Ora alla radio spetta intrattenere l’Italia

L’Italia intera è ufficialmente “zona rossa”.

Ad annunciarlo è stato il premier Giuseppe Conte nella serata di lunedì 9 marzo.

Si è scelta la linea più dura per cercare di contrastare un virus che continua a crescere e che è stato parzialmente ridimensionato solo in quelle che già erano le “zone rosse”.

Se la radio in questi giorni ha fornito molte informazioni, ora l’altra faccia della medaglia diventa ancora più importante: intrattenere gli italiani in casa.

Meno spostamenti, incontri esterni annullati (o quasi) e tanto tempo da trascorrere tra le mura domestiche.

In questo la radio, in quanto mezzo di comunicazione che coinvolge attivamente l’ascoltatore, è sempre stata “maestra”.

Se da un lato sarà necessario continuare ad informare la gente, ora il mezzo dovrà colmare il bisogno di socialità che c’è in ognuno di noi.

Educare alle buone norme, ma anche divertire, viaggiare con la mente, dato che per un po’ non sarà più possibile farlo fisicamente.

Il tutto in attesa che il coronavirus possa ridimensionarsi e, man mano, si possa tornare alla vita di tutti i giorni.

Buon lavoro a tutte le radio. Anche chi lo scrive, ha bisogno di un sorriso.

La Chiesa e la prossimità: le Sante Messe di paese riscoprono le radio locali

Tra le tante regole imposte in questi giorni per limitare la diffusione dei contagi da coronavirus, c’è anche lo stop alle funzioni religiose.

L’assenza di Sante Messe pubbliche ha riavvicinato le parrocchie del territorio alle radio e alle tv locali.

Sono diverse le realtà areali che hanno ripreso (o in alcuni casi hanno iniziato per la prima volta) a trasmettere via etere e on-line le celebrazioni a cui, al momento, non è possibile partecipare.

La Chiesa ha sempre utilizzato i mass media per diffondere il proprio credo, ma in molte zone d’Italia si era persa la cosiddetta “prossimità”, ovvero la celebrazione del parroco del quartiere o del paese.

La chiusura degli edifici di culto ha fatto proliferare dirette o differite in ogni parte d’Italia.

E così, per citare alcuni casi, se Radio Civita InBlu di Gaeta (Lt) informa che dal 9 marzo trasmetterà la funzione religiosa ogni giorno alle 18.00 via etere e sul proprio profilo Facebook, altre emittenti – quale Radio Missione di Rho (Mi) – invitano addirittura i parrocchiani a farlo tramite l’app di FM-world.

Radio, tv, internet e tecnologia, quindi, vengono incontro alla gente che in questi giorni deve limitare gli spostamenti, per cercare di arginare la diffusione del coronavirus.

Niente più speaker in studio su Cluster FM fino al 3 aprile: solo musica nel mese dell’emergenza

“A seguito del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e per tutelare la salute dei nostri speaker, Cluster FM interrompe le proprie dirette fino al 3 aprile”.

Comincia così un video condiviso sui social, dove ad annunciare la sospensione dei programmi parlati sono le stesse voci della radio.

Gli speaker tuttavia specificano che la musica non si ferma e che la playlist rimarrà invariata.

La clip si conclude con le indicazioni per affrontare correttamente l’emergenza, ricordando di rimanere a casa ed uscire solo se necessario.

Questo il video-messaggio di Cluster FM:

La radio unisce l’Italia divisa

Domenica mattina, l’Italia ha saputo da poche ore del decreto che estende la zona rossa alla Lombardia e ad altre 14 province.

Un’Italia che, in seguito alla crescente emergenza legata al coronavirus, si sveglia spaccata in due: chi è di qua, chi è di là.

Questa volta, però, ad essere parte integrante della “zona rossa” sono la maggiorparte delle emittenti nazionali (con sede a Milano) e chiunque sia in diretta non può non trattare l’argomento.

C’è chi lo fa informando, c’è chi tratta la tematica dal punto di vista sportivo (è il weekend del calcio a porte chiuse), c’è chi apre il telefono agli ascoltatori, i quali esprimono le proprie opinioni, non tutti ancora pienamente consapevoli del “blocco” che spaccherà l’Italia in due da qui al 3 aprile.

Indubbiamente però ancora una volta la radio unisce, mettendo insieme voci del nord e del sud, persone che si trovano “di qua e di là”, ricordando nuovamente quali sono i comportamenti a cui attenersi, in un fine settimana in cui molta gente non sembra aver ancora colto la gravità della situazione.

L’informazione nelle situazioni di emergenza: la redazione di FM-world ospite di Radio Italia Anni 60

Come si sta comportando l’informazione in Italia, nel pieno dell’emergenza Coronavirus?

E quali sono le tutele messe in campo per chi opera nel settore dei media e dello spettacolo?

Di questo e di molto altro si parlerà sabato 7 marzo, nel corso di “Breakfast in Italia”, il contenitore del sabato di Radio Italia Anni 60 (Roma) in onda dalle 12.00 alle 15.00.

In onda, come sempre, l’immancabile trio composto da Alessandra Paparelli, Vanni Maddalon e Maurizio Dante Ercole Guccini, con la partecipazione straordinaria di Enzo Mauri e la regia di Chiara Proietti.

Tra gli ospiti di questa settimana anche Nicola Franceschini, direttore di FM-world, che interverrà attorno alle 12.30.

Radio Italia Anni 60 (Roma) si ascolta nella Capitale sui 100.5 MHz, in streaming su www.radioitaliaanni60roma.it e sulla app di FM-world.

Cala la pubblicità: Confindustria chiede sostegno al Governo per le emittenti

L’emergenza da coronavirus sta mettendo alla prova le nostre comunità e tutte le attività economiche e sociali.

Il sistema dei media è in prima linea e ci resterà doverosamente, con professionalità, come è giusto che sia. La puntualità dell’informazione qualificata è essenziale.

Tutti i media fanno la loro parte ma il sistema radiotelevisivo locale è sommamente esposto sotto tutti i punti di vista, anche perché l’attività di informazione di prossimità non può subire alcun fermo, tale è il valore di interesse pubblico che si configura come un vero e proprio servizio alle comunità locali più colpite.

Il sistema sta però avvertendo già i primi contraccolpi di contrazione di attività economiche che si riversano in tagli rilevanti di investimenti pubblicitari, risorsa essenziale, peraltro già debole, del sistema radiotelevisivo locale.

La tenuta di questo importante servizio professionale non può che essere di interesse generale.

Allo scopo di evitare criticità ulteriori e per assicurare che la rete televisiva locale possa continuare a svolgere con efficacia e ancora maggiore impegno la sua funzione nel tempo dell’emergenza, Confindustria Radio Tv chiede al Governo di valutare una proposta di congruo sostegno al settore con uno stanziamento eccezionale aggiuntivo sul fondo del pluralismo dell’informazione.

E’ evidente a tutti, infatti, che se la radiotelevisione locale vuole assicurare costante servizio e presenza nel territorio, non può fare ricorso a sospensioni neanche parziali dell’attività né agli ammortizzatori sociali.

Di contro le entrate necessarie a supportare tale impegno si vanno drammaticamente riducendo e la situazione e destinata a peggiorare.

Per questi motivi Confindustria Radio Televisioni ha fatto una richiesta al Governo di supporto pubblico a favore delle imprese radiotelevisive, a carattere informativo, in possesso dei criteri fissati dalla legge per le erogazioni delle misure di sostegno previste per il settore.

(Comunicato stampa)