Emanuele Scatarzi (OMItaliane): “Le onde medie una risorsa ancora valida nel panorama radiofonico italiano”

Emanuele Scatarzi (OMItaliane): "Le onde medie una risorsa ancora valida nel panorama radiofonico italiano"

11 Ottobre 2024

Chiudiamo - per il momento - la serie di articoli dedicati alle onde medie parlando con Emanuele Scatarzi, presidente de "Le Nuove Onde Medie Italiane" (OMItaliane).

Con Emanuele abbiamo parlato in particolare del ruolo e del potenziale delle emittenti analogiche OM nel mondo attuale, analizzando anche l'impostazione di alcune realtà attive oggi.

L'intervista

FM-world: Negli USA importanti emittenti quali Bloomberg Radio e WBZ 1030 sono attive in OM (e digitale: ma niente FM). E certamente Bloomberg non è né una società poco high-tech, né una rete religiosa. Anche in Spagna e in parte in UK sono attive stazioni AM. Come vi spiegate la 'fretta' Italiana e Vaticana di abbandonare la banda OM?

Emanuele Scatarzi: Negli Stati Uniti, dove il broadcasting in onde medie è stato concesso ai privati già dagli anni '20, con le prime trasmissioni commerciali avvenute nel 1920 grazie alla stazione KDKA di Pittsburgh, l’interesse economico verso le trasmissioni in kHz è rimasto forte nel tempo. Questo è molto diverso dalla situazione italiana, dove le onde medie da parte degli operatori privati sono state regolate solo a partire dal 2015, con l'introduzione della Legge 115/2015 art.4.

In Paesi come Spagna e Regno Unito, le onde medie continuano a essere utilizzate per coprire vaste aree
geografiche con segnali potenti. Questo le rende particolarmente adatte a emittenti di news, talk radio e, soprattutto, alle comunicazioni di emergenza a livello nazionale e regionale.

Vaticano e RAI

Per quanto riguarda la Radio Vaticana, questa ha sempre trasmesso su diverse bande, operando da
sempre da un singolo punto trasmissivo situato a Santa Maria di Galeria (RM). (Oltre ad un secondo direttamente dalla Città del Vaticano, N.d.R.).

Tuttavia, già prima della sentenza della Corte di Cassazione Penale del 26 settembre 2008, che alla successiva condanna nell’anno 2011 dei responsabili dell’emittente per violazione della normativa sulla protezione dai campi elettromagnetici, il Vaticano aveva cessato definitivamente le trasmissioni su queste bande, dove aveva anche sperimentato il protocollo trasmissivo digitale (DRM).

In Italia, la Rai, che era l’unico grande player in onde medie, ha interrotto tutte le trasmissioni su tutta la rete l’11 settembre 2022 e tra il 2023 e il 2024 ha smantellato quasi tutti gli impianti. Questa decisione è stata presa ed espressa pubblicamente dall’azienda come un necessario taglio alle spese, ma non sarebbe stato più oculato mantenere attivi almeno 3 o 4 impianti per servire l’intero territorio italiano durante il giorno e l'Europa nelle ore notturne, soprattutto in caso di emergenze nazionali?

28 emittenti attive

FM-world:  L'elenco degli operatori di rete legittimati è piuttosto lungo, ma quanti sono davvero attivi (e magari, se potete pronunciarvi in questo, con un progetto editoriale solido). In generale, vedete un futuro con nuove iniziative, o stiamo assistendo a una sorta di canto del cigno? 

E.S.:  Sebbene l'elenco degli operatori di rete legittimati a trasmettere in onde medie o modulazione di
ampiezza AM (526 – 1620 kHz) in Italia sia lungo, solo 28 di questi sono effettivamente attivi oggi. Questo dato si deve principalmente alle difficoltà legate alla ricerca di siti trasmissivi adatti.

In molte zone, la costruzione di antenne è ostacolata dai comitati 'no antenne' e dalle amministrazioni locali, spesso poco inclini a concedere aree demaniali per tali impianti. I piani regolatori comunali sono talvolta così restrittivi da rendere quasi impossibile trovare spazi idonei, soprattutto lontano dai centri fortemente urbanizzati, tutto questo se si vuole ottenere un processo trasmissivo consolidato e non approssimativo.

