RadioTER: lunedì 14 giugno termina il primo semestre 2021

Lunedì 14 giugno è l’ultimo giorno di rilevazione dei 30.000 casi del secondo trimestre 2021 dell’indagine RadioTER.

Insieme ai 30.000 del primo trimestre, Tavolo Editori Radio elaborerà i dati relativi al primo semestre 2021.

L’anno scorso, la pandemia non rese possibile la rilevazione del secondo trimestre 2020, cancellando di fatto il primo semestre 2020.

Ora sarà necessario attendere un mese circa, prima di poter disporre delle anteprime dei dati d’ascolto dei primi sei mesi dell’anno.

Intanto, già da martedì 15 giugno prenderà il via il terzo trimestre dell’indagine che, insieme al quarto trimestre, determinerà i dati del secondo semestre 2021.

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Federico Silvestri è il nuovo Presidente di TER – Tavolo Editori Radio

Cambio al vertice di TER – Tavolo Editori Radio.

Federico Silvestri è il nuovo Presidente che subentra a Marco Rossignoli.

Tutti i dettagli nel seguente comunicato.

Si è tenuto in data odierna il Consiglio d’Amministrazione di TER – Tavolo Editori Radio srl, la società che cura la rilevazione degli ascolti radiofonici in Italia, che prevedeva all’ordine del giorno l’elezione del nuovo Presidente. All’esito della votazione, il CdA ha nominato all’unanimità il dott. Federico Silvestri.

Il Presidente uscente, Avv. Marco Rossignoli, Coordinatore di Aeranti-Corallo – in carica per tre esercizi consecutivi – nella sua relazione di fine mandato ha ricordato che “la Radio, oggi, ha oltre 33 milioni di ascoltatori nel giorno medio e oltre 43 milioni nei 7 giorni, con 262 radio rilevate (17 nazionali e 245 locali) su ogni tipologia di device”.

Marco Rossignoli, ha, inoltre, dichiarato “In questi tre anni la radio ha fatto enormi progressi esprimendo numeri crescenti e consolidando l’affezione del pubblico. E’ stato per me molto importante accompagnare TER e il mezzo radio in questo percorso e certamente il mio impegno continuerà nelle attività del Consiglio di Amministrazione”.

Il neo Presidente Federico Silvestri, Direttore Generale di Radio 24, ha dichiarato “Ringrazio, anche a nome del CdA Marco Rossignoli per quanto ha fatto nel triennio di Presidenza. Mi fa particolarmente piacere accettare questo incarico rispetto al quale cercherò di dare il mio contributo, insieme a tutti i membri del CdA, per consolidare il posizionamento strategico della radio tra i media e per intercettare e valorizzare i tanti cambiamenti in atto e le sfide che ci attendono”.

(Comunicato stampa)

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In attesa delle nuove indagini, quali erano le radio più ascoltate vent’anni fa?

Tra circa un mese terminerà il secondo trimestre dell’indagine RadioTer 2021.

Dai risultati ottenuti, saranno ricavati i dati relativi al primo semestre di quest’anno.

In attesa di capire se vi saranno movimenti particolari e novità, ci siamo chiesti che cosa succedeva vent’anni fa, nel 2001.

Siamo risaliti agli ‘annuali’ di Audiradio relativi al giorno medio ieri.

Su una base popolazione di 51.653.000 persone, 34.998.000 dichiaravo di ascoltare la radio ogni giorno, mentre 42.426.000 era il contatto settimanale.

Questa la classifica delle ‘top 25’, che include emittenti nazionali, superstation/syndication e locali.

