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Grazie alla direzione di Noel Coutisson, prendevano il via alle 14.00 due ore di programmazione in italiano.
Fu Simonetta Bassani, professoressa "bi-lingue" della Facoltà di Scienze Umane di Nizza (e non Herbert Pagani, come riportato da più fonti), la prima voce ad inaugurare lo spazio dedicato al pubblico dello "Stivale" che, in seguito alla vicinanza fisica col Principato, riceveva il segnale in onde medie.
E' stata una sperimentazione ben riuscita, tanto che da lì a poco sarebbe nata ufficialmente la Radio Monte Carlo totalmente in lingua italiana che dalla fine degli anni '60 a tutti gli anni '70 ha rappresentato una forte alternativa alla Rai, dal taglio più internazionale.
Da Barbara Marchand a Luisella Berrino, da Roberto Arnaldi ad Awanagana, fino ad Ettore Andenna, ad Herbert Pagani ed altri ancora, i nomi che contraddistinsero quell'epoca sono celebri ancora oggi.
L'arrivo delle migliaia di emittenti locali in FM, dalla metà degli anni '70 in poi, portò alla crisi di Radio Monte Carlo che, dopo un primo tentativo di affiliazione con realtà territoriali, cedette i diritti di marchio per la parte italiana ad Alberto Hazan che nel 1987 ne sviluppò una rete in modulazione di frequenza per l'Italia, facendola diventare la seconda emittente del proprio gruppo, accanto alla consolidata Radio 105.
Ed è stata - oltre trent'anni dopo - l'ultima delle emittenti nazionali del gruppo Finelco, ad essere ceduta proprio da Hazan. Dal 5 settembre 2018, infatti, per Radio Monte Carlo è nata una terza epoca: quella che l'ha portata a far parte di RadioMediaset insieme alle ex-sorelle Radio 105 e Virgin Radio, ma anche ad R101 ed alla superstation Radio Subasio.