“Viva Rai2!” supera il 20% di share nella puntata di esordio

Oltre un milione di telespettatori (esattamente 1.055.000), oltre il 20% di share (media del 20,2%).

È questo il risultato dell’ascolto della puntata di esordio di “Viva Rai2!” andata in onda lunedì 6 novembre alle 7.00 del mattino su Rai2.

Numeri a cui vanno sommati i dati ottenuti on demand, oltre al seguito riscosso nelle differite di Rai Radio2 e di Rai1.

“A Fiorello piace vincere facile e a me piace aver visto giusto: lo straordinario risultato di ‘Viva Rai2!’ conferma quanto avevo previsto perchè il programma, attesissimo dal pubblico, è entrato nelle abitudini degli italiani, per un risveglio all’insegna dell’allegria, della leggerezza e dell’intrattenimento intelligente”.

Così l’Amministratore Delegato Rai Roberto Sergio commenta il risultato d’ascolto della prima puntata della nuova stagione del morning show di Rai2.

“Al di là della sincera amicizia che mi lega a Fiorello, desidero ringraziare di cuore lui, Fabrizio Biggio, Mauro Casciari, tutta la loro irresistibile squadra e i nostri lavoratori impegnati nel programma perché sono protagonisti di un’avventura televisiva che entra nella storia del piccolo schermo e che – con il sorriso – ci richiama alla grande capacità che ha ancora il servizio pubblico di essere innovativo, inclusivo, vincente. E di avere Fiorello dalla propria parte”.

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Il meglio di Talkmedia 10 – 29 settembre 2023: Onde medie su FM-World, la app? – L’AD RAI interviene in una discussione

Come ogni 15 giorni, riassumiamo in questo articolo alcuni dei post di maggior interesse (in base al numero di commenti) apparsi nella seconda metà di settembre sul gruppo Facebook Talkmedia.

Gli argomenti e il riassunto sono stati selezionati ed elaborati da PeperoniAI Claude di Anthropic, con fact checking (e qualche considerazione finale)  a cura di M.H.B., detto “badante della IA

 

Griglia di FM-World

L’11 settembre è apparso sul gruppo talkmedia un  messaggio a cura di FM-World in prima persona, che chiedeva ai lettori come riorganizzerebbero loro, le emittenti nella griglia dell’app e quali vorrebbero nelle prime 35 posizioni. 

Numerosi lettori-radioascoltatori hanno colto l’occasione per suggerire la loro radio preferita: un lettore ha proposto Radio Hemingway, un altro Radio Stop, e così via con molte altre radio citate dai rispettivi fan. 

Un utente ha suggerito di creare una sezione dedicata alle radio in onde medie, penalizzate nelle app. Un altro ha affermato che la soluzione più banale sarebbe metterle in ordine alfabetico.  

Qualcuno ha lamentato che alcune web radio indipendenti erano state tolte dalla lista, ma poi si è scusato perché in realtà le aveva ritrovate. Un commentatore ha chiesto di poter organizzare i preferiti con il drag and drop anziché un ordine predefinito. 

Nota del badante: sul drag and drop è comparso dopo pochi giorni un video di uno degli sviluppatori di 22HBG che mostra proprio questa funzionalità al lavoro. La attendiamo con impazienza su testflight

Tra le richieste anche quella di mostrare per prime le radio più ascoltate da ciascun utente, e l’introduzione della funzione di ricerca sui dispositivi iOS. L’admin ha risposto prendendo nota dei feedback per migliorare l’app.  

TeleMeloni

 Il 17 settembre un lettore ha linkato nel gruppo un articolo intitolato “il Flop di teleMeloni” dove si sosteneva l’esistenza di un crollo degli ascolti RAI a seguito del cambio di dirigenza.

“TeleMeloni” non e’ il nome di una vera rete, ma una specie di gioco di parole, inventato da qualcuno certamente meno fantasioso rispetto a chi inventò la famosa Tele Kabul (N.d.B.)

