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15 Aprile 2024
Claudio Tozzo è un editore originale: presente sul territorio in modo assolutamente atipico, dispone di due marchi (Studio+ e '60'70'80) che tutto possono essere definiti tranne che "le solite radio grandi successi". Non solo editore: Claudio è anche DJ, tecnico di alta frequenza e persona a proprio agio con le tecnologie digitali. FM-World lo ha intervistato il giorno 11 aprile 2024.
FM-World: Partiamo da questo: ha generato molti commenti su Talkmedia la notizia del collegamento di Radio '60'70'80 sui 100.1 al posto di Studio+ a Varese, un segnale che arriva fino a Milano. È un esperimento, un problema tecnico, una strategia editoriale?
C.T.: Non c'è nessun problema tecnico. È una strategia editoriale.
Ritengo che l'integrazione tra i vari sistemi di diffusione debba in generale essere rivista, dato che oggi ci sono televisione, DAB, FM, app. Sto dunque facendo una ridistribuzione, poi dopo si vedrà nel corso del tempo se implementare con altre frequenze FM o altro. In questo momento la mia necessità è quella di distribuire bene tutte le risorse in modo da poter far crescere in modo omogeneo tutte le emittenti del gruppo. E Radio '60'70'80 è un'emittente molto importante per me.
FM-World: L'ho chiesto perché qualcuno - credo un tuo collaboratore - ha messo su Facebook un post dove ha scritto che per qualche giorno si sarebbe sentita '60'70'80 sulla frequenza di Varese, dando l'idea di una sorta di esperimento...
C.T.: Io non so, la gente che pensa con la mia testa! Guarda, nessuno è stato autorizzato a pubblicare nulla in merito. In ogni caso uno può sempre scrivere in modo non ufficiale quello che vuole: alla fine meglio cosi, la gente ne parla. Guarda, io ieri ero in giro con il ministero a fare le misure, con il furgone. Mi avranno fermato 5 persone, a dirmi "Studio+, l'ascolto". Gente che stava ascoltando la radio, ma in tutto il nord Italia.
FM-World: Ritorniamo sulle interferenze e sugli amici Croati. Sono migliorate le cose o siamo sempre fermi al punto dell'anno scorso?
C.T.: In questo momento non si è mosso nulla. Ad alti livelli stanno discutendo, quindi aspettiamo. Io auspico che possano difendere le posizioni dell'Italia. Però il DAB in questo momento.... inutile che la gente continui a parlare, parlare del nulla. Ci sono dei tempi tecnici per cui se uno mi dice che oggi il DAB non si sente, io gli rispondo che il DAB in questo momento è spento.
Io mi sono occupato di suggerire parecchie postazioni facendo delle elaborazioni per molte regioni d'Italia, diciamo quasi tutte quelle che si affacciano sulla costa Adriatica. Quindi so esattamente quello che ci vuole e quello che ci vorrà.
FM-World: Questa lentezza estrema... mi chiedo se danneggia o favorisce le emittenti. Sappiamo che chi ha una buona postazione analogica ha un vantaggio. Ma in DAB uno vale uno, quindi mi chiedo se l'andare lenti sia un bene o un male dal punto di vista di chi c'è già.
C.T.: Mah! Io penso, via il dente via il dolore. Implementiamo le nuove tecnologie e facciamo in modo che queste inizino a funzionare, sempre ricordando che ci vorrà molto tempo per il cambio del parco macchine (automobili, N.d.R.), questo è il vero problema.
Le reti naturalmente prima devono essere operative in modo omogeneo: quando c'è l'offerta la gente andrà, perché sentirà la radio senza disturbi, magari questo contribuirà perfino al rinnovo del parco macchine.
FM-World: I dati attribuiscono 366.000 contatti al giorno a '60'70'80 e Studio Più insieme, con un quarto d'ora medio di 37.000. L'impressione è che Studio+ sia negli anni sempre cresciuta, magari lentamente, mentre '60'70'80 aumenti velocemente. Vado a memoria, magari sbaglio, ma mi chiedo quindi se si possa concludere che vi converrebbe avere una terza rete. Non so, mettere Ibiza in tutta Italia?
