Post lockdown: investimenti pubblicitari in crescita a giugno rispetto al mese di maggio

Dopo il difficile periodo del lockdown, migliorano gli investimenti pubblicitari, pur rimanendo bel al di sotto dei fatturati del 2019.

Il presidente di Fcp Assoradio, Fausto Amorese, interviene per spiegare che cosa è successo nel mese di giugno.

“Gli investimenti pubblicitari radiofonici del mese di giugno, rilevati nell’ambito dell’Osservatorio Fcp Assoradio coordinato dalla società Reply, hanno registrato un -29,5%. Il 1° semestre 2020 si è chiuso pertanto con un -37,4%.

Dopo un difficile trimestre, profondamente influenzato dalla fase di lockdown, il mese di giugno registra una significativa inversione di tendenza. Sono oltre 40 i punti percentuali di miglioramento rispetto al mese di maggio, che già aveva segnato un recupero di 8 punti rispetto al mese di aprile.

Confortante la ripresa dei settori che nel mese di giugno 2020 hanno avuto un segno positivo in secondi rispetto allo stesso mese del 2019: distribuzione +8% (secondo settore per quantità), moto/veicoli +21%, cura persona +18%, enti e istituzioni +62%, gestione casa +39%.

Bene anche il mondo dell’auto che resta il primo settore in volumi e che ha fatto segnare solo un lieve un ritardo del -8% .

Il risultato di giugno segna quindi il consolidamento strutturale dell’inversione di trend dei fatturati pubblicitari radiofonici che stavamo registrando già da fine maggio.

Siamo consapevoli che il Paese è uscito solo dalla fase acuta dell’emergenza sanitaria e che sarà necessario attendere ancora per avere una significativa normalizzazione, ciò nonostante siamo fiduciosi per le prospettive dei prossimi mesi.

I primi segnali sul mese di luglio infatti, se confermati, potranno rappresentare il giro di boa di una fase complicata ma che ormai abbiamo lasciato alle spalle”.

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Isoradio: nuovi trasmettitori per migliorare la copertura del segnale sulle autostrade

“Il Ministero dello Sviluppo Economico, su richiesta della Rai, ha dato l’autorizzazione a procedere per l’installazione di nuovi impianti a integrazione della rete già esercitata dalla frequenza pubblica, stazioni che andranno ad aggiungersi alle 330 già esistenti, per completare il servizio anche in quei tratti di autostrada non coperti dal segnale”.

La comunicazione è presente dall’inizio di agosto sul sito di Isoradio, l’emittente che – si legge – accompagna i viaggiatori italiani su 3500 km di autostrade e che ha recentemente inserito in programmazione alcuni spot pubblicitari, il cui ricavato verrà interamente investito per migliorare e garantire una maggiore copertura dell’informazione stradale.

“Tale rete, unificata sotto la frequenza unica 103.3 – riporta il comunicato del sito, senza specificare che in alcune zone Isoradio modula anche su frequenze diverse – è attiva grazie alla presenza di impianti diversificati, prevalentemente definiti “a raso”, ovvero installati lungo il tratto autostradale.

Più raramente, sono utilizzate stazioni “a monte”, cioe’ installate su impianti in altura per garantire copertura anche nei tratti piu’ tortuosi delle arterie italiane”.

Infine, il comunicato di Isoradio anticipa una “vera e propria rivoluzione, per la rete diretta da Danilo Scarrone”.

“Se la rete analogica puo’ subire danneggiamenti – riporta – legati al funzionamento delle stazioni o rallentamenti in presenza di cantieri lungo i tratti delle autostrade che coinvolgano i trasmettitori, con la digitalizzazione integrale dei servizi pubblici offerti da Isoradio, grazie alla nuova piattaforma in tecnologia radiofonica digitale DAB+, il servizio sara’ garantito senza le criticita’ dell’analogico”.

Radio: un medium sempre in forma

Da quasi un secolo la radio supera con successo mutazioni genetiche e rivoluzioni tecnologiche, convive da sempre con i media tradizionali e oggi continua a prosperare e a crescere nello scenario digitale.

La prima Ricerca di Base – presentata in un convegno presso la sede del gruppo Il Sole 24 Ore – è nata, come riporta l’Ansa – proprio per dimostrare come la radio si è adattata alla rete e ai social network. Un’indagine complessa e innovativa perché la radio viaggia su tutte le piattaforme, è digitale ma anche analogica, è mobile e domestica, è un personal media a vocazione comunitaria che fa compagnia e crea contenuti. Ed è un mezzo liquido che sembra nato per intrecciarsi con i social media.

Queste e altre interessanti evidenze – ad esempio l’ascolto dei giovani e giovanissimi, l’uso crescente dello smartphone e della cuffia come device radio, ecc. – oggi si traducono in cifre che non mancheranno di sfatare qualche luogo comune, affermando la fisionomia della radio com’è attualmente.

L’ottimo stato di salute della radio si riflette nell’andamento degli investimenti pubblicitari, che da parecchi mesi segna incrementi a doppia cifra. Anche per questo gli Editori radiofonici – nazionali e locali, pubblici e privati – hanno chiesto a due Istituti di vasta esperienza come GfK Eurisko e Ipsos di inquadrare il perimetro cangiante della radio, e di fotografarlo con il grandangolo.