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Monaco Média Diffusion: porte aperte agli impianti di trasmissione

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato, che rappresenta per gli appassionati di apparati di trasmissione un’occasione forse unica: ricordiamo infatti che a differenza dell’Italia, il Principato di Monaco ha mantenuto attivi trasmettitori e antenne in Onde Medie. Ovviamente nella postazione Agel, sulle colline presso Monte Carlo, sono operativi anche gli impianti FM e DAB+.

Con Monaco Média Diffusion, tre giorni de la Fête de la Radio, il 5, 6 e 7 giugno

Tre giorni per scoprire il dietro le quinte, assistere a una trasmissione in diretta con Radio Top Side, seguire il percorso del programma attraverso le onde radio e, infine, riceverlo sulla vostro autoradio.

Il 5, 6 e 7 giugno arriva la Fête de la Radio, durante la quale condivideremo anche la storia del Centro, con alcuni oggetti “da collezione” degli anni di RMC.

I tecnici saranno a disposizione per rispondere a tutte le vostre domande, con visite guidate organizzate ogni 30 minuti

L’ingresso è libero e gratuito, con orario continuato dalle 9:00 alle 17:00, sia presso il Centro “Lucien Allavena” al Col de la Madone (OM 1467, OM 702, FM 106.5 e 106.8, DAB+) che al Centro di Roumoules (OM 1467).

Per informazioni:

Montecarlo Mont Agel: [email protected]
Roumoules: [email protected]

olandese

Un volo di cinquant’anni: Federico l’Olandese Volante si racconta a FM-world

Da pirata su Veronica a Radio Norba passando dalla RMC di Noel Coutisson, 105, RTL 102.5 e tante altre emittenti. Dopo il saluto agli ascoltatori avvenuto il 29 dicembre 2024, FM-world ha deciso di contattare Federico L’Olandese Volante per parlare di radio tra passato, presente e futuro.

L’intervista/conversazione ha avuto luogo martedì 7 gennaio 2025; l’audio originale è disponibile cliccando QUI.

L’intervista

FM-World (Marco Hugo Barsotti): Tu sei venuto in Italia abbastanza giovane, attorno ai 22 anni, come riporta Wikipedia. Anzi sei giunto a Monaco. Com’era Monte Carlo a quei tempi?

Federico l’Olandese Volante (F.OV.): Molto prima, perché mio padre è stato console olandese a Milano negli anni ’50, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Poi lui è andato in pensione molto presto dal servizio diplomatico e quando era in Italia si era innamorato del Lago di Garda, dove ha comprato un terreno a Riva del Garda (Torbole, N.d.R.) e dove ha poi costruito un albergo.

Lido blu a Torbole 

Praticamente siamo arrivati con la famiglia in Italia nel ’58, io avevo 8 anni all’epoca e sono del ’50. Anche i miei fratelli hanno fatto le scuole in Italia, poi per varie vicissitudini mio padre ha venduto l’albergo e siamo tornati in Olanda quando avevo 16 anni. Lì ho finito il liceo e mi sono iscritto ad architettura e ho cominciato a lavorare nel ’68 per Radio Veronica che era una radio offshore che trasmetteva da un vecchio peschereccio arrugginito fuori dalle acque territoriali. In onde medie facevamo praticamente tutto il nord Europa perché lì è tutta pianura, non ci sono montagne.

Radio Veronica con i suoi 192 metri la prendevi a Londra, Amsterdam, Bruxelles, Parigi, un’utenza di più o meno 30 milioni di persone. Era molto interessante anche perché le radio nazionali all’epoca avevano dei limiti dei monopoli e non facevano tantissima pubblicità. Ma c’era un potenziale di pubblicità… aziende che stavano spingendo prodotti per giovani come jeans, Coca-Cola e altre cose e che non trovavano assolutamente spazio. Perciò le radio offshore erano anche un grandissimo business soprattutto pubblicitario. Essendo in acque internazionali potevano fare pubblicità anche per le sigarette che all’epoca andavano tantissimo. La facevamo anche a RMC, non so se ricordi…

FM-world: Sì, ricordo, “Muratti Ambassadorrrrr“…

F.O.V.: Sì, Herbert Pagani, il programma addirittura si chiamava “Fumorama“.

