Tra ironia e innovazione: Fabrizio Casalino è il protagonista del nuovo spot del Gruppo Next

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato dal Gruppo Next.

Il Gruppo Nextcom è lieto di annunciare il lancio del nuovo spot pubblicitario, con protagonista il celebre artista e comico Fabrizio Casalino.

Lo spot, della durata di 30 secondi, è diffuso a partire dal mese di settembre sui canali di Giornale Radio e Radio Sportiva, e a partire da oggi, 7 ottobre 2024, anche su Radio 24. La comunicazione sarà allargata successivamente anche ai social e alle testate specializzate.

Fabrizio Casalino, noto per il suo successo in programmi televisivi come Colorado e Mai dire Martedì, porta nel nuovo spot la sua inconfondibile ironia e il suo talento comico. Il pubblico potrà riconoscere l’energia e il carisma che lo hanno reso uno dei volti più apprezzati della comicità italiana, capace di coniugare musica e umorismo, con personaggi iconici come Giginho e Mirko. Casalino non è solo un comico di successo, ma anche un cantautore riconosciuto, vincitore del prestigioso Premio Bindi nel 2012.

Lo spot, realizzato dalla struttura tecnica di Giornale Radio e dal marketing di Next, con il concept creativo di Lucky Media S.r.l, esprime al meglio i valori di innovazione e sostenibilità di Nextcom e mette in luce la mission del Gruppo: essere all’avanguardia nel settore del barter e del cambio merce pubblicitario.

Domenico Zambarelli, fondatore e CEO del Gruppo Next, ha dichiarato: “Il Gruppo Next ha scelto di affidarsi alla creatività e all’abilità comunicativa di Fabrizio Casalino per realizzare una campagna pubblicitaria che possa avere un forte impatto sul mercato del barter, ovvero il cambio merce pubblicitario. In passato, abbiamo portato a termine numerose campagne di successo, instaurando un dialogo diretto con le aziende che necessitano di ottimizzare le proprie risorse e i loro magazzini, convertendo il ricavato delle vendite in investimenti pubblicitari. Ora, grazie a questo spot, rendiamo il processo ancora più semplice, offrendo alle imprese un’opportunità innovativa: qualsiasi prodotto può essere convertito in pubblicità attraverso il cambio merce. Il riferimento ai pinoli nello spot di Casalino è emblematico di questo concetto”.

“La scelta di Casalino – prosegue Zambarelli è anche legata a una tradizione ligure, quella dell’ottimizzazione e della parsimonia. Con lo spot abbiamo voluto sottolineare come in Liguria si riesca a valorizzare la creatività e a tradurla in una comunicazione efficace su scala nazionale, mantenendo i legami con il territorio. Questa campagna non è solo un’operazione di marketing, ma rappresenta una nuova opportunità per le aziende di riposizionare i propri prodotti in un mercato più ampio. Casalino ha saputo interpretare alla perfezione il nostro messaggio, conferendo valore aggiunto alla comunicazione, che ha già avuto un grande impatto”.

Fabrizio Casalino ha aggiunto: “L’idea dello spot nasce da un doppiaggio ironico che realizzai anni fa di una celebre scena del film ‘Non è un paese per vecch’i dei fratelli Coen, in cui un killer spietato ha un dialogo con un cassiere, giocandosi la vita di quest’ultimo con una moneta. Ho immaginato quella scena in Liguria e l’ho doppiata per sottolineare, con ironia, l’accoglienza tipicamente riservata della mia terra. Quel video divenne virale e lasciò un segno nell’immaginario collettivo. Ho voluto riprendere quell’idea e collegarla allo spot pubblicitario, mantenendo lo stesso tono leggero e divertente, ma questa volta con un obiettivo preciso: promuovere il messaggio del Gruppo Next”.

(Comunicato stampa)

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Engine Radio lancia una campagna “disruptive” contro la maleducazione in strada

Tra lo scherzo ed il monito, Engine Radio lancia una campagna “disruptive”. I dettagli nel comunicato.

Parte da lunedì una campagna contro la maleducazione in strada.

