Tornano a crescere gli investimenti pubblicitari: i dati Assoradio di settembre 2021

Crescono gli investimenti pubblicitari in radio.

I dati – relativi al mese di settembre 2021 – sono resi noti da FCP-Assoradio, il cui presidente Fausto Amorese commenta così:

“Gli investimenti pubblicitari radiofonici del mese di Settembre 2021, rilevati nell’ambito dell’Osservatorio Fcp-Assoradio coordinato dalla società Reply, registrano un +1,1%, dato che consolida il valore cumulato dei primi tre quarter dell’anno ad un +12.5%. Da evidenziare la significativa crescita degli inserzionisti del media radiofonico, che sale del 10% rispetto ai primi 9 mesi dell’anno precedente ed il +4% di incremento per numero di campagne. Le analisi merceologiche relative al settembre del 2021 confermano il buon andamento in secondi di numerosi settori economici.  Fra di essi si sono distinti in particolare: Distribuzione, Alimentare, Abitazione, Gestione Casa ed Elettrodomestici”.

Dopo un periodo estivo (luglio ed agosto) in cui si era interrotta la crescita degli investimenti che aveva caratterizzato gran parte di questo 2021 – riporta la nota di FCP-Assoradio – il mese di settembre segna il ritorno in territorio positivo, fattore che fa ben sperare in vista dell’ultimo quarter dell’anno.

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Fcp-Assoradio: investimenti in crescita a luglio e agosto 2021 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno

“Gli investimenti pubblicitari radiofonici dei mesi di Luglio ed Agosto 2021, rilevati nell’ambito dell’Osservatorio Fcp-Assoradio coordinato dalla società Reply, portano ad un dato progressivo del +16,8% a luglio ed un +14,3% ad agosto”.

Lo riporta un comunicato del Presidente Fausto Amorese.

“L’andamento del progressivo resta quindi ancora largamente positivo rispetto al 2020” – aggiunge – “nonostante un segno negativo dei singoli mesi, rispettivamente un -4,9% ed un -9,1%.

Dopo quattro risultati utili consecutivi, il periodo estivo segna una contrazione degli investimenti, anche se permane la complessiva positività di andamento dei primi otto mesi dell’anno.

Bene la crescita del numero di inserzionisti radio che sale dell’8% rispetto ai primi 8 mesi dell’anno precedente e il +3% il numero di campagne.

Le analisi merceologiche relative al gennaio-agosto del 2021 hanno evidenziato il buon andamento in secondi di numerosi settori economici.

Fra di essi si sono distinti in particolare: Distribuzione, Alimentare, Abitazione, Gestione Casa ed Elettrodomestici”.

(Comunicato Osservatorio Fcp-Assoradio)

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FCP Assoradio: “In maggio, ulteriori segnali di ripresa”

Emergono ulteriori dati di ripresa degli investimenti pubblicitari radiofonici.

A sostenerlo è Fausto Amorese, presidente Fcp-Assoradio, di cui riportiamo la dichiarazione.

“Gli investimenti pubblicitari radiofonici del mese di Maggio 2021, rilevati nell’ambito dell’Osservatorio Fcp-Assoradio coordinato dalla società Reply, hanno registrato un +148,1%. Il dato progressivo relativo ai primi cinque mesi dell’anno attesta una crescita del 22,1% ed un significativo recupero delle perdite registrate l’anno precedente nella fase più critica della crisi pandemica. Tale recupero, che ha manifestato i primi segnali già nel mese di marzo, si è fatto decisamente più sostenuto nel mese di aprile per trovare poi ampia conferma a maggio. Le analisi merceologiche relative ai primi cinque mesi del 2021 hanno evidenziato il buon andamento in secondi di numerosi settori economici. Fra di essi si sono distinti in particolare: Distribuzione, Alimentari, Finanza/Assicurazioni, Abitazione.

Con l’evento del 27 maggio (“La Radio Innova”) si è completato il ciclo delle tre sessioni “Radiocompass 2021” realizzate da FCP Assoradio in partnership con Mindshare. Il progetto ha beneficiato di un vasto consenso e partecipazione da parte delle diverse componenti del mondo della comunicazione: dagli inserzionisti alle agenzie media, dalle agenzie creative al mondo universitario e della ricerca.

Ritengo che Radiocompass 2021 abbia rappresentato una straordinaria occasione di riflessione sul contesto attuale e futuro del comparto radiofonico.

