Eurovision Song Contest: l’area che ospiterà l’evento

L’area dello Stadio Olimpico Grande Torino è una delle più ‘intriganti’ del capoluogo piemontese. La bella e imponente struttura sportiva ospita le partite del Torino (non ovviamente quelle della Juventus) ma intorno ad essa ci sono varie altre ‘attrazioni’: fra le altre cose, troviamo una piscina, l’area ludica del Laser Park, la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani (che darà una mano per gli accrediti stampa dell’Eurovision Song Contest) e, subito a fianco dello stadio, su corso Giovanni Agnelli, anche una delle due sedi torinesi del Circolo della Stampa (quella Sporting), che ospita una serie di altre strutture sportive.

Ma eccoci all’area che ci interessa di più, quella che, in una ideale ‘integrazione’ di corso Sebastopoli (che prosegue da una parte e dell’altra rispetto allo spazio di cui stiamo parlando) si amplia nella grande piazza d’Armi, con accanto il vasto Parco Cavalieri di Vittorio Veneto.

In questa area c’è l’altra imponente struttura del Pala Olimpico, che poi da tempo è, in effetti, Pala Alpitour e che ospiterà di qui a poco l’Eurovision Song Contest 2022 e le sue popolarissime serate.

Qui i lavori sono iniziati parecchio tempo fa dentro e fuori il Pala Alpitour. Dentro il palazzetto sta prendendo definitiva forma il grande palcoscenico sul quale si esibiranno le quaranta delegazioni e gli artisti di altrettanti Paesi. “Abbiamo iniziato a lavorarci nell’agosto scorso e vedere lo stato dei lavori, che proseguono secondo le tabelle di marcia, è emozionante” – ha detto in particolare Claudio Fasulo, vicedirettore di Rai 1. Il palco è ispirato alla bellezza dell’Italia e si ispira a tre elementi: il sole, l’acqua e la natura, mentre alla costruzione del palcoscenico hanno lavorato circa 600 persone.

All’esterno del Pala Alpitour (preso in affitto dal Comune di Torino in occasione della kermesse europea) ci sono invece altre due strutture (tensostrutture) che ospiteranno i camerini e la cosiddetta area Delegation Bubble (si tratta di spazi di accoglienza e di servizio per le delegazioni che giungeranno a Torino da tutto il nostro continente, e non solo) da una parte e, dall’altra, il grandissimo Media Center di fronte al Pala Olimpico, in una parte della grande area verde adiacente.

Per collegare Delegation Bubble e Media Center (con work area, area relax, press conference room, Tv photo studio, uffici e relativi servizi) è stato già completato un ponte sopraelevato che permetterà di non dover passare dalla piazza sottostante.

Ma veniamo al Pala Alpitour. Ha una capacità di 12.340 posti, è la più grande arena al chiuso in Italia ed è utilizzata per i maggiori concerti musicali italiani. Il Pala Alpitour è uno degli impianti gestiti da Parcolimpico Srl, la società nata per raccogliere l’eredità dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006. Azionista di riferimento della società è Live Nation, leader nella produzione e organizzazione di concerti e spettacoli.

Inaugurato nel 2005, l’impianto si caratterizza per l’estrema flessibilità degli spazi, per la grande attenzione all’acustica e soprattutto per l’estetica ad alto impatto ideata da due archistar internazionali, Arata Isozaki e Pier Paolo Maggiora.

L’avveniristico edificio si presenta come un rigoroso parallelepipedo, un grande volume sospeso da terra lungo 183 metri, largo 100 e alto 18 (il tutto sviluppato su quattro livelli di cui due interrati fino a 7,5 metri sotto terra), interamente rivestito in acciaio inox che poggia su un basamento vetrato alto cinque metri.

La flessibilità strutturale permette di trasformare l’impianto in diverse configurazioni, in modo da poter ospitare – anche contemporaneamente – mostre d’arte, fiere, convention aziendali, meeting privati, allestimenti teatrali, cene di gala e molto altro, oltre ai concerti e alle manifestazioni.
L’entrata principale del Pala Olimpico introduce nel maestoso Foyer Sebastopoli, uno spazio di 4000 mq di grande impatto.

