“Sognando RDS”, la nuova sitcomedy della radio 100% Grandi Successi

Si chiama “Sognando RDS” ed è la nuova sitcomedy della radio 100% Grandi Successi.

“Cosa succede dietro le quinte di RDS?”, riporta la presentazione del progetto.

“Sognando RDS” nasce come podcast, in cui si racconta il backstage di una radio con conduttori, artisti e situazioni esilaranti, tutti attraverso occhi di un buffo barista aspirante conduttore.

La sitcomedy è online su RDS.it e su piattaforme quali YouTube e Spreaker.

Il progetto, che al momento si avvale di due episodi, è disponibile cliccando QUI.

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Rudy Bandiera protagonista del nuovo episodio di “Vision 22”

Nuovo appuntamento con “Vision 22”, ciclo di podcast in dieci puntate prodotto da 22HBG, condotto da Michael Buttini con la partecipazione del formatore Roberto Ferrari.

Ospite della seconda puntata è Rudy Bandiera, massmediologo, presentatore, speaker, formatore, content creator e docente.

In un confronto spontaneo e sincero, Rudy racconta a Micheal e Roberto la nascita casuale di un suo blog, agli albori del web, che ha trasformato gradualmente la sua vita – inizialmente poco appagante dal punto di vista lavorativo – in una carriera di successo.

Non resta che gustare questa chiacchierata formativa e pensare che nulla (o quasi) è impossibile nella vita, se lo si vuole veramente.

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Claudio Cecchetto ospite da Fedez: “Non farò una radio come quelle che ho già realizzato”

Claudio Cecchetto è stato ospite dell’undicesimo episodio di “Wolf”, il podcast di Fedez, disponibile sulle principali piattaforme digitali.

In una piacevole chiacchierata di quasi un’ora, si è parlato della carriera del conduttore e produttore discografico, sia in radio che in tv.

Al termine della puntata – disponibile cliccando QUI – l’argomento è inevitabilmente finito sulla radio di oggi e soprattutto su Radio Cecchetto.

Incalzato da Fedez su quali sono gli obiettivi che riguardano questo progetto, la prima risposta è stata: “Non so bene che cosa faccio, ma so quello che non farò”.

Claudio Cecchetto ha specificato che non creerà una radio sulla scia di quelle che ha realizzato in passato, né tantomeno simile alle emittenti ‘che ci sono in giro’.

Il desiderio è quello di proporre una radio fatta dal pubblico, dando la possibilità a chi vorrebbe tornare a fare il disc jockey di “cedere” parte del palinsesto, con un contributo che sarebbe poi devoluto in beneficienza.

Altro obiettivo, quello di rinnovare i jingle ogni settimana, anch’essi realizzati dal pubblico, per lasciare spazio alla creatività degli ascoltatori.

E poi si è parlato di “Disco Karaoke” e di altre sperimentazione che Cecchetto vuole mettere in pratica in tempi brevi.

“Devo fare velocemente perchè ho 71 anni, me ne rimangono al massimo 50 e quindi ho poco tempo”, ha scherzato con Fedez.

Quest’ultimo ha ringraziato Cecchetto sul finale, ribadendo l’emozione che ha suscitato in lui questa intervista.

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Come potrebbe evolvere l’indagine radiofonica?

In questi ultimi mesi si è “accesa” una polemica, relativamente all’indagine radiofonica.

Come noto, diverse emittenti (ormai quasi tutte) chiedono agli ascoltatori di rispondere alla telefonata della società che rileva gli ascolti (ed ovviamente di votare per l’emittente stessa che pone la richiesta).

C’è chi ritiene inopportuna questa domanda e chi invece sostiene che sia importante, onde evitare che l’ascoltatore tenda a non rispondere ad una chiamata da un numero che non conosce.

Al netto di questo, l’indagine degli ascolti radiofonici è ancora oggi legata al telefono e al ricordo di chi risponde, come accadeva trenta (ed oltre) anni fa.

Nel frattempo, la tecnologia è cambiata ed oggi si potrebbero ipotizzare nuove modalità per sondare l’ascolto.

Giriamo la domanda a voi: come dovrebbe evolvere l’indagine? Come sonderemo gli ascolti radiofonici in futuro?

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“Radioplus”: l’autoradio si conferma nettamente il principale device d’ascolto, ma crescono smartphone e smart speaker

FCP Assoradio ha tenuto a Milano l’evento “Radioplus”.

Un incontro – replicato a Roma nella giornata di giovedì 13 aprile – dove si è fatto il punto sullo ‘stato di salute’ del mezzo radio.

E ciò che è emerso è una graduale ripresa, dopo il calo degli ascolti del periodo covid, con un quarto d’ora medio che nel 2022 è stato pari a 6,3 milioni di ascoltatori, a fronte del 6,1 del 2021, del 6,2 del 2020 e del 6,4 del 2019.

In crescita il fatturato pubblicitario, mentre cambiano gradualmente i device di ascolto: se l’autoradio resta il mezzo nettamente dominante, aumenta l’utilizzo di smartphone e smart speaker.

I ‘driver’ di potenziale crescita della radio sono omnicanalità, presenza social, contenuti di digital audio, rapporto con il territorio.

E a proposito di omnicanalità, non è certo una novità parlare di mezzo multipiattaforma.

Dall’FM al DAB+, dall’IP alla visual radio, senza dimenticare le onde medie, oggi è possibile ascoltare la radio nelle modalità più disparate, a seconda del luogo in cui ci troviamo e del device che abbiamo a disposizione.

Se l’FM ad oggi resta la modalità più utilizzata, verso che cosa si convergerà in futuro?

C’è chi sostiene che il DAB+ avrà la spinta definitiva con l’inserimento, in particolare, nell’autoradio avvenuto dal 2020; chi invece ritiene che ci si sposterà sempre più verso il web, favorito dall’utilizzo di massa degli smartphone.

Senza dimenticare chi ritiene che l’FM possa dormire ancora sonni tranquilli per diversi anni.

Voi da che parte state?

Ne parliamo nel podcast di questa settimana.

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