 2002 ha preso il via Talkmedia, quello che oggi è la parte social su Facebook di FM-World: nato come ‘ospite’ di Yahoo!Groups.

La modalità era molto semplice: chi si iscriveva (via mail, ovviamente) a questo gruppo, automaticamente diventava sia lettore che protagonista, perché chiunque poteva scrivere qualcosa che sarebbe stata recapitata a tutti.

Facebook

E Talkmedia è rimasto questo fino all’arrivo dei social…. Facebook ha iniziato in che anno?

*MHB: In Italia direi attorno al 2008. Senza ancora il bottone “like”.

NF:  Facebook ha preso il via quando ancora non collaboravo con Busi (Gianluca Busi, fondatore di 22HBG, N.d.R). E la prima pagina di FM-World, di fatto, era un profilo privato. Poi sono arrivati i “gruppi”.

Talkmedia

E quindi nel 2011 sono nati ufficialmente la pagina e TalkMedia come gruppo, ed è anche l’anno in cui c’è stata questa conoscenza personale tra me e Gianluca. Io all’epoca lavoravo in una radio locale e venne..

*MHB: “Una ?”. A Rete Alfa…

NF: Si… venne Gianluca a trovarmi in radio dicendomi “noi due ci conosciamo… “, perché comunque a lui parlavano di me anche tecnici e operatori del settore, così come a me parlavano di lui.

A quel tempo non c’era ancora 22HBG, che sarebbe nata abbinando la start up al processo di sviluppo di FM-World anche come app.

FM-World in 22HBG

Io stesso ero stanco di “giocare da solo”, quindi mi faceva piacere avere un’evoluzione, cogliendo l’entusiasmo di Gianluca e della nascente 22HBG.

I nostri “ruoli”? Io di fatto ho mantenuto la gestione dei contenuti del sito e lui di tutto il resto, ovvero della app, degli sviluppi tecnologici, nonchè della stessa bellissima sede.

Una app – quella di FM-world – che oggi aggrega gli streaming audio e video di tante emittenti italiane ed estere.

Parole, parole, parole

*MHB: I numeri delle connessioni però non li fornite pubblicamente.

NF: Sono scelte aziendali, ma posso darti qualche informazione importante. Ad esempio che online funzionano non solo i grandi network ma anche le radio native digitali, soprattutto se hanno un format ben definito. Ci sono radio totalmente “verticali” che ottengono importanti risultati.

Reality Check: qualche webradio tra le top 10?

*MHB: Ma per esempio adesso, proprio in questo momento, avete tra le top10 una radio che non sia anche in FM?

NF: In questo momento (le 8:55 AM di lunedì 29 maggio 2023, N.d.R) la più ascoltata… fammi vedere… si: la più ascoltata è Radio1 Rai, poi i network privati che conosciamo… e al nono posto 70-80.it, la prima digitale.

FM-World per i broadcaster

*MHB: Un’applicazione come FM-World registra un mare di informazioni: classifiche di ascolto in tempo reale, durata di ascolto, bounce, abitudini dei singoli  utenti. E puo’ visualizzare metadati. Avete pensato di fornire interfacce alle radio per poter analizzare e operare su questi dati? O magari anche arricchire tramite la vostra piattaforma quanto offrono le radio con i famosi metadati, e non parlo del solito titolo del brano in onda, ma di tutto il resto di cui si favoleggia da anni?

NF:  Certo, è ovvio che, sì, questo è un servizio molto utile, oltretutto mostra l’importanza della prominence sulla app, nel posizionamento studiato, del logo giusto, del nome giusto: un servizio che possiamo fornire.

Ma non io: io curo la parte contenuti. Di questo dovresti parlare con 22HBG direttamente.

Prossima puntata

Ed è esattamente quanto faremo nella seconda puntata della nostra serie “Intrattenimento e lavoro in Auto” (M.H.B. con il supporto di Peperoni AI, per FM-World).

Radio Tv. TX Control di 22HBG nominato “Prodotto dell’anno”al NAB. Ne parliamo con Renzo Marrazzo

Marrazzo (22HBG): Il fatto di essere italiani, soprattutto al NAB, ci ha dato un vantaggio grazie al nostro approccio da “sarti dell’HighTech”.
TX Control utilizza la IA ed è in grado di analizzare in modo intelligente le performance delle reti, guardare al futuro e suggerire cosa è possibile fare per ottimizzarle.
Quanto esce dalla IA è direttamente interpretabile dall’editore, anche se di cultura non necessariamente tecnica.

NAB premia 22HBG

NAB Show (meglio conosciuto come NAB) ha assegnato a 22HBG l’importante premio “Prodotto dell’anno” nella categoria “Monitoring and Measuring Tools” per la soluzione TX Control, definita dall’azienda una rivoluzione nel settore delle telecomunicazioni.

Le motivazioni

Tra le motivazioni del premio l’integrazione di una vera Intelligenza Artificiale (IA) e un approccio particolare al mercato. Per capirne di più – segnatamente sulla parte IA che NL sta seguendo con particolare interesse – abbiamo deciso di intervistare Renzo Marrazzo, uno dei responsabili dello sviluppo lato software.

TX Control

TX Control è  un sistema di controllo in tempo reale sviluppato da 22HBG che consente il monitoraggio e il controllo di un numero pressoché illimitato di dispositivi attraverso una singola piattaforma cloudSoftware as a Service“. Le funzioni IA interne di TX-Control monitorano costantemente la rete suggerendo ottimizzazioni, producendo report automatizzati e aiutando gli editori a trovare opportunità per ottimizzare le proprie strutture.