“Sei una m3rda” è un concetto disruptive che serve ad uscire dai soliti canoni di comunicazione, per attirare l’attenzione sui comportamenti sbagliati di chi guida, dal SUV allo scooter.

Il battage si compone di 21 soggetti che vanno dalla guida con il cellulare al monopattino con il passeggero: tutte cattive abitudini che mettono a rischio la vita delle persone.

Uno scherzo, un monito, un “post-it” in onda ogni ora su Engine Radio atto a sensibilizzare le coscienze di chi sta in strada.

Engine Radio (3NGINE RADIO) è una stazione radiofonica nativa digitale diffusa in DAB+ in molte province italiane (Torino, Cuneo, Milano, Monza Brianza, Lodi, Pavia, Varese, Brescia, Bergamo, Cremona, Mantova, Genova, Imperia, Savona, Firenze, Lucca, Arezzo, Pistoia, Prato, Siena, Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Napoli, Salerno, Avellino, Benevento) ed in streaming sull’app, sul sito, sulle smart tv, sugli smart speaker e su un centinaio di aggregatori di flussi radiofonici.

Espressione di BV Media, principale fornitore di apparati e servizi broadcast di BF italiano, diretta da Roberto Zeccara (direttore della testata giornalistica Massimo Lualdi), Engine Radio, brand nomen omen, si occupa di motori tout court con trasmissioni h 24 condotte da firme di fame dell’universo automotive.

(Comunicato stampa)

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Agcom: alla luce dell’evoluzione del mercato, l’obbligo di dotazione DAB sulle auto, vista la presenza dell’IP, ha ancora senso?

Con la nuova indagine conoscitiva sulla regolamentazione DAB, Agcom chiede anche di valutare l’opportunità di indennizzi per spegnere la FM.

Nei giorni scorsi l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha avviato (con la delibera 316/24/CONS) una consultazione pubblica sulla riforma della regolamentazione della piattaforma DAB+.

Nel documento, Agcom torna nuovamente su temi incandescenti per il settore, come lo spegnimento della FM, l’obbligo di dotazione DAB sulle auto, la composizione dei consorzi e la progressione dell’ascolto IP.

FM-world ne parla con Massimo Lualdi, avvocato di Consultmedia e direttore di Newslinet, che per primo ha analizzato il documento all’indomani della pubblicazione.

FM-world – L’indagine conoscitiva di Agcom in pratica è una summa di tutte le considerazioni da te effettuate nell’ultimo anno…

Massimo Lualdi – Sì, evidentemente le nostre sollecitazioni erano fondate…

FM-world – Partiamo dal tema più caro ai radiofonici: la sorte della FM. Quali novità?

Massimo Lualdi – In realtà nessuna. Non si parla di switch-off, anche se Agcom (a mio avviso non causalmente) richiama altre esperienze europee (come Norvegia, Svizzera e Francia), tracciando date con al centro una ricorrente da anni a questa parte: il 2030…

FM-world – Cosa rappresenta quella data?

Massimo Lualdi – Ha una rilevanza in termini di asset legacy, definizione di un bene presente nei bilanci da lungo tempo che però è diventato obsoleto o ha perso quasi tutto il suo valore iniziale, divenendo una passività per l’ente che lo detiene, poiché potrebbe comportare costi di gestione superiori ai benefici prodotti. L’algoritmo del Metodo Consultmedia, il modello di determinazione del valore economico degli impianti FM adottato dall’Agenzia delle entrate (e da numerosi organi giurisdizionali nelle procedure concorsuali) per la verifica della congruità delle compravendite, fissa intorno a quella data (con differenziali geografici) un possibile superamento degli svantaggi rispetto ai vantaggi d’esercizio di un impianto. Un po’ come le onde medie, che sono state dismesse quanto l’audience prodotta non giustificava i costi alla presenza di metodi alternativi per l’erogazione del servizio di radiodiffusione.

FM-world – E cosa propone Agcom?