Il futuro della radio è strettamente collegato allo sviluppo tecnologico, con aumento di occasioni di consumo che vanno dallo streaming agli smart speaker, passando per il podcast. Si va sempre più evidenziando una sorta di supermercato dell’ascolto, dove ogni ascoltatore può creare il proprio palinsesto e dove la tecnologia facilita il moltiplicarsi di occasioni di consumo, non solo attraverso i device di ultima generazione, ma anche con i nuovi stili di vita come ad esempio lo smart-working.

Il futuro delle radio, intese come emittenti, è inoltre strettamente legato al valore di brand. Essere in grado di far valere il proprio posizionamento sul mercato dell’offerta è altrettanto importante, ed il percorso si articola su tre assi: Social, Video e Territorio. Il territorio che, pur avendo avuto un arresto a causa della situazione pandemica, tornerà ad essere un pillar fondamentale della relazione radio-ascoltatori anche grazie alla tecnologia che consentirà di allargare l’audience oltre al luogo fisico.

Sono fermamente convinto che i Broadcast rimangono e continueranno a rimanere i protagonisti dell’universo audio e questo accadrà perché la radio è di facile accesso, è divertente, è coinvolgente ed intima e offre un’enorme diversità dal punto di vista della programmazione e del formato. Inoltre, è affidabile, più di qualsiasi altra piattaforma digitale, facilmente disponibile e di rilevanza fondamentale per la vita quotidiana dei consumatori. Il fenomeno del podcasting è esploso negli ultimi 5-10 anni e le emittenti radiofoniche sono in prima linea nella creazione di contenuti, poiché sono convinte si tratti di una transizione naturale, che consente loro di approfondire l’argomento d’interesse.

Penso si possa sostenere che la radio sia il mezzo social originale, capace di collegare comunità di ascoltatori che la pensano allo stesso modo con personalità radiofoniche che avviano e guidano il dialogo e li portano nelle conversazioni che successivamente continuano su tutte le piattaforme social.

Infine il nostro Radiocompass 2021 ha fornito un’indicazione precisa: il mercato deve osare di più ed investire in produzioni creative radiofoniche che sfruttino appieno la propensione alla reazione immediata degli ascoltatori e nel contempo, ottenere un beneficio indiscusso sulla creazione di una solida brand equity.

Proprio a questo proposito si è dato vita alla prima sessione di premiazione delle campagne che si sono distinte nel 2019 e 2020 in quattro diversi ambiti: creatività B2B; creatività tabellare per originalità e contenuti innovativi; creatività tabellare di natura strategica; creatività tabellare di natura tattica.

Per tutto ciò oggi possiamo davvero sostenere che La Radio C’è!”.

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Fcp-Assoradio: investimenti pubblicitari in flessione a Gennaio

Il 2021 inizia male per quanto riguarda gli investimenti pubblicitari in radio.

I dati rilevati dall’Osservatori Fcp-Assoradio segnano una pesante flessione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Questo il commento del Presidente Fausto Amorese:

“Gli investimenti pubblicitari radiofonici del mese di Gennaio 2021, rilevati nell’ambito dell’Osservatorio Fcp-Assoradio coordinato dalla società Reply, hanno registrato un -34,5%.

Dobbiamo purtroppo rilevare che ad inizio di quest’anno permangono tutte quelle situazioni negative e di incertezza che condizionano pesantemente gli investimenti pubblicitari delle aziende. L’emergenza epidemiologica pesa nella sostanza su tutto il territorio, ma evidenzia situazioni di maggior criticità a ‘macchia di leopardo’; ed a ciò si aggiunge un quadro di regolamentazione (aperture, chiusure, restrizioni orarie…) che varia fortemente di giorno in giorno.

In tale contesto sanitario ed economico l’utilizzo tattico e territoriale dello strumento radiofonico risulta ampiamente depotenziato. Un consistente numero di piccole e medie aziende, rappresentate dal comparto degli esercenti e da tutte quelle attività economiche la cui esistenza è oggi minacciata, non può o non è attualmente in grado di affrontare investimenti economici in comunicazione.

Gennaio è stato in gran parte condizionato anche da elementi politici di incertezza, con una crisi di governo che, prima di trovare l’attuale ‘punto di equilibrio’, ha costituito un fattore di disorientamento dell’opinione pubblica e di ulteriore incertezza.

Anche in termini prospettici è difficile ipotizzare quello che sarà il trend dell’attuale contesto, che vede presenti due dinamiche fortemente contrapposte: da un lato la rassicurazione derivante della progressiva attuazione delle vaccinazioni e delle misure economiche legate ai fondi europei (Recovery Fund) dall’altro la sperimentazione quotidiana di ‘varianti pandemiche’ ed il perdurare delle stringenti misure restrittive”.

