Dario Spada ai Millennial Talks: “Io, la radio e la nightlife”

E’ stato Dario Spada di Radio 105 il protagonista radiofonico di “Millennial Talks”, il nuovo appuntamento settimanale di “The Millennial” in diretta Facebook.

Ospite dei “padroni di casa” Davide Burchiellaro, Enrico Dal Buono e Giovanni “Blowjoe” Pilati, il conduttore di “105 Music & Cars” (in onda ogni pomeriggio con Fabiola) si è raccontato nel corso della diretta tenutasi giovedì 30 aprile.

L’argomento era quello della “Nightlife dopo il Covid-19”.

Tra considerazioni serie ed altre più irriverenti, i protagonisti del “live” si sono confrontati, immaginando che cosa cambierà nella vita notturna e in tutto ciò che si lega a questo (compresi i rapporti interpersonali).

Dario Spada ha raccontato che il suo legame con la vita notturna e con i locali si è sempre “incastrato” al proprio interesse verso la musica ed alla tecnica con cui essa viene proposta.

Già da adolescente, nella sua Palermo, si muoveva tra discoteche e radio (la sua vera passione) per conoscere i protagonisti del settore ed acquisirne le competenze.

A 17 anni la sua prima vera esperienza, come fonico a Radio Time. E proprio come fonico è entrato qualche anno dopo a Radio 105, per poi passare gradualmente in voce e condurre ora una delle fasce più ascoltate del network.

Dario ha scherzato con i vari protagonisti della diretta, raccontando di aver conosciuto Blowjoe in seguito all’insistenza con cui quest’ultimo gli aveva chiesto di vedere la radio.

Un comportamento in cui Dario si è riconosciuto quando, più giovane, faceva lo stesso con le altre emittenti.

Tornando alla nightlife, ma anche agli aperitivi ed agli eventi, è stato difficile – per i protagonisti di “Millennual Talks” – prevedere che cosa succederà in concreto nei prossimi mesi.

Dario Spada ha raccontato un episodio con cui si è “scontrato” recentemente con un ascoltatore. Qualche giorno fa, parlando in radio di una ipotetica estate in spiaggia con guanti e mascherine, ha detto che piuttosto avrebbe preferito evitare il mare.

Una considerazione che ha fatto arrabbiare un operatore turistico che temeva che la sua considerazione potesse essere un danno al turismo. Immediato, è arrivato il chiarimento, ma questo – al netto dell’episodio – sta a dimostrare il legame che si crea tra conduttore ed ascoltatore attraverso il mezzo radio.

I “Millennial Talks” – con i loro ospiti a sorpresa – torneranno giovedì prossimo, sulla pagina Facebook di “The Millennial”.

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Radio e Covid-19: come hanno reagito le emittenti europee?

Come se la stanno cavando le emittenti del resto d’Europa, in questo periodo di lockdown?

Max Pandini ha indagato per noi, contattando varie importanti realtà del Vecchio Continente.

  • GAEL SANQUER – Direttore delegato media musicali per il network mondiale NRJ – Parigi

Certo, la radio è leggermente cambiata durante il lockdown. Abbiamo cercato di tenere il più possibile gli stessi programmi in onda, ma le abitudini della gente si sono spostate, soprattutto al mattino. Sui nostri digital trends abbiamo notato che la gente si sveglia un’ora dopo. Quindi esattamente la prima settimana di lockdown in Francia abbiamo deciso di tenere il morning show in onda un’ora di più, fino alle 10:30.

Il fatto di avere i nostri DJ prevalentemente in onda da casa ha cambiato un po’ il suono generale della radio. Diciamo che suona un pochino più ‘’artigianale’’. Inoltre a causa dei breaks pubblicitari più corti, dobbiamo suonare più canzoni. Quindi anche avere più musica durante il giorno ha cambiato la radio.

Abbiamo notato che c’è stato un grande incremento di contatti, ma finora non sappiamo ancora nulla dell’ascolto generale perché Médiamétrie, la società di ricerca di ascolto in Francia, ha dovuto chiudere il suo quartier generale. Questa crisi avrà un serio impatto sulle nostre entrate e di sicuro sul mercato.

E’ un po’ presto per conoscerne l’impatto. Sembra che l’impatto sarà minore in Svezia che in Francia, Germania e Italia, dal momento in cui non c’è stato un completo lockdown là.

