Mayotte, il disastro causato dal ciclone Chido mostra i limiti di una strategia che elimina le emissioni AM a favore dell’IP

Per anni in molti hanno denunciato come grave errore lo smantellamento delle reti AM – facilmente fruibili in caso di disastro naturale – sentendosi dire che ormai anche nei paesi meno sviluppati tutti usano il cellulare. Ma il disastro di Mayotte mostra che forse avevano ragione.

In Italia non se ne parla, ma da giorni questa è la notizia principale oltralpe: l‘isola francese di Mayotte è in ginocchio dopo che sabato 14 dicembre un ciclone tropicale ne ha distrutto gran parte delle infrastrutture, compresi gli ospedali. A oggi, quattro giorni dopo il disastro, nessuno sa dire quante vittime ci siano state: ufficialmente 22, ma probabilmente molte migliaia. Non si sa, anche perché nessuna infrastruttura di telecomunicazione è funzionante.

Mayotte?

Ma dove si trova questa isola, che fa parte al 100% del territorio francese?

Mayotte è un’isola francese situata nell’Oceano Indiano, appartenente all’arcipelago delle Comore. È la più grande delle isole Comore e si trova a circa 250 km a est della costa africana; superficie 374 km, circa 300.000 abitanti. E… sì, è Francia a tutti gli effetti. Non una ex-colonia, non un protettorato: proprio Francia, tanto da essere a tutti gli effetti territorio dell’Unione Europea, pur locata tra Madagascar e Mozambico.

Nessuna ridondanza, niente AM

Chi fosse interessato può leggere sui media internazionali gli ultimi aggiornamenti, noi vogliamo qui parlare di telecomunicazioni.

Ad oggi nulla funziona sull’isola: la rete radiofonica FM è muta e – e questo è davvero singolare – non è attiva alcuna rete cellulare.

Motivo? In base ai moderni criteri di ottimizzazione, tutti gli operatori mobili (quattro in Francia) utilizzano le stesse “torri”, le postazioni di trasmissione. Nessuna ridondanza: abbattuta la principale dalla furia dei venti tutto tace.

E la rete tradizionale in modulazione di ampiezza (che qui era in onde corte) è stata “ovviamente” smantellata negli scorsi decenni.

La popolazione non ha notizie, ad esempio è impossibile informare su dove sia disponibile acqua potabile (la rete idrica è interrotta, ma esistono alcuni punti di distribuzione improvvisati).

Una tipica informazione che potrebbe essere data in Onde Medie e ascoltata anche in assenza di energia elettrica, grazie alle radio che si caricano a manovella, come la Eton in copertina.

Da AM a FM

Eppure l’isola aveva una sua struttura radiofonica analogica: creata nel 1978 grazie a trasmettitori portati direttamente da Parigi, utilizzava le Onde Corte, ideali (tramite “onda di terra”) per coprire il piccolo territorio dell’isola, ma anche (tramite le onde riflesse dalla ionosfera) per raggiungere La Reunion, altro territorio francese a 1.400 Km di distanza.

Nel 1999, questa emissione (di nome “O.R.T.F. Radio Comores”, oggi “Mayotte 1re”) viene di fatto abbandonata a favore di una piccola rete statale composta da quattro trasmettitori FM e dalle più recenti radio private. Qui di seguito l’unico elenco che ci siamo riusciti a procurare:

Tutto tace

Non una di queste stazioni è oggi attiva. Così come le reti cellulari e di conseguenza WhatsApp, Telegram e i vari “social”.

Eppure, se non da Mayotte, da La Reunion sarebbe facile trasmettere verso l’isola. Dando magari agli abitanti la possibilità – se non di ricostruirsi una casa – di trovare almeno da bere. (M.H.B. per FM-world)

 

Podcast batte Radio e TV alle elezioni presidenziali: i numeri e alcune considerazioni dagli USA

Dopo i sorprendenti risultati delle elezioni presidenziali USA – che hanno visto Trump vincere di larga misura, quando i sondaggisti davano un lieve vantaggio per Harris – si sono moltiplicate le analisi delle strategie di comunicazione dei due candidati. Tante le considerazioni ma una sopra tutte: i podcast sono stati la chiave di volta – e sono destinati a continuare a esserlo.