Massimo Lualdi – Di valutare l’introduzione nel Regolamento Dab di eventuali misure che possano favorire la migrazione dalla radiofonia analogica Fm a quella digitale Dab+ sebbene in maniera volontaria e incentivando questo passaggio. Nulla di nuovo in realtà: una previsione di questo tipo era già presente nelle Linee Guida sui bandi DAB. Occorrerà valutare cosa si intende per incentivazione: indennizzi economici? Crediti d’imposta? Esonero da determinati obblighi? Quel che è probabile, però, è che non si tratterà di dismettere un singolo impianto, ma un’intera rete. O meglio, abbandonare tout court la diffusione analogica…

FM-world – Aderiranno in pochi…

Massimo Lualdi – Non è detto. Dipende dai vantaggi derivanti…

FM-world – Un altro punto critico della delibera è la possibilità che i consorzi DAB aprano a soci non radiofonici. Un tuo cavallo di battaglia…

Massimo Lualdi – Sì, ho sempre ritenuto anacronistico pensare che nei consorzi ci fossero solo le emittenti analogiche (concessionarie). Non ha un senso logico, in particolare per quanto riguarda le società tecnologiche – posto che di fatto il consorzio è poi affidato a società esterne per il suo funzionamento – ed i nativi digitali, relegati a figli di un dio minore, come per le indagini di ascolto. Si tratta di una shortcut opportuna…

FM-world – Con l’indagine si chiederà di valutare l’opportunità di preservare l’obbligo di inserire il Dab nelle auto, posto che alcuni produttori stanno utilizzando sistemi IP (eliminando l’autoradio tout court). E’ evidente il richiamo agli articoli di Newslinet sulle case automobilistiche che hanno eliminato da alcuni modelli il ricevitore via etere (Citroen e Renault).

Massimo Lualdi – Diciamo che Agcom in questo caso l’ha presa da lontano. Difficile che passi l’eliminazione dell’obbligo. Ma la difesa degli editori dai competitor sul dashboard dell’auto (Spotify ecc…) non passa certo dal broadcast, che sarà a breve intermediato da Android Auto ed Apple CarPlay (sistemi che prendono di fatto il controllo del car entertainment), quanto da regole cogenti di prominence. Sul punto mi sembra che gli editori non abbiano le idee chiare pensando di poter controllare la somministrazione sui device connessi (ed anche non connessi, come dimostrano i problemi degli elenchi sulle autoradio DAB e la vicenda dei codici PI e metadati). Follia pure, come ha dimostrato il braccio di ferro con TuneIn: chi non c’è è bannato dai comandi vocali semplificati di Android Auto ed Apple CarPlay (Ehi Google, metti Radio Pinco!). Ed i comandi vocali sono la più probabile modalità di sintonizzazione del futuro in auto (così come lo sono già per gli smart speaker nelle case). Come Consultmedia esporremo in sede di partecipazione all’indagine conoscitiva l’opportunità di un obbligo proxy trasversale in capo a tutti gli aggregatori (nessuno escluso): prima le emittenti della nazione (nazionali + regionali in ordine alfanumerico, esclusi i caratteri speciali che non siano parte della denominazione, partendo da quelle in possesso di concessione, autorizzazione FSMR, autorizzazione Agcom), poi il resto dell’offerta mondiale. Il resto è utopia. Il problema è che questa consultazione durerà un anno, salvo proroghe. E tra un anno si saranno consolidate determinate tendenze.

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Samsung Tv Plus promuove 70-80.it sulla propria piattaforma

I possessori di smart tv Samsung da questa mattina troveranno il canale 70-80.it nell’Area Intrattenimento (canale 4007) della piattaforma integrata Samsung Tv Plus, oltre che sul consueto 4717 dell’Area Musicale.

In pratica, 70-80.it è tra i primi sette canali proposti da Samsung Tv Plus.

Si tratta di un’iniziativa promozionale che Samsung pone in essere sui contenuti della propria piattaforma che ritiene più appetibili e che quindi vuole spingere.

Ovviamente i telespettatori fidelizzati sul canale 4717 saranno reindirizzati automaticamente sul canale 4007 (funzione pull).

