“Facciamo radio per gli italiani alle Canarie”: la storia di Axel24

Ci siamo già parzialmente occupati in passato di un fenomeno curioso e interessante: le radio in lingua italiana all’estero.

Come sono organizzate? Come funzionano? Sono “no profit” per fornire servizio ad una piccola comunità o hanno un ritorno economico?

Per rispondere alle nostre domande ed approfondire il caso, ci siamo rivolti ad Alessandro L’Abbate, station manager di Axel24, emittente in lingua italiana presente da ormai tre anni nell’FM di Tenerife.

Partiamo dagli inizi, come sei arrivato alle Canarie? Pensavi già ad una radio?

Era il 2014 quando il gruppo LT Multimedia decideva di non rinnovare l’acquisto di una mia trasmissione, e il lavoro in radio, una passione che ho cominciato a 10 anni, nel 1993 dalla storica Radio Incontro di Polignano a Mare, non solo era un miraggio nella Capitale italiana, ma quasi impossibile per me che ero un ragazzo di provincia. Allo stesso tempo tornare al paese con la coda tra le gambe non era la migliore opzione. Cosí decisi di lasciare la mia casa a Montemario a metà estate, per cercare di ritirarmi su. Da giovane avevo fatto il capovillaggio nelle principali località turistiche all’estero e pensai che per un periodo avrei potuto cambiare aria in quel modo. E infatti accettai una proposta per le Canarie. Dovevo rimanerci per pochi mesi e invece cinque anni dopo eccomi ancora qui. Nel mio bagaglio a mano oltre all’essenziale avevo un piccolo mixer, un microfono a condensatore e un portatile. Forse inconsciamente sapevo giá quello che avrei fatto.

Come è nata Axel24?

Era il 27 Marzo 2016, ero a casa dal lavoro perché ammalato e nella noia pensai che fosse arrivato il momento di fare una radio, pensavo per lo piú a una webradio personale. In quel momento a Tenerife esisteva una radio italiana in FM che si chiamava Radio Si, era poco piú di una playlist che proponeva semisconosciuti brani italiani molto vecchi, quasi senza pubblicità. Feci la mia radio in una sola notte, server in cloud, stations autoprodotti, web con notizie locali in lingua italiana e via a condividere e spammare ovunque. Pochi giorni dopo si verificó un grave fatto di cronaca locale, un palazzo nel centro di Los Cristianos era crollato, all’interno vivevano anche degli italiani. Axel24 fu l’unico mezzo a dare aggiornamenti costanti in lingua italiana, e fu preso d’assalto dalla grande comunità italiana di Tenerife (siamo oltre 40 mila) che voleva sapere. Migliaia di visite, decine di ascoltatori sintonizzati via web e la telefonata improvvisa di una azienda distributrice di prodotti alimentari made in italy che mi chiese quanto costasse la pubblicità sulla mia radio. Ero totalmente impreparato a quell’evenienza, ma era chiara l’esistenza di un mercato pubblicitario. Cosí, presi coraggio, chiamai una azienda di telecomunicazioni e chiesi quanto costasse affittare la mia prima frequenza in FM. Convenuto il prezzo, mi recai in banca quasi per scherzo, spiegai al direttore che progetto avessi in mente e che di radio me ne intendessi da anni e, con mia grande sorpresa, dopo pochi minuti mi consegnó una carta di credito con un ricco plafond da usare per la mia attivitá. Ad oggi trasmettiamo su 3 frequenze FM, 99.3 e 103.0 nel Sud di Tenerife, 107.7 a Tenerife Nord. Ho da poco lanciato Hot100, la mia seconda emittente per il pubblico spagnolo, di sola musica latina, per lo piú reggaeton.

Alle Canarie non siete l’unica radio in lingua italiana in FM, ma la tua è l’unica che ha sede direttamente in loco. A che pubblico ti rivolgi? La community italiana è sufficientemente ampia per “reggere” i costi di una radio?