205 metri

FM-World: Raccontaci di Coutisson, di come era lavorare a Radio Monte Carlo in quei tempi così lontani.

F.OV.: Coutison è un mezzo genio, anche se aveva un paio di difetti grossi, uno era quello di apprezzare il buon vino francese.

Dopo le 5 di pomeriggio non ci si poteva più parlare perché era impegnato con il suo Pernod. Ma lui ha inventato un sacco di giochi, di situazioni radiofoniche, ha inventato il clock radiofonico.

Lui veniva da France Inter e poi è stato assunto a Radio Monte Carlo per far fruttare questa frequenza (205 metri, 1466 Kc). Sfruttare questo diritto che aveva il Principato di trasmettere in Italia.

Il problema era la pubblicità, perciò Coutisson la risolse andando alla Sipra, ovvero la concessionaria ufficiale della RAI, prendendo anche la concessione della pubblicità di Radio Monte Carlo.

La Sipra era ben contenta, era un feudo DC all’epoca, perciò dicevano “Radio Monte Carlo non può trasmettere in Italia… figurati, la pubblicità la vendiamo noi“. Così aveva risolto tutti i problemi. E così siamo stati la prima radio privata italiana, per così dire. Quando sono andato via avevamo 8 milioni di ascoltatori.

Modernizzare la conduzione… nel 1978

Coutisson voleva qualcuno che modernizzasse il parco speaker, poiché erano tutti troppo tradizionali, italiani che si ispiravano a Boncompagni e alla RAI. O a Supersonic: uno stile troppo ufficiale.

Io ho tradotto lo stile anglosassone, il DJ… quello che tiene il parlato contenuto – anche nei limiti dei dischi – quello che si fa regia da solo, si manda i jingle, fa una emissione molto movimentata.

E, negli anni a seguire, nelle private ho sentito tanti piccoli “Federichi”, qualcuno che in parte si ispirava a me.

Fonici del sindacato

FM-World: A RMC avevate il regista o facevate da soli ?

F.OV.: A Monte Carlo avevamo il regista perché nel Principato c’è un sindacato molto forte, francese, che obbliga tutti gli speaker ad avere un regista.

Anche quando uscivamo per esempio a fare le interviste – io diverse volte sono andato a Londra a intervistare i Pink Floyd – ti obbligavano a portare dietro il tecnico con il registratore. Con il Nagra.

Non potevi registrare tu da solo, serviva il tecnico ed era proprio il sindacato a imporre questa cosa.

E tuttora il sindacato obbliga ad esempio l’editore di Radio Monte Carlo, prima Hazan poi RadioMediaset, a tenere aperta una sede nel Principato. Con dei tecnici – almeno 3 o 4 francesi – anche se non trasmettono.

Credo che ci siano solo uno o due speaker che fanno qualcosa nel weekend, tutto il resto è Milano, però devi avere qualcuno nel Principato, se no non può chiamarla Radio Monte Carlo, questa è la condizione proprio del contratto.

105

FM-World: Secondo sempre Wikipedia poi sei andato ad aiutare Hazan appunto a strutturare 105. Come era lavorare con Hazan?

F.OV.: Non era facile. Dobbiamo dire innanzitutto che lui veniva da una ricca famiglia, suo padre era il socio di Khashoggi (Adnan, non Jamal, N.d.R.), uno dei più grandi commercianti d’armi del mondo che aveva il suo panfilo (Nabila, l’attuale “Trump Princess” N.d.R.) nel porto di Monte Carlo dove aveva l’ufficio.
Nota: FM-world non ha potuto verificare da altre fonti questa associazione tra il padre di Alberto Hazan e Khashoggi.

Audiola

Così Alberto ha investito… aveva già l’Audiola, una ditta che produceva autoradio e per fare pubblicità alla sua Audiola ha messo su una radio. Poi ha visto il business e allora è andato a cercare qualcuno che gli potesse dare una mano e ha preso Cecchetto e me. Noi due abbiamo praticamente messo su la radio con i criteri che all’epoca nessuno che faceva radio aveva.