Chiudiamo con qualche altra nota sull’Eurovision Song Contest.

I Paesi partecipanti, come detto, sono 40, e 35 si esibiranno a parziale eliminazione nelle semifinali del 10 e 12 maggio. A completare i 25 finalisti del 14 maggio ci sono i cinque Paesi ammessi direttamente, senza gara nelle semifinali, in quanto fondatori della manifestazione: si tratta di Italia, Germania, Spagna, Francia e Regno Unito.

Una parte dei biglietti per le serate (andati subito a ruba) è già stata messa in vendita on line, altri lo saranno a breve. Si va da 50 a 250 euro per le semifinali e da 100 a 350 euro per la finale. In realtà si possono acquistare (ovviamente a prezzi minori) anche i biglietti per i serali Jury Show di lunedì 9 maggio e mercoledì 9 maggio e per i Family Show dei pomeriggi di 10, 12 e 14 maggio.

Si tratta della seconda prova generale (Jury Show), nella quale votano le giurie (che all’Eurovision determinano il 50% del risultato conclusivo), e della terza e ultima prova generale per gli artisti (Family Show). Inoltre, le serate del Jury Show verranno registrate, in modo che, il giorno successivo, il nastro scorra parallelo a quello della diretta Tv e si sovrapponga persino ad essa in caso di problemi.

Per ultima, un’altra breve nota su costi e ricavi, sempre sulla falsariga del dettagliatissimo articolo di Gabriele Ferraris sull’edizione torinese del ‘Corriere della Sera’. I costi superano proprio i ricavi, a quanto pare, e il Comune dovrà supplire, si dice per qualche milione di euro, ma l’amministrazione conta sulla grande ricaduta positiva dell’evento per la città. I costi complessivi per il Comune, secondo i conti di Ferraris, sarebbero di circa 15 milioni di euro (fra questi, 1.250.000 euro quale «contributo di partecipazione a favore della Rai», cui vanno anche gli incassi del botteghino in base al «Cooperationcontract» sottoscritto dalla precedente giunta Appendino con la Tv pubblica; la Rai ha naturalmente i suoi forti costi di produzione da recuperare il più possibile con la pubblicità). Difficilmente le entrate da contributi e sponsor potranno compensare completamente le uscite del Comune.

Ma non è una novità. Secondo i dati forniti dalla stessa Ebu, l’edizione 2018 dell’Eurovision Song Comtest a Lisbona ebbe un costo totale di 23 milioni (di cui 12,6 a carico della Tv portoghese) ma con una «ricaduta turistico economica» di 25 milioni. La miglior performance è invece stata quella di Stoccolma 2016, con un costo totale di 13 milioni, di cui 10,8 a carico del Comune, ma con ricadute positive calcolate in ben 36,8 milioni.

Mauro Roffi
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Eurovision Song Contest in vista: a Torino c’è già fermento

Non manca molto all’Eurovision Song Contest 2022, che Torino ospiterà dal 10 al 14 maggio prossimi. L’evento, con la sua sigla ‘The Sound of Beauty’, è di grandissimo rilievo (per esempio, è la più importante produzione televisiva in assoluto di ogni anno e coinvolge moltissimi Paesi del nostro continente, più qualche ‘presenza extra’, anche se quest’anno la Russia per le ragioni ben note è stata esclusa, mentre ci sarà l’Ucraina) e l’Italia lo ospita dopo moltissimi anni, con grande inevitabile impegno da parte della Rai (oltre che naturalmente dell’Ebu-Uer) ma anche della città piemontese, che è riuscita a suo tempo a prevalere su molte altre candidature.

