Radio Pooh esordisce col botto: FM-world ne parla con l’editore Fabio Martini

Nata da una costola di RTR 99 TI RICORDI, Radio Pooh sembra proprio aver colpito nel segno. FM-world ha dunque deciso di chiedere un’intervista all’editore delle due radio, Fabio Martini, per parlare di questo successo e di radio in generale.

Sarà certamente la forza di un nome, quello dei Pooh, che da quasi sessanta anni è amato da un pubblico di tutte le età. Sarà il fatto che è la logica continuazione di una WebRadio quasi omonima del gruppo RTR 99 TI RICORDI. Sarà magari in parte la posizione privilegiata (in prominence) nella app di FM-world. Sarà la scelta della musica e la logica della programmazione. O forse – più probabilmente – la combinazione lineare del tutto.

Ma resta il fatto che in un mondo dove è molto difficile emergere, Radio Pooh ha avuto un esordio col botto ed i dashboard a uso interno di FM-world confermano che non si è trattato di sola curiosità del primo giorno. Ne abbiamo parlato con Fabio Martini, editore di RTR 99 Ti Ricordi. L’intervista ha avuto luogo domenica 16 febbraio 2025.

Nessuna banalità

FM-world (Marco Hugo Barsotti):  Radio Pooh nasce da una costola di RTR  99 Ti ricordi, radio molto nota a Roma ma magari meno conosciuta al Nord, puoi raccontarne la storia?

Fabio Martini (F.M.) – RTR 99 Ti Ricordi ha radici lontane. Nasce nei meravigliosi anni 80 e subisce varie trasformazioni, fino ad arrivare a un assestamento definitivo, fatto di canzoni “importanti” pop e rock che vanno dagli anni 60, ai 70 ma anche 80 e 90.

Una radio non solo musicale che cerca di inserire contenuti e storia e nessuna banalità in onda. La ricerca di musica e argomenti è ampia. E non ci limitiamo solo alla super hit. Cerchiamo l’emozione anche facendo riascoltare un brano che da quarant’anni non si sentiva.

E comunque al nord grazie al canale 799 in Lombardia e al DAB in Umbria e Lombardia, ma anche alla nostra app, la radio inizia a diffondersi bene.

Fuori dagli schemi

FM-world: Prima di Radio Pooh esisteva un canale dedicato nel vostro bouquet. Di chi è l’idea e quando avete cominciato ?

(F.M.) – Tutto il nostro gruppo cerca di essere fuori dagli schemi. Nel 2016 i Pooh avevano annunciato la loro fine. Abbiamo pensato che far continuare la loro storia on air potesse essere una cosa bella, gradita e fuori dagli schemi soliti. I loro concerti sono sempre stati frequentati da un pubblico di tutte le età. E una radio dedicata a loro non poteva fallire. Infatti sin da subito è stato un grande successo.

Radio Ufficiale

FM-world:  Ed eccoci a Radio Pooh: un esordio col botto…

(F.M.) – Dopo 8 anni di RTR 99 Canale Pooh, con il ritorno dei Pooh che stanno preparando il sessantennale nel 2026 bisognava chiudere il cerchio. Ho parlato con loro, gli ho proposto di trasformare la nostra RTR 99 Canale Pooh in Radio Pooh e farla diventare la radio ufficiale. Non credo esistano artisti che possano vantare il fatto di avere una loro radio ufficiale.

Il progetto rimane di RTR 99 Ti Ricordi ma la radio va ormai oltre il nostro marchio e la nostra struttura. I numeri sono enormi. In un solo giorno lo scarico delle app ha annoverato Radio Pooh al terzo posto globale sulla piattaforma Android e l’ottavo in quella Apple. E il trend, sia di download delle app che degli ascolti in streaming, è inarrestabile. Meglio di così è impossibile.

Oltre i grandi successi

FM-world: Qualche nota sulle scelte di programmazione: quali le scelte? Pensate che l’utenza giovane (quelli nati molto ma molto dopo gli esordi dei Pooh) possa rappresentare un segmento importante degli ascoltatori?

(F.M.) – Le scelte sono di trasmettere l’intera discografia dei Pooh. Hanno venduto milioni di dischi e ancora oggi riempiono gli stadi. Quindi il pubblico non manca. Ma loro hanno anche una prerogativa importante. A parte i grandi successi hanno capolavori dentro i loro dischi. Divulgare brani come “Il Tempo Una Donna La Città” è bellezza allo stato puro. Canzone che dimostra quanto siano grandi musicisti. Dura 10 minuti questo brano ed è uno dei loro più grandi capolavori.

