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20 Febbraio 2019
Come sono organizzate? Come funzionano? Sono "no profit" per fornire servizio ad una piccola comunità o hanno un ritorno economico?
Per rispondere alle nostre domande ed approfondire il caso, ci siamo rivolti ad Alessandro L'Abbate, station manager di Axel24, emittente in lingua italiana presente da ormai tre anni nell'FM di Tenerife.
Partiamo dagli inizi, come sei arrivato alle Canarie? Pensavi già ad una radio?
Era il 2014 quando il gruppo LT Multimedia decideva di non rinnovare l'acquisto di una mia trasmissione, e il lavoro in radio, una passione che ho cominciato a 10 anni, nel 1993 dalla storica Radio Incontro di Polignano a Mare, non solo era un miraggio nella Capitale italiana, ma quasi impossibile per me che ero un ragazzo di provincia. Allo stesso tempo tornare al paese con la coda tra le gambe non era la migliore opzione. Cosí decisi di lasciare la mia casa a Montemario a metà estate, per cercare di ritirarmi su. Da giovane avevo fatto il capovillaggio nelle principali località turistiche all'estero e pensai che per un periodo avrei potuto cambiare aria in quel modo. E infatti accettai una proposta per le Canarie. Dovevo rimanerci per pochi mesi e invece cinque anni dopo eccomi ancora qui. Nel mio bagaglio a mano oltre all'essenziale avevo un piccolo mixer, un microfono a condensatore e un portatile. Forse inconsciamente sapevo giá quello che avrei fatto.
Come è nata Axel24?
Era il 27 Marzo 2016, ero a casa dal lavoro perché ammalato e nella noia pensai che fosse arrivato il momento di fare una radio, pensavo per lo piú a una webradio personale. In quel momento a Tenerife esisteva una radio italiana in FM che si chiamava Radio Si, era poco piú di una playlist che proponeva semisconosciuti brani italiani molto vecchi, quasi senza pubblicità. Feci la mia radio in una sola notte, server in cloud, stations autoprodotti, web con notizie locali in lingua italiana e via a condividere e spammare ovunque. Pochi giorni dopo si verificó un grave fatto di cronaca locale, un palazzo nel centro di Los Cristianos era crollato, all'interno vivevano anche degli italiani. Axel24 fu l'unico mezzo a dare aggiornamenti costanti in lingua italiana, e fu preso d'assalto dalla grande comunità italiana di Tenerife (siamo oltre 40 mila) che voleva sapere. Migliaia di visite, decine di ascoltatori sintonizzati via web e la telefonata improvvisa di una azienda distributrice di prodotti alimentari made in italy che mi chiese quanto costasse la pubblicità sulla mia radio. Ero totalmente impreparato a quell'evenienza, ma era chiara l'esistenza di un mercato pubblicitario. Cosí, presi coraggio, chiamai una azienda di telecomunicazioni e chiesi quanto costasse affittare la mia prima frequenza in FM. Convenuto il prezzo, mi recai in banca quasi per scherzo, spiegai al direttore che progetto avessi in mente e che di radio me ne intendessi da anni e, con mia grande sorpresa, dopo pochi minuti mi consegnó una carta di credito con un ricco plafond da usare per la mia attivitá. Ad oggi trasmettiamo su 3 frequenze FM, 99.3 e 103.0 nel Sud di Tenerife, 107.7 a Tenerife Nord. Ho da poco lanciato Hot100, la mia seconda emittente per il pubblico spagnolo, di sola musica latina, per lo piú reggaeton.
Alle Canarie non siete l'unica radio in lingua italiana in FM, ma la tua è l'unica che ha sede direttamente in loco. A che pubblico ti rivolgi? La community italiana è sufficientemente ampia per "reggere" i costi di una radio?
In realtà all'inizio c'erano altre radio italiane, ad esempio la giá citata Radio Si, Radio TiEffe Italia, Radio Maxel e poi dall'Italia c'era Is Good For You, alcuni mesi fa per pochi giorni anche Radio News 24. Oggi invece, oltre ad Axel24, si puó anche ascoltare l'indimenticabile Radio Milano International. Axel24 si rivolge ad un pubblico ben preciso, fatto di adulti e famiglie, un gruppo molto ben nutrito tra la comunità italiana residente. Secondo le ultime indagini di ascolto, il nostro pubblico ha per 33% un'etá compresa tra i 35 e i 55 anni, e il per il 26,6% oltre i 55 anni, un pubblico perfetto per gli inserzionisti e le agenzie pubblicitarie. Certo, il primo anno raccogliere pubblicità è stato difficile e faticoso, il secondo anno un po' meglio, il 2018 ho fatturato circa 50.000 euro di pubblicità, e spero che questo 2019 - che è giá cominciato bene - porti qualche soddisfazione in piú.
Parliamo dei contenuti: ci racconti com'è strutturato il palinsesto?
La giornata inizia alle 6 del mattino grazie ad un accordo con RMC Sport che ci consente di ritrasmettere le sue trasmissioni, in particolare "Teste di Calcio", ogni mattina con Lapo De Carlo e il Trio d'Italia, alle 8 c'è "Comedy Radio Show" con Umberto Muscetta e Damiano Paolacci, un morning show allegro che aiuta a svegliarsi sorridendo. Dalle 9 alle 11 c'è la simpatica voce di Dania Toma che conduce il "Tre Per Te", ovvero 6 blocchi contenenti 3 dischi in sequenza senza interruzione, gli ascoltatori possono scegliere la terna musicale che deve contenere una hit del momento, un successo degli ultimi dieci anni e un grande disco del passato. Alle 11 arriva il sottoscritto accompagnato da Selene Vicenzi con il nostro "Happy Days", il rotocalco quotidiano che racconta le Isole Canarie viste con gli occhi degli italiani, uno show che parte dall'informazione locale e che coinvolge gli ascoltatori in diretta. Alle 13 alterniamo musica e rubriche, fino alle 16:40 dove c'è il nostro Marco Greco con l'"Official Chart", poi la replica del "Comedy Radio Show" e del "Tre Per Te" e via fino all'appuntamento con Dj Alex O'Neill che ogni sera alle 20 ci porta indietro nel tempo con i suoi dj set di "90Mania".