Tra i commenti c’e’ stato addirittura quello dell’Amministratore delegato della RAI, che ha cosi’ dimostrato di essere attento a quanto si scrive sul nostro gruppo e di essere tutto fuorché’ il classico dirigente RAI inaccessibile e blindato nella sala dei bottoni (anzi, dei potenziometri vista la sua passione per la radio).  

Un primo commentatore ha liquidato l’articolo come un mero pretesto per attaccare l’attuale premier, accusando l’autore di aver manipolato i dati. Un suo sostenitore ha rincarato denunciando il confronto improprio tra anni diversi, e rivendicando l’equilibrio della nuova gestione rispetto al passato. 

Tuttavia altri ritengono le critiche fondate, aprendo una riflessione sulla difficoltà della Rai a proporre contenuti di servizio pubblico, appiattendosi sull’offerta privata. C’è chi evidenzia il rischio di una eccessiva “colorazione” politica dell’informazione pubblica. 

Non sono mancate critiche alla condivisione selettiva di articoli, che andrebbero bilanciate condividendo più voci per un dibattito pluralista. Qualcuno parla di vera e propria “propaganda” anti-governativa. 

Il badante ha commentato sottolinendo il poco Fair Play del quotidiano Il Domani – dove compariva l’articolo originale -, che cita dati di ascolto di altri quando a sua volta non fornisce i propri dati di diffusione, da sempre impossibili da ritrovare in ADS (provare per credere).

 Adesso Musica 

Usciamo dal terreno minato della politica e occupiamoci di musica. Il 22 settembre un post ha sollevato una riflessione sulla musica che le radio propongono oggi, condividendo l’episodio di un ascoltatore che in un programma di richieste ha optato per un brano di italo-disco anziché una canzone meno inflazionata. 

L’autore del post si è detto sorpreso, avendo in passato condiviso le critiche di chi accusa le radio di trasmettere sempre gli stessi successi. Ma da questa richiesta ha dedotto che forse le playlist radiofoniche sono già fin troppo variegate per il gusto medio degli ascoltatori. 

Il tema ha suscitato un vivace dibattito. C’è chi difende le scelte editoriali delle radio private, sottolineando che devono accontentare i gusti del pubblico se vogliono avere ascolti. Un editore ha ricordato che la musica in radio la decidono gli ascoltatori con le loro richieste. 

Altri però accusano le radio di aver educato per anni il pubblico ad accontentarsi di musica mediocre, alimentando un circolo vizioso. C’è anche chi lamenta un deterioramento dell’offerta musicale radiofonica rispetto al passato. 

Non mancano voci critiche verso gli ascoltatori che richiedono sempre gli stessi brani inflazionati. Ma c’è anche chi difende la libertà di ognuno di ascoltare la musica che preferisce senza pregiudizi. 

Il grande blackout

Infine, l’algoritmo di Facebook ha fatto riemergere un post di tre anni fa. Il quale a sua volta ricordava un episodio passato,  il grande blackout che colpì l’Italia la notte del 28 settembre 2003 .

Un utente racconta: “Dormivo con le finestre socchiuse a Torino quando fui svegliato da diversi antifurti che suonavano. Dopo mezz’ora capii la gravità della situazione”. 

Un altro ricorda: “Restammo tutti fuori dalla radio dove lavoravo, a Padova, e non si aprirono nemmeno i cancelli“. 

C’è chi menziona di avere ancora una lista di frequenze FM captate a Novara, città in cui non c’era energia elettrica

Un utente racconta: “Parcheggiai sotto casa e tirai un cavo sul balcone per alimentare TV e decoder satellitare con un gruppo di continuità, riuscendo così a capire l’accaduto”. Un altro dice: “Qui in Alto Adige dopo mezz’ora la corrente tornò e non mi accorsi di nulla”. 

