Quanto è ‘perfetto’ il suono della ‘digital radio’ in Italia?

In Italia, pur in un periodo compromesso dalla pandemia che ne ha limitato il mercato, sono sempre più numerose le auto dotate di ricevitore DAB+, diventato obbligatorio dal 2020.

Se a livello di emittenti locali sono ancora numerosi i bacini non pianificati, che impediscono alle reti areali di trasmettere in digitale, i tre mux nazionali stanno gradualmente espandendo il proprio segnale, raggiungendo una buona parte della popolazione che sta scoprendo la ‘digital radio’ proprio in macchina.

Qual è l’attuale offerta DAB+ nel nostro Paese? E a che qualità?

Sommando il numero delle radio presenti sui tre principali multiplex, sono 50 le emittenti disponibili a livello (quasi) nazionale: 19 su DAB Italia, 19 su EuroDAB Italia e 12 reti RAI.

DAB Italia include nel proprio mux: Radio Maria, Radio Radicale, Radio Deejay, Radio Capital, m2o, R101, Radio 105 DAB (con una programmazione diversificata nelle ore notturne rispetto all’FM), RDS, Radio 24, oltre alle ‘solo digitali’ Radio Maria Albania, Radio Radicale News, RDS Relax, Deejay 30 Songs, Capital Funky, m2o Dance, Radio 24+1 ed ai tre canali KC1 Test, KC2 Test e KC3 Test.

EuroDAB Italia propone: RTL 102.5, Radiofreccia, Radio Zeta DAB, Radio Italia Solo Musica Italiana, Radio Kiss Kiss, Radio Monte Carlo, Virgin Radio, Radio Vaticana Italia, Subasio XL, RPL La tua radio, inBlu 2000, Radio Italia Trend, BBC World Service e le tematiche RTL 102.5 Best, RTL 102.5 News, RTL 102.5 Doc, RTL 102.5 Napulè, RTL 102.5 Romeo & Juliet, RTL 102.5 Bro & Sis.

Il mux della RAI invece è contraddistinto da: Radio1, Radio2, Radio3, GR Parlamento, Isoradio, Radio1 Sport, Radio2 Indie, Radio3 Classica, Radio Tutta Italiana, Radio Techetè, Radio Kids e Radio Live.

Il ‘suono perfetto’ di cui parlano da sempre gli spot relativi alla ‘digital radio’ non è ‘perfetto’ allo stesso modo per tutti (casomai, sarebbe più corretto dire ‘privo di interferenze’).

Il bitrate non è il medesimo per tutte, infatti, per cui vediamo – mux per mux – quali sono i dati dei 50 canali.

In DAB Italia trasmettono a 96 kbit/s Kc1 Test, Kc2 Test e Kc3 Test. A 64 kbit/s troviamo Radio Deejay e Radio Capital. A 48 kbit/s la maggiorparte del ‘pacchetto’ che include RDS, Radio Maria, Radio Radicale, R101, m2o, Radio 24, Radio 105 DAB, Radio Maria Albania, RDS Relax, Radio 24+1, Deejay 30 Songs e Radio Radicale News. Infine a 32 kbit/s sono presenti m2o Dance e Capital Funky.

In EuroDAB Italia le reti a 96 kbit/s sono RTL 102.5 e Radiofreccia. A 72 kbit/s c’è Radio Zeta DAB. Trasmettono a 64 kbit/s Virgin Radio, Radio Monte Carlo, Radio Italia Solo Musica Italiana, RTL 102.5 Doc ed RTL 102.5 Best. A 56 kbit/s troviamo RTL 102.5 Bro & Sis, RTL 102.5 Romeo & Juliet, RTL 102.5 News, RTL 102.5 Napulè e BBC World Service. Con 48 kbit/s modulano Radio Kiss Kiss, Subasio XL e Radio Italia Trend. Infine, 32 kbit/s è il bitrate di inBlu 2000, RPL La tua radio e Radio Vaticana Italia.

Completiamo l’analisi con la RAI che diffonde a 96 kbit/s Radio1, Radio2, Radio3, Radio Tutta Italiana, Radio2 Indie e Radio3 Classica. A 64 kbit/s modulano Isoradio, Radio1 Sport, Radio Techetè e Radio Kids. Infine, a 48 kbit/s sono presenti GR Parlamento e Radio Live.

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DAB+: triplicate le vendite dei ricevitori in Italia nel primo semestre 2020

La ‘digital radio’ entra nella quotidianità degli italiani.

Il dato emerge da un report di World Dab, relativo al primo semestre 2020.

Grazie all’introduzione dell’obbligo di incorporare un ricevitore digitale negli apparecchi in vendita al pubblico, la presenza del DAB+ è triplicata tra gennaio e giugno.

L’Italia inoltre registra anche un 90% di ricevitori DAB+ installati sui nuovi modelli delle automobili, quarto mercato per percentuale dopo la Norvegia (che ha già effettuato lo switch off del segnale e che registra il 100%), la Svizzera (che lo ha annunciato) e il Regno Unito che lo sta programmando. I due Paesi si trovano rispettivamente al 96 e 94%.

Sono circa 5.300.000 i ricevitori presenti nel nostro Paese, a fronte dei quasi 45.000.000 del Regno Unito e degli oltre 16.000.000 in Germania.

L’offerta dei canali DAB+ a diffusione nazionale in Italia è pari a 50 emittenti, a fronte delle 54 nel Regno Unito e delle 70 in Svizzera.

