Falsi in rete, su RTL 102.5 e Radio Maria

RTL 102.5 annuncia la morte di Bruno Arena? Un falso.
L’emittente di Suraci, tramite una nota, afferma che “in rete si è diffusa una notizia falsa e destituita di ogni fondamento: su alcuni siti si scrive che RTL 102.5 avrebbe annunciato la morte di Bruno Arena, il comico dei Fichi d’India che da giorni è ricoverato in ospedale a causa di una emorragia celebrale. Naturalmente non si dice né chi né quando avrebbe dato questa notizia. Semplicemente perché questa notizia non è mai stata diffusa da RTL 102.5″.

Soltanto pochi giorni fa, inoltre, si era diffusa sul web la voce che, in seguito ad un errore tecnico, Radio Maria avrebbe trasmesso brani dei Megadeth e dei Cannibal Corpse. Anche in questo caso è arrivata tempestiva la smentita di Padre Livio Fanzaga: “Metal su Radio Maria? A noi non risulta“.

Fonti:
http://tv.fanpage.it/rtl-102-5-smentisce-la-notizia-di-bruno-arena-morto/
http://www.tio.ch/News/People/718106/Metal-su-Radio-Maria-Non-risulta-assolutamente/

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Audiradio: Suraci risponde alla Rai

“Il comunicato stampa diramato dalla Rai, che accusa alcune emittenti private di avere causato la chiusura di Audiradio è inaccettabile e lesivo per RTL 102.5”. Lo dice Lorenzo Suraci, presidente di RTL 102.5 e consigliere di Audiradio. “Invece di scrivere note nelle quali si scaricano arbitrariamente su altri responsabilità, la Rai dovrebbe spiegare ai cittadini italiani perché a fronte di un esborso di denaro pubblico, valutabile nella misura di circa un milione di euro, abbia posto il veto alla pubblicazione di qualsiasi dato d’ascolto, nell’ultimo anno e mezzo”.

“Il comportamento della Rai – dice Suraci –  è quindi due volte irresponsabile. In primo luogo perché ha vietato la pubblicazione di dati regolarmente pagati da tutti i soci di Audiradio, pubblici e privati, non affetti da irregolarità. In secondo luogo perché, in un periodo di crisi economica, ha gettato al vento denaro pubblico e, ponendo il veto alla pubblicazione dei dati d’ascolto alle emittenti nazionali private, sue concorrenti, ha creato turbativa di mercato”. “Non ho ritenuto di votare le varie ipotesi di bilancio discusse – continua Suraci – perché il patrimonio netto di Audiradio non avrebbe coperto i fondi rischi che si sarebbero dovuti accantonare a fronte di eventuali, e probabili, contenziosi dovuti alla non pubblicazione, per un anno e mezzo, di qualsiasi tipo di dato di ascolto, circostanza questa che ha determinato l’assoluta inadempienza contrattuale nei confronti dei clienti da parte di Audiradio”.

“La prudenza è un principio generale per gli imprenditori  privati che rischiano soldi in proprio. Chi è abituato – conclude Suraci –  ad amministrare soldi pubblici, e quindi dei cittadini, decide unicamente su principi del tutto teorici. Le ipotesi di bilancio discusse non avrebbero tutelato la stessa Audiradio ed i suoi amministratori. È del tutto fuori luogo che, proprio per questo, chi ha mantenuto sempre un comportamento responsabile sia accusato di essere irresponsabile”.