Non mancano esperienze di improvvisate trasmissioni radiofoniche, come quella di chi scrive: “Accesi 20W su un dipolo sul tetto di casa. Con quel segnale coprivo oltre 70km, pazzesco visto che in onda c’era solo la RAI“.
(Aritcolo creato da PeperoniAI e Claude by Anthropic  sulla base dei contenuti della community di Talkmedia, con la supervisione del “Badante della IA” Marco Hugo Barsotti – per FM-World)

Il Cda della Rai nomina Roberto Sergio nuovo Amministratore Delegato

Dopo le anticipazioni della scorsa settimana, da oggi Roberto Sergio è ufficialmente Amministratore Delegato della Rai. In un comunicato, viene così presentato il nuovo prestigioso incarico (a cui si uniscono le congratulazioni anche di FM-world).

Si è svolta in data odierna l’Assemblea degli Azionisti, che ha formalizzato la designazione di Roberto Sergio quale nuovo componente del Consiglio di Amministrazione Rai, indicandolo per la carica di Amministratore Delegato.

A seguito di tale indicazione, il Consiglio di Amministrazione della Rai, riunitosi successivamente, ha provveduto a nominare Roberto Sergio quale nuovo Amministratore Delegato, con decorrenza immediata.

Espletate le formalità di rito, nel corso della riunione il nuovo Amministratore Delegato ha comunicato di voler nominare Paola Marchesini quale direttore dello Staff Amministratore Delegato e di voler affidare a Giampaolo Rossi il ruolo di Direttore Generale Corporate, ruolo precedentemente ricoperto ad interim dall’Amministratore Delegato.

Il Consiglio di Amministrazione Rai ringrazia l’Amministratore Delegato uscente Carlo Fuortes per il ruolo svolto.

(Comunicato Rai)

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Roberto Sergio entra nel CdA Rai, a giorni la nuova carica di AD

Roberto Sergio è stato designato nuovo componente del Consiglio di amministrazione della Rai.

La proposta è arrivata dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

La prossima settimana dovrebbe concludersi, poi, l’iter che porterà il nuovo membro alla carica di Amministratore Delegato.

Un importante e prestigioso ruolo, la cui proposta formulata dal Ministro dovrebbe tenersi lunedì 15 maggio in mattinata.

Roberto Sergio è in Rai dal 2004, dove ha ricoperto vari ruoli prima di arrivare alla radio.

Inizialmente ha seguito l’area Nuovi Media, per cui ricoprire la carica di presidente di Rai Way e diventare membro del Consiglio di amministrazione di Rai Com.

La sua direzione di Rai Radio è iniziata nel dicembre 2016, puntando – tra le altre – su digitalizzazione, visual radio e nuovi spazi dedicati ai giovani.

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Rai Radio Live Napoli: si parte il 31 marzo

Mancano pochi giorni alla partenza di Rai Radio Live Napoli.

Il nuovo progetto digitale, dedicato alla musica ed alla cultura partenopea, sarà in onda da venerdì 31 marzo.

Ad annunciarlo è il direttore Roberto Sergio, rispondendo al post di un utente di Talkmedia, il gruppo Facebook legato a FM-world.

La nascita di Rai Radio Live Napoli – che prenderà il posto di Rai Radio Live – è legata ai festeggiamenti dei 60 anni del Centro di Produzione Rai di Napoli.

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Rai Radio celebra la Giornata Mondiale della Radio

Diverse le iniziative di Rai Radio in occasione della Giornata Mondiale della Radio. I dettagli nel comunicato.

Nella Giornata mondiale della radio, Rai Radio si presenta con una serie di iniziative per ricordare l’importanza di questo mezzo così moderno.

No Name Radio in diretta dall’Università Roma Tre. E’ così che la nuova radio Rai dedicata ai giovani ha deciso di festeggiare la Giornata mondiale della Radio. I due conduttori Federica Longo e Michele Gioia chiudono la giornata di studi organizzata dall’Università romana in collaborazione con l’Ufficio Studi Rai con una versione live del loro programma. Un’occasione per gli studenti per vedere il dietro le quinte della radio e partecipare attivamente alla diretta. No Name Radio, proprio in questi giorni sta ampliando il numero di ore di diretta che in questa settimana quadruplicheranno, con l’inserimento di altri due giovanissimi conduttori, Silvio e Gabriel.