Le figure professionali

FM-world: Che tipo di figure e con quante risorse parte oggi una radio che vuole essere di successo in un panorama digitale ultra affollato?

(F.M.) – Bisogna fare ciò che si sa fare e soprattutto ciò che si conosce. Noi, il gruppo RTR 99 Ti Ricordi, può muoversi per questioni anagrafiche solo in certe direzioni. Le risorse sono quelle della nostra squadra e il successo in una dimensione digitale si ottiene con le idee e non scimmiottando gli altri. Una radio come Radio Pooh funziona meglio di una radio generalista. Parlo del digitale ovviamente.

Ventitré anni di sperimentazione

FM-world: Ultima cosa: IP Dab FM: quanto pesa davvero nella sostanza l’ascolto DAB e a vostro avviso quanto è davvero utile spendere in una tecnologia ancora basata su tipologia Broadcast quando abbiamo reti cellulari che coprono il territorio in modo capillare (persino nelle gallerie) disponibili sostanzialmente gratis?

(F.M.) – Domanda interessante che parla di futuro però. Al momento i numeri IP sono molto interessanti ma ancora non si può parlare di numeri pari all’ascolto in auto con la cara vecchia FM.

E questo vale a maggior ragione per il DAB, dove siamo tutti ancora in fase poco più che sperimentaleBisogna investire su tutte le piattaforme e vedere dove ci porterà il mercato.

Sicuramente il futuro sarà dell’IP, ma è ancora presto pensare che solo questa modalità oggi possa sopperire al resto. Non dobbiamo pensare che i fruitori unici siano solo i giovani, ma anche le tantissime persone sopra i 55 anni, che hanno meno confidenza con le nuove tecnologie.

Ci si arriverà ma è prematuro. Nel frattempo bisogna essere ovunque. Noi abbiamo anche la visual in tutto il Lazio sul canale 87 con numeri molto buoni, abbiamo iniziato 8 anni fa. Perchè la tv ha sostituito la vecchia e cara radiolina. Ma non sono passaggi facili. (M.H.B. per FM-world)

Ringraziamo Marco Lolli, supervisore artistico e tecnico di Radio Pooh, per la collaborazione nell’intervista

Niente CATI: ecco come dal 2001 la Svizzera effettua le ricerche sull’ascolto della Radio

Mentre in Italia, Audiradio parte con una ricerca CATI che ricalca in larga misura quanto faceva TER, in Svizzera da anni gli ascolti si misurano con un “meter” basato su Smart Watch. Fornendo dati in tempo reale, come nel caso del crollo degli ascolti delle emittenti che hanno appena abbandonato l’FM. Ma sono dati significativi? FM-world ha intervistato chi la ricerca la realizza, Mediapulse.

Questo il resoconto dell’intervista a Martin Weber, Sr. Research Manager Radio avvenuta il 29 gennaio 2025. La risposta relativa allo spegnimento FM è alla fine, ma invitiamo tutti alla lettura di ciascuna risposta: ne vale la pena.

Mediapulse

FM-World (Marco Hugo Barsotti):  Innanzitutto, due parole su Mediapulse e il suo ruolo nel panorama mediatico svizzero.

Mediapulse (Martin Weber): Come organizzazione industriale indipendente, Mediapulse è incaricata di raccogliere dati sul consumo di programmi radio e TV in Svizzera.

Questi dati sono considerati valuta ufficiale (“official currency”) e vengono utilizzati da emittenti e produttori di programmi, dall’industria pubblicitaria, dalle agenzie governative e per la ricerca.

Come azienda con un forte focus pratico, Mediapulse cerca di supportare il mercato dei media elettronici e della pubblicità svizzero con servizi di ricerca e prodotti di dati. Sistemi moderni e innovazioni costanti garantiscono che possano essere mappati anche i cambiamenti nel consumo dei media audiovisivi.

Mediapulse rappresenta un approccio neutrale, indipendente, trasparente e scientifico alla ricerca sui media ed è sotto la supervisione del DATEC (UFCOM). Una grande parte del mercato è rappresentata nel Consiglio di Amministrazione di Mediapulse AG e nel Consiglio di Fondazione della Fondazione Mediapulse.

Mediawatch

FM-World: Quando avete iniziato a monitorare l’audience radiofonica (e TV)? Il sistema CATI è mai stato utilizzato in passato?