AUDIRADIO (gmi) – Annuali 2001

1. Rai Radio1 – 7.969.000
2. Radio Deejay – 5.558.000
3. Rai Radio2 – 5.276.000
4. RTL 102.5 – 4.398.000
5. RDS Radio Dimensione Suono – 4.051.000
6. Radio Italia Solo Musica Italiana – 4.004.000
7. Radio 105 – 3.333.000
8. Radio Monte Carlo – 2.245.000
9. Lattemiele – 2.019.000
10. Radio Italia Network – 2.012.000
11. Rai Radio3 – 2.011.000
12. Radio Maria – 1.667.000
13. Radio Subasio – 1.520.000
14. Rai Isoradio – 1.441.000
15. Radio Capital – 1.390.000
16. Radio 24 – 1.209.000
17. Radio 101 One-O-One – 1.108.000
18. Radio Kiss Kiss – 961.000
19. Radio Italia Anni 60 – 866.000
20. Radio Cuore – 854.000
21. Discoradio – 845.000
22. Radio Company – 693.000
23. Radio Zeta – 613.000
24. Radio Kiss Kiss Italia – 537.000
25. Radio Margherita – 523.000

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Informazione e sport: il ‘peso’ del settore audio nella divulgazione

Inizia a collaborare da oggi con FM-world Ilaria Pedrali, giornalista professionista già impegnata su “The Millennial”, testata facente parte del gruppo 22HBG. Ilaria si è occupata di molti temi, spaziando dalla politica estera allo sport. Sempre con un’attenzione particolare alle storie e alle persone. Il turismo, soprattutto quello di qualità che rispetta le popolazioni e i luoghi, preservandone l’identità e l’essenza della loro natura, è però nel suo cuore. Amante dei viaggi, ha coniugato la professione con la passione e da freelance collabora con vari tour operator nella realizzazione di itinerari tematici e nell’accompagnamento di viaggi, specialmente di gruppo. Nella sua vita ha viaggiato in lungo e in largo per il Medio Oriente e non solo. Come si definisce? “Rompiscatole e molto, molto curiosa e per niente diplomatica”. Caratteristiche che ci sono piaciute tantissimo da subito, anche se in parte le smentiamo!

Il primo tema di cui si occupa? Informazione e sport: il ‘peso’ del settore audio nella divulgazione.

Benvenuta in FM-world Ilaria!

Nicola Franceschini

  • Informazione e sport: il ‘peso’ del settore audio nella divulgazione

In principio erano le radioline. Tra gli anni ’70 e ’80 un’immagine assai ricorrente tra le strade e le piazze italiane era quella della famiglia a passeggio con il marito intento ad ascoltare la radiocronaca delle partite di calcio da una radiolina. Preistoria in confronto a oggi, tempo di social e in un’epoca dove l’immagine visiva è tutto.

Eppure quel fenomeno la dice lunga sull’importanza che da sempre la divulgazione audio esercita nell’informazione sportiva. Anche perché un racconto ben fatto, senza il supporto di un video che mostri in tempo reale quanto accade, riesce a catturare l’attenzione e a far volare l’immaginazione di chi ascolta. In ambito sportivo, poi, tutto ciò viene amplificato perché entra in gioco il fattore tifo.

E così, dopo un periodo in cui c’è stata una spasmodica ricerca dell’immagine più dettagliata di ogni azione di una prestazione sportiva, non solo calcistica, o della più piccola smorfia di un atleta, la voce, il racconto audio, tornano protagonisti. Anche se il calcio, essendo lo sport più seguito in Italia, è quello più interessato dal fenomeno.

Un esempio lampante è stato il blackout che ha interessato un paio di settimane fa il match tra Inter e Cagliari di serie A. La diretta streaming, a pagamento, è saltata e migliaia di abbonati e tifosi sono rimasti a bocca asciutta, ammirando un fermo immagine del bomber nerazzurro Lukaku, mentre il cronometro scorreva e la partita sul campo andava avanti.

Ma basti pensare anche ai tanti programmi che vengono trasmessi sulle tv locali a commento delle partite in corso. Gli ospiti possono vedere la partita sui loro monitor, e raccontano agli spettatori quello che sta accadendo. Senza mostrare nulla, per una questione di diritti.

