Delta International, da cinquant’anni fedele alla propria dimensione commerciale locale

A nord di Milano, nella cittadina di Legnano che negli anni ’80 vedeva la presenza di 40 stazioni FM, esiste e resiste una vera radio locale commerciale. In un singolare post “amarcord” su social media, l’editore di Delta International Giovanni Ciminelli ricorda i suoi innumerevoli ex concorrenti e spiega come la sua emittente sia ancora in onda a cinquant’anni dalla fondazione.

Radio Locali negli anni 80

Le radio locali, quelle vere, si contano ormai in ogni provincia sulle dita di una mano.  Ma c’è stato un tempo in cui davvero esistevano i mitici “mille canali” via etere,  aspirazione e auspicio del geniale fondatore (nell’anno -1, il 1974) dell’omonima rivista Jacopo Castelfranchi.

Un singolare post dell’editore di Radio Delta International ci ha fatto ritornare indietro proprio a quell’epoca, citando nomi che i più hanno dimenticato.

Giovanni Ciminelli

Il post, su Facebook, è stato pubblicato il 12 aprile 2025 e lo riportiamo testualmente:

Radio a Legnano

Negli anni ’80 e ’90, molte radio locali erano attive nella nostra zona (Legnano, a nord di Milano), e molte di esse hanno purtroppo chiuso o sono cambiate nel corso degli anni.

Ecco la lista delle radio che mi ricordo.

1. Radio Torre – 2. Radio Capotorre – 3. Radio Trasmissioni Parabiago (RTP.ONE) – 4. Super Radio Parabiago – 5. Radio Cooperativa – 6. Radio Continentale One – 7. Radio Jolly – 8. Radio Reporter – 9. Radio Lombardia Ovest – 10. Radio Lainate – 11. Radio Nord Ovest – 12. Radio Cerro1 – 13. Radio Eco – 14. Radio Wonderful – 15. Radio Miamigo – 16. Radio Carroccio – 17. Radio Activity – 18. Prima Rete – 19. Radio NBC – 20. Radio Magenta – 21. Radio Origgio – 22. Radio Legnano 1 – 23. Appy Radio Saronno – 24. Top Radio Busto – 25. Radio Busto 3 – 26. Radio News – 27. Radio Gallarate 1 – 28. Radio Eafke – 29. Radio Ritmo – 30. Radio Serena – 31. Radio Studio Elle – 32. Radio Life – 33. Radio Corbetta – 34. Radio Nordovest – 35. RBEmme. Ne manca qualcuna?

Decine di commenti

Trentatré i commenti al post, con aggiunte e precisazioni, quali “Mancano trasmissioni Radio Malvaglio la radio del Castanese, Radio Turbigo Libera, Radio Turbigo Supersonic”. Chi fosse incuriosito li trova QUI.

La console storica di Delta International

Cinquant’anni di storia

Ma come è riuscita Delta International a restare attiva per tutti questi anni? Lo abbiamo chiesto all’autore del post ed editore della radio, Giovanni Ciminelli:

FM-world (Marco Hugo Barsotti) : Nella tua città operavano quaranta emittenti e ora ci siete solo voi. Come hai fatto?

Giovanni Ciminelli: È stata prima di tutto una sfida con me stesso. Se vuoi, puoi farcela. Ogni cosa che fai nella vita… devi crederci davvero. Quasi 50 anni di storia, vissuti con determinazione, serietà e una visione chiara.

La radio mi ha dato tantissime soddisfazioni e provo un orgoglio personale a dire che tra un anno festeggeremo i nostri primi cinquant’anni.

Come hai letto nel mio post, proprio nella nostra zona, tra gli anni ’80 e ’90, c’erano circa 40 emittenti radiofoniche. Oggi  siamo l’unica radio commerciale rimasta. Questo è il frutto della passione che ci mettiamo ogni giorno.

FM-world: Siete rimasti un’emittente monofrequenza, con postazione cittadina: proprio come agli inizi. Ma ora c’è il DAB…

G.C.: Sì, lo sguardo ora è proiettato verso il futuro, con l’arrivo del DAB, la radio digitale.

Personalmente ci credo molto, perché vedo che abbiamo un riscontro oggettivo. Il feedback degli ascoltatori, fuori da Legnano.

Noi la radio la viviamo giorno per giorno e abbiamo il polso della situazione: altri editori ci credono meno, forse perché hanno già molte frequenze in FM e non vedono la differenza.