C.T.: Hai messo tre cose sul piatto! In questo momento penso valga la pena sviluppare la copertura delle due emittenti principali. Fondamentalmente la copertura ti fa fare degli ascolti dove si sente bene e noi siamo forti, noi siamo molto ascoltati nelle regioni dove i segnali sono veramente potenti.
Anche '60'70'80 ha bisogno di segnali forti per poter continuare a crescere. A questo punto penso che sì, ci voglia magari qualcosa, il DAB senz'altro sarà interessante, ma l'FM in questi anni a venire sarà ancora molto importante per il consolidamento del brand quindi è inutile pensare che il DAB sostituisca l'FM nel breve tempo.
FM-World: I dati di TER e in futuro la "JIC" sono importanti o alla fine conta di più avere la struttura commerciale sul territorio?
C.T.: La struttura sul territorio è molto importante, come dicevo l'altra volta i dati servono per la pubblicità nazionale, per dare dei risultati, fondamentalmente se tu hai dei dati dai risultati ai clienti e quindi continuano a lavorare con te. Il dato non è solo un numero ma è anche una cosa che si deve tradurre in realtà.
CT: Prendi i nostri eventi. Se tu riempi come facciamo noi i locali solo con la pubblicità alla radio vuol dire che comunque hai dei personaggi, hai un brand, non basta solo un brand, hai anche dei personaggi credibili.
FM-World: Cosa stai facendo su Ibiza, che risultati stai ottenendo e qual è la strategia da quelle parti?
C.T.: Su Ibiza noi abbiamo una radio con l'esclusiva di tutti i DJ commerciali che suonano sull'isola e quindi è molto interessante ed è molto anche bella da ascoltare.
Sull'isola ci sono molte radio che mandano della musica che non è quella che suonano magari big come Guetta piuttosto che Bob Sinclair. Magari si turano un po' il naso quando sentono la musica suonata da questi grandi che invece fanno i numeri. E quindi ho detto "ma visto che manca questa cosa qua la faccio io". Diciamo che sta dando delle soddisfazioni a livello di presenza e di ascolti. Da lì a vendere della pubblicità... È più un rafforzamento anche del brand e dei rapporti che puoi avere con i clienti per il gruppo.
FM-World: Avrebbe senso portare in Italia questa versione "spagnola" di S+?
C.T.: In FM no di sicuro, proprio per questo motivo. Già sulla nostra app è possibile ascoltarla, io ormai non faccio più la distinzione tra FM, DAB. Se uno vuole ascoltare una radio, la trova. Stiamo puntando molto sulla nostra app, la stiamo addirittura rifacendo tutta, anche se è bella, ma guardiamo avanti. Stiamo creando un'app che sia coerente sia con il web, gli smartphone, la televisione, un po' come deve essere, come sono molte altre, però in modo ancora più specifico ed accattivante. L'importante è che la gente sappia dove trovarti in modo molto facile.
FM-World: Se c'è la FM, ok. Se c'è il DAB, ok. Se c'è la televisione, va bene. Cioè l'FM in questo momento ha un'importanza del... quanto, 80%?
C.T.: Si, calerà a favore di altri, ma io devo guardare sempre al presente. Guardiamo al presente e quindi investiamo nell'FM per far conoscere anche le altre piattaforme, ma sarà evidente che tutto si bilancerà. Quindi già oggi è facile ascoltare un emittente conosciuto il brand con qualunque device e sfruttalo. È ironico che ancora oggi uno mi manda con lo smartphone il messaggio "Non sento più la radio in FM". E che (omissis), schiaccia il tasto parte e accendi l'app no?
FM-World: E l'HBBTV?
C.T.: Esatto, io ho sviluppato su questo sistema che stanno utilizzando molte televisioni e adesso anche alcune radio. La nostra presenza è capillare in tutte le TV che hanno il nostro sistema e quindi in quel caso possono ascoltare '60'70'80, Studio+, Studio+ Ibiza e tutte quelle altre che arriveranno in futuro. Probabilmente arriveranno altre cose nel gruppo. Ma no, non voglio creare 50 emittenti perché è giusto concentrarsi su quelle poche che possono funzionare. (M.H.B. per FM-World)