Mediapulse:  L’utilizzo della radio viene misurato sistematicamente in Svizzera dal 1975.

Fino al 2000 la misurazione è stata condotta tramite interviste faccia a faccia (DAR).

Dal 2001 il consumo radiofonico viene misurato tramite dispositivo elettronico. Il fornitore della misurazione è stato in tutti questi anni GfK con il loro misuratore personale portatile basato su audiomatching “Mediawatch”. Per la misurazione TV è iniziata nel 1968. Fino al 1984 con interviste CATI e da allora con un sistema TAM, installato nelle famiglie del panel.

Metodologia

FM-World: In questa pagina web (https://www.mediapulse.ch/fr/produits/radio-data/) fornite una descrizione completa della vostra metodologia che i nostri lettori possono consultare direttamente, quindi permettetemi di chiedere solo alcuni dettagli. Intanto, come sono ponderati i dati?

Mediapulse: Il record di dati da analizzare viene ponderato giornalmente in base ai criteri relativi all’universo stabiliti dall’Ufficio federale di statistica. Si applicano ponderazioni giornaliere, settimanali,
mensili e trimestrali. Inoltre, il piano di ponderazione per la Svizzera comprende le seguenti variabili di ponderazione: fasce d’età (5), genere (2), zone di reclutamento (28), sottoaree (63), aree WEMF (24), regioni linguistiche e dei giornali regionali (10).

C’è di più: i vostri lettori possono trovare informazioni più dettagliate in un documento scaricabile sulla nostra pagina dei prodotti, il documento è disponibile QUI.

Mediawatch 4

FM-World: Parliamo di strumenti di misurazione e di messa a disposizione dei dati.

Mediapulse:  La ricerca sull’ascolto radiofonico si avvale del sistema di ricerca radiofonica «Mediawatch 4» di GfK, composto da una nuova generazione di dispositivi di misurazione e Sound Sampling Units (SSU).

Per quanto riguarda EvoRep non c’è molto altro da dire rispetto a quello che avete trovato sul nostro sito web. È un software fornito da GfK. Non appena l’elaborazione dei dati è terminata (con un ritardo di 7 giorni rispetto al giorno misurato) è disponibile tramite EvoRep per l’analisi. Ogni distributore radio partecipante con un contratto con Mediapulse ha accesso a tutti i dati di tutti i canali radio partecipanti.

Gaussiana mon amour

FM-World: Dato che “ogni giorno almeno 1.533 persone indossano questo dispositivo di misurazione”, possiamo aspettarci che i vostri dati abbiano un margine di errore (sull’intera popolazione) di circa 2,5% nel caso peggiore. È corretto e si applica anche alle radio locali?

Mediapulse: Poiché la misurazione viene effettuata con un campione rotante (con periodi di utilizzo di 4 settimane o 6 mesi) la dimensione del campione che contribuisce a un’analisi dipende dal periodo di tempo e dalla dimensione dell’area geografica osservata. La dimensione del campione per tutta la Svizzera per un semestre è di circa N = 9.000.

Il campione netto comprende i membri del panel che forniscono dati di misurazione effettivamente validi.

Delle 2019 persone del campione lordo, mediamente ogni giorno devono fornire dati almeno 1533 persone, pari al 75,9% del totale.

Dal punto di vista del genere e delle fasce d’età, la struttura del campione netto delle persone che indossano l’orologio (il dispositivo che ascolta, come quelli nella foto di copertina N.d.R.)  si compone come segue:


Varianza

A causa della struttura del campione con molti giorni di osservazione degli stessi partecipanti che non sono statisticamente indipendenti, abbiamo sviluppato una stima della varianza su misura adatta ai dati.

Questa stima viene utilizzata per calcolare l’intervallo di confidenza per la copertura netta. L’ampiezza dell’intervallo di confidenza dipende dalla dimensione del campione e anche dal livello di copertura netta.

Possiamo darvi alcuni esempi con stazioni radio anonime con diversi livelli di copertura netta giornaliera media per le aree linguistiche (non ci sono praticamente analisi fatte per tutta la Svizzera perché il mercato è fortemente strutturato in aree linguistiche):

Cerchiamo di decodificare la tabella, tenendo come benchmark quella di Audiradio che si può trovare QUI.

Mediapulse usa un intervallo di confidenza del 95%, dunque se la rilevazione venisse ripetuta infinite volte allora in 95 casi su 100 i numeri forniti saranno incompresi tra “lower” e upper”.

