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Radio Bruno collegata in FM a Roma

Importante novità nell’etere romano.

Radio Bruno è stata collegata sui 100.5 da Monte Porzio Catone.

La superstation emiliana è quindi da oggi ricevibile in FM nella Capitale.

La frequenza diffondeva il segnale di Radio Rock Italia, la quale continua a trasmettere sui 96.6 MHz da Ponte Galeria, per Ostia, IX Municipio, Fiumicino, Fregene e litorale romano.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

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Norvegia, il ritorno dell’FM

Sette anni dopo l’addio alle trasmissioni in FM a favore del digitale DAB+, la Norvegia assiste a un’inversione di tendenza.

Sempre più ascoltatori stanno tornando alla radio FM per le emittenti locali, mentre l’uso del DAB è in calo.

A rivelarlo sono i dati di Kantar Media per l’Associazione Norvegese delle Radio Locali (Norsk Lokalradioforbund), che evidenziano un progressivo aumento della quota di ascoltatori su FM negli ultimi trimestri.

Nel quarto trimestre del 2024, il 53% degli intervistati ha dichiarato di aver ascoltato la radio locale in FM, contro il 45,5% che ha utilizzato il DAB. Un trend che si conferma anche nei trimestri precedenti: nel terzo trimestre le percentuali erano rispettivamente del 52,3% e del 46,9%, mentre nel secondo trimestre il divario era ancora più ridotto (51,5% FM contro 47,7% DAB).

Un’inversione di rotta inattesa, considerando che fino al 2024 il DAB sembrava destinato a superare definitivamente l’FM. Eppure, senza una spiegazione chiara, la tendenza si è ribaltata.

Parallelamente, cresce anche l’ascolto della radio locale via internet. Nel quarto trimestre del 2024, il 10,7% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare una piattaforma online, in aumento rispetto al 9,9% del trimestre precedente e all’8,8% del secondo trimestre.

Infine, c’è una piccola quota di ascoltatori (3,7%) che non sa quale piattaforma utilizza, mentre il 2% segue la radio locale attraverso altri mezzi, come la televisione.

Un segnale chiaro: in Norvegia, l’FM non è affatto un ricordo del passato.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

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Cinquant’anni di radio private – Marco Toni: “Come ho fatto partire Radio Parma 102”

Cinquant’anni di radio private: dopo aver parlato di contenuti e organizzazione con Rino Borra passiamo ad occuparci di tecnica. Antenne, trasmettitori recuperati o prodotti a fatica prima che nascesse un’industria a supporto dell’emittenza privata. L’intervista con Marco Toni è talmente lunga che non sappiamo se riusciremo a farla stare in due o in tre articoli: comunque questo è il primo, si parte dal novembre 1974 si passa per Radio Parma e si arriva all’incontro con un tal Angelino.

Seguirà, ça va sans dire, Radio Milano International.

Marco Toni

Marco è stato il primo responsabile tecnico di Radio Parma.  Questa la qualifica formale, ma quella reale potrebbe essere “colui che ha reso tutto possibile”. Marco è stato in seguito ingegnere progettista a Siemens dove ha sviluppato i sistemi di antenna cellulari invisibili per società quali Wind. Dopo la guerra del Golfo ha ricevuto un encomio solenne per aver realizzato il sistema che neutralizzava le trasmissioni radio di Saddam Hussein.

Il giorno dell’intervista aveva 87 anni e 11 mesi (non ha precisato i giorni); l’intervista ha avuto luogo il 4 marzo 2025 (ovviamente in collegamento wireless via Facetime 5G Nizza-Parma).

L’intervista

FM-world: Dunque prima di RMI parte Radio Parma.

M.T.: Sì, sì: Radio Parma è nata il primo gennaio del ’75, in via Cavallotti a Parma.

La pare tecnica mia, quella editoriale di un giornalista un po’ in difficoltà con la Gazzetta di Parma. E poi  Virginio Menozzi, che era segretario di una sezione della DC, di un paesone in provincia di Parma.

Erano un po’ tutti in fibrillazione, dati anche i momenti di allora: c’era bisogno di libertà, di poter dire qualcosa di diverso, c’era questa necessità.

