Garantire la presenza di FM e DAB+ sulle nuove auto non basta: MAVE scrive ad AGCOM

Biemme Ad

Garantire la presenza di FM e DAB+ sulle nuove auto non basta: MAVE scrive ad AGCOM

07 Giugno 2025

L’associazione di categoria radiotelevisiva MAVE (Media Audiovisivi Europei) è intervenuta sulla iniziativa di Agcom di sollecitare il Governo ad estendere per via normativa l’obbligo del ricevitore DAB+ anche ai sistemi infotainment privi di autoradio tradizionale, per frenare il palese tentativo di aggiramento dell'obbligo da parte di una sezione dell'automotive.

Con una nota di osservazione, redatta in collaborazione con i professionisti di Consultmedia ed inviata ad Agcom in data odierna, MAVE ha sottolineato come, in realtà, il lodevole intervento dell’Autorità “affronti solo su un aspetto del problema e nemmeno il più rilevante, considerata la vastità della questione”.

FM-world ne parla con il presidente dell’associazione MAVE, Vincenzo Dolce.

(FM-world) – Perché Android Auto ed Apple CarPlay possono essere un problema per la radio?

(Vincenzo Dolce) - Chiunque abbia acquistato un'auto dotata di sistemi Android Auto ed Apple CarPlay si è certamente reso conto che una volta utilizzati i due standard tendono a prendere il controllo della somministrazione delle fonti di intrattenimento audio, emarginando il ricevitore radio quand'anche presente. La conferma deriva dal fatto che, al riavvio dell'auto, di norma, Android Auto ed Apple CarPlay partono, in automatico, con l'erogazione dell'ultimo flusso streaming ascoltato in precedenza.

(FM-world) – Quale è la proposta di MAVE per limitare questa ingerenza?

(Vincenzo Dolce) - L'esigenza non è solo di un unico access point per la radio sulla dashboard dell'auto, ma anche di un'estensione delle misure di prominence ex Del. 390/24/CONS a tutti gli aggregatori di flussi streaming radiofonici scaricabili in Italia, con contestuale vincolo alla preinstallazione di almeno uno di essi sul sistema di infotainment dell'auto.

(FM-world) – In effetti, la stessa Agcom ha evidenziato il progressivo affollamento di fonti audio sull’auto…

(Vincenzo Dolce) – Esatto. Agcom nella segnalazione al Governo ha rilevato come l’automobile rappresenti "un contesto altamente competitivo per l’infotainment, dove si confrontano non solo titolari di contenuti, editori radiofonici, aggregatori e piattaforme streaming, ma anche le diverse tecnologie di trasmissione, come FM, DAB+ e IP”.

(FM-world) – C’è ancora margine per un intervento, posto che i sistemi Android Auto ed Apple CarPlay sono ormai presenti nell’80% delle nuove auto?

(Vincenzo Dolce) – Speriamo. E’ comunque di intuitiva evidenza che ove non si operasse in tal senso verrebbe lasciato a Google (Android Auto) ed Apple (CarPlay) la possibilità di decidere quali fonti audio precaricare sui propri sistemi, spingendo gli utenti ad impiegarle in luogo della radio. Viceversa, mediante preinstallazione, di almeno un aggregatore di flussi streaming radiofonici ad accesso libero, sarebbe garantita all’utente la fruizione dei contenuti radiofonici senza procedere a non sempre agevoli download ex post.

(FM-world) – Un ambiente sempre più gestito attraverso comandi vocali…

(Vincenzo Dolce) – Dì. Infatti l’urgenza della questione discende anche dalla progressiva affermazione dell’impiego dei comandi vocali sui veicoli, per i quali Google ed Apple stanno integrando funzionalità ulteriori per l’accesso a contenuti audio/video. Inoltre, c’è da annotare che anche Samsung ha annunciato il lancio della piattaforma automotive Samsung Auto, fortemente incentrata sulla interazione vocale, che entrerà in competizione con Android Auto ed Apple CarPlay.

(FM-world) – Un terzo sistema?

(Vincenzo Dolce) – Sì, anche se il software di Samsung nasce in un contesto dove Android Auto non è ufficialmente disponibile (il mercato cinese), rappresenta, di fatto, una soluzione alternativa che replica molte delle funzioni note agli utenti occidentali, ma integrando una feature che potrebbe mettere in ombra gli standard citati (la navigazione intelligente contestuale).

(FM-world) – Di cosa si tratta?

(Vincenzo Dolce) - La soluzione Samsung Auto apre soprattutto alla navigazione ed alla gestione della messaggistica senza apparenti conseguenze per il broadcasting. Tuttavia, considerate le strategie di Samsung in tv, è altamente probabile che lo standard coreano evolva nella stessa direzione, aggiungendo un'offerta audio/video captive sul modello di quella televisiva, concorrendo così alla disintermediazione dei broadcaster.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Leggi anche...

Biemme Ad
Biemme Ad