Le ‘location torinesi’ di questo Eurovision Song Contest saranno essenzialmente due (a parte varie manifestazioni ‘di contorno’ di cui diremo): l’Eurovillage al Parco del Valentino e il ‘cuore pulsante’ della manifestazione (con gli studi, il palco e la sala che ospiterà le tre serate, più tutto il ‘contorno mediatico’), che sarà nella struttura multifunzionale del Pala Olimpico, vicino allo Stadio Olimpico Grande Torino, su corso Sebastopoli. Di questa struttura mi occuperò in un altro articolo, mentre stavolta tocca all’Eurovillage.

Il Parco del Valentino, noto ‘luogo del cuore’ di Torino, è una magnifica e vastissima zona verde in riva al Po (e con la bella collina torinese di fronte) che ospita un po’ di tutto, a partire dal Castello (dove si è installato il Dipartimento di Architettura del Politecnico), per proseguire con un liceo per danzatori e attori, un teatro, strutture espositive, una bella fontana monumentale con sculture ispirate ai dodici mesi dell’anno, il celebre borgo medievale, imbarchi con opportunità di piccole crociere sul Po e molte altre cose, attualmente persino un ‘ospedale temporaneo’.

Tra il Castello e la collinetta, dopo l’angolo tra corso Massimo D’Azeglio e corso Vittorio Emanuele, fino all’area dell’Arco monumentale, ci sarà l’Eurovillage, che sarà uno spazio aperto a tutti e gratuito, pensato soprattutto per giovani, famiglie, turisti d’occasione e quanti, pur interessati, non potranno comunque partecipare agli eventi del Pala Olimpico ma vorranno vivere ugualmente l’atmosfera internazionale che si respirerà a Torino in maggio.

L’organizzazione dell’Eurovillage è a cura del Comune di Torino, in accordo con Ebu e Rai. Ci saranno, delimitati da un Km. circa di barriere esterne, un palco, una ricca serie di concerti ed eventi (in qualche modo ‘paralleli’ rispetto a quelli della manifestazione ‘ufficiale’), megaschermi per vedere le serate dell’Eurovision Song Contest e altre cose ancora.

La programmazione musicale spazierà dal rock all’hip-hop, dalla world music all’elettronica. “Abbiamo voluto costruire un palco ‘glocale’, che unisse artisti provenienti da 40 Paesi diversi agli artisti italiani e a quelli del territorio, includendo giovani, organizzatori, festival e le realtà culturali che animano la nostra città” – ha detto Francesco Astore, responsabile della programmazione culturale di Eurovision Village Torino.

Diversi nomi dei circa 200 artisti previsti sono stati resi noti nelle scorse ore e lasciamo agli interessati approfondire e scoprire chi ci sarà. Si partirà il 7 maggio e si andrà avanti, dalle 17 alle 20.30, tutti i giorni, fino al 14 maggio.

Le serate, che comprenderanno anche incontri, altri tipi di spettacoli e dibattiti, per un totale calcolato in circa 40 ore, seguendo l’esempio di Lisbona nel 2018 e di Tel Aviv nel 2019, avranno ogni giorno una specifica programmazione tematica (per dare un’idea, i temi saranno, fra gli altri, la pace, i diritti e le tematiche LGBTQ+, l’Europa).

Si prevede la partecipazione di molte migliaia di persone e l’ospitalità per gli artisti delle delegazioni e ci saranno quindi, a quanto pare, anche una bella serie di chioschi, locali e dehors, sempre nell’ambito del Parco del Valentino, oltre agli stand degli sponsor. I lavori di allestimento finale dell’Eurovillage partiranno martedì 26 aprile.

A Torino sono invece già partiti i primi appuntamenti musicali e di spettacolo ‘paralleli’ in altri luoghi della città (fra cui la bella piazza Vittorio Veneto e la zona di San Salvario), con la sigla ‘Aspettando Eurovision’, voluti dai commercianti cittadini del centro città; si parlava in origine di qualcosa come 180 appuntamenti, che più realisticamente sembrano essere ora essere stati ridotti a circa un centinaio.