La radio libera era in Italia una roba così astratta dove ogni ragazzo che aveva un po’ di dischi a casa li portava, blaterava al microfono e metteva i dischi suoi, ma non c’era nessuna forma, nessuna organizzazione.

Poi piano piano arrivarono le radio tipo Milano International, tipo Deejay, tipo noi, ma in realtà noi molto prima di Deejay.  Lui aveva preso anche un paio di americani esperti di radio che gli misero a posto tutto il palinsesto. Questo su consiglio della moglie americana. Perciò 105 è nata così. Io sono arrivato a Milano nel ’78, da Monte Carlo facevo una trasmissione anche a Radio2 e mi sono messo a lavorare con Hazan che è stata una felice collaborazione durata 12 anni.

Mezzo Clock

FM-World: Avevate il clock?

F.OV.: No, all’inizio no, però poi sono arrivati gli americani che ci hanno messo subito il famoso clock.

Prima avevamo metà clock a nostra disposizione con dei brani di nostra scelta, però approvati dalla programmazione e poi l’altra metà era programmazione imposta, cioè già scritta.

Perciò io avevo il foglio della mia scaletta che a metà era vuota e potevo metterci cinque, sei dischi e gli altri sei erano invece quelli che avevano già messo loro, perché la radio doveva suonare in una certa maniera. Tutt’ora se senti 105 capisci che è lei, ha un suo suono, una sua musica.

Radio con lo stampino

FM-World:  Se segui il gruppo Talkmedia di FM-world saprai che la critica che fanno tanti lettori è che le radio, i network tendono ad essere molto simili. Mi sembra qualcosa di analogo a quanto hai detto tu in una famosa dichiarazione subito prima di lasciare R101…

F.OV.: Tuttora la condivido e io ho lasciato la radio e i programmi proprio anche per quello. Anche perché non mi trovo più tanto con quella musica di adesso, non che sono uno che è fanatico solo del passato, però voglio un po’ più di spazio.

Poi dopo cinquant’anni che fai un programma, sempre dalle cinque alle sette o dalle tre alle cinque, tutte le volte puntuale, perfetto, professionale, a un certo punto ti rompi anche le scatole. Io adesso ho deciso di ritirarmi in Tunisia, dove ho preso una casa sul mare, prendo la pensione e le tasse sono ragionevoli.

Ho un mio studio, mi ha chiamato per esempio RTL, mi hanno chiamato tante radio, per esempio Radio Rock a Roma che vogliono che io faccia dei podcast sulla storia della musica e altre cose. Perciò vediamo di portare avanti il discorso… non più con dei programmi live, ma con dei podcast dove io tiro fuori il mio know-how del passato, le interviste che ho fatto, la storia delle varie band.

FM-World: Oggi tu cosa ascolti? Senti BBC Radio One? Veronica ?

F.OV.: Un po’ di radio internazionali, con la app, sai… ma non solo: un po’ di Radio Deejay, Virgin, Radio Rock di Roma, un po’ di radio locali. Ma non le radio “popolari”.

FM-World: Niente in olandese, per dire?

F.OV.: Sì, ogni tanto ho ascoltato anche Radio Veronica, che è diventata ormai una radio nazionale non più pirata, hanno dato le licenze e sono tutt’ora apprezzati.

DJ, anyone?

FM-World: Tornando alle radio di oggi… se guardiamo i corsi proposti dalle varie scuole di radiofonia, ne trovi per conduttore, per fonico – che oltretutto è una parola che sembra del secolo scorso – e non c’è un corso per DJ. È scomparso di recente Johnny Walker della BBC, ho ascoltato tutto il suo podcast (disponibile cliccando QUI), una specie di autobiografia. Lui si definiva DJ, ancora all’età avanzata che aveva.

F.OV.: Il DJ secondo me in Italia l’abbiamo completamente diviso tra speaker radio e DJ da discoteca e le due categorie non si toccano. Claudio Cecchetto all’epoca ha chiamato la sua radio DJ (Deejay) perché appunto i suoi speaker erano DJ, poi è cambiato tutto, ora non si reputano più DJ, ma appunto speaker radiofonici o animatori radiofonici o giornalisti radiofonici.