In realtà all’inizio c’erano altre radio italiane, ad esempio la giá citata Radio Si, Radio TiEffe Italia, Radio Maxel e poi dall’Italia c’era Is Good For You, alcuni mesi fa per pochi giorni anche Radio News 24. Oggi invece, oltre ad Axel24, si puó anche ascoltare l’indimenticabile Radio Milano International. Axel24 si rivolge ad un pubblico ben preciso, fatto di adulti e famiglie, un gruppo molto ben nutrito tra la comunità italiana residente. Secondo le ultime indagini di ascolto, il nostro pubblico ha per 33% un’etá compresa tra i 35 e i 55 anni, e il per il 26,6% oltre i 55 anni, un pubblico perfetto per gli inserzionisti e le agenzie pubblicitarie. Certo, il primo anno raccogliere pubblicità è stato difficile e faticoso, il secondo anno un po’ meglio, il 2018 ho fatturato circa 50.000 euro di pubblicità, e spero che questo 2019 – che è giá cominciato bene – porti qualche soddisfazione in piú.

Parliamo dei contenuti: ci racconti com’è strutturato il palinsesto?

La giornata inizia alle 6 del mattino grazie ad un accordo con RMC Sport che ci consente di ritrasmettere le sue trasmissioni, in particolare “Teste di Calcio”, ogni mattina con Lapo De Carlo e il Trio d’Italia, alle 8 c’è “Comedy Radio Show” con Umberto Muscetta e Damiano Paolacci, un morning show allegro che aiuta a svegliarsi sorridendo. Dalle 9 alle 11 c’è la simpatica voce di Dania Toma che conduce il “Tre Per Te”, ovvero 6 blocchi contenenti 3 dischi in sequenza senza interruzione, gli ascoltatori possono scegliere la terna musicale che deve contenere una hit del momento, un successo degli ultimi dieci anni e un grande disco del passato. Alle 11 arriva il sottoscritto accompagnato da Selene Vicenzi con il nostro “Happy Days”, il rotocalco quotidiano che racconta le Isole Canarie viste con gli occhi degli italiani, uno show che parte dall’informazione locale e che coinvolge gli ascoltatori in diretta. Alle 13 alterniamo musica e rubriche, fino alle 16:40 dove c’è il nostro Marco Greco con l'”Official Chart”, poi la replica del “Comedy Radio Show” e del “Tre Per Te” e via fino all’appuntamento con Dj Alex O’Neill che ogni sera alle 20 ci porta indietro nel tempo con i suoi dj set di “90Mania”.
Non manca il regaeton con “Dale Duro” condotto da Dania Toma e Stefano Fersini, che distribuiamo anche su alcune emittenti italiane, e la musica dance e house grazie a Dance24, il progetto curato da Sindymedia Group che ogni sabato e domenica dalle 21 alle 02 porta su Axel24 la grande musica da tutto il mondo con “House Club Set”, Joe T Vannelli e il suo Supalova Radio Show e molto altro.
Distinguiamo in sostanza una mattinata piú adulta, da un pomeriggio-sera decisamente piú giovanile.

Lo staff della radio da chi è composto?

Da splendide persone che mi onorano della loro collaborazione, in primis voglio ricordare e ringraziare tutti coloro che collaborano al prodotto, a partire dal mio programmatore musicale, Alfredo Porcaro, un vero professionista, poi la nostra voce ufficiale Armando Piccolillo, che si è aggiunto all’ottimo lavoro fatto da Max Poli all’inizio, l’attivissimo Marco Greco che asseconda tutte le mie folli richieste, Dania Toma e Stefano Fersini che operano dalla capitale Santa Cruz, la mia co-conduttrice Selene Vicenzi, che si occupa tra l’altro di tutta la parte giornalistica locale, Mauro Del Mastro, Ugo Marino che dopo una vita spesa nel squadra commerciale de Il Messaggero e delle agenzie pubblicitarie piú importanti di Roma, oggi guida il team commerciale di Axel24 qui a Tenerife, e tutti gli ottimi collaboratori esterni come Umberto Muscetta e Damiano Paolacci, Massimiliano De Pasquale, Gerardo Marciano di Proiezionidiborsa.it, Marco Veneziano di Passion Inside, e molti altri. Sono molto orgoglioso della loro collaborazione.