(Comunicato stampa)

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Osservatorio FCP: fatturato radio ancora in perdita, ma in ripresa rispetto al primo semestre 2020

“Gli investimenti pubblicitari radiofonici del mese di dicembre, rilevati nell’ambito dell’Osservatorio Fcp Assoradio coordinato dalla società Reply, hanno registrato un -13,7%.

Il dato di chiusura dell’anno 2020 si attesta pertanto al -25,0%”.

A renderlo noto è il Presidente Fausto Amorese, il quale aggiunge: “Come abbiamo già avuto modo di commentare nel corso degli scorsi mesi, il 2020 è stato condizionato pesantemente dall’eccezionalità del contesto socio-sanitario. Il grafico sopra riportato aiuta ad evidenziare le quattro diverse fasi del trend di andamento dei fatturati:

a) il primo bimestre, che ha registrato risultati superiori a quelli storici;

b) il periodo marzo-giugno che ha maggiormente risentito dell’emergenza epidemiologica e dei provvedimenti restrittivi in termini di mobilità e di chiusura/limitazione delle attività commerciali;

c) i mesi estivi (luglio-agosto) nei quali gli investimenti pubblicitari radiofonici si sono quasi allineati a quelli storici;

d) l’ultimo quadrimestre dell’anno, dove le iniziali aspettative di un possibile ritorno alla normalità sono state disattese, ma nonostante il difficile contesto di mercato i fatturati pubblicitari si sono mantenuti sensibilmente più sostenuti rispetto alla fase più critica dell’anno.

Il secondo semestre dell’anno ha registrato un fatturato pubblicitario pari al -12%, un dato sicuramente migliorativo rispetto al dato medio annuale ed in significativa ripresa rispetto al primo semestre.

Le analisi merceologiche relative all’anno 2020 hanno evidenziato il buon andamento in secondi di settori quali Finanza ed Assicurazioni, Gestione Casa ed Informatica”.

La pubblicazione dei dati di ascolto relativi al secondo semestre del 2020 hanno visto il mezzo Radio reagire molto bene al cambiamento del comportamento d’ascolto da parte del proprio pubblico fedele che ha sperimentato e mantenuto l’ascolto registrando un decremento contenuto al -3,4% sullo stesso periodo dell’anno precedente e al 3,3% rispetto al dato del totale anno 2019.

Questo non fa altro che confermare l’importante ruolo assunto dalla radio nel periodo pandemico quale compagna di tutti i giorni per svago, informazione e socialità.

(Comunicato stampa)

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FCP Assoradio: investimenti pubblicitari in calo a novembre

Gli investimenti pubblicitari radiofonici del mese di Novembre, rilevati nell’ambito dell’Osservatorio Fcp Assoradio coordinato dalla società Reply, hanno registrato un -15,3%. Il dato progressivo dei primi undici mesi dell’anno si attesta pertanto al -26,0%.

Come abbiamo già avuto modo di commentare il mese scorso, è innegabile che il 2020 sia stato e sia attualmente un anno di difficile interpretazione, alla luce dell’eccezionalità degli eventi che lo hanno condizionato. Il grafico sopra riportato aiuta ad evidenziare le diverse fasi del trend di andamento dei fatturati, con il periodo marzo-giugno che ha maggiormente risentito dell’emergenza epidemiologica e dei provvedimenti restrittivi in termini di mobilità e di chiusura/limitazione delle attività commerciali.

Durante i mesi estivi (luglio-agosto) gli investimenti pubblicitari radiofonici si sono quasi allineati a quelli storici, ma a partire da settembre le aspettative di una progressiva stabilizzazione sono state purtroppo disattese ed i successivi ulteriori provvedimenti restrittivi hanno condizionato inevitabilmente i mesi di ottobre e novembre.

A prescindere dai risultati che potremo registrare a dicembre e dalla chiusura di questo 2020, le nostre energie ed attività programmatiche sono ormai proiettate verso il 2021. Siamo infatti convinti che l’anno prossimo il media radiofonico saprà progressivamente recuperare la dimensione economica che merita e consolidare ulteriormente il proprio fondamentale ruolo nella pianificazione tattica e strategica delle aziende.

Le analisi merceologiche evidenziano nel mese di novembre il buon andamento in secondi di settori quali Distribuzione, Alimentari e Cura Persona.

(Comunicato stampa)

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