Però la radio non è nata…. come radio, è stata una mia idea sotto questa forma. Loro volevano fare la TV.

Allora ero uno studente lavoratore, ero un tecnico di primo livello all’ENEL di Fidenza, e avevo anche costruito da tempo una grossa stazione trasmittente come radioamatore. E mi collegavo regolarmente tutte le settimane con il Venezuela, dove c’era un parmigiano e faceva parlare i suoi familiari.  C’era la guerra fredda, c’erano dei momenti abbastanza seri, abbastanza caldi, però mi lasciavano fare perché ero un tecnico di primo livello all’ENEL, ero un dirigente.

Un certo Beppe Sacchi

Loro avevamo sentito dire, letto su qualche giornale, che un c’era un certo signor Beppe, Beppe Sacchi di Biella che aveva fatto la TV, ma la TV via cavo. E così vengono a chiedere a me e anche alle poste, se si poteva fare la TV via etere.

Il primo (…forse) banco di Radio Parma

Alle poste hanno gli rispondono “è una cosa impossibile, però se ne volete sapere qualcosa, andate da questo signore che di etere se ne intende“: ed ero io.

Ci manda il direttore delle poste

Si presentano questi due individui alle 10 del mattino. Mi dicono: “Lei è Marco Toni?” – “” – “Guardi, noi… noi ci manda da lei… il direttore delle poste di Parma, perché vorremmo fare la TV via etere”.

Non si può, non si può la TV via etere”, dico: “c’è il monopolio, non so se lo sa”.

Ma aggiungo: “Ma perché volete fare subito una TV via etere? Fate prima la radio: io c’ho un trasmettitore, trasmettete e fate delle prove, cominciate via radio”.

La prima antenna

TRC-1

Poi un giorno, guarda un po’, prendo la radio rivista dei radioamatori e c’è la pubblicità di un surplusario di Livorno che vendeva i TRC-1. (il famoso primo trasmettitore militare di RMI N.d.R.)

Costava, ma io prendevo anche un bel po’ di soldi all’ENEL, allora ne mando a prendere uno.

Questo coso arrivava… e finiva a 100. 100 Megahertz: faceva 60-100, ne ho uno qui.

Dentro è complicatissimo, ma con lo schema riesco… mi metto lì per mio sfizio e comincio a modificarlo.

Mi dico, dove finisce la radio? (l’FM per la RAI dei tempi, eccettuato il canale stereo, era sempre sotto i 100 MHz, N.d.R.)

Dove finisce la radio (anzi oltre)

Mi dico: beh io mi metto lì, subito dopo, se riesco, subito dopo. Questo trasmettitore era controllato al quarzo ma con  una complicazione di filtro, un casino… e  riesco a fare il 102 (sintonizzarlo su 102 MHz, anche se c’è chi sostiene fosse 102.360: esattamente come RMI che era su 100.88 ma nonostante abbiamo ripetuto tre volte la domanda non abbiamo capito il motivo N.d.R).

Lo metto in funzione e ha anche una bella potenza, con quell’unica valvola VHF che ne ho ancora.

Qui siamo a Novembre 1974, eh! Ancora stavo provando. Un giorno viene Virginio Menozzi (il fondatore di Radio Parma) con un politico un po’ defenestrato. Mi dicono: vieni con noi che andiamo all’autogrill dell’autostrada di Sarzana dove c’è l’onorevole…  non ricordo. Mi dicono è del controllo della RAI (forse commissione parlamentare di Vigilanza, N.d.R.), così chiediamo a lui se si può fare la radio: se ci risponde bene, se no andiamo da Spadaccia o da Pannella e chiediamo a loro.

E così lo incontriamo: era un parlamentare  dei Repubblicani, non so se te li ricordi…

FM-world: Quelli che hanno ucciso la TV a colori, o meglio le industrie della TV a colori italiane.

M.T.: TV a Colori? Quelli dell’edera!

FM-world: La Malfa.

M.T.:  Sì, ecco, La Malfa, bravo, perfetto. Ma non era La Malfa, che incontrammo.

Vorremmo fare una radio libera

Diciamo, senta, noi vorremmo fare una radio, una radio libera via etere.