In altre parole: TV e Radio “lineari” stanno  perdendo la loro importanza e risulta perdente anche la strategia di caricare i contenuti dei media tradizionali sulle piattaforme di podcasting, magari chiamandoli “catch up” radio. Vale dunque la pena riassumere quanto accaduto e fare qualche considerazione.

I numeri

Cominciamo dai numeri dei canali “lineari”.

Il classico dibattito elettorale in TV, quello dove i candidati hanno i minuti contati e i giornalisti pongono domande standardizzate, ha visto quest’anno circa 51,3 milioni di telespettatori. Un calo del 30% rispetto allo stesso identico dibattito del 2020, che era stato seguito da 73,1 milioni di telespettatori. Per quanto riguarda la radio, analogo dibattito ha avuto luogo su NPR, la rete pubblica statunitense, ma non sono noti i risultati di ascolto. NPR ha inoltre ritrasmesso (simulcast) il dibattito TV dell’11 settembre.

Un dato interessante si può ricavare dal numero di “views” sul canale YouTube della rete host, ABC: pur trattandosi di uno dei tre storici network analogici USA, il numero di visioni è stato di soli 15.434.297 telespettatori.

Podcast contro TV, 3-1

In pratica neppure un terzo di quanti hanno seguito il podcast-dialogo tra Trump e Rogan sul solo canale YouTube del podcaster Rogan: 52 milioni, di cui 22 circa durante le prime 24 ore. 

A questi vanno ovviamente aggiunti gli ascoltatori su Spotify, il cui numero non è stato reso pubblico. Ma considerando che il numero di followers su YouTube e Spotify è sostanzialmente identico possiamo ipotizzare si debbano aggiungere altre decine di milioni di ascolti.

Harris

L’esperienza dell’altro candidato, Harris, potrebbe smentire tanto entusiasmo: la sua partecipazione al secondo podcast più popolare di Spotify, “Call Her Daddy” ha portato meno di un milione di ascolti (questione su cui torniamo tra poco)

Fiducia

Non è solo l’asettico computo delle views che va considerato: c’è anche una questione di fiducia nel mezzo e quelli tradizionali stanno andando decisamente male.

Ad esempio, parlando di carta stampata (e/o dei siti della ex carta stampata)  il fondatore di Amazon e proprietario di The Washington Post, Jeff Bezos, ha recentemente spiegato come per la prima volta nella storia della rilevazione la fiducia degli americani rispetto a quanto scrive un quotidiano ha raggiunto il minimo di sempre, superando in negativo perfino il congresso.

100 Milioni di ascoltatori

Risultato: cresce la fiducia nei podcaster (podcaster, non necessariamente podcast).

Tanto da portare il 47% dei cittadini USA ad ascoltare almeno un podcast al mese, un numero che tocca il 59% se si considerano i minori di 34 anni (dati di Edison Research). In generale, secondo Edison, i podcast vantano ormai negli USA un’audience pari a 100 milioni di ascoltatori.

Linguaggio differente

Chiudiamo con una considerazione che abbiamo sentito fare a numerosi analisti e che spiega probabilmente il deludente risultato di Harris. Gli anchor, i conduttori dei podcast di successo adottano un linguaggio, un tipo di conduzione, molto lontano da quelli tradizionali radio televisivi.

Niente interviste: si tratta invece di conversazioni – ci verrebbe da dire – nel caso di Rogan tra pari. Conversazioni che possono prendere le strade più inattese e che spesso durano oltre le 3 ore (con punte di 4).

Un’impostazione che permette al pubblico di capire  la vera personalità di chi viene intervistato. Nessuna frase fatta, nessuno script, nessun messaggio preconfezionato può resistere a un dialogo di tre ore.