Non si dimentichi, infine, il fenomeno Clubhouse, che sta conquistando anche i club più blasonati, non solo il pubblico. Dal basket al calcio, a livello internazionale, sono ormai molte le squadre che hanno un loro profilo, complici anche alcuni calciatori molto seguiti sui social che hanno una buona attitudine al mondo digitale.

La nuova piattaforma social dove ogni immagine è bandita ma dove è la voce a essere protagonista, anche per lo sport sta diventando uno strumento di comunicazione molto importante. I club possono infatti raccontare la loro storia, rievocare grandi momenti del passato, e creare appuntamenti fissi con i loro supporter per sentirne gli umori.

E sono sempre di più le community di tifosi che si danno appuntamento per discutere sui loro beniamini prima o dopo le sfide in calendario, in una sorta di terzo tempo dove chiunque può dire la sua.

Insomma, altro che preistoria, la radio e le sue più moderne evoluzioni digitali rimangono il mezzo più affascinante, diretto e importante per la divulgazione sportiva. Sia a livello di informazione sia a quello di emozione.

Ilaria Pedrali

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Primo trimestre 2021: 33.117.000 ascoltano la radio nel giorno medio

Sono usciti i dati dell’ascolto complessivo della radio, relativi al primo trimestre 2021.

L’indagine RadioTER attribuisce al mezzo 33.117.000 contatti nel giorno medio, 43.199.000 nei 7 giorni, 5.999.000 nel quarto d’ora medio (dalle 6.00 alle 24.00) e 4.624.000 nel quarto d’ora medio h24. La durata dell’ascolto della radio nel giorno medio è stimata in 201 minuti.

Nello stesso periodo dello scorso anno (primo trimestre 2020, con due mesi su tre rilevati in epoca pre-lockdown) gli ascolti erano i seguenti: 34.061.000 nel giorno medio, 43.593.000 nei 7 giorni, 6.087.000 nel quarto d’ora medio (dalle 6.00 alle 24.00) e 4.720.000 nel quarto d’ora medio h24. La durata dell’ascolto della radio nel giorno medio era stimata in 200 minuti.

I dati del primo trimestre 2021 risultano dunque in calo rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso, ma corrispondono all’incirca a quelli del quarto semestre 2020, quando le limitazioni erano equivalenti a quelle attuali (colori delle regioni, coprifuoco notturno).

(Si ringrazia Matteo Sandri per la collaborazione)

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Radiocompass: per la Radio ascolti ‘alla grande’

Del webinar ‘La Radio c’è’ – svoltosi il 15 aprile 2021 – abbiamo già pubblicato un ampio resoconto tratto dal comunicato stampa redatto da FCP (Federazione Concessionarie Pubblicità) – Assoradio, organizzatrice dell’evento in collaborazione con Mindshare, agenzia media di GroupM.

Torniamo ora sull’argomento per descrivervi ciò che abbiamo visto e udito di persona durante lo svolgimento del webinar in oggetto.

Introdotto da Massimo Martellini, presidente FCP, e Fausto Amorese, presidente FCP-Assoradio, Roberto Binaghi, chairman & Ceo di Mindshare, ha condotto con piglio questa tornata della quinta edizione di Radiocompass, all’insegna della speranza che il ben noto problema della pandemia si risolva al più presto.

L’incontro si è tenuto negli studi di Radio Italia a Cologno Monzese, con alcuni personaggi ‘in presenza’ ed altri in collegamento video a distanza. Oltre a Martellini, Amorese e Binaghi, figuravano ‘in presenza’ anche Federica Setti (Chief Research Officer della unit Business Intelligence & Insight GroupM) e Alice Porrati, Head of Business di Consulting GroupM.