C’è il monopolio, vi legano, vi ci trovate con le manette…” Ma noi vogliamo provare.

Tu metti il mixer, io il trasmettitore

Per farla breve, con il futuro direttore Drapkind  (“socialista”), andiamo nel magazzino. Beh, c’è tutto quello che serve:  un tavolo con i giradischi, il microfono, il mixerino. Il trasmettitore lo metto io.

Poi in questa casa vecchia che c’è ancora in fondo via Garibaldi di Parma, mi organizzo, studio l’antenna, faccio l’antenna, trovo il traliccetto, preparo tutto quanto, e il primo gennaio, una giornata fredda, mezzo piovosa, mezzo ghiaccio, col tetto antico che si scivolava da tutte le parti, senza dire niente a nessuno perché doveva essere tutto un segreto, accendo il trasmettitore, attacco il mixer, attacco tutto quanto e si sente… e si sente.

In tutta Parma si sente: e non si è mai più fermata, da quel momento ha cominciato a essere famosa per quella rivista… la conosci?

A casa mia ricevo chi voglio

Era Millecanali (“Millecanali TV“, perché quando nacque c’era praticamente solo Sacchi e la sua Tele Biella: e infatti il sottotitolo era “rivista di CATV, CCTV e Audiovisivi” e di radio proprio non si parlava, N.d.R.).

Millecanali lo gestiva la GBC, ci scriveva allora un giornalista molto di sinistra, molto di sinistra che era Eduardo Fleischer con sua moglie.

Lui a Radio Parma ha dato risalto, perché voleva la libertà, anche se era tutto un po’ un fuorilegge. Insomma, era proprio una cosa proletaria.

FM-world: Adesso Edoardo Fleischner fa il professore la domenica al programma “Media e Dintorni” su Radio Radicale.

Angelino Borra

M.T.: Beh, senti, un giorno finalmente l’Angelino Borra – che avevo conosciuto prima – torna a contattarmi…. sarà stato febbraio?… febbraio 1975. Dice “Ne hai fatto uno sui 101?”

Sì, ne ho proprio fatto uno sui 101, a metà strada fra i 100 e i 102“, rispondo.

E così siamo partiti in macchina, abbiamo portato su il trasmettitore, il cavo e l’antenna e li abbiamo portati su in via Locatelli che era buio, era buio e… (segue)

(M.H.B. per FM-world)

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Radio Mitology ’70-’80 collegata in FM a Milano

Novità nell’etere lombardo.

Radio Mitology ’70-’80, nota e seguitissima emittente toscana, è stata collegata a Milano.

Trasmette sui 92.4, frequenza che nei giorni scorsi aveva ospitato l’inedito progetto Radio International.

L’emittente è online all’indirizzo mitology.it.

(Si ringrazia Andrea Lombardo per la segnalazione)

Questo il comunicato stampa dell’emittente:

Dopo aver conquistato il pubblico toscano, è la radio locale più ascoltata in Toscana e diverse regioni italiane grazie alla diffusione in DAB+ (Liguria,Emilia Romagna, Umbria), Radio Mitology 70/80 compie un altro grande passo: l’arrivo in FM a Milano.

L’emittente, già punto di riferimento per gli amanti della musica che ha segnato un’epoca, amplia così la sua copertura raggiungendo una delle piazze radiofoniche più competitive e prestigiose d’Italia. Un’espansione che conferma la crescita di Radio Mitology, sempre più protagonista nel panorama radiofonico nazionale.

Un viaggio nel tempo per gli amanti della musica degli anni ‘70 e ‘80.

Con una programmazione interamente dedicata ai più grandi successi internazionali e italiani di due decenni leggendari, Radio Mitology offre un’esperienza unica agli ascoltatori.

L’arrivo a Milano rappresenta una sfida ambiziosa e un’opportunità straordinaria per portare il nostro format in una città che ha fatto la storia della musica e della radiofonia italiana. Con l’entusiasmo di sempre, siamo pronti a “conquistare” anche il pubblico milanese, offrendo una colonna sonora senza tempo e una programmazione di qualità.

Sintonizzatevi sui 92.4 Fm: la storia della musica continua a suonare, ora anche a Milano e anche i milanesi si chiederanno: RADIO MITOLOGY… c’è qualcosa di meglio ??!