Tutto il contrario di quanto si era abituati ad ascoltare nei dibattiti TV, quelli con “pari minuti di parola” ai vari candidati e domande spesso poco o per nulla graffianti da parte dei blasonati giornalisti che li conducono. (M.H.B. per FM-world)

Da Radio Marelli a Giornale Radio: l’emittente del gruppo Next si trasferisce in villa

Durante il weekend, molti hanno scritto in redazione e sui social media segnalandoci lo stop delle trasmissioni di Giornale Radio. La vera notizia, che probabilmente pochi affezionati potevano sapere, è ora visibile sul sito dell’emittente stessa, con la grafica che pubblichiamo in apertura: “Da Radio Marelli a Giornale Radio“.

Villa (Radio) Marelli

Si tratta dunque di un trasferimento di sede. Un’attività, ci ha fatto sapere l’editore Zambarelli tramite l’ufficio stampa, che è iniziata venerdì 15 novembre e che terminerà… a brevissimo. Anzi già mercoledì: in serata l’emittente ci ha comunicato la ripresa delle trasmissioni in diretta per le ore 6 del 20 Novembre.

Comunque il punto interessante è un altro, anzi forse altri due.

104,8 – 92,8 = 2,2 (Km)

Intanto il fatto che l’asse delle radio “all” news del nord è ormai tutto in direzione Sesto San Giovanni: Viale Sarca 223 per Radio24 e ora via Oberdan 22 per Giornale Radio. Poco più di 2Km separano le radio che gli appassionati di analogico ascoltano ancora rispettivamente sui 104.8 e sui 92.8.

E l’altro è l’indirizzo: viale Oberdan 22, storicamente legato a un grande nome dell’industria italiana Radio Marelli.

Folla in Galleria

Radio Marelli, un’eccellenza italiana: una società per anni è stata “colpevole” di rendere difficoltoso passeggiare per Galleria Vittorio Emanuele a Milano: negli anni ’30, quando il negozio omonimo trasmetteva i concerti del Regio Conservatorio di Milano, e alla fine degli anni ’60, quando tre meravigliosi televisori a 26 pollici trasmettevano programmi animati… a colori. Non le “prove tecniche per la TV a colori” pomeridiane della RAI: produzione originale Radio Marelli.

Segnale digitale, cuore analogico

Una radio nata 100% digitale in una villa molto analogica: ma non deve meravigliare, da parte di un editore che – il giorno del lancio di Giornale Radio – per spiegare bene la diffusione allora totalmente digitale della sua emittente si è presentato alla stampa con una magnifica Grundig Satellit 2400. (M.H.B. per FM-world)

Il crowdfunding nel mondo dei media: FM-world ne parla con Radio Nerazzurra

Riparte Radio Nerazzurra: questa volta con un progetto multicanale e con l’innovativo supporto di una campagna di crowdfunding. FM-world ha intervistato lo Station Manager Mauro Corno e il Direttore dei Programmi Lapo De Carlo.

Lo scorso 11 novembre, FM-world ha pubblicato un comunicato stampa in cui si annunciava la rinascita di una stazione “sportiva” (dedicata al calcio) che anche nella vita precedente si era distinta per la qualità della programmazione e per l’impostazione giornalistica: Radio Nerazzurra.

Il comunicato parlava anche di un supporto economico tramite crowdfunding, un’idea che abbiamo spesso visto applicata a nuove possibili “appliances” (come nel caso di Ciarra) o alla rinascita di brand storici (come nel caso Ferrania): ma – salvo errori – mai nel settore radiofonico.

Subito è nata l’idea di ricontattare Lapo de Carlo, già sentito ai tempi di Radio Milan Inter e più recentemente per parlare di Giornale Radio, per farci raccontare di più. Questa l’intervista con Lapo e con lo Station Manager Mauro Corno: l’intervista ha avuto luogo il 13 novembre 2024.

L’intervista

FM-world (M.H.B.): Innanzitutto una brevissima presentazione di entrambi: chi siete e quale ruolo avete nell’emittente.

Mauro Corno: Il mio ruolo in Radio Nerazzurra è lo Station Manager, mi occupo quindi della gestione di tutte le attività dell’Emittente in accordo con il Direttore Lapo De Carlo e del nostro Ceo Massimo Pietro Colombo.

