InBlu 2000: palinsesto rinnovato con diffusione nazionale su DAB+

InBlu Radio, l’emittente della Conferenza episcopale italiana, rilancia la sua presenza nazionale sul DAB+ con un nuovo palinsesto.

Accadrà da lunedì 11 gennaio, quando – come riporta il sito radioinblu.it – continuerà “il processo di crescita e affermazione nazionale di InBlu Radio che trasmette la sua programmazione nel DAB+ con l’identificativo ‘InBlu2000’”.

Tra le novità: ‘Il tempo di una telefonata’ con Paola Saluzzi e ‘Italiani contro le mafie’ con Paolo Borrometi.

E ancora i programmi ‘Chiesa e Comunità’ con una particolare attenzione alla vita delle diocesi italiane, delle associazioni, dei movimenti, dei gruppi del nostro Paese; ‘Il territorio parla’ a cura di Federica Margaritora, in collegamento con le redazioni locali; ‘Al vostro servizio’ con Giuseppe Caporaso, uno sportello radiofonico di servizio a disposizione del consumatore per avere utili indicazioni e far sentire le proprie ragioni; ‘Notte stellata’ (viaggio tra i capolavori dell’arte) con Ida Guglielmotti che conduce anche ‘Le donne, per esempio’, racconti e ritratti di donne che hanno cambiato la loro e la nostra esistenza.

InBlu Radio trasmette nel mux EuroDab Italia e si ascolta anche nell’app di FM-world.

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A Bologna nasce “Radio Banana”

Si chiama Radio Banana, la nuova rete di Bologna nata sull’ex-frequenza di Radio Budrio (la quale continua a trasmettere sul web).
L’emittente fa parte del gruppo di Pane Burro Marmellata e di Canzoni e Sorrisi.

Oltre ai 105.850 per il capoluogo felsineo, Radio Banana è stata collegata anche sui 96.0 per la provincia di Modena, che precedentemente diffondevano Canzoni e Sorrisi.

Quest’ultima continua a trasmettere sui 94.7 a Bologna e sui 96.2 e 105.9 nel modenese.

Invariata, invece, la rete di Pane Burro Marmellata che illumina diverse province dell’Emilia-Romagna, da Parma a Ravenna.

Radio Banana è presente anche in digital radio sul mux EmiliaRomagnaDab.

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La 105 svizzera attiva il DAB+ in Canton Ticino e arriva alle porte di Milano

Nuova attivazione digitale per la versione svizzera (non legata a RadioMediaset) di Radio 105.

L’emittente, la cui sede è a Zurigo, si chiama esattamente ‘105 DJ Radio’.

Ora in DAB+ raggiunge anche il Canton Ticino, collegata nel mux che diffonde sul canale 10C.

Essendo una frequenza parzialmente libera sul territorio italiano, la nuova emissione raggiunge anche aree della Lombardia.

Oltre all’italiana Radio 105 (identificata “105 DAB”), facendo zapping tra le province di Milano, Varese, Como ed altre località limitrofe è possibile imbattersi pure in “105 DJ Radio”.

L’emittente è presente sul web all’indirizzo www.my105.ch, dove, oltre all’emissione principale, sono attivi diversi canali tematici.

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DAB+: in due terzi dell’Italia, le radio locali non possono ancora trasmettere

Sta viaggiando a due diverse velocità la ‘digital radio’ in Italia.

Entrati ufficialmente nel 2021, dopo aver reso obbligatorio il DAB+ ormai su tutti i device, le radio locali presentano ancora un deficit – non dipendente da loro – che le vede assenti in circa i 2/3 del territorio nazionale.

Se i tre mux nazionali godono di una copertura sempre più capillare (con DAB Italia ed Eurodab Italia che continuano a crescere e Rai che sta gradualmente incrementando l’illuminazione), al momento la radiofonia locale può operare solo in 10 bacini su 39 pianificati.

Nel dettaglio, si possono ascoltare emittenti areali nelle zone di Trento; Bolzano; Aosta; Torino e Cuneo; Firenze, Pistoia, Prato, Arezzo e Siena; Perugia e Terni; L’Aquila; Cagliari, Nuoro, Ogliastra e Carbonia-Iglesias; Napoli e Caserta; Potenza e Matera.