Al di là delle frequenze FM, siete ovviamente in streaming: quanto ascolto avete dall’estero e soprattutto dall’Italia?

Nel periodo che va dal 1 gennaio al 31 dicembre 2018 abbiamo avuto 20.854 ascoltatori unici in 165 paesi, con durata media per sessione di 31,3 minuti. In totale abbiamo avuto 103.362 sessioni d’ascolto per un totale di 3.208.500 minuti di ascolto. Di questi, 33.889 sessioni provenivano dall’Italiana che è al secondo posto dopo la Spagna con oltre 39.000. Ma voglio sottolineare che essendo una radio locale che punta molto sul territorio è ovvio che l’ascolto principale arrivi dall’FM dove lo scorso anno eravamo seguiti da 8.480 ascoltatori e che speriamo aver sensibilmente aumentato quest’anno.

Hai progetti di espansione? Di cambiare qualcosa della radio attuale? Come sarà in futuro Axel24?

In realtá la voglia di crescere c’è stata fin dall’inizio, e poco a poco cerco di compiere l’obiettivo che spero di concretizzare entro la fine del 2020 di creare una syndacation radiofonica che copra alcune principali città spagnole dove sono presenti grosse comunità italiane, quindi con Axel24 Madrid, Axel24 Barcellona, Axel24 Valencia, Axel24 Malaga, Axel24 Ibiza, Axel24 Formentera e qui alle Canarie con Axel24 Fuerteventura e Axel24 Gran Canarie. In Spagna vivono circa 350.000 italiani e continuiamo a crescere. L’idea è quella di creare queste emittenti locali che condividono da un lato l’essere emittenti di servizio per gli italiani residenti, dall’altro rappresentano comunque un business. Forse ci riusciró, forse no, ma se non ci provo rimarró tutta la vita col dubbio non averci nemmeno tentato.

Un italiano in terra spagnola ha due punti di vista diversi: come vedi la radiofonia italiana e come vedi quella spagnola? Quale ti piace di più?

La radio italiana è un prodotto di gran lunga superiore alla radio spagnola, e direi che probabilmente le radio italiane sono tra le migliori al mondo. Una volta guardavamo specialmente agli Stati Uniti per ispirarci a loro, oggi possiamo fare scuola a molte realtá. Tuttavia trovo che la radiofonia italiana si sia un po’ rassegnata, specialmente le emittenti locali, vittime di un perverso sistema burocratico e fiscale che penalizza i piú deboli e aiuta i piú forti. Sono fermamente convinto che nel 2019 l’emittenza locale, se fatta bene, raccontando il territorio in maniera professionale e costante, ha molto piú appeal sul pubblico rispetto all’emittenza nazionale. Del resto le poche grandi aziende italiane continueranno sempre a fare pubblicità sui grandi network, ma milioni di piccole attività possono solo fare riferimento alle locali. Se invece di fare tante radio di flusso, si investisse in giornalismo locale, gli ascolti delle locali schizzerebbero alle stelle e la raccolta pubblicitaria ne trarrebbe giovamento. Io racconto Tenerife agli italiani e per questo l’80% della pubblicità che raccogliamo è su chiamata diretta dell’inserzionista, e solo il 20% viene dalla tentata vendita, ossia il classico porta a porta. Spero che gli editori italiani siano piú lungimiranti, non serve investire milioni in studi, processori audio, tralicci ecc, se poi non trasmetti niente di interessante; a quel punto meglio un giornalista radiofonico part-time che racconta il territorio giorno per giorno.