Ma alla fine Torino trarrà vantaggio da tutto questo anche in termini strettamente economici (viste le spese non indifferenti) e considerando la già difficile situazione finanziaria del Comune?

‘Eurovision, quanto ci costi?’ – si è chiesto Gabriele Ferraris in un dettagliatissimo articolo dell’edizione di Torino del ‘Corriere della sera’. Almeno per ora non entriamo nei dettagli della questione ma riportiamo comunque una conclusione dell’articolo che desta qualche apprensione: “Tra uscite e entrate risultano 9,55 milioni di differenza che dovrà coprire il Comune”. In ogni caso a Torino ritengono che stavolta valga proprio la pena.

Mauro Roffi
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Eurovision Song Contest: Diodato sul palco di Torino

Si avvicinano le date dell’Eurovision Song Contest, in onda il 10, 12 e 14 maggio sulle reti Rai e su San Marino Rtv.

Superospite dell’evento sarà Diodato, che non potè partecipare all’edizione 2020, in seguito alla cancellazione dovuta alla pandemia.

I dettagli nel comunicato.

È Diodato il primo ospite italiano annunciato da RAI per la 66ª edizione dell’Eurovision Song Contest. L’artista – che avrebbe dovuto partecipare allo show internazionale nel 2020, poi cancellato a causa della pandemia – si esibirà sul palco del Pala Olimpico di Torino nel corso della prima semifinale, il 10 maggio, interpretando “Fai Rumore”, brano vincitore del Festival della Canzone Italiana di Sanremo 2020.

Lo spettatore della 66ª edizione dell’Eurovision Song Contest – in onda su Rai 1 il 10 e il 12 Maggio (con le due semifinali) e il 14 Maggio, con la gran finale – sarà immerso in un teatro delle meraviglie. Organizzata dall’EBU (European Broadcasting Union), la principale alleanza mondiale dei Media di Servizio Pubblico – con Rai quale Host Broadcaster (Emittente Ospite) – e con la conduzione internazionale dello show affidata a Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika, questa edizione vedrà partecipare 40 Paesi: l’Italia sarà in gara con la coppia Mahmood & Blanco e il brano “Brividi”, che ha trionfato alla 72ª edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Oltre che su Rai 1 con il commento di Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio, con la partecipazione di Carolina Di Domenico, la diretta dell’Eurovision Song Contest 2022 sarà trasmessa anche da Rai Radio2 e disponibile su RaiPlay.

Diodato, cantautore intenso e ricercato tra i più apprezzati del nuovo pop italiano, fa il suo esordio discografico nel 2013. Ad oggi, con quattro album di inediti all’attivo e con il ruolo di Direttore Artistico dell’Unomaggio Taranto Libero e Pensante, è l’unico artista italiano ad aver vinto nello stesso anno il FESTIVAL DI SANREMO 2020 con “Fai Rumore” (triplo disco di Platino), il Premio della critica Mia Martini Sanremo 2020, il Premio Sala Stampa Radio Tv e Web Sanremo 2020, il Premio Lunezia, il premio DAVID DI DONATELLO 2020, i NASTRI D’ARGENTO 2020 e il CIAK D’ORO del pubblico 2020 con il brano “Che vita Meravigliosa” (disco d’oro) come “Migliore canzone originale”. Entrambi i brani sono contenuti nell’album di inediti “CHE VITA MERAVIGLIOSA” (Carosello Records), certificato disco di platino. A maggio 2020 Diodato rappresenta l’Italia all’Eurovision Song Contest – Europe shine a light, esibendosi all’Arena di Verona con “Fai Rumore” in una versione inedita arrangiata per l’occasione.

