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Torniamo ora sull’argomento per descrivervi ciò che abbiamo visto e udito di persona durante lo svolgimento del webinar in oggetto.
Introdotto da Massimo Martellini, presidente FCP, e Fausto Amorese, presidente FCP-Assoradio, Roberto Binaghi, chairman & Ceo di Mindshare, ha condotto con piglio questa tornata della quinta edizione di Radiocompass, all’insegna della speranza che il ben noto problema della pandemia si risolva al più presto.
L’incontro si è tenuto negli studi di Radio Italia a Cologno Monzese, con alcuni personaggi ‘in presenza’ ed altri in collegamento video a distanza. Oltre a Martellini, Amorese e Binaghi, figuravano ‘in presenza’ anche Federica Setti (Chief Research Officer della unit Business Intelligence & Insight GroupM) e Alice Porrati, Head of Business di Consulting GroupM.
Le due manager hanno affermato che la Radio ha saputo evolversi in maniera importante, grazie al progresso tecnologico e, in qualche modo, grazie persino alla pandemia (che ha costretto in casa molti di noi), trasformandosi definitivamente in piattaforma multimediale, capace non solo di farsi ascoltare su device classici, quali autoradio e apparecchi domestici, ma anche e soprattutto diffondendo i propri programmi attraverso televisori, computer, telefonini e smart speaker.
Evidenziamo altresì che la trasformazione della Radio in multi-piattaforma ha migliorato ulteriormente - dal punto di vista commerciale - la ‘qualità’ del pubblico finale in ascolto. Un pubblico ‘pregiato’, sempre più connesso, ‘curioso’ e attento. Inoltre, una caratteristica saliente della ‘signora dell’etere’ è stata sempre quella di aiutare le vendite.
E questa caratteristica, nonostante l’attuale momento di crisi, negli ultimi tempi si è addirittura incrementata, perché la Radio non solo ci ha accompagnato, e ci accompagna, nello ‘store fisico’ ma ci fa anche da guida nell’ambito dell’E-Commerce. “Come dire insomma - ha affermato testualmente Binaghi - che siamo passati dal ‘Drive To Store’ al ‘Drive To All’”.
Lo stesso Binaghi è poi passato dalla teoria alla pratica, dando la parola a cinque ‘significativi’ personaggi collegati a distanza. Ecco il parere di ciascuno dei ‘magnifici cinque’ in questione:
- Anna Sanfilippo, Chief Marketing Officer di PrimaAssicurazioni, ha affermato che la Radio è un pilastro fondamentale a favore dei clienti della sua azienda. Un pilastro efficace sotto ogni profilo - incluso quello economico - , che restituisce più di quanto investito;
- Massimo Rondoni, Responsabile Brand, Marketing & Media di Volvo Car Italia. A suo parere la Radio può diventare straordinaria per gli investimenti aziendali, per via degli ascolti in multi-piattaforma soprattutto in mobilità (oggi nel nostro Paese circolano circa 38 milioni di veicoli). Sono ascolti che avvengono in modo ‘immersivo’ e quasi ‘interpersonale’ con il mezzo in oggetto, concepito come applicazione libera, gratuita e persino ‘no zapping’;
- Maurizio Ghidelli, AD & CEO di Kasanova, ha invece utilizzato l’invenzione di Marconi per vendere... padelle, destinate a persone mancine. Si tratta di un progetto imprenditoriale nato in collaborazione con Virgilio Suraci di RTL 102.5, allorquando il virus costringeva a non uscire dalla propria abitazione. Grazie a uno specifico spot radiofonico, si sono vendute in pochissimo tempo circa duemila padelle, mentre oggi che lo spot non va più in onda si vendono sì e no cento padelle al mese;
- Marcello Gelo, Global Marketing Director di Mutti, ha spiegato che la sua azienda considera il mezzo specifico ‘in ottima salute’ ed è convinta che la pubblicità fatta attraverso la Radio sia un notevole amplificatore - a costi alquanto inferiori - del messaggio televisivo. Basti pensare che nel recente spot Mutti, che sfrutta alla base la musica di Renato Rascel, la awareness (notorietà) dell’advertising raccoglie circa il 35% dai suoi passaggi in Tv e quasi il 18% dalle sue ‘incursioni’ in Radio;
- Dennis D’Amico, Chief Marketing Officer & Marketing Director di Estra, nato come responsabile commerciale di una piccola emittente radiofonica locale, ha verificato in prima persona cosa voglia dire vendere e anche ‘fare Radio’. Sostiene quindi il settore radiofonico proprio alla luce delle sue esperienze personali, oggi che lavora in un grande Gruppo del Centro Italia. Un Gruppo che ha deciso di focalizzare gli investimenti anche e soprattutto sulle Radio territoriali (destinate ad un target di utenza 25-54 anni), visto che la Radio si è rivelata pienamente idonea per il raggiungimento degli obiettivi di Marketing.
Luca Raffone