Ma noi andiamo avanti. In tanti anni ho creato una squadra che odia perdere, che vuole solo vincere. E io sono fiero di fare il capitano. (M.H.B. per FM-world)

“Un cammello che beve Pepsi-Cola come logo”: la storia di Radio Sabbia, raccontata da Claudio Dondi

C’è una radio che in “riviera” ci è nata e lì ha sempre mantenuto le proprie radici. Non a caso, il suo nome è il rovente simbolo delle spiagge romagnole, la “sabbia”. L’annuncio dell’accordo tra la storica Radio Sabbia e la concessionaria di Radio Bruno (Multiradio) ci ha dato lo stimolo di raccontare la storia di un’altra emittente che sta per compiere 50 anni: abbiamo dunque contattato l’attuale editore e storico socio della radio Claudio Dondi.

Cammelli e Pepsi-Cola

FM-world (Marco Hugo Barsotti): Cominciamo dal nome, Radio Sabbia. Geniale, nella sua semplicità, chi lo ha concepito?

Claudio Dondi: Sabbia è un’idea di tale Bonvi che era il vignettista di Sturmtruppen, un famoso disegnatore dell’epoca.

Una sera al ristorante “Il Pescatore” (che era di uno dei soci fondatori), su un tavolo Bonvi si è inventato sia il marchio che è un cammello: identifica chi sa fare tanta strada con poco. E poi la sabbia. La sabbia entra dappertutto, entra in tutte le case.

FM-world: Quindi lui disegnò così, senza un briefing iniziale…

C.D.: Sì, sì, non è tutto, questo cammello beveva una Pepsi-Cola, neanche una Coca Cola, una Pepsi: uno dei soci era l’imbottigliatore della Pepsi-Cola, quindi quasi una ruffianata da parte sua (N.d.R: la parola “ruffianata” non sembri offensiva. Chi legge deve immaginarsi di sentirla pronunciata alla romagnola: “ruff-fia-naaàààta”, tono che tutto chiarisce).

Tutti gaudenti

FM-world: Lei, come ho letto sul sito di uno dei tanti libri copycat che raccontano la storia delle radio, è entrato in un secondo momento o era uno dei fondatori? 

C.D.: All’inizio era una compagine societaria ampia, tutti gaudenti, riccionesi dell’epoca, che si erano lanciati in questa avventura, mettendo il cuore oltre l’ostacolo, ma più, per così dire, per divertirsi, non…

FM-world:stiamo parlando di quando?

C.D.: Del 1976.

FM-world: Quindi proprio all’inizio, dall’emittenza privata.

C.D.: Sì, sì, sì, sì, agli inizi… Quindi, diciamo, la fortuna di Radio Sabbia è stata quella che, avendo come base Riccione, l’estate era un po’ il ritrovo di tutto il mondo DJ. I radiofonici d’estate venivano in Riviera, perché lavoravano nei locali, quindi si fermavano da noi come punto di ritrovo e trasmettevano anche da noi in estate.

105, la “radio di riferimento”

Perché ai tempi non c’erano i network, quindi, tutti quelli che erano a 105 – che all’epoca che era la radio di riferimento –  l’estate erano da noi. Gianni Riso, Cecchetto, Venegoni, Leopardo: trasmettevano da noi di giorno e lavoravano nei locali la notte.

Claudio Cecchetto a Radio Sabbia, 1976/77

Impostazione professionale

FM-world: Una domanda riguardo alla musica: come la selezionavate, in un’epoca in cui non si usava la “automation”?

C.D.: Abbiamo avuto la fortuna che, a livello di direzione artistica, siamo sempre stati in grado di formare elementi di valore, diciamo, e già dalla prima impostazione, il primo direttore artistico veniva da Radio Parma, un’impostazione di lavoro professionale e anche una scaletta musicale, che veniva messa in piedi dalla direzione artistica.

Fin da subito avevamo lavorato bene con le case discografiche e quindi ricevevamo praticamente tutto quello che veniva pubblicato, avevamo un’ampia discoteca, potevamo trasmettere quello che… Insomma… tutto quello che veniva sfornato al momento.

Liscio a Capodistria

FM-world: E il liscio?

C.D.: Noi avevamo uno spazio, un programma legato alle dediche, che abbiamo sempre mandato in onda, che era mutuato da un programma che all’epoca andava per la maggiore su Radio Capodistria. E il liscio nel suo bagaglio.

E noi mutuavamo pari pari anche questo, fortunatamente, fu una delle scelte vincenti, perché, oltre a, mi perdoni il termine, il fighettismo della radio di Riccione, avevamo anche questa offerta.  Magari più apprezzato dell’entroterra, in Romagna il sale di quello che è un po’ la tradizione del romagnolo.