La mia esperienza radiofonica inizia nei primi anni 90 ho avuto la fortuna di lavora al fianco dei protagonisti dei principali Network Radiofonici Italiani sia dal punto di vista artistico che manageriale. Dopo tanti anni e tanti tentativi ho finalmente raggiunto l’obbiettivo di lavorare per prodotto editoriale totalmente dedicato alla mia squadra del cuore.

Lapo De Carlo: Io, dopo diverse esperienze nelle radio musicali, sono passato a un’attività più giornalistica e prendendo una strada legata alle radio tematiche, come quelle dedicate al calcio (Radio Milan Inter, di cui sono stato direttore per 13 anni). Tante collaborazioni con diverse emittenti ed ora Radio Nerazzurra che rappresenta un punto d’incontro tra la passione e la professione.

Nerazzurra 2.0

FM-world: Da quanto Lapo ha affermato martedì mattina in onda la radio era, come dire, spenta e siete ripartiti dopo una pausa. E in effetti il vostro comunicato afferma che “l’emittente ha impiegato questi mesi per ripensarsi e rinnovarsi”…

L.D.C.: Sì, abbiamo impiegato del tempo per ridefinire il progetto, seguendo un percorso che non fosse più esclusivamente radiofonico.

Il tema era quello di abbinare la radio a dei servizi e ad un’entità in grado di accomunare i tifosi dell’Inter, i quali risiedono in tutto il mondo.

Da qui l’idea di creare Nerazzurra Media, mantenendo Radio Nerazzurra come elemento rappresentativo e confermando lo spirito che l’aveva caratterizzata, abbinando un maggior numero di strumenti a disposizione degli ascoltatori dall’app e dal sito.


Cinque milioni di tifosi

FM-world: Esistono alcune radio “sportive” a 360 gradi e altre, come la vostra, per così dire monomarca. A intuito sembrerebbe che il pubblico potenziale sia per le seconde più limitato rendendo più difficile sostenere economicamente l’iniziativa. O sbagliamo?

Mauro Corno: La nostra “fortuna” è che il popolo Nerazzurro è costituito da più di 5 milioni di tifosi in Italia, oltre ad avere un bacino di Interisti Italiani all’estero ancora più corposo, che possono ovviamente fruire di Radio Nerazzurra attraverso la nostra piattaforma digitale.

I numeri dicono che ci sono assolutamente i presupposti per avere una “raccolta adv” importante che permetta non solo la sostenibilità, ma anche la potenzialità di poter far crescere il progetto in termini sia editoriali che di diffusione digitale.

FM-world: Nel comunicato stampa parlate di “più di 9.000 registrati e 200.000 follower”. Spiegate i vantaggi che ha chi si registra e quali i vostri obiettivi.

L.D.C: Lo scopo è quello di gestire e allargare la community, alla quale diamo informazioni, news aggiornate su Radio Nerazzurra e il mondo Inter. Raggiungiamo i nostri ascoltatori non solo con le dirette o l’on demand, ma anche con newsletter e messaggi WhatsApp personalizzati.

Triboo

FM-world: Quanto pesa Triboo nell’attuale assetto proprietario e quali le sinergie?

L.D.C.: Triboo è socia con una quota dell’8% di Nerazzurra Media Srl (società che adesso detiene la proprietà di Radio Nerazzurra) ed è partner logistico del progetto infatti gli Studi della Radio e della redazione di Radio Nerazzurra sono all’interno del building di Triboo spa.

FM-world: L’idea del crowdfunding è forse una novità per le emittenti italiane. Una novità molto ambiziosa aggiungerei. Potete spiegarla nei dettagli.

L.D.C.: È un’idea che è arrivata nel corso di questi mesi. Dovevamo comprendere i termini e il tipo di opportunità che si prospettava. L’abbiamo intrapresa per raccogliere fondi, consolidare la nostra posizione, aumentando la visibilità tramite campagne di marketing e potenziando la struttura commerciale.