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

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Interferenze FM: la Svizzera chiede all’Italia la protezione delle frequenze dismesse

Dopo sloveni e croati anche gli svizzeri paiono partire all'”attacco” dell’Italia. In questo caso segnalando interferenze (“debordi innaturali”) alle frequenze FM, quelle abbandonate (spente) dall’SSR al 31 dicembre 2024. Marco Barsotti ne parla per FM-world con l’avvocato Massimo Lualdi.

Debordo innaturale

L’editoriale di Newslinet del 21 febbraio, che parla principalmente dell’annosa questione adriatica, si chiude con una notizia che non esiteremmo a definire bomba: gli svizzeri stanno iniziando a  inviare “una nutrita serie di segnalazioni di debordo innaturale” (relative alla banda FM) all’Italia.

Queste le frasi testuali dell’articolo:

Possiamo anticipare che la stessa Svizzera Italiana, all’indomani dello spegnimento delle frequenze FM della SSR (la radio pubblica elvetica) ha – come avevamo supposto a dicembre 2024 – inviato una nutrita serie di segnalazioni di debordo innaturale.

In questo caso, ad essere oggetto di doglianze non sono interferenze concrete, ma potenziali a risorse attribuite alla Svizzera in sede UIT. Perché – come più volte abbiamo avvertito – lo spegnimento delle frequenze assegnate non determina una rinuncia al diritto di esercirle”.

Rumore bianco

Sollevare oggi la questione ci è parso talmente paradossale che abbiamo contattato il direttore di Newslinet, Massimo Lualdi (che, come noto, è anche un avvocato specializzato in diritto della radiodiffusione, autore di diverse pubblicazioni giuridiche, di cui una, del 2004, dedicata proprio all’annosa questione delle interferenze internazionali in FM tra Italia e Svizzera), per qualche chiarimento. L’intervista ha avuto luogo il 26 febbraio 2025.

L’intervista

FM-world: Nell’articolo parlate di “nutrita” serie di segnalazioni. Potete condividere qualche dettaglio in più?

Massimo Lualdi – A Newslinet risulta che l’UFCOM, l’Ufficio Federale delle Comunicazioni (l’equivalente della nostra Agcom, con competenze anche tipiche del Ministero delle Imprese e del Made in Italy) abbia reiterato una serie (nutrita, nell’ordine di decine di casi) di segnalazioni di debordo oltre i limiti consentiti dall’UIT (l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni) di segnali FM italiani.

Una reazione da noi ampiamente attesa (l’avevamo ipotizzata già nell’autunno 2024) per una serie di circostanze: da una parte il fatto che l’assenza di segnali svizzeri dominanti avrebbe reso maggiormente evidenti quelli italiani in territorio elvetico; dall’altra per il fatto che la presenza radiofonica italiana chiara (nel senso di chiaramente sintonizzabile) sarebbe stata considerata non solo un’ingerenza nella sovranità territoriale di uno Stato estero, ma anche una forma di concorrenza sleale (nella misura in cui ciò consegue ad un asserito – ed ovviamente tutto da dimostrare – abuso, attuato attraverso un debordo non naturale e quindi volontario del segnale).

FM-world: La domanda  che viene spontanea è: stanno reiterando oggi segnalazioni già fatte quando c’erano vere interferenze o si sono accorti del problema solo oggi che ovviamente di interferenze non si può parlare?

M.L.:  Probabilmente entrambe le cose. Certamente l’assenza di segnali locali, come detto, rende intellegibili debordi prima non verificati…

Debordi svizzeri

FM-world: In un’intervista all’editore di Studio+, Claudio Tozzo aveva affermato: “Interferenze ai croati? In gran parte inesistenti, lo Stato italiano deve tutelare le imprese nazionali“. Pensate la stessa cosa si possa applicare ai rapporti con la Svizzera?

