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Inizia a collaborare da oggi con FM-world Ilaria Pedrali, giornalista professionista già impegnata su "The Millennial", testata facente parte del gruppo 22HBG. Ilaria si è occupata di molti temi, spaziando dalla politica estera allo sport. Sempre con un’attenzione particolare alle storie e alle persone. Il turismo, soprattutto quello di qualità che rispetta le popolazioni e i luoghi, preservandone l’identità e l’essenza della loro natura, è però nel suo cuore. Amante dei viaggi, ha coniugato la professione con la passione e da freelance collabora con vari tour operator nella realizzazione di itinerari tematici e nell’accompagnamento di viaggi, specialmente di gruppo. Nella sua vita ha viaggiato in lungo e in largo per il Medio Oriente e non solo. Come si definisce? "Rompiscatole e molto, molto curiosa e per niente diplomatica". Caratteristiche che ci sono piaciute tantissimo da subito, anche se in parte le smentiamo!
Il primo tema di cui si occupa? Informazione e sport: il 'peso' del settore audio nella divulgazione.
Benvenuta in FM-world Ilaria!
Nicola Franceschini
In principio erano le radioline. Tra gli anni ’70 e ’80 un’immagine assai ricorrente tra le strade e le piazze italiane era quella della famiglia a passeggio con il marito intento ad ascoltare la radiocronaca delle partite di calcio da una radiolina. Preistoria in confronto a oggi, tempo di social e in un’epoca dove l’immagine visiva è tutto.
Eppure quel fenomeno la dice lunga sull’importanza che da sempre la divulgazione audio esercita nell’informazione sportiva. Anche perché un racconto ben fatto, senza il supporto di un video che mostri in tempo reale quanto accade, riesce a catturare l’attenzione e a far volare l’immaginazione di chi ascolta. In ambito sportivo, poi, tutto ciò viene amplificato perché entra in gioco il fattore tifo.
E così, dopo un periodo in cui c’è stata una spasmodica ricerca dell’immagine più dettagliata di ogni azione di una prestazione sportiva, non solo calcistica, o della più piccola smorfia di un atleta, la voce, il racconto audio, tornano protagonisti. Anche se il calcio, essendo lo sport più seguito in Italia, è quello più interessato dal fenomeno.
Un esempio lampante è stato il blackout che ha interessato un paio di settimane fa il match tra Inter e Cagliari di serie A. La diretta streaming, a pagamento, è saltata e migliaia di abbonati e tifosi sono rimasti a bocca asciutta, ammirando un fermo immagine del bomber nerazzurro Lukaku, mentre il cronometro scorreva e la partita sul campo andava avanti.
Ma basti pensare anche ai tanti programmi che vengono trasmessi sulle tv locali a commento delle partite in corso. Gli ospiti possono vedere la partita sui loro monitor, e raccontano agli spettatori quello che sta accadendo. Senza mostrare nulla, per una questione di diritti.
Non si dimentichi, infine, il fenomeno Clubhouse, che sta conquistando anche i club più blasonati, non solo il pubblico. Dal basket al calcio, a livello internazionale, sono ormai molte le squadre che hanno un loro profilo, complici anche alcuni calciatori molto seguiti sui social che hanno una buona attitudine al mondo digitale.
La nuova piattaforma social dove ogni immagine è bandita ma dove è la voce a essere protagonista, anche per lo sport sta diventando uno strumento di comunicazione molto importante. I club possono infatti raccontare la loro storia, rievocare grandi momenti del passato, e creare appuntamenti fissi con i loro supporter per sentirne gli umori.
E sono sempre di più le community di tifosi che si danno appuntamento per discutere sui loro beniamini prima o dopo le sfide in calendario, in una sorta di terzo tempo dove chiunque può dire la sua.
Insomma, altro che preistoria, la radio e le sue più moderne evoluzioni digitali rimangono il mezzo più affascinante, diretto e importante per la divulgazione sportiva. Sia a livello di informazione sia a quello di emozione.
Ilaria Pedrali
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