FM-world intervista Stefano Bragatto: un’estate di grandi eventi per RMC tra Torino, Rimini ed i festival jazz

Un’estate di grandi eventi, con l’obiettivo di essere sempre più vicina alla gente e ai propri ascoltatori.

Stefano Bragatto, direttore di Radio Monte Carlo, ci anticipa alcune delle iniziative in programma per le prossime settimane che riguardano il network del Principato di Monaco.

Iniziative che seguono il successo ottenuto al Radiocity, il festival della radio tenutosi a Milano al Parco Sempione, dove RMC ha condiviso lo stand con l’ultima nata RMC Sport Network, tra dirette, incontri col pubblico ed artisti che hanno partecipato ai programmi dal vivo.

“E’ stato meraviglioso poter incontrare i nostri ascoltatori” – ci racconta Bragatto – “sia come direttore che come speaker. Io ho partecipato nelle giornate di venerdì e domenica ed ho visto migliaia di appassionati di radio, non solo di Radio Monte Carlo. Una bella condivisione che ci ha messo in mostra anche con chi segue in maniera più distratta il mezzo e mi auguro che Filippo Solibello (organizzatore dell’evento, ndr) stia già pensando all’edizione 2019. Una sola raccomandazione: abbiamo avuto bellissime giornate di sole, dove ha picchiato forte sul nostro stand, per cui” – scherza il direttore – “l’unica richiesta che faccio per il prossimo anno è un po’ di ombra”.

Per Radio Monte Carlo, tuttavia, si è trattato solo di una breve anteprima, in vista delle numerose esterne che la attendono per l’estate.

“Cominceremo già mercoledì 6 giugno, quando, fino a domenica 10, saremo al Parco del Valentino di Torino in occasione del Salone dell’Auto. Un appuntamento che richiama moltissima gente e che RMC seguirà dal nostro track, un “total black” di 18 metri, con una diretta quotidiana dalle 13.00 alle 16.00. Da mercoledì a venerdì – ci spiega – saranno i Finley a seguire la manifestazione, mentre sabato interverranno Monica Sala e Stefano Gallarini, e domenica saremo io e Monica Sala in diretta. Ma l’importanza della manifestazione farà sì che garantiremo finestre e collegamenti anche nel resto della giornata”.

Il tutto in vista di un’estate in riva al mare: non solo quello del Principato di Monaco, ma anche di Rimini.

“Proprio così: quest’anno abbiamo deciso di essere presenti anche in una delle località simbolo dell’Adriatico. Ci stiamo preparando, con entusiasmo, a due mesi di Beat Village, la location della Darsena di Rimini dove si svolgono concerti e “live”. Noi saremo quotidianamente in diretta da là, dal 2 luglio al 31 agosto. Il nostro momento sarà quello dell’aperitivo e dei pre-concerti, quindi dalle 20.00 alle 22.00 dal lunedì al venerdì e dalle 19.00 alle 22.00 nel weekend. Tutti i dettagli li racconteremo in una conferenza in programma il 20 giugno, ma vi posso anticipare che anche in questo caso, ad animare il nostro pubblico saranno i Finley. Saranno due mesi in cui credo ci divertiremo parecchio”.

Radio Monte Carlo, come è noto, è sinonimo di musica di gran classe, e lo storico claim la porta inevitabilmente a legarsi ad iniziative di spessore, quali i principali festival jazz.

“Siamo pronti anche quest’anno per accompagnare note di qualità in tutto lo Stivale. Uno dei più imminenti è l’Umbria Jazz, che ci porterà a Perugia con Nick The Nightfly dal 13 al 22 luglio. Ci aspetta tuttavia anche la tredicesima edizione del Locomotive Jazz Festival, apprezzato appuntamento che unirà Lecce ad altre località della Puglia e noi, proprio a Lecce, saremo dal 30 luglio al 3 agosto. E poi – conclude – dal Veneto a Ravello fino a Locorotondo: avremo dunque di che divertirci, con grande musica e tanta animazione”.