Ma noi ai tempi di RMC avevamo sempre la cuffia in testa, sentivamo la musica.

All’epoca io avevo un ritorno in cuffia delle onde medie, con quel fading che era veramente da impazzire, ma sì, sentivamo la musica.

Stipendi da fame

Però oggi, il mestiere di speaker radiofonico non è più come una volta. E poi oggi ci sono stipendi da fame.

Io ho guadagnato un sacco di soldi negli anni 80-90, ero ben pagato. Ma adesso ai ragazzi, se gli va bene, danno 2.500 euro al mese, che per vivere a Milano o Roma non possono bastare. Non è un mestiere dove puoi dire “divento ricco”, mentre noi all’epoca facevamo le serate, facevamo i produttori discografici, facevamo gli speaker. Io a RTL all’epoca guadagnavo veramente bene (c.f.r. podcast, N.d.R.). Ti pagavano in base alla tua qualità, alla tua professionalità.

FM-World: L’ultima cosa che volevo chiederti è questa: tu hai vissuto nel tuo Paese, poi a Monte Carlo, poi a Milano e infine al Sud. Come ci vedi noi italiani, come vedi l’Italia?

F.OV.:  Ci sono un po’ d’Italia diverse. Io sono arrivato qui al sud nel 2015, la Puglia è molto bella, si sta bene, ho un sacco di amici qua, ma all’inizio era una realtà provinciale.

Poi in questi 10 anni si è sviluppata tantissimo, la Puglia e la Radio. Norba con la storia di Battiti ha fatto furore, ha sostituito il vecchio Festivalbar. Hanno fatto passi da gigante, non c’è niente da dire. Non è più “una radio del Sud”: è una radio italiana, proprio come quelle del Nord.

UItim’ora

Come avevamo sospettato, quando un DJ dice che “appende la cuffia al chiodo”, la cosa risulta sempre provvisoria: ecco qui una bella novità arrivata a sorpresa oggi direttamente da RTL 102.5 e che farà sicuramente piacere a tutti. (M.H.B. per FM-world)

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Dutch/Italian DJ Federico l’Olandese Volante on his 50+ years at Radio Veronica, Radio Monte Carlo and several Italian networks

 

From pirate on Veronica to Radio Norba passing through Noel Coutisson’s RMC, 105, RTL 102.5 and many other stations. After the farewell to listeners that took place on December 29, 2024, FM-world decided to contact Federico L’Olandese Volante to talk about radio between past, present and future.

The interview/conversation took place on Tuesday January 7, 2025; the original audio is available by clicking HERE.

The Interview

FM-World (Marco Hugo Barsotti): You came to Italy quite young, around 22 years old, as Wikipedia reports. Actually, you arrived in Monaco. How was Monte Carlo in those times?

Federico l’Olandese Volante (F.OV.): Much earlier, because my father was Dutch consul in Milan in the ’50s, right after World War II. Then he retired very early from diplomatic service and when he was in Italy he fell in love with Lake Garda, where he bought land in Riva del Garda (Torbole, Ed. Note) and where he then built a hotel.

Lido blu in Torbole

Basically we arrived with the family in Italy in ’58, I was 8 years old at the time and I’m from ’50. My brothers also went to school in Italy, then for various reasons my father sold the hotel and we returned to Holland when I was 16 years old. There I finished high school and enrolled in architecture and started working in ’68 for Radio Veronica which was an offshore radio that broadcast from an old rusty fishing boat outside territorial waters. In medium waves we covered practically all of northern Europe because it’s all flat there, there are no mountains.

Radio Veronica with its 192 meters you could receive it in London, Amsterdam, Brussels, Paris, a audience of more or less 30 million people. It was very interesting also because national radios at the time had monopoly limits and didn’t do much advertising. But there was advertising potential… companies that were pushing products for young people like jeans, Coca-Cola and other things and that absolutely couldn’t find space. Therefore offshore radios were also a huge business especially for advertising. Being in international waters they could also advertise cigarettes which at the time were very popular. We also did it at RMC, I don’t know if you remember…

FM-world: Yes, I remember, “Muratti Ambassadorrrrr“…

F.O.V.: Yes, Herbert Pagani, the program was even called “Fumorama“.