  • BART DE RAES – Direttore dei Programmi e Conduttore di MNM – Brussel

Sì, durante questo periodo la radio è cambiata. Alcuni dei nostri DJ trasmettono da casa, abbiamo anche allungato di un’ora molti programmi in modo da avere meno appuntamenti in un giorno ed essere sicuri di non avere troppa gente in studio lo stesso giorno.

Abbiamo anche cambiato il contenuto: molte più richieste e molti più input dagli ascoltatori. Per quanto riguarda gli ascolti non abbiamo ancora nessun numero che riguarda tutta la popolazione, sfortunatamente. Abbiamo però l’ascolto sul digitale, e da quello che abbiamo potuto rilevare è cresciuto tantissimo!

Anche l’interazione con gli ascoltatori attraverso la nostra App è cresciuta sostanzialmente. Per quanto riguarda l’Advertising noi siamo una radio pubblica, quindi le nostre entrate vengono in larga parte dal Governo e al momento è tutto assicurato.

Le entrate che abbiamo dalla pubblicità sono calate significativamente e molte delle partnerships pagate con partners esterni sono state posposte o cancellate.

  • STEVEN LEMMENS – Program Manager di STUDIO BRUSSEL

Abbiamo iniziato a lavorare da casa molto presto. Solo i conduttori e gli editors sono in radio. Tutti gli altri lavorano da casa.

Per esempio, l’editor del morning show (il programma di punta, ndr) lavora da casa durante la trasmissione. È mamma di una bimba piccola, ma il suo contributo allo show è come se fosse presente dal vivo.

Usiamo sia video-chiamate che sistemi di project management per tenere insieme tutto e tutti. Visto che i bar sono chiusi, abbiamo aperto un gruppo Facebook dove ognuno fa finta di prendere qualcosa da bere con gli amici, e questo è diventato anche uno show in onda chiamato “Café Quarantine” direttamente da casa del conduttore.

Stiamo ospitando anche dei mini concerti live con artisti del Belgio, e abbiamo fatto per la prima volta un concerto live serale con 15 artisti che suonavano da casa loro in uno show live su Facebook.

A livello di ascolto abbiamo notato un incremento di numeri online soprattutto attraverso la nostra App. Sicuramente stiamo imparando molto dalla situazione e da noi stessi per il futuro.

  • ANDREA KOCH – Dj Morning Show RADIO TRAUSNITZ/FUNKHAUS LANDSHUT – Landshut

Da conduttrice posso dire che i programmi non sono cambiati molto a livello di contenuti, se non che siamo diventati tutti esperti virologi all’improvviso.
Quello che è più cambiato è il flusso di lavoro: noi conduttori non lavoriamo più 8 ore ma dobbiamo fare turni brevi per evitare di entrare in contatto coi colleghi.

Gli editor e il marketing lavorano da casa finché possono, la riunione che facciamo tutti ogni mattina con Stefan, Ibelshäuser, il nostro direttore, si svolge in video chiamata. Solo noi Dj siamo in studio, a parte quello che riusciamo a fare anche noi da casa.

Abbiamo un’autorizzazione dalla radio per muoverci da casa in caso la Polizia ci fermasse. Abbiamo scoperto che molte cose le possiamo fare da casa, anche se in studio con i colleghi in persona è più divertente. In ogni caso abbiamo molta energia, molte cose di cui parlare e lavoriamo sodo, forse più di prima; da casa ci rimette un po’ la qualità, ma riusciamo a garantire buoni standard.

Abbiamo imparato come è facile cambiare velocemente il work-flow, essere flessibili e cambiare stile di vita. Non so dire se gli ascolti siano aumentati o diminuiti numericamente, non abbiamo la rilevazione, ma personalmente vedo che i nostri ascoltatori sono aumentati: abbiamo molta più interazione e la gente è più attenta e interviene con molte domande su cosa sta succedendo, o anche solo per chiederti una storia anche solo divertente o tutto ciò che sia positivo per far passare meglio il tempo in questo momento difficile.

Per il lato Advertising purtroppo molti clienti hanno cancellato le prenotazioni. Il risultato è che lavoriamo meno e guadagniamo tutti meno, lavoriamo di più per la passione in Radio, Musica, Intrattenimento, Informazione e il servizio alla gente.

  • OLI BREZOIANU – Imaging Producer di EUROPA FM – Bucharest

I programmi sono cambiati e sono stati adattati ai bisogni della gente, il numero di ascoltatori è aumentato, perché la radio è con la gente per la gente, non è solo entertainment come potrebbero esserlo la tv o i servizi di streaming.