Prendiamo le due stazioni in italiano (E e F). Per entrambe sono analizzati i dati di un campione composto da 884 individui. Possiamo affermare che la stazione E ha un numero di ascoltatori stimato pari al 14.33% dell’area linguistica italiana o meglio, che il siamo confidenti al 95% che il numero di ascoltatori sia compreso tra il 12.74% e il 15.92%.

E poiché il net reach è pari al 14.33% otteniamo un ampiezza percentuale dell’intervallo rispetto alla copertura pari al 22% (1.38/14.33*100).

L’area linguistica italiana è composta in Svizzera da circa 718.000 individui (questo nella tabella non è indicato, sono dati nostri) dunque nell’esempio la stazione E ha un numero di ascoltatori pari a 718.000*.143 = 102.000 (anzi, compresi tra 91.186 e 114.162).

In quanto alla stazione F questa ha un numero di ascoltatori compreso tra 5.600 e 12.421 (con un’ampiezza dell’intervallo di confidenza inferiore, magia della statistica).

Total Audience

FM-world:  C’è una crescente tendenza a monitorare l'”audience totale” di programmi specifici e non solo gli ascoltatori di programmi “live” (lineari). Quindi l’insieme di chi ha ascoltato on air, on demand e questo attraverso tutti i devices. È una “currency” che rilevate?

Mediapulse: Finora, solo la radio live è stata nell’ambito della misurazione radiofonica. In accordo con il mercato radiofonico svizzero, l’ascolto in differita (cioè i podcast) non è previsto nemmeno per il prossimo futuro.

Meno 23%, un dato significativo?

FM-World: Il sito web tio.ch ha riportato un calo del 23% degli ascoltatori radio dopo lo spegnimento FM.
Tuttavia, l’articolo afferma “Secondo Miko Marr, responsabile della ricerca presso la società Mediapulse (che misura i dati radiofonici): «Queste cifre a breve termine non sono significative». La SSR per parte sua conferma come i dati non siano sufficientemente affidabili dal punto di vista statistico”.
Non vi chiediamo quindi commenti su questo particolare calo, ma piuttosto una spiegazione:
Potete spiegare perché i dati non sono ancora statisticamente significativi e quando prevedete che lo saranno?

Mediapulse:  La dichiarazione di Mirko Marr non è diretta alla significatività statistica, forse questo è andato perso nella traduzione.

La dichiarazione si riferisce al fatto che i valori costituiti da soli 14 giorni (e nemmeno settimane calendario complete) di misurazione non forniscono un valore di precisione sufficientemente alto per basare una valida dichiarazione di perdita generale di audience.

Mediapulse raccomanda sempre di considerare almeno un trimestre (o più per regioni di analisi più piccole) per risultati affidabili. Ciò è dovuto al fatto che la misurazione viene effettuata con un campione a rotazione e quindi la dimensione del campione si accumula nel tempo.

Conclusioni

Prima di rispondere alla domanda che tutti ci poniamo – se lo spegnimento dell’FM sia una buona idea – abbiamo voluto analizzare le metodologie di ricerca utilizzate in Svizzera. E – con precisione e serietà svizzera – ci è stato consigliato di aspettare a trarre conclusioni.

Ma una cosa è certa: tra due mesi (alla fine del primo trimestre) chiederemo nuovamente di accedere ai dati al fine di raccontarveli, qui su FM-world.it.

(M.H.B. per FM-world)

Ascolti radio in Svizzera: in calo, le emittenti che hanno abbandonato l’FM

Lo spegnimento dell’FM sembra compromettere l’ascolto delle emittenti pubbliche svizzere, che dal 1° gennaio 2025 trasmettono solo in digitale.

Lo rende noto il sito Tio.ch.

Le prime rilevazioni del nuovo anno mostrano un significativo calo di ascoltatori per le tre emittenti radiofoniche in lingua tedesca della SSR, SRF 1, SRF 2 e SRF 3. Rispetto al secondo semestre del 2024, queste stazioni hanno perso complessivamente quasi mezzo milione di ascoltatori nelle prime settimane di gennaio, con SRF 1 particolarmente colpita da una riduzione di oltre 250.000 ascoltatori.

La copertura giornaliera netta delle tre emittenti è scesa di 490.700 persone, pari al 23,5%. Questo calo coincide con la chiusura dei trasmettitori FM alla fine del 2024. Molti ascoltatori, ancora legati a dispositivi tradizionali non compatibili con la tecnologia DAB+, non hanno più accesso alle trasmissioni della SSR.