Unitamente a questo l’obiettivo è ampliare il palinsesto, senza escludere la possibilità di trasmettere anche su frequenze FM e DAB locali. O di sbarcare nel crescente mondo delle TV connesse.

DAB+ in un prossimo futuro?

FM-world: Infine, la vecchia Radio Milan Inter era anche in FM, pur se non su una frequenza particolarmente performante. Oggi molti scelgono una presenza DAB+. Credete nel DAB o come molti pensate che i soldi per uno slot in un mux siano meglio spesi in promozione marketing/social? In ogni caso, prevedete sviluppi, magari anche in HBBTV o altre piattaforme audio/video?

M.C.: Ad oggi il DAB+ rappresenta una realtà sempre più consolidata, le persone stanno imparando ad apprezzare e di conseguenza ad utilizzarlo nell’ascolto in auto, essendo Radio Nerazzurra “Nativa Digitale” siamo molto interessati al potenziale del DAB+ anche se in questo momento non è una nostra priorità immediata, ma rappresenta un target point da valutare con attenzione nei prossimi anni.

Intanto a breve lanceremo l’integrazione delle nostre app con i sistemi di infotainment delle autovetture attraverso Android Auto e Apple Car Play.

FM-world: Chi sono i partner tecnici del progetto Radio Nerazzurra?

M.C.: Abbiamo voluto immediatamente dare un segnale di innovazione e di digitalizzazione del progetto e per fare questo abbiamo scelto Radiosa Spa di Mauro Panarelli per lo sviluppo e la gestione della nostra piattaforma digitale in tutte le sue funzionalità, BV Media Srl di Roberto Bellotti, leader nel settore radiofonico italiano per hardware e software relativamente alla messa in onda con l’utilizzo di PlayOut One come player e Music Master per la schedulazione, mentre il nostro partner per lo Streaming Audio e Video è InAria Media Group di Alberto Carpené.

La parte di monetizzazione pubblicitaria in programmatic l’abbiamo invece affidata a Dorvan di Marco Valenti e Alberto Gugliada. (M.H.B. per FM-world)

Le principali rubriche di Radio Nizza in Onde Medie grazie a Centrale Milano

Selezionate produzioni di Radio Nizza dedicate all’informazione, alla cultura all’agenda degli eventi della Costa Azzurra sono ora ascoltabili anche su Centrale Milano in streaming e OM, grazie ad un accordo tra le emittenti: vediamo di cosa si tratta.

Occitania

C’era una volta l’Occitania, ampia regione che da Torino giungeva fino alla Catalogna passando per il Principato di Monaco… e Nizza. La lingua era (abbastanza) comune, ma certamente – e lo sappiamo per esperienza diretta – i popoli erano molto più mélangé, mischiati, di quanto l’appellativo “francese” e “italiano” farebbe oggi pensare.

Per questo quando intervistammo l’editore di Centrale Milano ci venne subito in mente di mettere insieme alcune produzioni originali, proponendole con un orario a scacchiera sui rispettivi streaming e sulle Onde Medie di Centrale Milano (1575 KHz). Questo il comunicato stampa relativo.

Centrale Milano e Radio Nizza parlano di cultura

Si è perfezionato nel mese di novembre l’accordo tra Radio Nizza, sistema editoriale che pubblica l’unico sito informativo in italiano dedicato alla Costa Azzurra, un’emittente streaming e cinque canali podcast e Centrale Milano, emittente che trasmette la migliore musica di sempre privilegiando i generi country, pop e rock e dando ampio spazio alla musica indipendente, ai radiodrammi e altri contenuti “non mainstream”.

Questo l’elenco dei programmi selezionati, con i relativi orari di messa in onda.


The French Touch

Prodotto e condotto da oltre un anno da Arturo Bolognini, il programma parla di “contaminazioni” musicali tra l’Italia e la Francia. Ogni puntata è dedicata a un’artista, a un brano o a un genere musicale che ha avuto un impatto significativo nelle due nazioni. La trasmissione in onda nella seconda settimana di novembre, ad esempio, racconta  di come Une belle histoire di Michel Fugain sia diventata in italiano Un’estate fa, scritta da Franco Califano ma interpretata nel corso degli anni dai più svariati artisti fino a diventare un classico intramontabile.