Lorenzo Suraci ad FM-world: RTL 102.5, una radio per tutti che investe sui giovani

FM-world compie vent’anni e, in occasione dell’anniversario del sito che poi ha dato origine all’omonima app, cominciamo un giro di interviste ai grandi protagonisti della radio in Italia.

Uno dei primi ad accettare con entusiasmo la nostra proposta è stato Lorenzo Suraci, editore di RTL 102.5, da anni la radio più ascoltata in Italia con cui abbiamo iniziato una lunga chiacchierata, partendo dagli anni ’90, quando l’emittente si faceva strada in un panorama già fortemente caratterizzato da altri network nati in precedenza, quali Radio 105 e Radio Deejay.

FM-world app rtl 102.5

“RTL 102.5 è stata la prima radio nazionale a credere nel formato hit radio” – esordisce Suraci. “In quegli anni molte emittenti trasmettevano successi internazionali e dance, mentre noi abbiamo sempre proposto una playlist generalista molto forte, con brani noti al grande pubblico, sia del presente che con richiami al passato. Assieme all’isofrequenza che abbiamo cercato di portare in tutta Italia e alla diretta 24 ore su 24, con news all’inizio del clock, abbiamo lanciato un tipo di radio che fino ad allora non c’era”.

E proprio questo mix di componenti ha portato velocemente RTL 102.5 ai vertici delle radio più popolari ed ascoltate d’Italia. Ma una delle prime innovazioni arriva con gli anni 2000 e la nascita della esordiente radiovisione: il progetto multimediale Hit Channel.

“Hit Channel è stato il nostro primo esperimento che ha unito radio, tv, internet ed sms” – ci racconta l’editore – “Aveva un taglio più giovane di RTL 102.5 ed era visibile in buona parte del mondo, non solo tramite web, ma con una diffusione da più satelliti”.

Il progetto Hit Channel attraversa varie fasi, una delle quali vede la direzione artistica di Claudio Cecchetto ed il lancio di diverse voci “esordienti”, anche se l’apice della popolarità arriva in concomitanza di uno dei più drammatici eventi della storia recente.

“Nel 2001 – ricorda Suraci – Hit Channel aveva uno studio anche a New York, sulla quarantaduesima strada, da dove vi trasmetteva Gianni Riso. L’11 settembre eravamo là e quel tragico attentato cambiò radicalmente la nostra programmazione per 3 giorni consecutivi, con diretta audio e video in contemporanea su RTL 102.5 per raccontare quanto accadeva e quanto stavamo vivendo dalla Grande Mela”.

Una svolta che non cambierà nell’immediato il progetto, ma che lo porterà gradualmente verso una unificazione di RTL 102.5 radio e tv, mettendo assieme musica, intrattenimento e informazione, con relativa ascesa negli ascolti.

Il primo decennio del 2000 è stato quello, non a caso, in cui RTL 102.5 si è resa presente su qualsiasi piattaforma, credendo non solo sul satellite e sul web, ma anche sul DAB, che solo oggi sta cominciando a “sdoganarsi” dopo anni di rimandi e di mancate pianificazioni.

Lorenzo Suraci, tuttavia, ci tiene a specificare un’altra decisiva svolta dell’emittente. “Dodici anni fa, supportati da un’agenzia con cui lavoriamo ancora assieme, decidiamo di puntare su quella che è sempre stata una nostra filosofia di vita: la normalità. E così nasce il claim Very Normal People che ottiene da subito un grande successo”.

Nel mentre, arriva il digitale terrestre – dove RTL 102.5 si colloca quasi subito sul semplice numero 36 (l’LCN più basso tra le radio presenti in tv) – e arrivano smartphone e tablet, da cui si sviluppano le prime app. Il tutto, senza rinunciare a quelli che da sempre sono i punti di riferimento di RTL 102.5: le hit, la diretta 24 ore su 24, le news all’inizio di ogni ora e l’isofrequenza nazionale.

