Attivati due impianti DAB+ a Castel Maggiore per Bologna

Come anticipato da FM-world alcuni giorni fa, sono stati recentemente attivati due impianti DAB+ a Castel Maggiore (Bo) per far servizio sul capoluogo emiliano.

Si tratta di Emilia Romagna DAB, che già trasmette in fase sperimentale da altra postazione e che ora è presente sul blocco 9D, e di Radio Digitale Emilia-Romagna, alla sua prima installazione sul blocco 12A.

Gli operatori locali di rete fanno parte del sistema associativo Aeranti-Corallo.

Complessivamente ne fanno parte 40 emittenti (oltre a quelle già citate nei giorni scorsi, si sono recentemente aggiunte la dance station Radio Studio Più e la romagnola Radio Record).

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100 anni vicini e lontani. Dalle onde medie al dab, un secolo di radio e protagonisti della storia d’Italia

“100 anni vicini e lontani. Dalle onde medie al dab, un secolo di radio e protagonisti della storia d’Italia” è il titolo della mostra che dal 6 ottobre a Rieti celebrerà i 100 anni della radio: una iniziativa della Fondazione Varrone Cassa di Risparmio di Rieti a cura di Stefano Pozzovivo, con il patrocinio di Fondazione Achille Castiglioni e AIRE; media partner Radio RAI e TGR Lazio.

“Con questa mostra schieriamo Rieti in prima fila nelle celebrazioni nazionali per il secolo d’oro della radio e diamo alla città un’altra bella occasione di crescita e l’opportunità di essere punto di attrazione per tutto il centro Italia” ha detto il presidente della Fondazione Varrone Mauro Trilli presentando un’iniziativa “che non sarà una mostra d’antiquariato”.

A cento anni esatti dall’avvio delle trasmissioni radiofoniche in Italia annunciato da Ines Viviani Donarelli, la mostra di Rieti conduce il visitatore in un’esperienza immersiva nell’universo di suoni, suggestioni, fatti e personaggi storici che la radio ha raccontato. Ciò grazie a oltre 200 modelli che hanno attraversato il Novecento, a contributi sonori originali, a ricostruzioni di ambienti e situazioni in cui la radio era il media di riferimento, passando dagli apparecchi cari ai grandi dittatori degli anni Trenta e Quaranta alle radio che negli anni Settanta e Ottanta si identificarono in toto con marchi e prodotti di consumo.

Un’attenzione particolare è riservata alla radio come oggetto di design, con i pezzi più noti firmati da Albini, Bottoni e Castiglioni e naturalmente con la radio cubo disegnata per Brionvega da Zanuso e Sapper, nelle sue innumerevoli edizioni e in uno specialissimo “formato-Rieti” dove sarà possibile entrare all’interno. Si potrà salire anche su una speciale Fiat 500 e fare l’esperienza dell’ascolto in movimento, come pure entrare in uno studio radiofonico riprodotto nelle sue linee essenziali. il percorso espositivo inizia al piano nobile di Palazzo Dosi Delfini, dove attraverso undici sale si snoderà la narrazione tra tecnologia, contenuti e design che va dal 1924 agli anni Sessanta. Si scende poi al piano terra per una esposizione che da metà degli anni Sessanta condurrà il pubblico fino agli anni nostri.

“La radio ha attraversato la storia del nostro Paese entrando nelle case, accendendo le piazze – spiega il curatore Stefano PozzovivoLa nostra mostra ne racconta l’evoluzione tecnologica, ripropone cronache, trasmissioni e voci che sono rimaste nella memoria collettiva del paese, presenta la radio nelle sue forme più iconiche”.

“Con l’avvicinarsi del 6 ottobre sono tante le iniziative che ricordano i 100 anni della radio ma questa di Rieti si impone per completezza e originalità – ha detto il capo ufficio stampa della Rai Fabrizio CasinelliPiù volte è stata profetizzata la morte della radio e invece è un media che ha mantenuto una sua vitalità anche nell’era del web. Ora l’attende la sfida dell’intelligenza artificiale ma sono convinto che terrà botta anche stavolta”.