Il push durerà tre settimane, tempo ritenuto da Samsung opportuno per far conoscere 70-80.it anche ai frequentatori dell’Area Intrattenimento di Samsung Tv Plus.

“Si tratta di un ulteriore riconoscimento della bontà della nostra offerta”, commenta la station manager di 70-80.it Patrizia Cavallin. “Su Samsung Tv Plus ci sono solo due emittenti radio italiane: noi e Radio Italia. La volontà di Samsung di premere sull’acceleratore per favorire la conoscenza di 70-80.it agli utenti dell’area primaria di Samsung Tv Plus è una grande soddisfazione, considerato che parliamo del primo produttore di tv al mondo!”.

Ricordiamo che 70-80.it è diffusa anche in DAB in Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio e Campania e sul digitale tv terrestre (canale 351) in Lombardia, Liguria, Piemonte, Veneto, Emilia, Toscana, Marche, Umbria, Campania, Calabria.

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RDS è la prima radio ad integrare la sostenibilità digitale

Misurare, migliorare e comunicare l’impatto ambientale di un sito web: RDS è la prima radio ad integrare la sostenibilità digitale. I dettagli nel comunicato.

RDS 100% Grandi Successi, una delle emittenti radiofoniche leader in Italia, ha siglato una partnership con Karma Metrix, il primo percorso di sostenibilità digitale in grado di misurare, migliorare e comunicare l’impatto ambientale di un sito web. Grazie a questa collaborazione, RDS diventa la prima radio in Italia a implementare pratiche di sostenibilità digitale sul proprio sito: Karma Metrix, quantificando l’anidride carbonica emessa dal sito, consentirà ad RDS di attuare azioni mirate a ridurre le emissioni.

“Collaborare con RDS è un traguardo importante per noi” dichiara Stefano Branduardi, General Manager Italia di Karma Metrix. “Siamo profondamente motivati a unire le forze per sensibilizzare il pubblico sulla sostenibilità digitale. RDS, con il suo vasto e attento pubblico, è il partner ideale per catalizzare un cambiamento reale e duraturo. Questa collaborazione non solo permetterà a RDS di ridurre l’impatto ambientale del proprio sito web, ma contribuirà anche a rivoluzionare la percezione e l’uso del digitale in Italia, avvicinandoci a un futuro più sostenibile.”

La partnership non si limita alla riduzione dell’impronta ecologica del sito web di RDS, ma ha anche un forte obiettivo educativo e divulgativo: attraverso i suoi canali radiofonici e digitali, RDS – insieme a Karma Metrix – si impegna a sensibilizzare il pubblico sull’importanza di un uso più responsabile delle tecnologie digitali, ispirando un cambiamento positivo nella vita quotidiana delle persone.

“Ogni mese milioni di utenti utilizzano le nostre piattaforme digitali per ascoltare la diretta, rivivere i momenti migliori attraverso i nostri podcast e fruire dei contenuti del nostro magazine digitale. Grazie alla collaborazione con Karma Metrix interverremo con azioni concrete per abbattere l’impatto ambientale di queste attività consolidando l’impegno di RDS nella promozione di un modello di sviluppo sostenibile”, afferma Danilo Bove, Digital Content Director di RDS. “Siamo convinti che un approccio innovativo alla sostenibilità digitale possa fare la differenza, non solo per la nostra Azienda, ma anche per l’intero settore e per il pubblico che ci segue ogni giorno”.

Con questa iniziativa, RDS 100% Grandi Successi conferma il proprio impegno a coniugare innovazione digitale e responsabilità ambientale, aprendo la strada a un nuovo modo di intendere la comunicazione nel settore radiofonico. La partnership con Karma Metrix si inserisce perfettamente nel percorso strategico dell’emittente, che mira a diventare un punto di riferimento attento ai temi dell’innovazione tecnologica e digitale. Grazie a questo progetto virtuoso e con l’obiettivo di raggiungere un bilancio sostenibile e un’impronta net positive entro il 2030, RDS si afferma come leader nel settore per quanto riguarda l’attenzione all’ambiente e la sostenibilità.

(Comunicato stampa)

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