Francesco De Gregori, conduttore di “Hollywood Party”

Una grande novità per tutti gli ascoltatori di Radio3: Francesco De Gregori condurrà, insieme a Steve Della Casa, un’intera settimana della trasmissione di attualità e approfondimento cinematografico “Hollywood Party”.

Dal 7 all’11 gennaio, il cantautore romano sarà infatti ospite degli studi Rai di via Asiago a Roma nelle vesti inedite di conduttore. Appassionato di cinema, De Gregori, dopo anni di fedele ascolto della trasmissione, passa dall’altra parte del microfono per raccontare i suoi film e i suoi autori preferiti.

Inoltre intervisterà gli autori e gli attori ospiti di Hollywood Party, confezionerà il quiz quotidiano e inviterà in trasmissione autori cinematografici, critici, attori.

Hollywood Party va in onda ogni giorno su Radio3 dal lunedì al venerdì dalle 19.00 alle 19.45 e la domenica dalle 19.00 alle 20.10 – con ospiti in studio, collegamenti e dirette dai festival di cinema italiani e internazionali.

Una scommessa quotidiana per trasmettere il cinema alla radio, con anticipazioni, interviste, notizie dal set ma anche memoria del cinema, in particolare ogni domenica con l’ascolto o la rilettura di un classico di tutti i tempi.

Fonte: www.radio3.rai.it

Radio 3 lancia “Piccola Radio”

Radio 3 Rai ha lanciato una nuova emittente: si chiama Piccola Radio, ed è dedicata alla lettura per l’infanzia e al mondo dei più piccoli. L’intenzione è quella di dare ai bambini la possibilità di entrare nella magia di una fiaba: da quelle più conosciute e tradizionali fino alle fiabe di culture più lontane.

Seguono i consigli di lettura raccontati da un bibliotecario specializzato in editoria per ragazzi ed il ricco materiale dell’archivio Rai, come per esempio “Tante storie per giocare” dove Gianni Rodari con l’aiuto dei suoi bambini inventa una storia.

Su Piccola Radio è possibile ascoltare anche ricette di cucina, itinerari di viaggio e canzoni, ovviamente riservate ad un pubblico rigorosamente di minori.

Piccola Radio trasmette dal 14 dicembre è in onda sul web, nella home-page della pagina di Radio 3 (www.radio3.rai.it)

Alessandro Cattelan: da 105 a Deejay

Alessandro Cattelan lascia Radio 105. Ad annuncialo è stato lo stesso conduttore. Dopo 6 anni al timone di “105 all’una”, il noto speaker – attualmente in forza in tv a “X-Factor” – passerà a Radio Deejay.
Mentre in questi giorni si sta concludendo la propria collaborazione con il network di Piazzale Donegani, sembra che l’esordio sulla radio diretta da Linus avverrà nel prossimo gennaio 2013. Ad anticipare la notizia è stato il settimanale Panorama, con immediato rilancio sulla pagina Wikipedia del conduttore.

Cattelan ha esordito nel 2001 su Viva, per poi passare alla concorrente MTV nel 2004. Cinque anni dopo è arrivato il lancio al grande pubblico come ospite fisso di “Quelli che il calcio…” su Raidue con Simona Ventura. Dal 2011 è a Sky, dove ha raccolto l’eredità di Francesco Facchinetti nella conduzione del celebre talent-show.

Successo dell’Elenos Open Day

Il workshop, organizzato con la collaborazione del partner fm-world.it,
ha analizzato quello che sarà il futuro della radio 

FM WORLD - OPEN DAY
FM WORLD - OPEN DAY

Sarà il DAB+ la tecnologia del futuro della radio? Il tema è stato al centro del dibattito “Elenos Open Day” organizzato dal portale “fm-world.it”, una giornata di confronto tra operatori di reti nazionali e locali, tenutasi presso la sede della ditta Elenos di Poggio Renatico (Fe), per capire quali saranno i device utilizzati dai fruitori del mezzo.

Il digitale radiofonico sta per esordire in Trentino, dopo anni di tentennamenti e rimandi. Una partenza su cui non mancano dubbi e titubanze, ma a cui credono gli operatori della regione in oggetto, rappresentati durante il convegno da una delegazione di Radio Dolomiti. Il loro consorzio, che raggruppa undici emittenti del territorio, darà via alle trasmissioni in DAB+ tra poche settimane, assieme ai programmi interregionali e nazionali garantiti da Rai e privati. In totale, una quarantina di emittenti che saranno ricevibili in almeno la metà della provincia di Trento.

Quali sono i vantaggi del DAB+? Innanzitutto una miglior ricezione, ma anche possibilità di diversificare i contenuti rispetto all’FM e supportare il prodotto audio con altri elementi aggiuntivi (informazioni, news sul traffico ecc…).

Di DAB e DAB+, tuttavia, sono anni che si parla, e – per quanto quella del Trentino non sia più una sperimentazione ma una partenza vera e propria che dovrebbe gradualmente aprire le strade anche alle altre regioni – lo scetticismo è uno dei sentimenti prevalenti da parte degli operatori (circa una cinquantina) presenti all’Elenos Open Day.

Scetticismo dovuto al fatto che si tratta di una tecnologia ormai datata su cui c’è poco interesse ad investire – dopo ingenti spese affrontate da tutti i principali soggetti italiani nell’ottimizzare la copertura FM – e su cui ancora non esiste un mercato (reperire ricevitori DAB+ non è semplice, sebbene la ditta specializzata PURE abbia certificato la facile reperibilità in Trentino di sintonizzatori digitali).