Non manca il regaeton con "Dale Duro" condotto da Dania Toma e Stefano Fersini, che distribuiamo anche su alcune emittenti italiane, e la musica dance e house grazie a Dance24, il progetto curato da Sindymedia Group che ogni sabato e domenica dalle 21 alle 02 porta su Axel24 la grande musica da tutto il mondo con "House Club Set", Joe T Vannelli e il suo Supalova Radio Show e molto altro.
Distinguiamo in sostanza una mattinata piú adulta, da un pomeriggio-sera decisamente piú giovanile.
Lo staff della radio da chi è composto?
Da splendide persone che mi onorano della loro collaborazione, in primis voglio ricordare e ringraziare tutti coloro che collaborano al prodotto, a partire dal mio programmatore musicale, Alfredo Porcaro, un vero professionista, poi la nostra voce ufficiale Armando Piccolillo, che si è aggiunto all'ottimo lavoro fatto da Max Poli all'inizio, l'attivissimo Marco Greco che asseconda tutte le mie folli richieste, Dania Toma e Stefano Fersini che operano dalla capitale Santa Cruz, la mia co-conduttrice Selene Vicenzi, che si occupa tra l'altro di tutta la parte giornalistica locale, Mauro Del Mastro, Ugo Marino che dopo una vita spesa nel squadra commerciale de Il Messaggero e delle agenzie pubblicitarie piú importanti di Roma, oggi guida il team commerciale di Axel24 qui a Tenerife, e tutti gli ottimi collaboratori esterni come Umberto Muscetta e Damiano Paolacci, Massimiliano De Pasquale, Gerardo Marciano di Proiezionidiborsa.it, Marco Veneziano di Passion Inside, e molti altri. Sono molto orgoglioso della loro collaborazione.
Al di là delle frequenze FM, siete ovviamente in streaming: quanto ascolto avete dall'estero e soprattutto dall'Italia?
Nel periodo che va dal 1 gennaio al 31 dicembre 2018 abbiamo avuto 20.854 ascoltatori unici in 165 paesi, con durata media per sessione di 31,3 minuti. In totale abbiamo avuto 103.362 sessioni d'ascolto per un totale di 3.208.500 minuti di ascolto. Di questi, 33.889 sessioni provenivano dall'Italiana che è al secondo posto dopo la Spagna con oltre 39.000. Ma voglio sottolineare che essendo una radio locale che punta molto sul territorio è ovvio che l'ascolto principale arrivi dall'FM dove lo scorso anno eravamo seguiti da 8.480 ascoltatori e che speriamo aver sensibilmente aumentato quest'anno.
Hai progetti di espansione? Di cambiare qualcosa della radio attuale? Come sarà in futuro Axel24?
In realtá la voglia di crescere c'è stata fin dall'inizio, e poco a poco cerco di compiere l'obiettivo che spero di concretizzare entro la fine del 2020 di creare una syndacation radiofonica che copra alcune principali città spagnole dove sono presenti grosse comunità italiane, quindi con Axel24 Madrid, Axel24 Barcellona, Axel24 Valencia, Axel24 Malaga, Axel24 Ibiza, Axel24 Formentera e qui alle Canarie con Axel24 Fuerteventura e Axel24 Gran Canarie. In Spagna vivono circa 350.000 italiani e continuiamo a crescere. L'idea è quella di creare queste emittenti locali che condividono da un lato l'essere emittenti di servizio per gli italiani residenti, dall'altro rappresentano comunque un business. Forse ci riusciró, forse no, ma se non ci provo rimarró tutta la vita col dubbio non averci nemmeno tentato.
Un italiano in terra spagnola ha due punti di vista diversi: come vedi la radiofonia italiana e come vedi quella spagnola? Quale ti piace di più?
La radio italiana è un prodotto di gran lunga superiore alla radio spagnola, e direi che probabilmente le radio italiane sono tra le migliori al mondo. Una volta guardavamo specialmente agli Stati Uniti per ispirarci a loro, oggi possiamo fare scuola a molte realtá. Tuttavia trovo che la radiofonia italiana si sia un po' rassegnata, specialmente le emittenti locali, vittime di un perverso sistema burocratico e fiscale che penalizza i piú deboli e aiuta i piú forti. Sono fermamente convinto che nel 2019 l'emittenza locale, se fatta bene, raccontando il territorio in maniera professionale e costante, ha molto piú appeal sul pubblico rispetto all'emittenza nazionale. Del resto le poche grandi aziende italiane continueranno sempre a fare pubblicità sui grandi network, ma milioni di piccole attività possono solo fare riferimento alle locali. Se invece di fare tante radio di flusso, si investisse in giornalismo locale, gli ascolti delle locali schizzerebbero alle stelle e la raccolta pubblicitaria ne trarrebbe giovamento. Io racconto Tenerife agli italiani e per questo l'80% della pubblicità che raccogliamo è su chiamata diretta dell'inserzionista, e solo il 20% viene dalla tentata vendita, ossia il classico porta a porta. Spero che gli editori italiani siano piú lungimiranti, non serve investire milioni in studi, processori audio, tralicci ecc, se poi non trasmetti niente di interessante; a quel punto meglio un giornalista radiofonico part-time che racconta il territorio giorno per giorno.