Suraci ci tiene tuttavia a sottolineare che RTL 102.5 è e resta una radio, anche se caratterizzata dall’immagine. “Noi non siamo una tv, non trasmettiamo un prodotto diverso da quello che si sente in radio, come fanno diversi nostri concorrenti. Ed è la cosa più semplice, perchè chi ci guarda, vede la radio e basta. Questa è la filosofia della radiovisione”.

Una formula che Suraci ha voluto imprimere anche nelle due seconde nate: Radio Zeta e Radiofreccia.

“Le nostre “seconde reti” nascono in seguito all’evoluzione della radiofonia di questi ultimi anni, sempre più concentrata nelle mani di pochi ed importanti gruppi editoriali. E così abbiamo deciso di ampliare la nostra offerta, inizialmente tentando l’acquisto di R101, che mi fu proposto da Mondadori per poi saltare quasi all’ultimo istante”.

La vicenda accade nel 2015, quando RTL 102.5 dispone già di diverse emittenti tematiche sul web, tra cui una rete di musica italiana.

“La coincidenza della volontà di cedere Radio Zeta da parte dell’editore Angelo Zibetti, che conoscevo da molti anni, anche perchè entrambi gestivamo discoteche nel bergamasco, ha fatto il resto. Zeta entra così nell’orbita di RTL 102.5, con un graduale cambiamento di target, per cercare di abbassare l’età media dell’ascoltatore che era molto alta”.

Tempo pochi mesi e la radiofonia italiana si ritrova un concorrente importante come Mediaset.

“Questo ci ha spinto ad allargarci ulteriormente, puntando – dopo le hit di RTL 102.5 e la musica italiana di Radio Zeta – verso il rock. L’occasione di rilevare Radio Padania ci ha permesso di lanciare Radiofreccia. Entrambe – sia Zeta che Freccia – ci stanno dando soddisfazioni, anche se non è semplice entrare in un mercato già caratterizzato da tanti colossi”.

Oggi le tre radio di Suraci oscillano attorno ai dieci milioni di ascoltatori nel giorno medio ieri, con una RTL 102.5 dominante, ma una Freccia in crescita ed una Zeta che sta ultimando il cambio di buona parte degli ascoltatori della precedente versione.

Suraci è convinto che si possa e si debba fare ancora tanto per le sue emittenti, in un panorama tecnologico che cambia in continuazione.

“RTL 102.5 ha investito molto sui social corner, negli ultimi tempi. Abbiamo inserito, anche in voce, diversi giovani che seguono i nostri social network e tengono monitorato ciò che si dice in rete, per avere sempre un occhio sulle riflessioni della gente e dei nostri ascoltatori”.

Una figura, quella dei social media manager, che smentisce (almeno in parte) la voce secondo cui i giovani oggi non ascoltano più la radio.

“In alcuni nostri programmi, quali il domenicale L’Indignato Speciale, abbiamo introdotto alcuni ragazzi che ci hanno contattato personalmente, proponendoci contenuti che abbiamo ritenuto interessanti. Quindi esiste anche una generazione giovane che segue la radio e in cui desidera lavorarci”.

Prospettive interessanti, dunque, quelle che emergono sul futuro non solo di RTL 102.5, ma dell’intero mezzo, oggi sempre meno seguito con ricevutori tradizionali (soprattutto da parte dei più giovani) e sempre più “sintonizzato” tramite le tante piattaforme digitali, tra cui le app: quella di RTL 102.5, ma anche quella di FM-world (disponibile gratuitamente per iOS ed Android), l’aggregatore che include tutte le più importanti emittenti italiane, comprese quelle del gruppo Suraci.

Ora per RTL 102.5 si prospetta l’ennesima estate ricca di eventi e di esterne, a poche settimane dal lancio della nuova campagna che sottolinea le forme contemporanee di “normalità” a cui si fa sempre più spesso riferimento.