M.L.: Sicuramente ci sono stati casi strumentalizzati, così come ritorsioni (oggi si definiscono sul piano di una politica internazionale edulcorata, “contromisure”) elvetiche. È questo il caso dell’attivazione, a Castel San Pietro, sopra Chiasso, in Svizzera, di frequenze fortemente debordanti in Italia, a danno di importanti emissioni private del nostro Paese. Situazione mai risolta sia sul piano amministrativo che giudiziario in vent’anni e giunta a conclusione solo a fine dicembre 2024 con lo spegnimento delle trasmissioni FM della SSR, la Radio pubblica svizzera.

Accorgimenti tecnici

FM-world: Sempre Claudio Tozzo aveva concesso che “La colpa possiamo averla in parte anche noi italiani, se non introduciamo opportuni abbassamenti”. È il caso anche per la Svizzera? Perché – se non ricordiamo male – molti anni fa gli impianti del Penice erano stati dismessi a favore di Valcava (con puntamento verso sud) giusto per evitare interferenze.

M.L.: La Svizzera mantiene le assegnazioni frequenziale effettuate dall’UIT. In astratto potrebbe riattivarle in qualsiasi momento e quindi ne rivendica il pieno potenziale sfruttamento (nel rispetto della propria sovranità radioelettrica).

Sul piano giuridico esiste però una sfumatura rilevante rispetto alla situazione precedente: oggi non si può più parlare di interferenze a qualcosa che non esiste (l’impianto interferito), ma solo di debordo oltre limite. Ed è su questo che, inevitabilmente, si svilupperà il confronto. Che prevediamo acceso.

Nota

L’immagine relativa allo spegnimento della frequenza 88.4 FM da Pizzo Matro è tratta da questo video: https://www.youtube.com/watch?v=xh5ThtxxZ-U&t=48s

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Radio Pooh esordisce col botto: FM-world ne parla con l’editore Fabio Martini

Nata da una costola di RTR 99 TI RICORDI, Radio Pooh sembra proprio aver colpito nel segno. FM-world ha dunque deciso di chiedere un’intervista all’editore delle due radio, Fabio Martini, per parlare di questo successo e di radio in generale.

Sarà certamente la forza di un nome, quello dei Pooh, che da quasi sessanta anni è amato da un pubblico di tutte le età. Sarà il fatto che è la logica continuazione di una WebRadio quasi omonima del gruppo RTR 99 TI RICORDI. Sarà magari in parte la posizione privilegiata (in prominence) nella app di FM-world. Sarà la scelta della musica e la logica della programmazione. O forse – più probabilmente – la combinazione lineare del tutto.

Ma resta il fatto che in un mondo dove è molto difficile emergere, Radio Pooh ha avuto un esordio col botto ed i dashboard a uso interno di FM-world confermano che non si è trattato di sola curiosità del primo giorno. Ne abbiamo parlato con Fabio Martini, editore di RTR 99 Ti Ricordi. L’intervista ha avuto luogo domenica 16 febbraio 2025.

Nessuna banalità

FM-world (Marco Hugo Barsotti):  Radio Pooh nasce da una costola di RTR  99 Ti ricordi, radio molto nota a Roma ma magari meno conosciuta al Nord, puoi raccontarne la storia?

Fabio Martini (F.M.) – RTR 99 Ti Ricordi ha radici lontane. Nasce nei meravigliosi anni 80 e subisce varie trasformazioni, fino ad arrivare a un assestamento definitivo, fatto di canzoni “importanti” pop e rock che vanno dagli anni 60, ai 70 ma anche 80 e 90.

Una radio non solo musicale che cerca di inserire contenuti e storia e nessuna banalità in onda. La ricerca di musica e argomenti è ampia. E non ci limitiamo solo alla super hit. Cerchiamo l’emozione anche facendo riascoltare un brano che da quarant’anni non si sentiva.

E comunque al nord grazie al canale 799 in Lombardia e al DAB in Umbria e Lombardia, ma anche alla nostra app, la radio inizia a diffondersi bene.

Fuori dagli schemi

FM-world: Prima di Radio Pooh esisteva un canale dedicato nel vostro bouquet. Di chi è l’idea e quando avete cominciato ?