In onda su Radio Nizza durante la settimana alle ore 10.30, 18.30 e 21.30
Versione podcast: https://www.radionizza.it/category/the-french-touch/

In onda sui 1575 KHz di Centrale Milano Lunedì alle ore 00:30 (Europa) e Martedì alle ore  11:00 e alle ore 14:00 (nord Italia)

Agenda della Costa Azzurra

Prodotta e condotta da Antonella Fava ogni settimana segnala e illustra una selezione delle varie iniziative culturali, degli eventi e delle feste ed esposizioni che hanno logo tra Menton e Saint Tropez.

In onda su Radio Nizza al minuto 25 di ogni ora tra le 8.00 e le 18.00
Versione podcast: https://www.radionizza.it/category/agenda/

In onda sui 1575 KHz di Centrale Milano Lunedì alle ore 9.00 e alle ore 17.00 (nord Italia) e Mercoledì alle ore 00:30 (Europa)

Una versione ridotta dell’agenda, a cura di Marco Casa, è anche trasmessa sui 100.5 MHz e sui canali DAB di Radio Delta International (Lombardia e Piemonte) alle ore 7.45 e 12.15 del giovedì.

Koly tra le Righe

Ideato, prodotto e condotto da Koly Setten, Koly Tra le righe racconta la letteratura francese che ha fatto la storia. Il programma, dedicato ogni mese a uno specifico autore, parla  in ogni puntata di un’opera diversa, che viene commentata e letta in diretta. La puntata in onda nella seconda settimana di Novembre è dedicata a  I Miserabili di Victor Hugo.

In onda su Radio Nizza durante il week end alle 10.30, 18.30 e 21.30
Podcast: https://www.radionizza.it/category/koly-tra-le-righe/

In onda sui 1575 KHz di Centrale Milano Mercoledì alle 12.15, Giovedì alle 17.30 (nord Italia) e Giovedì alle 00.45 (Europa)

Gli Speciali

Centrale Milano ritrasmette inoltre selezionate interviste o speciali prodotti da Radio Nizza; sempre nella seconda settimana di Novembre si parla della fotografa Vivian Maier, cui Nizza sta dedicando un’antologia al museo della Fotografia della città.

In onda sui 1575 KHz di Centrale Milano Lunedì alle 11.00 (nord Italia) e Martedì alle 00.30 (Europa)
Podcast: https://www.radionizza.it/category/interviste/

Centrale Milano su Radio Nizza

È infine prevista alle ore 23.59 del venerdì e del sabato e alle ore 20 della domenica la ritrasmissione su Radio Nizza di due programmi in onda su Centrale Milano. A settimane alterne saranno programmati:

 Midnight Lounge a cura di Silvio Coppola

Jazz Train di Francesco Sciarretta

 

Elezioni USA, dove e come seguire i risultati in tempo reale via radio

Elezioni USA, dove ascoltare le varie dirette e i principali commenti? FM-world fa il punto della situazione.

Siamo giunti dunque al famoso 5 novembre, ultimo giorno dedicato al voto per l’elezione del prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America.  Svariate emittenti hanno deciso di dedicare programmi in diretta durante la notte tra martedì e mercoledì e di alcune abbiamo già parlato in articoli dedicati: proviamo qui ad integrare e riassumere in modo schematico le varie possibilità, cominciando dalle emittenti italiane.

Caveat

Prima di cominciare però una nota: Non è detto che all’alba di mercoledì 6 novembre avremo una risposta. Ecco quanto riporta testualmente oggi il principale quotidiano francese: “È improbabile che il vincitore sia dichiarato immediatamente. Come nel 2020, i risultati potrebbero tardare a causa del conteggio dei voti per corrispondenza e anticipati, che richiedono più tempo per essere verificati e contati. L’incertezza sul risultato potrebbe prolungare l’attesa per giorni.”