Intanto, questa mattina Roberto Sergio, direttore di Rai Radio, ha partecipato a due tavole rotonde dedicate proprio alla Giornata della radio. La prima organizzata come di consueto da Radiospeaker.it, la seconda proprio all’interno della giornata promossa da Roma Tre.

I giovani sono una risorsa formidabile per le radio”, ha commentato Roberto Sergio. “Ne eravamo già convinti ma le prime sperimentazioni che stiamo facendo su No Name Radio ci hanno dato un’ulteriore conferma. Bravissimi al microfono e naturalmente portati per gestire le dirette anche dal punto di vista degli apparati e delle interazioni social. Sono felice della scelta che abbiamo fatto di contrattualizzare speaker nati dopo il 2000. Non so quanti altri editori stanno avendo lo stesso nostro coraggio”. Nel corso dei due interventi., Sergio è anche tornato su due temi a lui cari. La rilevazione Ter, da aggiornare con tecniche più moderne per misurare il reale ascolto delle radio, e lo switch off dell’Fm. “Dobbiamo lavorare per programmare la chiusura del segnale analogico che assorbe risorse e toglie investimenti allo sviluppo della rete digitale Dab. E che consuma 5 volte più del Dab e inquina 5 volte più del Dab. Lo dobbiamo ai nostri giovani”.

E poi ancora, la Giornata della radio è stata ricordata su Rai 1 all’interno di “Uno Mattina” e avrà uno spazio questa sera sui “Soliti Ignoti”. Rai 2 apre una finestra in “BellaMà” con Pierluigi Diaco come testimonial di Radio2 e Gianmaurizio Foderaro come testimonial di Radio1.

Altri spazi editoriali su Tg, in Tg Leonardo, nei Tgr e su Rai News 24.

Rai Storia propone “Il giorno e la storia” dedicato alla prima trasmissione di Radio ONU, “Passato e presente – La radio dell’Italia liberata” e “Rai 54: la tv della storia, la storia della tv”

Su Rai Scuola “Oggi è – Giornata mondiale della radio”, “La storia dell’elettricità – Rivelazioni e rivoluzioni” e uno speciale sul sito.

Il Portale Rai Cultura rilancia l’offerta dei canali tv e propone una gallery fotografica:

Infine, le Radio. Servizi e interviste sui Gr di Radio 1 e citazioni in tutti i programmi di Radio 2. In particolare Paola Minaccioni ricorda la giornata con un monologo interpretato da un suo personaggio all’interno de “Il Ruggito del Coniglio”, “Caterpillar” manda in onda videomessaggi di alcune radio europee che aderiscono a M’illumino di meno, in “Soggetti Smarriti”, Vercillo ripercorre i suoi esordi e Marzocca parlerà di quando faceva il fonico ed elencherà tutte le autoradio che ha posseduto comprese quelle che gli hanno rubato.

Radio 3 racconta la Giornata in “Radio3 mondo”, “Tutta la città ne parla”, “Fahrenheit”

Radio Techete’ manda in onda la puntata “Trasmissioni speciali e di categoria” del ciclo “50 Mezzo secolo della Radio italiana”.

Radio Kids propone “Big Bang Una Radio in festa” con Armando, Lallo, Lella, e il contributo dei bambini ascoltatori.

RaiPlay Sound pubblica due nuovi podcast: “Etere non etere” che racconta le dieci figure fondamentali dell’intrattenimento sonoro e “Il suono del futuro”, podcast di Rai Ufficio Studi e di Rai Radio che propone un viaggio nel mondo dell’audio: dalla radio al podcast, dalle piattaforme di streaming ai nuovi metodi di fruizione del suono.

(Comunicato stampa)