Secondo Miko Marr, responsabile della ricerca presso Mediapulse, i dati raccolti finora non sono statisticamente significativi, e la SSR, attraverso il suo portavoce Nik Leuenberger, ha dichiarato che verranno analizzati con maggiore dettaglio solo dopo il primo trimestre del 2025.

Nel frattempo, le radio private che continuano a trasmettere in FM registrano un incremento degli ascolti.

Radio 1 ha visto crescere la propria audience di oltre il 50%, mentre Radio Pilatus ha ottenuto un aumento del 20%.

Torneremo su questo argomento prossimamente, con ulteriori approfondimenti.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Sanremo solo per radio analogiche: tutte le reazioni alla scelta degli organizzatori del Festival

Larticolo di FM-world dell’8 gennaio in cui annunciavano la decisione di includere le sole radio FM nella lista delle candidabili alla “giuria delle radio” del Festival ha scatenato molte reazioni, tra cui un polemico editoriale di Newslinet e decine di commenti della community di Talkmedia: facciamo il punto.

I fatti

Cominciamo dai fatti: tramite la vagamente burocratica formula dell’ “Avviso esplorativo per la manifestazione d’interesse” i Corecom hanno informato che i criteri per l’individuazione delle radio da includere nell’elenco della “Giuria delle Radio” 2025 prevede tra i “criteri qualitativi” la “trasmissione in FM”, precisando che “sono da escludere le radio solo DAB e solo WEB”.

Qualità ? Solo in FM

Ovvio che dopo anni in cui importanti esponenti della RAI hanno ventilato l’ipotesi dello spegnimento dell’FM a favore del digitale questa cosa suoni per molti paradossale. Se poi consideriamo che questa è una scelta qualitativa l’affronto ai nativi digitali (o agli analogici in ampiezza) è evidente. Solo se sei in FM fai un prodotto di qualità, full stop.

E lasciamo da parte il fatto che le radio AM – poche, ma riconosciute e autorizzate dal ministero – non sono neppure citate, ovviamente da qualcuno che dimentica che il Festival è nato proprio in AM, sulla frequenza degli 1034 Kc/s della Rete Rossa, l’attuale Radio2.

Le reazioni

Lasciamo ai lettori il piacere di leggere l’opinione in merito del direttore di Newslinet, limitandoci a citarne il titolo che fa intendere il tono del pezzo: “Approccio analogico di Sanremo a radio: emblematico di chi non assimila cambiamenti. RAI torna indietro di 10 anni o Festival non capisce“.

Veniamo invece alle reazioni dei lettori di Talkmedia, la community di FM-world.

C’e’ innanzitutto chi vuole capire, come il caso di Dario Albertini, il quale ci informa di essere comunque passato al Podcasting: “Sarebbe interessante comprendere i motivi dell’esclusione per DAB e Web. Dico subito di non essere parte in causa, da 4 anni sono passato con gioia al podcasting dopo 10 di webradio. Però, almeno capire. Magari tra chi legge c’è qualcuno più competente di me o che osa dire quella che forse è più che una mia fantasia”

C’è chi è più tranchant, come Massimo Siddi che liquida la faccenda con un “Che cosa ridicola“.


Una questione di spazio?

Cercano un razionale, il noto e (ci si permetta) storico conduttore Renato Tradico, attualmente in FM a Radio Millennium, insieme al suo editore Ronchi:

Afferma Renato Tradico: “A mio avviso non ritengono le web radio emittenti nell’etere in pratica non irradiano un segnale. Tutto ciò è comunque ridicolo perché escludono il DAB che è un moderno mezzo di Segnale Radio e ci sono Radio Web con segnale DAB. A meno che abbiano voluto stringere la cerchia limitando la selezione a quelle presenti in FM“.

Commenta con tanto di emoji il suo editore, Andrea Ronchi: “Credo che sia una questione di esposizione mediatica, le radio web hanno poche centinaia di persone all’ascolto, certificate ma pochissime, per avere 20/30 mila ascolti (quelli che fa una piccola radio in Fm) ci vorrebbero 100 web radio in sala stampa 😳“.

Non sappiamo se i numeri citati relativamente alle piccole FM siano realistici: il margine di errore della rilevazione TER per radio con “bacino di ascolto” pari a 25.000 era del 52% (cinquantadue percento), quasi come tirare ai dati.

In ogni caso si ipotizza una questione di spazio in sala stampa. Ipotesi plausibile, ma non è quella citata dal documento con cui abbiamo aperto.