Emittenti italiane “all news”

Detto questo, vediamo quanto proposto dalle emittenti italiane “All News”. All News o quasi, in quanto purtroppo nessuna stazione dello Stivale offre il servizio proposto, ad esempio, da FranceInfo in Francia (e su cui torneremo a breve). Ma alcune ci vanno ovviamente molto vicine.

Giornale Radio

Di nome e di vocazione una radio dedicata all’informazione (anzi: libera di informare, come dice il claim). L’emittente ci ha comunicato quanto segue:

Durante ‘Il Timone’, il direttore editoriale Daniele Biacchessi e Francesco Massardo, che seguirà in tempo reale l’andamento dei voti, offriranno un’analisi minuziosa dei risultati e delle prime reazioni italiane alle elezioni, arricchita da interviste e opinioni di esperti.

In ‘L’Attimo Fuggente’, condotto da Luca Telese e Giuliano Guida Bardi, si entrerà nel cuore del dibattito elettorale americano. La trasmissione offrirà un’analisi dettagliata dei dati e dei risultati, arricchita da interviste mirate, con la partecipazione di ospiti di spicco come Alan Friedman.

‘Next Economy’, con Manuela Donghi, sarà invece dedicato alle ripercussioni economiche e sociali del voto. Verranno analizzate le reazioni dei mercati e le possibili conseguenze sulle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Italia, con particolare attenzione alle prospettive economiche e geopolitiche globali.

Anche durante ‘120 Minuti’, condotto da Vicky Mangone, ‘Football Club’ di Lapo De Carlo, e ‘ZTL’ con Gabriele Cappi, saranno dedicati ampi spazi alle elezioni americane, con interventi di esperti del settore per arricchire il dibattito.

Il Timone: la scaletta

Il direttore della testata, Daniele Biacchessi ci ha inoltre anticipato la scaletta del suo “Timone”, programma che apre come di consueto la mattinata in diretta alle ore 6:
 
Mercoledì 6 Novembre 2024: Daniele Biacchessi in conduzione e Francesco Massardo sui voti reali.
6.10 Marco Di Liddo del Cesi
6.20 Riccardo Barlaam del Sole24Ore
6.35 Nicola Compagnone riepilogo notizie
6.40 Marco Trombetta reazione italiane
6.42 Gabriele Cappi notizie curiose sulle elezioni americane
6.44 Matteo Muzio
6.53 chiusura con il libro.
In mezzo spoglio delle schede reazioni di Francesco Massardo.

Radio 24

La radio del gruppo Il Sole 24 ore sta dedicando gran parte della sua programmazione e dei suoi podcast a queste elezioni, come da noi raccontato in questo articolo.

Relativamente alla notte dei risultati leggiamo quanto segue: “La fase preparatoria culmina poi nell’election night, nella notte tra il 5 e il 6 novembre, con i risultati in tempo reale, i commenti sulla politica italiana e le dirette video sul sole24ore.com.” Abbiamo appreso che l’emittente radiofonica sarà in diretta fino alle ore 24 del 5 novembre, mentre gli aggiornamenti continueranno per tutta la notte sul sito con Daniele Bellasio.

Emittenti italiane generaliste

RMC Radio Monte Carlo

Passiamo alle emittenti nazionali, cominciando da Radio Monte Carlo di cui abbiamo già scritto: l’emittente fondata da Noel Coutisson e attualmente nell’orbita Mediaset ha preannunciato un grandissimo sforzo produttivo, “Nove ore di diretta non stop, con aggiornamenti in tempo reale e i commenti delle principali firme del giornalismo italiano e internazionale dalle ore 22.00 del 5 alle ore 7.00 del 6 novembre. Tutti i dettagli in questo articolo.

Radio RAI

Ecco quanto preannuncia l’emittente pubblica:

Rai Radio1 e i Gr dedicheranno ampio spazio alle elezioni. Si parte martedì 5 dalle ore 23.05-02.00 con “Speciale tra poco in edicola” condotto da Stefano Mensurati. Dalle ore 2.05 alle 6.00 “Speciale Gr1” condotto da Fabrizio Noli e Valeria Fraschetti. Alle 6.30 “Speciale Radio Anch’io” condotto da Giorgio Zanchini. E ancora, dalle 16.05 alle 17. 30 “Speciale Gr1” condotto da Massimo Giraldi e Francesca Baronio. Tutti gli altri programmi di Radio1 dedicheranno particolare attenzione alle elezioni americane.

