DAB+: quale la copertura nazionale, dopo le nuove attivazioni RAI?

E’ già stato ampiamento annunciato, in questi giorni, il potenziamento della copertura DAB+ delle emittenti radiofoniche della RAI.

Al momento, grazie all’attivazione di otto nuovi impianti concentrati nel nord Italia, le radio di Stato illuminano il 49% del territorio nazionale, con ambizione a raggiungere quanto prima il 57%.

In un contesto dove la parte più penalizzata (al momento) resta quella dell’editoria locale, per scarsità di frequenze disponibili e conseguente mancata assegnazione dei blocchi, come si stanno comportando i consorzi nazionali?

Il “primo della classe” sembra essere DAB Italia (blocco 12C), mux che contiene diverse importanti realtà, che vanno dalle reti GEDI (Radio Deejay, Radio Capital, m2o) a due emittenti Radio Mediaset (R101, Radio 105), da RDS a Radio Maria, da Radio 24 a Radio Radicale ad altre seconde reti ed emittenti test. La copertura outdoor della popolazione supera l’80% con ambizioni a crescere nei prossimi mesi.

Situazione abbastanza positiva, tuttavia, anche per EuroDAB (blocco 12A) che dichiara servito il 75% della popolazione, con obiettivo 85% entro il 2019. In questo caso, i fornitori di contenuto sono RTL 102.5, Radiofreccia (oltre a diverse seconde reti del gruppo), Radio Italia Solo Musica Italiana, Radio Kiss Kiss, Radio Padania Libera e Radio Vaticana Italia.

Della RAI (blocco 12B) abbiamo già parlato in fatto di copertura, ma non di offerta. Oltre alle radio in FM (Radio1, Radio2, Radio3, Isoradio, GR Parlamento), la proposta spazia da Radio1 Sport e Radio2 Indie, da Radio Classica a Radio Kids, da Radio Live a Radio Techetè, fino a Radio Tutta Italiana. Le stesse emittenti, inoltre, sono parte integrante dell’app RaiPlayRadio che fornisce via web il medesimo pacchetto.

Ora l’obiettivo è quello di arrivare pronti per la data del 1° gennaio 2020, quando in Italia potranno essere venduti solo ricevitori con doppio “tuner” analogico/digitale.