205 meters

FM-World: Tell us about Coutisson, about how it was working at Radio Monte Carlo in those distant times.

F.OV.: Coutison is a half genius, even though he had a couple of big flaws, one was appreciating good French wine.

After 5 in the afternoon you couldn’t talk to him anymore because he was busy with his Pernod. But he invented a lot of games, radio situations, he invented the radio clock.

He came from France Inter and then was hired at Radio Monte Carlo to make this frequency profitable (205 meters, 1466 Kc). To exploit this right that the Principality had to broadcast in Italy.

The problem was advertising, so Coutisson solved it by going to Sipra, which was RAI’s official advertising agency, also taking the advertising concession for Radio Monte Carlo.

Sipra was very happy, it was a DC fiefdom at the time, so they said “Radio Monte Carlo cannot broadcast in Italy… imagine, we sell the advertising“. So he had solved all problems. And so we were the first Italian private radio, so to speak. When I left we had 8 million listeners.

Modernizing broadcasting… in 1978

Coutisson wanted someone to modernize the speaker park, since they were all too traditional, Italians who were inspired by Boncompagni and RAI. Or by Supersonic: too official a style.

I translated the Anglo-Saxon style, the DJ… the one who keeps talking contained – even within the limits of records – the one who does his own direction, sends jingles, makes a very lively broadcast.

And, in the following years, in private radios I heard many little “Federicos”, someone who was partly inspired by me.

Union technicians

FM-World: At RMC did you have a director or did you do it yourselves?

F.OV.: In Monte Carlo we had the director because in the Principality there is a very strong union, French, that requires all speakers to have a director.

Even when we went out for example to do interviews – I went several times to London to interview Pink Floyd – they required you to bring along the technician with the recorder. With the Nagra.

You couldn’t record by yourself, you needed the technician and it was precisely the union that imposed this thing.

And still today the union requires for example the publisher of Radio Monte Carlo, first Hazan then RadioMediaset, to keep an office open in the Principality. With some technicians – at least 3 or 4 French – even if they don’t broadcast.

I believe there are only one or two speakers who do something on the weekend, everything else is Milan, but you must have someone in the Principality, if not you can’t call it Radio Monte Carlo, this is the condition of the contract itself.

105

FM-World: According to Wikipedia again then you went to help Hazan precisely to structure 105. How was working with Hazan?

F.OV.: It wasn’t easy. We must say first of all that he came from a rich family, his father was Khashoggi’s partner (Adnan, not Jamal, Ed. Note), one of the world’s largest arms dealers who had his yacht (Nabila, the current “Trump Princess” Ed. Note) in the port of Monte Carlo where he had his office.
Note: FM-world could not verify from other sources this association between Alberto Hazan’s father and Khashoggi.

Audiola

So Alberto invested… he already had Audiola, a company that produced car radios and to advertise his Audiola he set up a radio. Then he saw the business and so went looking for someone who could help him and took Cecchetto and me. We two practically set up the radio with criteria that at the time no one who did radio had.

Free radio in Italy was such an abstract thing where every guy who had some records at home brought them, blabbered on the microphone and put his records on, but there was no form, no organization.

Then slowly came radios like Milano International, like Deejay, like us, but actually we much before Deejay. He had also taken a couple of American radio experts who fixed all the schedule for him. This on the advice of his American wife. So 105 was born like this. I arrived in Milan in ’78, from Monte Carlo I was doing a show also on Radio2 and I started working with Hazan which was a happy collaboration that lasted 12 years.

Half Clock

FM-World: Did you have the clock?

F.OV.: No, not at the beginning, but then the Americans came who immediately put in the famous clock.

Before we had half clock at our disposal with tracks of our choice, but approved by programming and then the other half was imposed programming, that is, already written.

So I had my playlist sheet that was empty halfway and I could put five, six records and the other six were instead those that they had already put in, because the radio had to sound in a certain way. Still today if you listen to 105 you understand it’s her, she has her sound, her music.