Quindi noi avevamo questa bella immagine di tendenza, ma per un marketing che poi ci era molto utile, anche per la raccolta pubblicitaria, stressavamo (strizzavamo) l’occhio anche questo tipo di offerta.

Alta Frequenza, tanta roba

FM-world: A livello di impianti, come eravate organizzati?

C.D.: Anche lì la fortuna di far subito una scelta di campo, ci buttammo su le apparecchiature di una ditta che come tante altre, si formava proprio in quel periodo: La Tem, che ci propose questo impianto che allora avevano concepito da 5 KW: tanta roba.

Essendo molto più libera l’FM, si arrivava molto, ma molto in là. Quindi partiamo bene sulla nostra frequenza di riferimento sui 101.500 che sono rimasti nel tempo e quello ci apri la strada  perché è un ottimo impianto, un range di frequenza buono.

FM-world: E con le antenne poste dove?

C.D.: Nell’entroterra, Gemmano, dove tuttora abbiamo il sito principale e dove adesso ci sono anche tanti altri.

Max Venegoni e Gianni Riso (che indossa una Sennheiser HD424), fine anni ’70

Network

FM-world: E allora andiamo un po’ avanti, l’arrivo dei network, immagino abbiano cambiato abbastanza gli equilibri, no?

C.D.: Chiaramente sì, abbiamo avuto un turnover di speaker, sempre all’altezza, però…

FM-Word: Non avete voluto provare a diventare un network anche voi?

C.D.: No, noi non abbiamo mai decollato in quella direzione, anche se ci sono stati nel tempo momenti in cui si pensava di dare maggiore illuminazione al nostro segnale, però ci siamo alla fine limitati alla nostra regione.

Enrico “il pazzo”, Mauri Varriale, Enzo Persuader, Stefano Coveri & Company, anni ’80

Più emittenti che clienti?

FM-world: Avete avuto fasi di… non so come dire… di difficoltà?

C.D.: Il Covid ha colpito tutti, ci ha colpito pesantemente. Ma in generale il mercato è diventato molto competitivo, in particolare per il futuro legato alla transizione del DAB: ci sono  60 emittenti in ogni regione, minimo, non si può pensare che ci siano 60 soggetti che vanno a bussare alla porta dei clienti, ognuno con la sua… col suo marchio.

Ci vuole un’entità, un gruppo che abbia una massa critica e che possa mettere sul piatto un numero di ascolti che ti permetta di parlare con clienti importanti. Quando superi il milione di contatti le cose cambiano, insomma.

FM-world: Che poi penso sia l’idea dell’accordo con Gianni Prandi, giusto?

C.D.: Certo, un accordo che ci permette di guardare con maggiore fiducia a quelle che sono le sfide del futuro. Loro hanno delle idee chiare, credo, sul prodotto, marketing ecc…, ma, direi, lavorano anche col cuore…e fanno radicamento nelle aree dove acquisiscono. (M.H.B. per FM-world)

Da “The Rhythm of the night” a Radio Lucrethia: Checco Bontempi e la sua passione per la musica

Checco Bontempi è un produttore discografico, noto per essere stato l’ideatore del progetto “The Rhythm of the night” di Corona negli anni ’90.

Originario della provincia di Massa Carrara, è stato anche un pioniere delle radio locali del territorio.

E l’amore per la radio è rimasto, tanto che ha lanciato l’emittente digitale Radio Lucrethia, disponibile via IP, anche sull’app di FM-world.

Qualche giorno fa è venuto a trovarci presso la sede di 22HBG, dove abbiamo parlato di radio, musica, discoteche e delle ultime tendenze.

Questa l’intervista che ci ha rilasciato, dove sono emersi molti particolari della sua carriera e diversi suoi punti di vista.


* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Melita Toniolo al Corriere: “R101 mi ha dato una seconda vita”

Da icona televisiva a speaker radiofonica di successo, Melita Toniolo ha saputo reinventarsi con determinazione e consapevolezza.

L’ex volto irriverente di “Lucignolo” e concorrente del “Grande Fratello” – che si racconta in una intervista al Corriere della Sera – ha lasciato alle spalle l’immagine che l’aveva resa celebre per abbracciare una nuova fase della sua vita, scandita dalla passione per la radio e dall’amore per il figlio Daniel.

Oggi, la sua voce accompagna quotidianamente gli ascoltatori di R101, un traguardo che per lei rappresenta la realizzazione di un sogno. Un’opportunità che considera preziosa, tanto da riservare un ringraziamento speciale al direttore dell’emittente, colui che le ha permesso di rimettersi in gioco in un settore che ha sempre desiderato esplorare.