Il singolo “Un’altra estate” dà il nome ai live nuovi ed inediti “Concerti di un’altra estate”, appuntamenti fuori programma che hanno visto l’artista suonare dal vivo in posti straordinari. Come primo artista musicale nella storia della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Diodato ha aperto la Cerimonia di chiusura della 77^ edizione esibendosi live con Rodrigo D’Erasmo nel brano “Adesso”. Agli MTV EUROPE MUSIC AWARDS 2020 trionfa come “Best Italian Act”. Il nuovo singolo “Fino a farci scomparire” è entrato nella Top 20 di EarOne. Diodato è anche protagonista di “STORIE DI UN’ALTRA ESTATE”, una docu-serie, disponibile in esclusiva su RaiPlay, nata dalla volontà di raccogliere sensazioni, emozioni, pezzi di vissuto e narrazione di un’estate inaspettata che è diventata racconto, un viaggio speciale tra passato, presente e futuro, tra musica, luoghi, parole e incontri.

A fine 2020 Diodato riceve il TELEGATTO (storico riconoscimento di Tv Sorrisi e Canzoni) come “Miglior musicista dell’anno”. Martedì 2 marzo 2021 l’artista è stato super-ospite della 71^ edizione del Festival di Sanremo aprendo la serata inaugurale con la sua “Fai Rumore”. Diodato firma L’UOMO DIETRO IL CAMPIONE, la main song del film Netflix Il Divin Codino, uscita il 14 maggio 2021 insieme al videoclip ufficiale che vede la partecipazione straordinaria di Roberto Baggio. Dopo i live estivi del 2020, Diodato ha girato l’Italia con la sua musica anche nell’estate 2021, concludendo il tour con un concerto all’Arena di Verona il 19 settembre (primo grande evento live annunciato dall’Arena nel 2021).

(Comunicato stampa)

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La sostenibilità in onda con “LifeGate Radio Torino for Green Pea”

Ha preso il via LifeGate Radio Torino for Green Pea.

Green Pea – ricorda un comunicato – è il primo retail park in Italia, dove è possibile fare acquisti belli e sostenibili a tutto tondo.

Il progetto di Oscar Farinetti si sposa così con quello del mondo LifeGate, per dare il via ad un modello economico sostenibile, rispettoso del Pianeta e delle persone.

Ma come sarà LifeGate Radio Torino for Green Pea?

Si alterneranno musica e notizie, nel classico stile di LifeGate Radio. Un viaggio di ventiquattro ore alla scoperta della musica di ieri, oggi e domani, senza confini temporali né di genere, ma con l’idea di guardare al futuro prossimo con gli spazi dedicati ai nuovi suoni targati “The Bridge” e di reinterpretare il passato, ogni sera all’ora di cena, con “Nuovo Classico” che propone il meglio della nuova musica classica.

L’informazione sarà rappresentata come sempre con “Sostenibilità in 1 minuto”, la striscia quotidiana essenziale e innovativa che offre spunti di riflessione e approfondimento sui temi della sostenibilità sociale e ambientale.

LifeGate Radio Torino for Green Pea si ascolta in FM sugli 88.7 MHz ed on-line su lifegate.it/lifegate-radio.

(Si ringraziano Bruno Grosso e Michelangelo Borello per la collaborazione)

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LifeGate Radio torna in FM a Torino

Imminente novità per LifeGate Radio.

Come annunciato dalla sezione frequenze del proprio sito, l’emittente torna a trasmettere in FM a Torino.

La frequenza sarà sempre quella di un tempo: 88.7 MHz (ex 88.75).

LifeGate Radio si ascolta principalmente in Lombardia e parte del Piemonte orientale su FM 105.1 (oltre alle piattaforme web).

(Si ringrazia Michelangelo Borello per la segnalazione)

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TOradio collegata in FM

Da oggi, Torino ha una nuova emittente in FM.

Si tratta di TOradio, realtà nata circa un anno fa in versione esclusivamente digitale (DAB+, web, app), che ora si ascolta anche in modulazione di frequenza.

La diffusione – come già ampiamente preannunciato – avviene sugli 88.5 MHz, ex frequenza di LatteMiele che ora passa sui 101.2 nel capoluogo piemontese.

Tutti i dettagli su TOradio sono disponibili all’indirizzo web TOradio.it.

(Si ringraziano Bruno Grosso e Michelangelo Borello per la collaborazione)

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