Quali le prerogative che deve garantire questa tecnologia affinchè possa ottenere riscontri? Secondo alcuni, il punto di forza dev’essere il suono (cristallino e privo di interferenze, anche tramite il rinforzo di piccoli impianti cittadini nelle area urbane in cui si dovessero riscontrare coni d’ombra), mentre altri optano per una diversificazione dei contenuti che stimoli l’utente finale ad investire in qualcosa che ancora non c’è.

Ma la tecnologia avanza, e, per quanto in Italia si stimi che l’FM abbia ancora vita lunga, il digitale deve in un qualche modo diventare parte integrante del nostro presente e futuro. Se anche l’alternativa al DAB+ (ovvero il DRM+) non convince completamente, molti concordano sulle potenzialità della telefonia ed in particolare degli smartphone.

L’oggetto tascabile di cui tutti disponiamo offre già oggi una molteplicità di contenuti che consente all’utente di ascoltare la radio tramite il tradizionale FM così come attraverso applicazioni. Proprio grazie a queste ultime, la copertura via etere di un’emittente rischia di diventare superflua, se l’ascolto dovesse gradualmente trasferirsi attraverso questo device.

I tempi non sono ancora maturi, e lo stesso web pone  molti limiti, soprattutto se rapportato al fatto che troppi contatti simultanei rischierebbero di saturare la banda. Nessuna opzione esclude l’altra, tuttavia, poichè la forza della radio è la versatilità, ed il fatto di essere multipiattaforma la rende un mezzo che non solo dispone di un grande passato, ma che ha davanti a sé ancora un importante futuro.

Audiradio: Suraci risponde alla Rai

“Il comunicato stampa diramato dalla Rai, che accusa alcune emittenti private di avere causato la chiusura di Audiradio è inaccettabile e lesivo per RTL 102.5”. Lo dice Lorenzo Suraci, presidente di RTL 102.5 e consigliere di Audiradio. “Invece di scrivere note nelle quali si scaricano arbitrariamente su altri responsabilità, la Rai dovrebbe spiegare ai cittadini italiani perché a fronte di un esborso di denaro pubblico, valutabile nella misura di circa un milione di euro, abbia posto il veto alla pubblicazione di qualsiasi dato d’ascolto, nell’ultimo anno e mezzo”.

“Il comportamento della Rai – dice Suraci –  è quindi due volte irresponsabile. In primo luogo perché ha vietato la pubblicazione di dati regolarmente pagati da tutti i soci di Audiradio, pubblici e privati, non affetti da irregolarità. In secondo luogo perché, in un periodo di crisi economica, ha gettato al vento denaro pubblico e, ponendo il veto alla pubblicazione dei dati d’ascolto alle emittenti nazionali private, sue concorrenti, ha creato turbativa di mercato”. “Non ho ritenuto di votare le varie ipotesi di bilancio discusse – continua Suraci – perché il patrimonio netto di Audiradio non avrebbe coperto i fondi rischi che si sarebbero dovuti accantonare a fronte di eventuali, e probabili, contenziosi dovuti alla non pubblicazione, per un anno e mezzo, di qualsiasi tipo di dato di ascolto, circostanza questa che ha determinato l’assoluta inadempienza contrattuale nei confronti dei clienti da parte di Audiradio”.

“La prudenza è un principio generale per gli imprenditori  privati che rischiano soldi in proprio. Chi è abituato – conclude Suraci –  ad amministrare soldi pubblici, e quindi dei cittadini, decide unicamente su principi del tutto teorici. Le ipotesi di bilancio discusse non avrebbero tutelato la stessa Audiradio ed i suoi amministratori. È del tutto fuori luogo che, proprio per questo, chi ha mantenuto sempre un comportamento responsabile sia accusato di essere irresponsabile”.

Audiradio: il commento della Rai

“La minoranza in seno ad Audiradio (4 contro 11) ha decretato la morte di Audiradio impedendo con ostinazione e con motivazioni pretestuose l’approvazione del Bilancio 2010 della Società”. Lo nota la Rai, che replica alle dichiarazioni fatte nei giorni scorsi da esponenti dell’emittenza radiofonica dopo la mancata approvazione del bilancio della Società Audiradio, tra cui quelle del Presidente di Radio Nazionali Associate Eduardo Montefusco, e denuncia: “Il mercato rimarrà senza un’ indagine sugli ascolti e per questo deve ringraziare il comportamento irresponsabile di Finelco, RTL, RDS e Radio e Reti”.

Le dichiarazioni rilasciate da alcuni esponenti dell’emittenza radiofonica privata, scrive l’azienda del servizio pubblico, “contengono affermazioni inaccettabili, non rispondenti ai fatti e lesive per Rai”. I rappresentanti del mercato UPA/Assocomunicazione e Unicom, le altre emittenti nazionali e la Rai, prosegue la nota, “hanno tentato fino alla fine di evitare questo epilogo infausto per lo sviluppo del mezzo radiofonico.

Rai è pronta a lavorare per lo sviluppo di una nuova indagine insieme al mercato e agli altri operatori in coerenza con le linee che saranno dettate dall’AGCOM”. La nuova indagine, conclude Viale Mazzini, “non potrà più basarsi su metodologie ormai obsolete e non più in grado di rappresentare le dinamiche del mercato. Essa dovrà utilizzare le più moderne metodiche traguardando anche l’introduzione del meter al pari di quanto oggi avviene per la televisione”. (ANSA)