RTL 102.5

La prima emittente nazionale, da sempre in diretta 24 ore su 24, prevede aggiornamenti continui durante la notte, mentre il programma Non Stop News in onda dalle 6 del mattino vedrà un’edizione monografica dedicata. Questo il comunicato, fresco “di stampa”:

RTL 102.5 è pronta a seguire minuto per minuto le elezioni presidenziali americane 2024 con una diretta esclusiva e approfondimenti dedicati. A partire dalla mezzanotte del 5 novembre, la prima radio d’Italia offrirà una copertura completa fino alla conclusione dello spoglio, con aggiornamenti in tempo reale e analisi degli sviluppi che decideranno il prossimo presidente degli Stati Uniti.

Con interventi in diretta di Ivana Faccioli (direttrice di redazione), Enrico Galletti (caporedattore) e Giovanni Perria (giornalista), che commenteranno i risultati elettorali e forniranno agli ascoltatori tutte le informazioni necessarie per comprendere i risvolti della notte elettorale. Dall’altra parte dell’oceano, il corrispondente di RTL 102.5 Fabio Russomando, direttamente dagli Stati Uniti, porterà in onda l’atmosfera americana.

Non solo, numerosi ospiti si alterneranno ai microfoni per offrire una prospettiva a 360 gradi sulle elezioni americane: esperti di politica internazionale, analisti e opinionisti interverranno per commentare i risultati e interpretare le tendenze di voto che emergeranno durante la notte.

Per seguire le elezioni americane su RTL 102.5: in radiovisione al canale 36 del digitale terrestre e sulla piattaforma RTL 102.5 Play.

Ricordiamo infine che RTL 102.5 distribuisce tramite il proprio multiplex DAB il famoso “World Service” di BBC, di cui parleremo tra poco.

Emittenti estere

Qualcuno potrebbe preferire seguire le notizie direttamente delle emittenti di lingua inglese.

Segnaliamo quindi che sono presenti sull’aggregatore FM-world alcune emittenti non bloccate dalle consuete questioni dei diritti.

WBZ 1030: La super station di Boston inizierà la “converge” live con il programma NightSide with Dan Rea dalle 8PM EST (2 AM in Italia), proseguendo poi ininterrottamente fino a quando si avrà la proclamazione (dunque, in base a quanto scritto all’inizio, potenzialmente per svariati giorni).

BBC World Service: la “World Radio Station” – disponibile anche nel DAB italiano grazie a RTL 102.5 –  ci ha inviato invece quanto segue:

La copertura speciale da Washington inizia alle 22:00 GMT (17:00 EST) con Ros Atkins e Nuala McGovern.Gli ascoltatori nel Regno Unito potranno sintonizzarsi su BBC Radio 4 o BBC Radio 5 Live. Gli ascoltatori fuori dal Regno Unito possono ascoltare la stessa trasmissione sul BBC World Service. Alle 06:00 GMT (01:00 EDT), gli ascoltatori del Regno Unito possono scegliere tra il programma Today su BBC Radio 4, presentato da Justin Webb da Washington, o Breakfast su BBC Radio 5 Live. Gli ascoltatori del World Service sentiranno Newsday a quell’ora. Su BBC Sounds, il pubblico globale può ascoltare la copertura continua delle elezioni statunitensi mentre arrivano i risultati. Il nostro podcast di punta sulle notizie statunitensi Americast registrerà episodi speciali, non solo analizzando gli eventi mentre si svolgono durante la notte, ma anche nei giorni successivi. Il Global News Podcast pubblicherà un episodio bonus speciale quando verranno annunciati i risultati. E il Global Story racconterà la storia della notte, seguirà i risultati e cosa significano per il mondo.

(in aggiornamento – M.H.B. per FM-world)