Un'altra difficoltà significativa è la disponibilità di apparati adeguati. Nel mercato odierno, è complicato trovare trasmettitori della potenza (500/1000W) che siano omologati CE e utilizzino la tecnologia PWM in classe D, la cui efficienza energetica può arrivare fino all'80%.

Questo limita ulteriormente le opzioni per gli operatori che desiderano entrare nel settore delle onde medie (AM) ma la buona notizia è che OMItaliane ha già ottenuto il via libera alla sperimentazione di apparati con queste conformità.

Come nel Webcasting

Nonostante le speranze iniziali, molti progetti editoriali falliscono rapidamente, sia nel broadcasting che nel web casting. Spesso si parte con grandi aspirazioni, ma poi emergono i problemi legati alla ricerca di siti trasmissivi non interferenti, alle difficoltà economiche di molti operatori e alla mancanza di investimenti adeguati alla banda di frequenza che non è stata promossa attivamente dagli organi di Governo.

Negli ultimi anni, infatti, l’ascolto delle onde medie è stato spinto quasi esclusivamente dagli operatori stessi e dagli appassionati come gli SWL e radioamatori. Molti progetti AM finiscono per essere semplici tentativi nostalgici, basati sulla tecnica trasmissiva più che sul contenuto con un approccio più vicino al radiantismo che a un modello professionale.

Ci sono, tuttavia, segnali di ripresa nel panorama radiofonico italiano, ma per molti l'AM sembra più essere considerata come un'ultima opportunità per tentare di chiudere progetti innovativi.

La nota positiva è che molti operatori hanno legalizzato la loro posizione dopo anni di clandestinità e ora hanno la libertà di esprimersi a pieno: questo è un grande segno di rispetto verso la radio e gli operatori. In conclusione, sebbene le difficoltà siano molteplici, esistono ancora possibilità di sviluppo per chi ha idee innovative e riesce a superare gli ostacoli.

Nuovi formati

FM-world: Rileggevo un articolo di FM-World del 2020 dove si dice che 'Oggi “radio” non significa solo grandi capacità trasmissive e format indifferenziati ma contenuti autorali, sperimentazione di nuovi format'. Ora, per quel che abbiamo potuto ascoltare almeno al nord pochi si muovono in questa direzione.

E.S.: Le onde medie sono ancora attive in tutta Italia e il livello culturale si misura offrendo contenuti rilevanti per le comunità che vivono nelle aree coperte dalle trasmissioni. Questa è la vera sfida e il vero potenziale della radio locale, ormai quasi scomparsa in Italia. La radio è liquida e resiliente, sfrutta tutte le risorse tecniche disponibili e affiancandosi a nuovi linguaggi che ne amplificano il suo potenziale.

Diventa limitante restare ancorati alle rievocazioni nostalgiche del passato: basarsi su vecchi ricordi della radio italiana ghettizza la banda, già penalizzata in termini di qualità sonora anche se la digitalizzazione delle emissioni in onde medie è prevista con l’adozione del protocollo DRM30 già dalla delibera Agcom 664/09.

L’idea che possedere semplicemente un’antenna sia sufficiente per definirsi 'Radio' è un concetto anacronistico. La capacità di raggiungere altre località fuori dal territorio italiano durante le ore notturne, come accadeva in passato, ha perso importanza.

Conta invece una programmazione locale forte e innovativa, che risponda alle esigenze reali
degli ascoltatori e ripetere i modelli del passato senza guardare avanti rappresenta una vera e propria “prigione della memoria”.

 

Editori VS appassionati di radiantismo

Naturalmente e per fortuna, si è liberi di investire le proprie risorse nel “filantropismo ossessivo” avvicinandosi più al concetto di radiantismo che a quello di broadcasting. Ovviamente, nulla vieta di creare format verticali in cui la musica diventa il collante emotivo oltre che culturale, capace di accordare le differenze sociali, etniche e politiche. Tuttavia, anche in questi casi è necessaria una ricerca costante e innovazione nel formato.

Ci sono emittenti che esprimono il concetto di località e che stanno tentando di consolidare il loro concept editoriale all’interno della nostra associazione.