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La Rai presenta oggi la nuova offerta radiofonica

Quali saranno le novità proposte da Rai Radio per la stagione 2020/2021?

Come varia l’offerta radiofonica in un’epoca in cui il digitale è sempre più presente nella nostra quotidianità?

L’emittente di Stato presenterà oggi pomeriggio, martedì 15 settembre presso la sede romana di Via Asiago, le conferme ed i cambiamenti che la riguardano.

In primis, la preannunciata ‘visual radio’, ma anche nuovi contenuti che fanno parte delle dodici emittenti del pacchetto RaiPlayRadio.

L’offerta digitale di Rai Radio si ascolta sul digitale terrestre, in streaming, via app e via DAB+.

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Informare o intrattenere? I due volti della radio nei casi di emergenza

Ogni volta in cui ci si trova di fronte ad un’emergenza, il dilemma di chi fa intrattenimento è sempre lo stesso: cambiare orientamento o continuare come nulla fosse?

Questo dubbio se lo sono indubbiamente posto i tanti morning show che in questo lunedì, dopo un weekend particolarmente intenso in seguito ai numerosi casi di Coronavirus, hanno ripreso la propria attività di fronte ad un’Italia spaventata.

Molti lo hanno fatto trovando quel giusto compromesso che non andasse contro il sentimento degli ascoltatori, ma che non tradisse nemmeno la propria mission.

E così – facendo alcuni esempi – se da un lato il Trio Medusa su Radio Deejay ha scherzato sulla mancata festa di carnevale del network, invitando tutti a tenere il proprio vestito per l’evento parallelo che si terrà in estate, Marco Galli su Radio 105 ha rassicurato gli ascoltatori del sud-Italia che hanno figli che studiano a Milano.

Pippo Pelo e Adriana Petro di Radio Kiss Kiss hanno aperto finestre con infettivologi senza tuttavia rinunciare ad argomenti del giorno più leggeri, mentre “Tutti pazzi per RDS” ha mantenuto il proprio taglio ironico per far sorridere un’Italia frastornata dai tanti “stop” dovuti ad un virus che ancora si conosce poco.

Il taglio nettamente informativo – più semplice da gestire in casi di emergenze – è stato ovviamente confermato da chi, ogni giorno, si dedica a notizie e approfondimenti.

E così, da Rai Radio1 a RTL 102.5, da Radio 24 a Radio Capital, si sta continuando ad aggiornare il pubblico su come evolve la situazione relativa al Coronavirus, su quanto sta accadendo nelle zone colpite, sui corretti comportamenti da seguire ed anche su quelle che sono le reazioni della gente, sia nella vita reale sia sui social.

Perfino le emittenti sportive non sono escluse da questo contesto, per via delle conseguenze che la paura di eventuali contagi ha portato nei vari campionati, i quali, in quanto eventi pubblici, potrebbero diventare un veicolo di infezione.

Ma la gente necessita anche di sorridere, di rilassarsi, di “staccare” per qualche minuto. E ancora una volta, la radio dimostra di essere un mezzo completo che offre un ventaglio di possibilità, con un’offerta che – a seconda dell’emittente sintonizzata – spazia su tutti i fronti.

Addio mosaico radio: Sky spegne il canale 700

Niente più mosaico radio, da qualche settimana, su Sky.

Il canale 700, noto come Sky Radio ed esistente dal 2008, non è più presente nella piattaforma digitale.

Ora per ascoltare le radio è necessario andare oltre il canale 8000, selezionandole singolarmente.

Invariata invece l’offerta di Sky Music sul vicino canale 701, che propone diverse emittenti musicali monotematiche.

50 giga al mese in auto: come potrebbe cambiare l’ascolto della radio?

La graduale trasformazione dell’ascolto della radio in macchina sta procedendo a passi da gigante.

Mentre su alcune vetture si sta inserendo di serie il DAB+ (in vista dell’ampiamente preannunciata data del 2020), arriva la proposta di Fiat Panda che, in sinergia con Wind, lancia la prima auto con 50 GB al mese di traffico dati inclusi.

Un’offerta che tramite un router permetterà di connettere via WiFi fino a 15 dispositivi e di trasformare il display dell’autoradio, attraverso la già esistente app Uconnect, in un dispositivo che mette a disposizione qualsiasi tipo di streaming (compresi quelli dell’app di FM-world), oltre a qualsiasi altro tipo di intrattenimento messo a disposizione oggi dalla rete.

E grazie al roaming gratuito nei Paesi dell’Unione Europea, il pacchetto potrà essere esportato in buona parte del Vecchio Continente.

A questo punto, l’unico segnale utile diventa quello del gestore telefonico che fornisce i dati, superando in blocco qualsiasi tipo di interferenza o fruscio che possa derivare da una frequenza analogica disturbata. E soprattutto, senza porre alcun problema all’utente nell’utilizzo di dati extra, rispetto a quello del proprio piano telefonico (unico vero limite che finora poteva frenare la fruizione del web in auto).

La potenza del brand di ogni singola emittente diventa così uno dei principali attrattori, in un mondo dove non è più la pulizia del segnale a fare la differenza.

Ed il loro posizionamento più o meno visibile negli aggregatori sarà un’altra variabile non certo trascurabile, ai fini delle reperibilità di una determinata radio e quindi del suo conseguente ascolto.