Purtroppo a questo non è corrisposto un aumento degli investimenti pubblicitari con un volume di perdita di almeno l’80%.

 

 

 

Max Pandini

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Il rilancio del turismo in Emilia-Romagna parte (anche) dalla radio

Due milioni di euro per promuovere il turismo in Emilia-Romagna su radio, tv e social.

E’ quanto annunciato da Regione, Apt e Destinazioni turistiche regionali per riaprire le porte a viaggiatori e vacanzieri di tutta Italia.

Stefano Accorsi, Paolo Cevoli, Alberto Tomba, Stefano Baldini e Davide Cassani saranno i testimonial per parlare di mare e di città d’arte, di percorsi culturali ed itinerari sportivi.

Ognuno col proprio modo di porsi al pubblico, per comunicare ad un tipo di turismo da sempre eterogeneo, tra chi ama la “movida” della riviera romagnola e chi preferisce la tranquillità delle località appenniniche o delle città d’arte.

Le campagne radio, tv e web partiranno dopo il lockdown e, oltre a promuovere il territorio, diventeranno una boccata d’ossigeno per le emittenti stesse, che stanno vivendo un momento difficile a causa della crisi del mercato pubblicitario.

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“Sogno siciliano”: sabato 2 maggio, un evento radio-televisivo con gli artisti del territorio

La musica degli artisti siciliani unita sotto un progetto “a reti unificate”.

È quanto accadrà sabato 2 maggio, alle 20.00, con “Sogno siciliano”.

L’iniziativa è stata pensata e voluta da Alvise Salerno, speaker e conduttore palermitano che da anni vive a Milano e che ha desiderato organizzare un concerto “a distanza” per unire idealmente la sua terra, che lui stesso sta vivendo da lontano in seguito al “lockdown”.

Alvise ha così ideato “Sogno Siciliano”, un concerto che sarà trasmesso da alcune reti del territorio (tutto è partito dalla palermitana Radio Time) e che tuttora è in evoluzione.

Oltre alla musica, saranno coinvolti speaker radiofonici nazionali di origine siciliana, anch’essi operativi a Milano.

Tutti i dettagli relativi a “Sogno siciliano” sono spiegati nel seguente comunicato:

Un gruppo di artisti siciliani insieme per lottare contro le difficoltà arrecate dall’attuale epidemia e un messaggio unito: non dobbiamo arrenderci, la Sicilia ce la farà. È questo l’obiettivo che sta alla base dell’iniziativa “Sogno Siciliano”. Quello di condividere un messaggio di forza e speranza, incoraggiando i siciliani a non mollare.

Un concerto gratuito trasmesso in live streaming il 2 maggio, che vedrà cantanti, musicisti, influencer, comici e tanti altri artisti siciliani (I Sansoni, Daria Biancardi, Alessandra Salerno, Ismaele La Verdera Othelloman solo per citarne alcuni) interpretare le canzoni dei grandi classici Disney in una veste completamente nuova e del tutto sorprendente, e gridare ad alta voce “la nostra Sicilia vincerà anche questa battaglia, insieme lavoreremo per costruire il Sogno Siciliano”.

La conduzione è affidata ad Alvise Salerno, il montaggio video ad una delle realtà più innovative del panorama siculo, l’agenzia di comunicazione Tokay Creative Studios e dal suo direttore creativo Antonio Rao, un esempio di eccellenza tutta palermitana e le grafiche a Simona Farana.

Di fronte a quella che sarà una dura crisi economica che vedrà tutti coinvolti, la nostra terra vuole essere da monito e lanciare un messaggio forte e coeso: siamo combattenti, supereremo anche questo. La Sicilia è sempre stata una terra capace di non arrendersi, reagiamo perché è così che facciamo, non ci abbattiamo, noi andiamo avanti. Siamo siciliani.

E lo facciamo sollecitando la parte positiva che è dentro ciascuno di noi, quella fanciullesca, che non ha paura di sognare, di combattere, che ci da il coraggio di fare. Perché se continuiamo a sognare allora potremo farlo. E come un bimbo che prova a camminare, che cade e si rialza, noi ci rialzeremo. Anche questa volta.

Il concerto verrà trasmesso in streaming su Facebook e Youtube sui canali ufficiali dell’iniziativa, su Radio Time, sul canale TV 91 e su Teleone e ne verrà data copertura mediatica nonché adeguata promozione. Sono in corso trattative di partnership con media regionali e nazionali.