Casi notevoli

Tra queste: Radio Lago Trasimeno (PG), Radio Garda (VR), gemelle di
frequenza (1512 kHz), e Radio Lago di Bracciano (RM - 1566 kHz), tutte radio territoriali dedicate al turismo e alle eccellenze locali e i loro accordi con le amministrazioni comunali stanno evolvendo rapidamente.

Altre emittenti di spicco sono Voglia di Radio! (PD - 1071), che predilige l’informazione e la musica italiana dal '50 all'80 e This Is Radio! (PD, 1233 kHz), una power station in stile USA che propone leggendari brani internazionali sino agli anni ’90, escludendo quelli italiani, con flash informativi e bollettini sulla mobilità.

Altre radio sono in fase di attivazione, segno di un network in crescita, che condivide format comuni adattati alle peculiarità dei vari territori.

La programmazione è snella e prettamente musicale nelle ore diurne, intervallata da flash informativi, notiziari orari, aggiornamenti sul traffico e meteo, arricchita da mini format informativi. La sera, dopo le 20.00, e nei weekend si offrono approfondimenti su temi come letteratura, informazione scientifica e medica, prevenzione, storytelling e associazionismo.

Giovani editori

FM-world: Uno dei grandi problemi della radiofonia italiana è stato che "che c'era c'era" e per decenni i giovani che avessero voluto aprire una stazione radio non hanno goduto degli stessi diritti dei giovani della fine anni '70, dove di fatto si poteva far partire una stazione installando un'antenna e un trasmettitore. Addirittura un Ministro delle Telecomunicazioni autore di una legge che porta il suo stesso nome, quando confrontato da una nostra domanda precisa ("I giovani di oggi non hanno gli stessi diritti che avevate voi con Radio University") si è sostanzialmente messo a ridere affermando che ormai lo spazio era occupato. Oggi abbiamo il web e vari social, dunque il problema è meno grave, ma vorremmo capire se nel mondo dell'AM esiste lo spazio per nuove iniziative. Inteso come frequenze e processi autorizzativi snelli.

E.S.: Negli anni ’70 era molto più semplice aprire una stazione radio grazie a regolamentazioni meno stringenti. Oggi, nonostante il web e i social abbiano ridotto la necessità di creare stazioni radio tradizionali, l’accesso alla banda AM per nuovi operatori rimane complesso.

Le frequenze sono limitate e i processi autorizzativi, seppur più snelli rispetto al passato, non favoriscono facilmente i nuovi arrivati. Per un gruppo di giovani con un’idea editoriale innovativa, il vero ostacolo è entrare nel circuito delle licenze, spesso gestite da operatori già consolidati.

Tuttavia, con la giusta determinazione, esiste ancora spazio per nuove iniziative, soprattutto se legate a contenuti di nicchia o locali.

Ho vissuto in prima persona il primo avvento delle cosiddette radio libere. Era settembre del 1974 quando installavo una antenna collineare su un tetto a Roma. Il percorso non è stato affatto semplice, nemmeno dopo la storica sentenza della Corte Costituzionale n. 202 del 28 luglio 1976 , che ha aperto la strada alla libertà di trasmissione in Italia. Tuttavia, la Legge Mammì (Legge 223/1990) e le normative successive hanno posto delle limitazioni, precludendo ulteriori attivazioni di stazioni radio in banda commerciale, bloccando così l’espansione delle nuove emittenti.

Aiutare i newcomers

La nostra missione è mantenere un approccio laico e aperto, senza preclusioni. Grazie al supporto dei nostri consulenti, diventare operatori di rete nella modulazione di ampiezza (AM) su frequenze da 0 a 30 MHz è un processo semplice.

L'associazione offre assistenza per ottenere il diritto d’uso e supporta i nuovi operatori anche negli aspetti tecnici dei processi trasmissivi, sia per l'alta che per la bassa frequenza.

Molti addetti ai lavori del settore non comprendono ancora che gli editori e gli operatori in AM sono equiparati a quelli attivi su altre piattaforme, come FM e DAB+. Questo principio è stato sancito inizialmente dall'Art. 24-bis del TUSMAR e successivamente confermato nel nuovo TUSMA, art. 22. Questi articoli di legge garantiscono agli operatori AM gli stessi diritti e opportunità delle altre piattaforme trasmissive, rendendo la modulazione di ampiezza una risorsa ancora valida e innovativa nel panorama radiofonico italiano. (M.H.B. per FM-world)

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