“Cosa complicata, la radio, e ancora più complicato farne una mostra – ha detto Enrico Menduni, un’autorità nel campo dei media – perché parliamo di un medium immateriale, che racconta le cose spesso mentre esse accadono e lo fa sollecitando solo un senso, l’udito, e quindi consentendo all’ascoltatore di fare altro. Eppure quel sussurro è contemporaneamente un’esperienza universale e personale, che dall’orecchio arriva direttamente al cuore”.

“Questa tecnologia ha affrontato molteplici trasformazioni dalle quali è uscita sempre più solida e più attraente – ha detto Carlo Castiglioni, presidente della Fondazione Achille Castiglioni – Nata per supportare le navi in difficoltà è diventata poi un mobile, trasformato poi in oggetto tecnologico e di design, trovando il modo di bilanciare tecnologia ed estetica, forma e funzione. Oggi l’oggetto radio è stato via via inglobato da nuovi strumenti tecnologici ma il suo impatto penetrativo sembra essere più forte di prima”.

“Mai finora era stato possibile ammirare tante e diverse radio tutte insieme – ha detto Umberto Alunni, consigliere nazionale dell’AIRE – Questo significa che i visitatori potranno rivedere la radio dei loro nonni oppure quella di loro giovani, per non dire di grandi pezzi storici come il microfono di Majorana”.

La mostra di Rieti verrà inaugurata domenica 6 ottobre, alle ore 11 a Palazzo Dosi Delfini, in piazza Vittorio Emanuele II 17 e resterà aperta fino al 6 gennaio 2025. L’ingresso è gratuito. Giorni e orari di visita sono il giovedì e venerdì dalle 16 alle 20; il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20. Scolaresche e gruppi organizzati possono pianificare visite scrivendo a [email protected].

Altre informazioni sul sito dedicato: 100anni.fondazionevarrone.it.

(Comunicato stampa)

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Bologna in DAB+: attivato il mux Radio Digitale Emilia-Romagna

Raddoppia l’offerta DAB+ locale a Bologna.

Sabato 28 settembre è stato attivato, sul canale 12A, il mux Radio Digitale Emilia-Romagna.

Da una rilevazione fatta alle ore 14.00, sono al momento operative – al suo interno – le seguenti emittenti: Radio Sfera, Radio Cuore, Radio Nova, Punto Radio, Radio Popolare, Radio Sound (Piacenza), Radio Company, Radio Wow 2, Radio Bruno Rock, Radio Padova, Easy Rock, Radio Birikina, Radio Sorrriso, Radio Piterpan, Viva FM, RVS.

Il segnale copre la città di Bologna e una porzione della sua provincia.

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Agcom: alla luce dell’evoluzione del mercato, l’obbligo di dotazione DAB sulle auto, vista la presenza dell’IP, ha ancora senso?

Con la nuova indagine conoscitiva sulla regolamentazione DAB, Agcom chiede anche di valutare l’opportunità di indennizzi per spegnere la FM.

Nei giorni scorsi l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha avviato (con la delibera 316/24/CONS) una consultazione pubblica sulla riforma della regolamentazione della piattaforma DAB+.

Nel documento, Agcom torna nuovamente su temi incandescenti per il settore, come lo spegnimento della FM, l’obbligo di dotazione DAB sulle auto, la composizione dei consorzi e la progressione dell’ascolto IP.

FM-world ne parla con Massimo Lualdi, avvocato di Consultmedia e direttore di Newslinet, che per primo ha analizzato il documento all’indomani della pubblicazione.

FM-world – L’indagine conoscitiva di Agcom in pratica è una summa di tutte le considerazioni da te effettuate nell’ultimo anno…

Massimo Lualdi – Sì, evidentemente le nostre sollecitazioni erano fondate…

FM-world – Partiamo dal tema più caro ai radiofonici: la sorte della FM. Quali novità?

Massimo Lualdi – In realtà nessuna. Non si parla di switch-off, anche se Agcom (a mio avviso non causalmente) richiama altre esperienze europee (come Norvegia, Svizzera e Francia), tracciando date con al centro una ricorrente da anni a questa parte: il 2030…

FM-world – Cosa rappresenta quella data?

