Svizzera Italiana, ascolti: Rete Uno si conferma prima, ma cresce Rete Tre

Rete Uno si conferma la radio più ascoltata nella Svizzera Italiana.

È quanto emerge dai dati del primo semestre 2021 di Mediapulse che vede il totale delle emittenti pubbliche con una quota di mercato pari al 57,61% (in leggera crescita rispetto al 57,51% del medesimo periodo di un anno fa).

Entrando nei dettagli, il 32,85% viene attributo a Rete Uno ed il 18,49% a Rete Tre, con un calo della prima ed un’impennata della seconda che guadagna oltre due punti percentuali.

Al terzo posto delle emittenti più seguite nella Svizzera Italiana si colloca la privata Radio 3i con il 13,70%.

A seguire, Rete Due (6,28%) e Radio Ticino (4,98%) rispettivamente quarta e quinta ed entrambe in crescita.

Oltre il 10% degli ticinesi ascolta un’emittente pubblica della Radio Svizzera in lingua diversa dall’italiano, mentre le ‘nostrane’ Radio Italia e One Dance conquistano una quota di mercato pari rispettivamente allo 0,86% ed allo 0,79%, a loro volta con una variazione positiva nei confronti del primo semestre di un anno fa.

(Si ringrazia Andrea Lombardo per la collaborazione)

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One Dance si espande via DAB+ in Svizzera

Prosegue l’espansione di One Dance in terra elvetica.

La pagina Facebook DAB-Swiss informa che l’emittente è stata collegata in due mux – sul canale 5D – per la Svizzera centrale e l’area di Aarau-Olten (a ovest di Zurigo).

In Canton Ticino, One Dance – raggiungibile all’indirizzo onedancefm.ch – si ascolta, oltre che in DAB+, anche in FM.

Le frequenze sono 87.6 e 98.9 per Lugano e Sottoceneri, 101.2 per Bellinzona, Locarno e Sopraceneri.

(Si ringrazia Andrea Lombardo per la collaborazione)

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Le radio private svizzere: “Non spegnete l’FM!”

La radiofonia svizzera si avvicina al passaggio definitivo al digitale.

Già da alcuni mesi, l’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) ha reso noto che le emittenti radiofoniche pubbliche disattiveranno i trasmettitori FM in agosto 2022, mentre le radio private avranno tempo fino a gennaio 2023 per dire ‘stop’ alla modulazione di frequenza.

Il tutto è dovuto al sensibile calo del seguito della radio analogica che, secondo GfK Switzerland, interesserebbe ormai solo il 13% della popolazione, a fronte di una schiacciante maggioranza di utenti digitali (DAB+ in testa).

Tutti d’accordo? A quanto pare per niente.

È di queste ore la levata di scudi di alcuni editori privati che non vogliono rischiare di perdere quella percentuale che ancora segue l’FM.

Questo un servizio trasmesso domenica 23 maggio da RSI Rete Uno e condiviso da Andrea Lombardo sul gruppo ‘DAB Digital Radio Italia’, dove vengono evidenziate le criticità a riguardo.

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Mediapulse: le radio più ascoltate in Canton Ticino

RSI Rete Uno si conferma l’emittente pubblica più ascoltata, Radio 3i domina tra le private, mentre RTO è la prima tra le italiane.

Sono questi, in estrema sintesi, i risultati dell’ultima indagine Mediapulse, ovvero gli ascolti delle emittenti in Svizzera.

Quelli su cui ci concentriamo sono i dati relativi al Canton Ticino, con l’analisi delle quote di mercato inerenti al secondo semestre 2020.

Complessivamente, le reti pubbliche attirano quasi i tre quarti dell’utenza, con una percentuale pari al 73,96%.

Quelle private sono a quota 20,86%, mentre le estere al 5,18%.

RSI Rete Uno conquista il 35,76% dell’utenza con una lieve crescita rispetto al secondo semestre 2019 (+0,37%).

Stabile Rete Due (3,88%), mentre Rete Tre ottiene il 18,06% (+0,06%).

Tra le reti pubbliche vi sono anche le tematiche Radio Swiss Jazz, Radio Swiss Pop e Radio Swiss Classic.

In questo caso, al vertice troviamo Pop (5,05%, -0,62%), seguita da Classic (0,67%, +0,05%) e da Jazz (0,46%, -0,10%).

Passando alle private, è positivo il bilancio per Radio 3i (13,92%, +0,72%), mentre si assesta Radio Ticino (4,84%, -0,55% ma in crescita rispetto al primo semestre 2020) e cresce la tematica digitale del gruppo RFT Pop (0,34%, +0,15%).

Infine, da sempre il Canton Ticino è anche zona di ascolto di emittenti italiane. Tra queste, al vertice troviamo RTO con l’1,07% (-0,11%), a cui fanno seguito Radio Italia Solo Musica Italiana (0,66%, -0,27%), One Dance (0,55%, +0,31%) e Otto FM (0,18%, non presente nell’indagine del secondo semestre 2019).

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La 105 svizzera attiva il DAB+ in Canton Ticino e arriva alle porte di Milano

Nuova attivazione digitale per la versione svizzera (non legata a RadioMediaset) di Radio 105.

L’emittente, la cui sede è a Zurigo, si chiama esattamente ‘105 DJ Radio’.

Ora in DAB+ raggiunge anche il Canton Ticino, collegata nel mux che diffonde sul canale 10C.

Essendo una frequenza parzialmente libera sul territorio italiano, la nuova emissione raggiunge anche aree della Lombardia.

Oltre all’italiana Radio 105 (identificata “105 DAB”), facendo zapping tra le province di Milano, Varese, Como ed altre località limitrofe è possibile imbattersi pure in “105 DJ Radio”.

L’emittente è presente sul web all’indirizzo www.my105.ch, dove, oltre all’emissione principale, sono attivi diversi canali tematici.

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Addio all’FM in Svizzera: entro due anni si passa al DAB+

“Il settore radiofonico si è accordato sul passaggio dalla FM alla diffusione digitale via DAB+ negli anni 2022/2023. I membri delle associazioni radiofoniche e della SSR hanno approvato la procedura. Di conseguenza, la SSR disattiverà i suoi trasmettitori FM in agosto 2022 e le radio private al più tardi entro gennaio 2023”.

Lo scrive l’UFCOM – Ufficio Federale delle Comunicazioni della Svizzera.

“La decisione” – riporta il sito – è stata presa a grande maggioranza in tutte le regioni del Paese”.

A comunicarlo, il 21 dicembre, sono state l’Associazione delle radio private svizzere (ARPS), l’Unione romanda delle radio regionali (RRR), l’Unione delle radio locali non commerciali (UNIKOM) e la SSR.

“Lo spegnimento della FM” – aggiungono – “avviene in seguito ai riscontri positivi del mercato e all’evoluzione del numero di ascoltatori. Il piano di smantellamento prevede che la SSR metta fuori servizio i propri trasmettitori FM nell’agosto 2022, per facilitare il passaggio alle emittenti commerciali. Nel gennaio 2023 toccherà poi alle emittenti radiofoniche private spegnere i propri trasmettitori FM”.

Un passaggio, lo specifichiamo, che ad oggi non riguarda assolutamente il territorio italiano, dove non si è mai parlato della disattivazione della modulazione di frequenza.

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