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Radio e Covid-19: come hanno reagito le emittenti europee?

Radio e Covid-19: come hanno reagito le emittenti europee?

30 Aprile 2020

Come se la stanno cavando le emittenti del resto d’Europa, in questo periodo di lockdown? Max Pandini ha indagato per noi, contattando varie importanti realtà del Vecchio Continente.

Come se la stanno cavando le emittenti del resto d’Europa, in questo periodo di lockdown?

Max Pandini ha indagato per noi, contattando varie importanti realtà del Vecchio Continente.

  • GAEL SANQUER – Direttore delegato media musicali per il network mondiale NRJ - Parigi

Certo, la radio è leggermente cambiata durante il lockdown. Abbiamo cercato di tenere il più possibile gli stessi programmi in onda, ma le abitudini della gente si sono spostate, soprattutto al mattino. Sui nostri digital trends abbiamo notato che la gente si sveglia un’ora dopo. Quindi esattamente la prima settimana di lockdown in Francia abbiamo deciso di tenere il morning show in onda un’ora di più, fino alle 10:30.

Il fatto di avere i nostri DJ prevalentemente in onda da casa ha cambiato un po’ il suono generale della radio. Diciamo che suona un pochino più ‘’artigianale’’. Inoltre a causa dei breaks pubblicitari più corti, dobbiamo suonare più canzoni. Quindi anche avere più musica durante il giorno ha cambiato la radio.

Abbiamo notato che c’è stato un grande incremento di contatti, ma finora non sappiamo ancora nulla dell’ascolto generale perché Médiamétrie, la società di ricerca di ascolto in Francia, ha dovuto chiudere il suo quartier generale. Questa crisi avrà un serio impatto sulle nostre entrate e di sicuro sul mercato.

E’ un po’ presto per conoscerne l’impatto. Sembra che l’impatto sarà minore in Svezia che in Francia, Germania e Italia, dal momento in cui non c’è stato un completo lockdown là.

  • BART DE RAES - Direttore dei Programmi e Conduttore di MNM – Brussel

Sì, durante questo periodo la radio è cambiata. Alcuni dei nostri DJ trasmettono da casa, abbiamo anche allungato di un’ora molti programmi in modo da avere meno appuntamenti in un giorno ed essere sicuri di non avere troppa gente in studio lo stesso giorno.

Abbiamo anche cambiato il contenuto: molte più richieste e molti più input dagli ascoltatori. Per quanto riguarda gli ascolti non abbiamo ancora nessun numero che riguarda tutta la popolazione, sfortunatamente. Abbiamo però l’ascolto sul digitale, e da quello che abbiamo potuto rilevare è cresciuto tantissimo!

Anche l’interazione con gli ascoltatori attraverso la nostra App è cresciuta sostanzialmente. Per quanto riguarda l’Advertising noi siamo una radio pubblica, quindi le nostre entrate vengono in larga parte dal Governo e al momento è tutto assicurato.

Le entrate che abbiamo dalla pubblicità sono calate significativamente e molte delle partnerships pagate con partners esterni sono state posposte o cancellate.

  • STEVEN LEMMENS - Program Manager di STUDIO BRUSSEL

Abbiamo iniziato a lavorare da casa molto presto. Solo i conduttori e gli editors sono in radio. Tutti gli altri lavorano da casa.

Per esempio, l’editor del morning show (il programma di punta, ndr) lavora da casa durante la trasmissione. È mamma di una bimba piccola, ma il suo contributo allo show è come se fosse presente dal vivo.

Usiamo sia video-chiamate che sistemi di project management per tenere insieme tutto e tutti. Visto che i bar sono chiusi, abbiamo aperto un gruppo Facebook dove ognuno fa finta di prendere qualcosa da bere con gli amici, e questo è diventato anche uno show in onda chiamato “Café Quarantine” direttamente da casa del conduttore.

Stiamo ospitando anche dei mini concerti live con artisti del Belgio, e abbiamo fatto per la prima volta un concerto live serale con 15 artisti che suonavano da casa loro in uno show live su Facebook.

A livello di ascolto abbiamo notato un incremento di numeri online soprattutto attraverso la nostra App. Sicuramente stiamo imparando molto dalla situazione e da noi stessi per il futuro.

  • ANDREA KOCH – Dj Morning Show RADIO TRAUSNITZ/FUNKHAUS LANDSHUT – Landshut

Da conduttrice posso dire che i programmi non sono cambiati molto a livello di contenuti, se non che siamo diventati tutti esperti virologi all’improvviso.
Quello che è più cambiato è il flusso di lavoro: noi conduttori non lavoriamo più 8 ore ma dobbiamo fare turni brevi per evitare di entrare in contatto coi colleghi.

Gli editor e il marketing lavorano da casa finché possono, la riunione che facciamo tutti ogni mattina con Stefan, Ibelshäuser, il nostro direttore, si svolge in video chiamata. Solo noi Dj siamo in studio, a parte quello che riusciamo a fare anche noi da casa.

Abbiamo un’autorizzazione dalla radio per muoverci da casa in caso la Polizia ci fermasse. Abbiamo scoperto che molte cose le possiamo fare da casa, anche se in studio con i colleghi in persona è più divertente. In ogni caso abbiamo molta energia, molte cose di cui parlare e lavoriamo sodo, forse più di prima; da casa ci rimette un po’ la qualità, ma riusciamo a garantire buoni standard.

Abbiamo imparato come è facile cambiare velocemente il work-flow, essere flessibili e cambiare stile di vita. Non so dire se gli ascolti siano aumentati o diminuiti numericamente, non abbiamo la rilevazione, ma personalmente vedo che i nostri ascoltatori sono aumentati: abbiamo molta più interazione e la gente è più attenta e interviene con molte domande su cosa sta succedendo, o anche solo per chiederti una storia anche solo divertente o tutto ciò che sia positivo per far passare meglio il tempo in questo momento difficile.

Per il lato Advertising purtroppo molti clienti hanno cancellato le prenotazioni. Il risultato è che lavoriamo meno e guadagniamo tutti meno, lavoriamo di più per la passione in Radio, Musica, Intrattenimento, Informazione e il servizio alla gente.

  • OLI BREZOIANU – Imaging Producer di EUROPA FM – Bucharest

I programmi sono cambiati e sono stati adattati ai bisogni della gente, il numero di ascoltatori è aumentato, perché la radio è con la gente per la gente, non è solo entertainment come potrebbero esserlo la tv o i servizi di streaming.

Purtroppo a questo non è corrisposto un aumento degli investimenti pubblicitari con un volume di perdita di almeno l’80%.

 

 

 

Max Pandini

* FM-world --> per contatti e segnalazioni: [email protected]

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