(F.M.) – Tutto il nostro gruppo cerca di essere fuori dagli schemi. Nel 2016 i Pooh avevano annunciato la loro fine. Abbiamo pensato che far continuare la loro storia on air potesse essere una cosa bella, gradita e fuori dagli schemi soliti. I loro concerti sono sempre stati frequentati da un pubblico di tutte le età. E una radio dedicata a loro non poteva fallire. Infatti sin da subito è stato un grande successo.

Radio Ufficiale

FM-world:  Ed eccoci a Radio Pooh: un esordio col botto…

(F.M.) – Dopo 8 anni di RTR 99 Canale Pooh, con il ritorno dei Pooh che stanno preparando il sessantennale nel 2026 bisognava chiudere il cerchio. Ho parlato con loro, gli ho proposto di trasformare la nostra RTR 99 Canale Pooh in Radio Pooh e farla diventare la radio ufficiale. Non credo esistano artisti che possano vantare il fatto di avere una loro radio ufficiale.

Il progetto rimane di RTR 99 Ti Ricordi ma la radio va ormai oltre il nostro marchio e la nostra struttura. I numeri sono enormi. In un solo giorno lo scarico delle app ha annoverato Radio Pooh al terzo posto globale sulla piattaforma Android e l’ottavo in quella Apple. E il trend, sia di download delle app che degli ascolti in streaming, è inarrestabile. Meglio di così è impossibile.

Oltre i grandi successi

FM-world: Qualche nota sulle scelte di programmazione: quali le scelte? Pensate che l’utenza giovane (quelli nati molto ma molto dopo gli esordi dei Pooh) possa rappresentare un segmento importante degli ascoltatori?

(F.M.) – Le scelte sono di trasmettere l’intera discografia dei Pooh. Hanno venduto milioni di dischi e ancora oggi riempiono gli stadi. Quindi il pubblico non manca. Ma loro hanno anche una prerogativa importante. A parte i grandi successi hanno capolavori dentro i loro dischi. Divulgare brani come “Il Tempo Una Donna La Città” è bellezza allo stato puro. Canzone che dimostra quanto siano grandi musicisti. Dura 10 minuti questo brano ed è uno dei loro più grandi capolavori.

Le figure professionali

FM-world: Che tipo di figure e con quante risorse parte oggi una radio che vuole essere di successo in un panorama digitale ultra affollato?

(F.M.) – Bisogna fare ciò che si sa fare e soprattutto ciò che si conosce. Noi, il gruppo RTR 99 Ti Ricordi, può muoversi per questioni anagrafiche solo in certe direzioni. Le risorse sono quelle della nostra squadra e il successo in una dimensione digitale si ottiene con le idee e non scimmiottando gli altri. Una radio come Radio Pooh funziona meglio di una radio generalista. Parlo del digitale ovviamente.

Ventitré anni di sperimentazione

FM-world: Ultima cosa: IP Dab FM: quanto pesa davvero nella sostanza l’ascolto DAB e a vostro avviso quanto è davvero utile spendere in una tecnologia ancora basata su tipologia Broadcast quando abbiamo reti cellulari che coprono il territorio in modo capillare (persino nelle gallerie) disponibili sostanzialmente gratis?

(F.M.) – Domanda interessante che parla di futuro però. Al momento i numeri IP sono molto interessanti ma ancora non si può parlare di numeri pari all’ascolto in auto con la cara vecchia FM.

E questo vale a maggior ragione per il DAB, dove siamo tutti ancora in fase poco più che sperimentaleBisogna investire su tutte le piattaforme e vedere dove ci porterà il mercato.

Sicuramente il futuro sarà dell’IP, ma è ancora presto pensare che solo questa modalità oggi possa sopperire al resto. Non dobbiamo pensare che i fruitori unici siano solo i giovani, ma anche le tantissime persone sopra i 55 anni, che hanno meno confidenza con le nuove tecnologie.

Ci si arriverà ma è prematuro. Nel frattempo bisogna essere ovunque. Noi abbiamo anche la visual in tutto il Lazio sul canale 87 con numeri molto buoni, abbiamo iniziato 8 anni fa. Perchè la tv ha sostituito la vecchia e cara radiolina. Ma non sono passaggi facili. (M.H.B. per FM-world)

Ringraziamo Marco Lolli, supervisore artistico e tecnico di Radio Pooh, per la collaborazione nell’intervista