Copertura capillare

C’è poi un interessante scambio, che evitiamo di riportare interamente, centrato sull’ipotesi che il ragionamento riguardi la copertura.

Il Festival esigerebbe una copertura totale del territorio ma, come fa notare un lettore, numerose “Aree Bianche disagiate di forte vegetazione selvaggia ma molto belle” non hanno “segnale” ADSL. Ovvia la contro risposta: “In Sardegna, (ad esempio) il segnale più capillare lo ha la rete mobile”.

Ma stiamo divagando, l’ipotesi che siano ammesse solo radio FM non ci pare possa essere dettato dall’esigenza di avere nella giuria rappresentanti di radio che “coprono” perfettamente il territorio.

Chi ha i contenuti non si preoccupa

In quanto alle Onde Medie, l’editore di Centrale Milano, radio del Nord che punta ai contenuti di qualità, non sembra crucciarsi troppo.

Scrive Enzo Bassman: “Oggettivamente c’è un limite fisico di emittenti invitabili. Che in generale la decisione sia discutibile è vero. Però… in fondo, siamo veramente interessati a essere invitati? È così importante? Non è forse meglio starne fuori e perseguire obbiettivi che differenziano le emittenti? Abbiamo riacceso le Onde Medie che la Rai ha spento, abbiamo canali web che proponiamo con contenuti che dovrebbero differenziare. Che ci frega di Sanremo? Noi in AM e Web (parlo di questo perché non sono in Dab) dobbiamo essere diversi“.

Grilli e Fax

Forse la morale di tutta questa vicenda la hanno riassunta al meglio i lettori Berfio e Barbi: “Chi ha scritto il regolamento si è fatto ispirare dal Marchese del Grillo” ha affermato il primo, mentre il secondo “Aggiungerei anche che può candidarsi alla giuria solo chi è un possesso di telefono fisso e linea fax per comunicazioni importanti.

Buon 2025 (M.H.B. per FM-world)

 

A Sanremo torna la Giuria delle Radio, ma possono candidarsi solo le emittenti che trasmettono in FM

Manca ormai poco più di un mese alla 75esima edizione del Festival di Sanremo.

La Rai – riporta un’agenzia Italpress – ha rinnovato l’intesa con i CORECOM di tutta Italia per l’istituzione della Giuria delle Radio, composta da emittenti radiofoniche nazionali e locali, selezionate sulla base di criteri volti a garantire una rappresentanza capillare ed inclusiva dell’intero territorio italiano.

Tali criteri – prosegue il comunicato – sono stati individuati direttamente ed esclusivamente dalla Rai.

E qui arriva il dunque: “Sono escluse le radio solo DAB+ e solo web” – specifica la nota“essendo requisito imprescindibile la trasmissione in FM”.

Al netto di questa decisione, le radio che volessero aderire, devono contattare il CORECOM entro il 15 gennaio 2025.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Dopo lo spegnimento delle frequenze FM delle reti pubbliche svizzere, migliora la ricezione di alcune emittenti a Milano

Con il recente spegnimento degli impianti FM delle reti pubbliche svizzere, nell’area milanese alcune emittenti radiofoniche hanno ottenuto un segnale più pulito, risolvendo interferenze storiche che duravano da decenni.

Quali sono le principali beneficiarie?

In primo luogo, Virgin Radio (104.5 Valcava) ha eliminato i problemi di convivenza con il segnale isocanale di Rete Tre trasmesso da Castel San Pietro, ora disattivato.

Anche m2o (93.1 Valcava) ha registrato miglioramenti significativi, superando le interferenze causate dalla vicinanza con i 93.0 MHz, trasmessi sempre da Castel San Pietro per SRF1.

Situazione favorevole poi per Radio 105 sui 98.9 (Valcava), grazie alla cessazione delle trasmissioni sui 98.8 MHz di Rete Due, provenienti dalla stessa postazione.

Un altro caso significativo riguarda Radio Bruno sugli 87.7 MHz, che ha tratto vantaggio dallo spegnimento degli 87.8 MHz di RTS Premiere (Castel San Pietro).

Infine, sebbene meno rilevante, l’ottimizzazione ha interessato altre frequenze legate alle emittenti svizzere disattivate: 88.1 e 88.8 ex Rete Uno (rispettivamente da San Salvatore e Castel San Pietro), 91.5 ex Rete Due, 96.3 ex SRF1, 104.0 ex RTS Premiere e 106.0 ex Rete Tre (queste ultime da San Salvatore).

(Andrea Lombardo per FM-world)

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]