
Ascolti radio in Svizzera: senza FM, calano le emittenti pubbliche
La Radio Svizzera perde ascolti, dopo lo spegnimento dell’FM avvenuto il 31 dicembre 2024. E a trarne vantaggio sono le private, ancora presenti in modulazione di frequenza.
Secondo gli ultimi dati Mediapulse (l’indagine degli ascolti relativa al territorio svizzero), nel primo semestre 2025 le emittenti pubbliche hanno ceduto 6 punti percentuali di quota di mercato, fermandosi al 53%.
Le realtà private – autorizzate a trasmettere in FM fino a fine 2026 – registrano invece un balzo a doppia cifra.
Le dodici stazioni di CH Media superano ora 1,8 milioni di ascoltatori giornalieri (+10% su base annua); in testa Radio Pilatus, forte di 241.000 ascoltatori (+9%), seguita da Radio 24 (237.000) e Radio Zürisee (219.040).
Il calo – riporta un’analisi di TvSvizzera.it – colpisce l’intero Paese, ma con intensità diverse: ‑7,7 punti nella Svizzera tedesca (SRF), ‑8,0 in Romandia (RTS) e addirittura ‑14,1 nella Svizzera italiana (RSI). In termini relativi significa un arretramento del 18% per SRF, 23% per RTS e 27% per RSI.
Eloquenti i numeri dei singoli canali: Radio SRF 1 scende da 1.083.600 a 850.600 ascoltatori quotidiani, SRF 3 da 896.300 a 658.000.
Al Sud, Rete Uno passa da 103.700 a 77.200, mentre Rete Tre da 79.100 a 49.000. Nello stesso periodo le radio private ticinesi (Radio Ticino, Radio3i) salgono a 140.900 ascoltatori (+18%) e le emittenti estere a 53.500 (+20%).
Per la SSR il trend era atteso. «La flessione riflette l’evoluzione delle abitudini di consumo dei media», ribadisce l’azienda, ricordando che il calo era già visibile nei dati del primo trimestre.
Il successo delle private rafforza le pressioni per mantenere viva la banda FM oltre il 2026. Le Radio Regionali Romande (RRR) hanno chiesto un prolungamento, sostenendo che «la sopravvivenza di diverse stazioni dipende dal mantenimento delle trasmissioni in OUC».
A inizio luglio, la commissione del Nazionale ha votato una mozione per bloccare lo switch‑off, demandando al Consiglio federale di prorogare le concessioni o bandirne di nuove dal 2027. Il dossier approderà ora alle Camere federali.
Nel frattempo il panorama radiofonico svizzero ridefinisce i propri equilibri: la SSR resta leader, ma la gara degli ascolti è più aperta che mai, senza dimenticare che, nel frattempo, il digitale continua a crescere.
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