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Emilio Pappagallo (Radio Rock): “La radio, un mezzo con enorme personalità che si adatta a tutti i device”

“La radio è un mezzo pazzesco perchè ha grossissima personalità, ma al tempo stesso è il medium che è riuscito ad adattarsi meglio di tutti gli altri a qualsiasi device”.

È quasi emozionato Emilio Pappagallo, quando parla di quello che per lui è non solo un lavoro, ma soprattutto una passione.

Qualche giorno fa, il direttore artistico di Radio Rock 106.6 – emittente dove è in forza da ormai vent’anni – è stato ospite di una diretta social con il consigliere della Regione Lazio Daniele Ognibene, che a sua volta ha mostrato un forte attaccamento nei confronti della radio.

In un confronto della durata di oltre mezz’ora (disponibile in coda a questo articolo), Pappagallo è partito da una considerazione tecnica.

Una volta la radio era legata al territorio circoscritto dalla copertura FM, mentre oggi le tante piattaforme digitali (lo streaming in primis) permettono di fidelizzarsi ad una determinata emittente in qualsiasi parte del mondo.

Contenuto e brand, dunque, diventano le principali discriminanti anche – e forse soprattutto – per un’emittente come Radio Rock, il cui identificativo chiaro e semplice le ha permesso, negli ultimi anni, di conquistare ascoltatori da varie zone del mondo, senza che avessero un legame con la città di Roma, dove ha sede.

Sul rapporto tra radio e web, Emilio Pappagallo si è soffermato anche sottolineando che se da un lato questo “segmento” potrebbe avere analogie con l’esplosione delle radio “libere” degli anni ’70, il problema – per lo meno in Italia – è che poche realtà hanno raggiunto, ad oggi, uno standard tale che vada oltre l’amatoriale e che permetta loro di sostenersi economicamente.

Entrando nel merito dei giorni di lockdown che stiamo tutti vivendo, per Pappagallo la radio è uno dei pochi mezzi che riesce da un lato ad informare e dall’altro ad intrattenere. È per questo che la recente indagine RadioTER ha fatto emergere un calo circoscritto degli ascolti, sebbene poca gente abbia utilizzato l’auto negli ultimi due mesi che è l’ambiente in cui si ascolta di più il mezzo.

Peraltro, se l’ascolto casalingo della radio ha mostrato una lieve flessione in termini percentuali, gli stessi ascolti sono stati compensati da un aumento del tempo dedicato al mezzo. Motivo per cui la gente resta vicina alla radio, sebbene la soddisfacente audience si vada a scontrare in questo periodo con una grossa crisi degli introiti.

Tutto il settore ha subito il crollo del mercato pubblicitario, ma al momento – denuncia Pappagallo – non sono ancora emersi aiuti concreti dalle istituzioni verso un mezzo che, di fatto, ha un’utilità sociale.

Entrando nel merito di Radio Rock, per garantire stabilità e continuità nel rapporto con gli ascoltatori è stata fatta la scelta di mantenere il palinsesto di sempre (con diretta dalle 6 del mattino alle 2 di notte), limitando esclusivamente – per questioni di sicurezza – le collaborazioni esterne che ricominceranno appena la situazione legata all’emergenza Covid-19 sarà terminata.

Pappagallo, infine, è intervenuto anche sul rapporto stretto che si crea con l’ascoltatore. La voce alla radio diventa quasi familiare. “Grazie a Radio Rock, alle nostre dirette e ad i nostri eventi” – sorride Emilio – “abbiamo fatto conoscere tra di loro diverse persone. Alcune di essere oggi sono diventate una famiglia, hanno figli. È un’esperienza emozionante”.

Motivo per cui ogni iniziativa che viene lanciata dalla radio viene accolta con entusiasmo, compresa quella recente delle mascherine “brandizzate”, realizzate senza alcun scopo di lucro da parte dell’emittente, ideate da un’azienda del territorio e che la stessa Radio Rock ha in parte donato ad alcuni ospedali che necessitavano di dispositivi di protezione individuale.

Lo scorso 25 aprile, Radio Rock ha festeggiato i 12 anni presso la nuova sede. Una data simbolica che dà la forza per continuare la propria attività anche in un momento difficile, con la prospettiva di vedere nuove opportunità che si possono affacciare nei mesi a seguire.

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