Massimo Lualdi – Ha una rilevanza in termini di asset legacy, definizione di un bene presente nei bilanci da lungo tempo che però è diventato obsoleto o ha perso quasi tutto il suo valore iniziale, divenendo una passività per l’ente che lo detiene, poiché potrebbe comportare costi di gestione superiori ai benefici prodotti. L’algoritmo del Metodo Consultmedia, il modello di determinazione del valore economico degli impianti FM adottato dall’Agenzia delle entrate (e da numerosi organi giurisdizionali nelle procedure concorsuali) per la verifica della congruità delle compravendite, fissa intorno a quella data (con differenziali geografici) un possibile superamento degli svantaggi rispetto ai vantaggi d’esercizio di un impianto. Un po’ come le onde medie, che sono state dismesse quanto l’audience prodotta non giustificava i costi alla presenza di metodi alternativi per l’erogazione del servizio di radiodiffusione.

FM-world – E cosa propone Agcom?

Massimo Lualdi – Di valutare l’introduzione nel Regolamento Dab di eventuali misure che possano favorire la migrazione dalla radiofonia analogica Fm a quella digitale Dab+ sebbene in maniera volontaria e incentivando questo passaggio. Nulla di nuovo in realtà: una previsione di questo tipo era già presente nelle Linee Guida sui bandi DAB. Occorrerà valutare cosa si intende per incentivazione: indennizzi economici? Crediti d’imposta? Esonero da determinati obblighi? Quel che è probabile, però, è che non si tratterà di dismettere un singolo impianto, ma un’intera rete. O meglio, abbandonare tout court la diffusione analogica…

FM-world – Aderiranno in pochi…

Massimo Lualdi – Non è detto. Dipende dai vantaggi derivanti…

FM-world – Un altro punto critico della delibera è la possibilità che i consorzi DAB aprano a soci non radiofonici. Un tuo cavallo di battaglia…

Massimo Lualdi – Sì, ho sempre ritenuto anacronistico pensare che nei consorzi ci fossero solo le emittenti analogiche (concessionarie). Non ha un senso logico, in particolare per quanto riguarda le società tecnologiche – posto che di fatto il consorzio è poi affidato a società esterne per il suo funzionamento – ed i nativi digitali, relegati a figli di un dio minore, come per le indagini di ascolto. Si tratta di una shortcut opportuna…

FM-world – Con l’indagine si chiederà di valutare l’opportunità di preservare l’obbligo di inserire il Dab nelle auto, posto che alcuni produttori stanno utilizzando sistemi IP (eliminando l’autoradio tout court). E’ evidente il richiamo agli articoli di Newslinet sulle case automobilistiche che hanno eliminato da alcuni modelli il ricevitore via etere (Citroen e Renault).

Massimo Lualdi – Diciamo che Agcom in questo caso l’ha presa da lontano. Difficile che passi l’eliminazione dell’obbligo. Ma la difesa degli editori dai competitor sul dashboard dell’auto (Spotify ecc…) non passa certo dal broadcast, che sarà a breve intermediato da Android Auto ed Apple CarPlay (sistemi che prendono di fatto il controllo del car entertainment), quanto da regole cogenti di prominence. Sul punto mi sembra che gli editori non abbiano le idee chiare pensando di poter controllare la somministrazione sui device connessi (ed anche non connessi, come dimostrano i problemi degli elenchi sulle autoradio DAB e la vicenda dei codici PI e metadati). Follia pure, come ha dimostrato il braccio di ferro con TuneIn: chi non c’è è bannato dai comandi vocali semplificati di Android Auto ed Apple CarPlay (Ehi Google, metti Radio Pinco!). Ed i comandi vocali sono la più probabile modalità di sintonizzazione del futuro in auto (così come lo sono già per gli smart speaker nelle case). Come Consultmedia esporremo in sede di partecipazione all’indagine conoscitiva l’opportunità di un obbligo proxy trasversale in capo a tutti gli aggregatori (nessuno escluso): prima le emittenti della nazione (nazionali + regionali in ordine alfanumerico, esclusi i caratteri speciali che non siano parte della denominazione, partendo da quelle in possesso di concessione, autorizzazione FSMR, autorizzazione Agcom), poi il resto dell’offerta mondiale. Il resto è utopia. Il problema è che questa consultazione durerà un anno, salvo proroghe. E tra un anno si saranno consolidate determinate tendenze.