Dopo la fine della relazione con il padre di suo figlio, Toniolo ha attraversato un periodo di riflessione che l’ha portata a ritrovare equilibrio e serenità. Oggi vive felicemente da single, godendosi la tranquillità delle serate casalinghe tra un film e un calice di vino rosso.

Il passato televisivo le ha dato notorietà, ma Toniolo guarda avanti senza rimpianti. Se da un lato riconosce che alcuni treni non sono stati presi – come la conduzione di “Colorado”, che avrebbe voluto realizzare – dall’altro ritiene che la vita abbia trovato per lei il giusto equilibrio.

Determinazione e schiettezza, tratti distintivi della sua indole veneta, l’hanno guidata nel suo percorso professionale, permettendole di affermarsi nel mondo della radiofonia. Anche il teatro ha rappresentato una parentesi significativa con lo spettacolo “9 mesi e un giorno”, un’esperienza che ricorda con emozione.

Lontana dalla televisione generalista – che oggi segue con distacco – e immune da proposte discutibili nel mondo dello spettacolo, Toniolo riconosce il ruolo chiave di Mario Giordano nella sua carriera: è stato lui il primo a credere in lei e a lanciarla nel mondo della televisione. Ma il vero punto di svolta è stato il passaggio a R101, dove ha trovato la sua dimensione ideale, co-conducendo il pomeridiano “Good times” con Marco Santini dalle 14.00 alle 16.00.

Guardando alle nuove generazioni, evidenzia il cambiamento del mondo del lavoro rispetto ai suoi esordi, quando alternava piccoli set fotografici al lavoro di cameriera nel pub della sorella. Oggi, osserva, i giovani sembrano meno inclini al sacrificio, forse a causa di retribuzioni poco allettanti e di un diverso approccio alla vita lavorativa.

L’amore, per ora, non è una priorità: il cuore di Melita Toniolo è dedicato interamente al figlio Daniel, a cui augura di crescere libero e autentico, proprio come ha sempre cercato di essere lei. Tra carriera e vita privata, ha trovato il suo equilibrio, permettendole di guardare al futuro con serenità e gratitudine.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Myles Smith su Radio Zeta, l’intervista in onda mercoledì pomeriggio

Myles Smith ospite di Radio Zeta. I dettagli nel comunicato.

Mercoledì 26 marzo alle 16.00, in “Collettivo Zeta” su Radio Zeta, andrà in onda l’intervista a Myles Smith, registrata sabato scorso da Giulia Laura Abbiati al Fabrique di Milano.

Si tratta di una chiacchierata imperdibile dove l’artista si racconta a tutto tondo.

Radio Zeta pubblicherà anche un reel – in collaborazione con RTL 102.5 – e l’intervista sarà on line su RTL 102.5 Play.

Originario di Luton, la crescita di Myles Smith nel panorama musicale è stata straordinariamente rapida.

Nominato come Up Next Artist di Apple e Next Artist di Deezer, il cantautore inglese di recente ha registrato il tutto esaurito per il suo tour di 35 date nel Nord America e il suo tour nel Regno Unito dell’anno prossimo è già completamente sold out.

Grazie ad una miscela unica di influenze folk, americane e pop, unita ad un approccio “fai da te”, Myles Smith si sta ritagliando un proprio spazio nell’industria musicale, creando una connessione genuina e autentica con il suo pubblico.

Inoltre, con canzoni come “Solo” e “My Home”, non solo si è guadagnato l’ammirazione e la devozione dei suoi fan, ma anche riconoscimenti importanti da parte della critica.

(Comunicato stampa)

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Dagli esordi a Studio 1 alla direzione di m2o: Albertino si racconta a “Milano in FM *Seventies-Eighties*”

La storia della radio private torna protagonista sul canale youtube “Milano in FM *Seventies-Eighties*”, a cura di Edo Bacci.

Protagonista dell’intervista è Alberto Di Molfetta, ovvero Albertino.

Nella prima parte della intensa chiacchierata (la seconda metà uscirà la prossima settimana), sono diversi i temi affrontati dal direttore artistico di m2o, nonché ‘storica voce’ del “Deejay Time”.

Dai primi passi nel mondo radiofonico avvenuti nel 1978 a Studio 1 Lombardia di Cusano Milanino all’approdo a Radio Music mentre ancora frequentava le scuole superiori.

E ancora, la chiamata di Gigio D’Ambrosio che nel 1982 gli propone di trasmettere a Radio Milano International (dove va in onda con il nome di “Alberto Ray”), fino alla proposta di entrare a fare parte dello staff di Radio Deejay all’inizio del 1984.

L’intervista ad Albertino è disponibile sul canale youtube condiviso qui sotto.


* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]