Le due manager hanno affermato che la Radio ha saputo evolversi in maniera importante, grazie al progresso tecnologico e, in qualche modo, grazie persino alla pandemia (che ha costretto in casa molti di noi), trasformandosi definitivamente in piattaforma multimediale, capace non solo di farsi ascoltare su device classici, quali autoradio e apparecchi domestici, ma anche e soprattutto diffondendo i propri programmi attraverso televisori, computer, telefonini e smart speaker.

Evidenziamo altresì che la trasformazione della Radio in multi-piattaforma ha migliorato ulteriormente – dal punto di vista commerciale – la ‘qualità’ del pubblico finale in ascolto. Un pubblico ‘pregiato’, sempre più connesso, ‘curioso’ e attento. Inoltre, una caratteristica saliente della ‘signora dell’etere’ è stata sempre quella di aiutare le vendite.

E questa caratteristica, nonostante l’attuale momento di crisi, negli ultimi tempi si è addirittura incrementata, perché la Radio non solo ci ha accompagnato, e ci accompagna, nello ‘store fisico’ ma ci fa anche da guida nell’ambito dell’E-Commerce. “Come dire insomma – ha affermato testualmente Binaghi – che siamo passati dal ‘Drive To Store’ al ‘Drive To All’”.

Lo stesso Binaghi è poi passato dalla teoria alla pratica, dando la parola a cinque ‘significativi’ personaggi collegati a distanza. Ecco il parere di ciascuno dei ‘magnifici cinque’ in questione:
– Anna Sanfilippo, Chief Marketing Officer di PrimaAssicurazioni, ha affermato che la Radio è un pilastro fondamentale a favore dei clienti della sua azienda. Un pilastro efficace sotto ogni profilo – incluso quello economico – , che restituisce più di quanto investito;
Massimo Rondoni, Responsabile Brand, Marketing & Media di Volvo Car Italia. A suo parere la Radio può diventare straordinaria per gli investimenti aziendali, per via degli ascolti in multi-piattaforma soprattutto in mobilità (oggi nel nostro Paese circolano circa 38 milioni di veicoli). Sono ascolti che avvengono in modo ‘immersivo’ e quasi ‘interpersonale’ con il mezzo in oggetto, concepito come applicazione libera, gratuita e persino ‘no zapping’;
Maurizio Ghidelli, AD & CEO di Kasanova, ha invece utilizzato l’invenzione di Marconi per vendere… padelle, destinate a persone mancine. Si tratta di un progetto imprenditoriale nato in collaborazione con Virgilio Suraci di RTL 102.5, allorquando il virus costringeva a non uscire dalla propria abitazione. Grazie a uno specifico spot radiofonico, si sono vendute in pochissimo tempo circa duemila padelle, mentre oggi che lo spot non va più in onda si vendono sì e no cento padelle al mese;
Marcello Gelo, Global Marketing Director di Mutti, ha spiegato che la sua azienda considera il mezzo specifico ‘in ottima salute’ ed è convinta che la pubblicità fatta attraverso la Radio sia un notevole amplificatore – a costi alquanto inferiori – del messaggio televisivo. Basti pensare che nel recente spot Mutti, che sfrutta alla base la musica di Renato Rascel, la awareness (notorietà) dell’advertising raccoglie circa il 35% dai suoi passaggi in Tv e quasi il 18% dalle sue ‘incursioni’ in Radio;
Dennis D’Amico, Chief Marketing Officer & Marketing Director di Estra, nato come responsabile commerciale di una piccola emittente radiofonica locale, ha verificato in prima persona cosa voglia dire vendere e anche ‘fare Radio’. Sostiene quindi il settore radiofonico proprio alla luce delle sue esperienze personali, oggi che lavora in un grande Gruppo del Centro Italia. Un Gruppo che ha deciso di focalizzare gli investimenti anche e soprattutto sulle Radio territoriali (destinate ad un target di utenza 25-54 anni), visto che la Radio si è rivelata pienamente idonea per il raggiungimento degli obiettivi di Marketing.

Luca Raffone