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Torna in DAB+ ByoBlu Radio

Ha ripreso a trasmette in DAB+ ByoBlu Radio.

L’emittente è presente in diverse regioni italiane, tra le quali Lombardia, Lazio, Piemonte, Veneto e Toscana.

A diffonderne il segnale è il mux Media Dab.

ByoBlu Radio è tornata in DAB+ a distanza di circa un anno e mezzo dal suo precedente abbandono.

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Luceverde Radio, a station owned by the Automobile Club d’Italia, is using AI for some of its contents

Content on Demand now in production. A year after learning that ACI Radio was experimenting with the AI-based content creation system “Content on Demand,” we spoke again with Piermattia Fioravanti Cinci Agricola to see how things were progressing. Unexpectedly, we uncovered a completely unrelated issue linked to DAB, which we consider highly important.

ACI’s Radios

On Thursday, September 5th, we contacted Piermattia Fioravanti, Business Development Manager at ACI Informobility, to get an update on their Content on Demand trial.

The interview was more than interesting on the subject in question. But then, we asked a few questions related to our roundtable discussion on the difficulties of listening to the radio while driving in the era of “dashboards” managed by car manufacturers… and Piermattia added an important piece to the puzzle, specifically regarding the attribution of PI codes, highlighting an issue we hadn’t encountered in any press article before.

Too many interesting topics came up, so we decided to split the interview into two parts: today we publish the part concerning Content on Demand, and in two days, we will release ACI’s testimony regarding PI codes and the Automotive issue.

ACI Radio Today

FM-world (M.H.B.): Twelve months (and six days) have passed since our last interview. What has been the evolution of your radio over this year?

Piermattia Fioravanti: We have tried to refine the content and improve the schedule. We changed a few presenters, choosing those who better fit the tone of the station. So, we made some adjustments, but no major upheavals. We still hold the same communication ideas.

And above all, we have enriched the content dedicated to the automotive world. In short, we remain aligned with our initial goal and with what ACI does.

FM-world (M.H.B.): There are also now studios in Milan, as I heard on air.

Answer: Yes, we have studios both in Rome and Milan. The ones in Milan are not owned by us, while those in Rome are, and we have presenters in both cities. This allows us to engage guests from both metropolises. These are two important hubs from a mobility perspective—think about the proximity to Monza—and with so many production companies.

One Publisher, Two Radios

FM-world (M.H.B.): In two words, what differentiates your two radios?

P.F.: They are two very different things. Luceverde is a traffic information radio, closely tied to mobility, providing traffic updates. ACI Radio, on the other hand, covers mobility 360 degrees. So yes, we provide traffic information, but we also talk about alternative mobility, regulations, Formula 1, minor sports, and safety.

Content on Demand

FM-world (M.H.B.): You previously mentioned your use of Content on Demand (COD), which I believe was already in beta testing…

P.F.: Exactly. We use COD for the infomobility news on Luceverde Radio.

The workflow is as follows: the basis is the editorial content created by our editors, the ones who write the pieces we want to broadcast. Then, we input them into COD, which adds pre-roll and post-roll, corrects any errors, and creates the audio part.

FM-world (M.H.B.): Does COD also automatically integrate the contributions into the broadcast system?

P.F.: No, that phase is still done manually, but we are, of course, moving toward automation.

Formula 1 and Jubilee

FM-world (M.H.B.): Other uses?

P.F.: Yes, a crucial one: creating content in other languages. It was essential during the Monza GP and will be again for the Jubilee.

In this case, we took the Italian content, had it translated by the platform using its artificial intelligence, and then had it “voiced” by one of the many available voices, which we selected.

FM-world (M.H.B.): Do you consider yourself in the experimental phase or in production?

P.F.: Production, production. What I’ve told you is in production. But we are also experimenting, as we aim to create news bulletins starting from basic news.

Let me explain: if today COD voices the exact content created by editors in Italian, tomorrow it will generate additional content based on simple agency news. A way to increase productivity, so to speak. Or perhaps to generate more content with the same number of collaborators. We must also remember that the traditional process often involves errors, which this automated workflow allows us to avoid. (M.H.B. for FM-world)