A questi si aggiungono un impianto a Roma ed uno a Bologna in seguito ad un provvedimento della Magistratura amministrativa.

Resta quindi un enorme deficit che preoccupa la radiofonia locale (e le associazioni che la rappresentano), in quanto sta crescendo l’utenza del DAB+ nel nostro Paese e nell’offerta spesso non trova contenuti territoriali, con tutte le conseguenze che questo può comportare per il settore pubblicitario.

Il nuovo piano di assegnazione delle frequenze avverrà dal luglio 2022, per cui fino a quella data non sarebbe possibile disporre di nuovi canali.

Riguardo a questo limite, Aeranti Corallo chiede l’attivazione di impianti provvisori, su base non interferenziale, per un numero pari almeno a 15-20, al fine di consentire all’emittenza locale di poter continuare a competere anche nei nuovi scenari digitali.

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Addio all’FM in Svizzera: entro due anni si passa al DAB+

“Il settore radiofonico si è accordato sul passaggio dalla FM alla diffusione digitale via DAB+ negli anni 2022/2023. I membri delle associazioni radiofoniche e della SSR hanno approvato la procedura. Di conseguenza, la SSR disattiverà i suoi trasmettitori FM in agosto 2022 e le radio private al più tardi entro gennaio 2023”.

Lo scrive l’UFCOM – Ufficio Federale delle Comunicazioni della Svizzera.

“La decisione” – riporta il sito – è stata presa a grande maggioranza in tutte le regioni del Paese”.

A comunicarlo, il 21 dicembre, sono state l’Associazione delle radio private svizzere (ARPS), l’Unione romanda delle radio regionali (RRR), l’Unione delle radio locali non commerciali (UNIKOM) e la SSR.

“Lo spegnimento della FM” – aggiungono – “avviene in seguito ai riscontri positivi del mercato e all’evoluzione del numero di ascoltatori. Il piano di smantellamento prevede che la SSR metta fuori servizio i propri trasmettitori FM nell’agosto 2022, per facilitare il passaggio alle emittenti commerciali. Nel gennaio 2023 toccherà poi alle emittenti radiofoniche private spegnere i propri trasmettitori FM”.

Un passaggio, lo specifichiamo, che ad oggi non riguarda assolutamente il territorio italiano, dove non si è mai parlato della disattivazione della modulazione di frequenza.

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Smartphone senza FM dal 2021: una norma nota da tempo, ma ignorata?

Sta causando un ‘polverone’ il caso dell’imminente eliminazione della radio FM dagli smartphone.

Tutto nasce dal decreto Sblocca Cantieri, che dal primo gennaio 2021 impone a tutti i cellulari con modulazione di frequenza commercializzati in Italia di poter ricevere anche il DAB+.

Il tuner DAB+, tuttavia, necessiterebbe di un’antenna diversa da quella FM, che per gli smartphone è semplicemente rappresentata dagli auricolari.

Questo aspetto, per la maggiorparte dei produttori, è stato vissuto – a quanto pare – come un problema che sta portando verso una decisione netta: se l’FM necessita della presenza del DAB+, si elimina la modulazione di frequenza dagli smartphone.

E questo è ciò che sta avvenendo già sui prodotti Samsung, con un aggiornamento del software che disabilita l’FM, anche sui cellulari più datati. Ancora tacciono (ma pare sia una questione di giorni) i competitor.

La radio, per chi vorrà continuare ad ascoltarla tramite smartphone, sarà disponibile solo tramite le app.

Una norma retroattiva che sta spiazzando molti utenti e di cui non si era quasi mai parlato fino a qualche giorno fa, sebbene alcune testate – quale DDay.it che riportiamo – avesse allertato dei ‘rischi’ già da tempo.

Lo stesso periodico, tuttavia, lascia aperta una possibilità che potrebbe cambiare le sorti di questa norma.

“A giugno del 2021” – si legge – “entrerà in vigore la direttiva europea, che considera la radio FM negli smartphone elemento accessorio e quindi, teoricamente, dopo soli 6 mesi dall’obbligo imposto dalla legge italiana, i negozianti sarebbero liberi di rivendere smartphone con la sola radio FM, senza DAB+”.

Palla al centro e si riparte?

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