Renzo Marrazzo, 22HBG

L’intervista

(Newslinet) – In due parole, cosa è TX Control e a chi è indirizzato.
(Renzo Marrazzo) – TX Control è un sistema di monitoraggio e controllo remoto di qualsiasi dispositivo, in grado di dialogare con tutti gli apparati tramite la rete utilizzando protocolli standard e custom. Si tratta di una soluzione totalmente sviluppata da 22HBG, dunque non dipendente da servizi di terzi e neppure da librerie software esterne. Abbiamo dunque la possibilità di integrare tutto ciò che ci chiedono i clienti.

I clienti

(NL) – Appunto, i clienti: a chi vi rivolgete?
(RM) – A oggi sono principalmente broadcaster ed editori, ma non solo. Anche tutti coloro che hanno la necessita’ di monitorare dispositivi distribuiti sul territorio. Voglio anche sottolineare che molti clienti sono al di fuori del territorio italiano.

Non solo broadcaster

(NL) – Chi sono i “non broadcaster“?
(RM) – Un broadcaster normalmente vuole monitorare trasmettitori ed encoder, questa classe di apparati. Ma TX Control può monitorare qualunque altro tipo di sensore o sonde. Tanto per fare un esempio, possiamo rilevare se una porta è aperta o chiusa, lo stato di telecamere, o addirittura il buon funzionamento di piastre a induzione e frigoriferi, casalinghi o industriali.

Le motivazioni

(NL) – Perché NAB ha assegnato il premio proprio a voi ?
(RM) –  Loro volevano premiare soluzioni particolarmente innovative e noi abbiamo portato un sistema, appunto TX Control, che utilizza la IA, in grado di analizzare in modo intelligente le performance delle reti e suggerire cosa è possibile fare per ottimizzarle. Inclusi suggerimenti su come risparmiare sui consumi, un argomento decisamente molto sentito negli USA come qui in Europa.

Oltre gli algoritmi

(NL) – Ok, pero’ alcune delle funzioni elencate possono essere realizzata anche in modalità “algoritmica” classica. Anzi, in generale, oggi, tutti dicono che le loro soluzioni sono basate sulla IA anche quando dietro hanno un classico programma in C++. Quale tecnologia di IA usate esattamente?
(RM) – Beh, come i letto di NL sanno, abbiamo sviluppato parallelamente Peperoni AI, una soluzione che utilizza svariati LLM (Large Language Model) a cominciare da GPT 4 (conosciuto dai più come ChatGPT). Ma non solo: come vi avevo spiegato in una recente intervista Peperoni AI decide quale motore di IA utilizzare di volta in volta in funzione del tipo di richiesta dell’utente…

Verticalizzazioni

(NL) – …e quindi?
(RM) – Ecco, in TX Control abbiamo per cosi’ dire “specializzato” Peperoni AI, chiedendogli di andare ad analizzare tutte le anomalie storiche e presenti di una rete e prendendo in considerazione l’insieme dei dispositivi in modo da capire se esistono pattern, problemi ricorrenti o aree di criticità. La IA identifica elementi comuni (ad esempio, correlati a marche specifiche, a location o a orari particolari) e su tutta questa mole di dati – parlo di GByte – la IA crea un report ragionato di poche righe.

Una IA che guarda al futuro e parla all’editore

(NL) – Quindi si passa dal modello “occorre un tecnico che analizza pagine e pagine di report e informazioni” a “lascio che la IA capisca e mi dica dove stanno eventuali problemi o aree di miglioramento”?
(RM) – Certo, quanto esce dalla IA è direttamente interpretabile dall’editore, anche se di cultura non necessariamente tecnica. O magari tecnica ma ferma agli anni ’70, quando ha iniziato la sua attività e i sistemi erano differenti.

Previsionale

Pero’ vorrei aggiungere una cosa importante: facciamo anche del previsionale: la IA è in grado di segnalarti, ad esempio, che nel corso delle prossime tre settimane potrebbe avvenire un determinato evento, oppure dirti che nel corso dell’anno prossimo l’andamento del network sarà di un certo tipo.

React Native, Renzo Marrazzo

Sarti dell’High Tech

(NL) – Ultima domanda. Essere italiani ed europei è un vantaggio, come per le aziende del lusso e del design che beneficiano di una certa allure del “Made in Italy” o uno svantaggio, in quanto difficilmente all’estero siamo percepiti come innovatori nell’high tech?
(RM) – Il fatto di essere italiani, soprattutto al NAB, ci dà un vantaggio. Nel senso che potremmo definirci i sarti dell’HighTech. Tutti i sistemi statunitensi sono black box, magari eccellenti ma chiusi. Non c’e’ flessibilità verso le esigenze degli utenti specifici.

Customizzazione

Ma il nostro punto forte è la customizzazione. Noi ascoltiamo i clienti e adattiamo TX Control alle esigenze specifiche, anche integrando apparati o protocolli non presenti nel prodotto di base. Questo ci è stato riconosciuto, ovviamente oltre alle caratteristiche di base del nostro prodotto. (M.H.B. per FM-World)

Radio Cecchetto presentata da 22HBG al NAB Show di Las Vegas

Parte subito col taglio internazionale la nuova Radio Cecchetto.

L’emittente lanciata da Claudio Cecchetto – nel giorno del suo compleanno – è stata presentata al NAB Show di Las Vegas.

A dare il via oltreoceano al progetto è stata 22HBG, presso lo stand di Elenos Group.

Proprio 22HBG è partner tecnologica della nuova emittente ed ha approfittato dell’ultimo giorno del grande evento – dedicato ai media e all’intrattenimento – per il lancio ufficiale.

Lo scatto è stato rilanciato dallo stesso Claudio Cecchetto, tramite i propri social.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]