Radio with a template

FM-World: If you follow FM-world’s Talkmedia group you’ll know that the criticism that many readers make is that radios, networks tend to be very similar. It seems something similar to what you said in a famous statement just before leaving R101…

F.OV.: I still share it and I left radio and programs also for that. Also because I don’t find myself much with that music now, not that I’m someone who is fanatic only about the past, but I want a bit more space.

Then after fifty years that you do a program, always from five to seven or from three to five, every time punctual, perfect, professional, at some point you also get fed up. I now decided to retire in Tunisia, where I bought a house by the sea, I get the pension and taxes are reasonable.

I have my studio, RTL called me for example, many radios called me, for example Radio Rock in Rome that want me to make podcasts about music history and other things. So let’s see about carrying forward the discourse… no more with live programs, but with podcasts where I bring out my know-how from the past, the interviews I did, the history of various bands.

FM-World: Today what do you listen to? Do you listen to BBC Radio One? Veronica?

F.OV.: Some international radios, with the app, you know… but not only: some Radio Deejay, Virgin, Radio Rock from Rome, some local radios. But not the “popular” radios.

FM-World: Nothing in Dutch, to say?

F.OV.: Yes, sometimes I also listened to Radio Veronica, which has now become a national radio no longer pirate, they gave licenses and they are still appreciated.

DJ, anyone?

FM-World: Going back to today’s radios… if we look at the courses offered by various radio schools, you find them for host, for sound technician – which moreover is a word that seems from the last century – and there isn’t a course for DJ. Johnny Walker of the BBC recently passed away, I listened to his entire podcast (available by clicking HERE), a kind of autobiography. He defined himself as aDJ, even at his advanced age.

F.OV.: The DJ in my opinion in Italy we have completely divided between radio speaker and disco DJ and the two categories don’t touch. Claudio Cecchetto at the time called his radio DJ (Deejay) because precisely his speakers were DJs, then everything changed, now they no longer consider themselves DJs, but rather radio speakers or radio animators or radio journalists.

But we in RMC times always had headphones on, we listened to the music.

At the time I had a medium wave return in headphones, with that fading that was really maddening, but yes, we listened to the music.

Starvation wages

But today, the profession of radio speaker is no longer like it used to be. And then today there are starvation wages.

I earned a lot of money in the 80s-90s, I was well paid. But now to young people, if they’re lucky, they give 2,500 euros per month, which cannot be enough to live in Milan or Rome. It’s not a job where you can say “I become rich”, while we at the time did evening events, we were record producers, we were speakers. I at RTL at the time earned really well (cf. podcast, Ed. Note). They paid you based on your quality, your professionalism.

FM-World: The last thing I wanted to ask you is this: you have lived in your country, then in Monte Carlo, then in Milan and finally in the South. How do you see us Italians, how do you see Italy?

F.OV.: There are several different Italias. I arrived here in the south in 2015, Puglia is very beautiful, you live well, I have lots of friends here, but at the beginning it was a provincial reality.

Then in these 10 years it has developed a lot, Puglia and the Radio. Norba with the Battiti story has made a sensation, it has replaced the old Festivalbar. They have made giant steps, there’s nothing to say. It’s no longer “a Southern radio”: it’s an Italian radio, just like those of the North.

Latest news

As we had suspected, when a DJ says they’re “hanging up the headphones”, it always turns out to be provisional: here’s here some nice news that arrived as a surprise today directly from RTL 102.5 and that will surely please everyone. (M.H.B. for FM-world)

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Elezioni USA, dove e come seguire i risultati in tempo reale via radio

Elezioni USA, dove ascoltare le varie dirette e i principali commenti? FM-world fa il punto della situazione.

Siamo giunti dunque al famoso 5 novembre, ultimo giorno dedicato al voto per l’elezione del prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America.  Svariate emittenti hanno deciso di dedicare programmi in diretta durante la notte tra martedì e mercoledì e di alcune abbiamo già parlato in articoli dedicati: proviamo qui ad integrare e riassumere in modo schematico le varie possibilità, cominciando dalle emittenti italiane.

Caveat

Prima di cominciare però una nota: Non è detto che all’alba di mercoledì 6 novembre avremo una risposta. Ecco quanto riporta testualmente oggi il principale quotidiano francese: “È improbabile che il vincitore sia dichiarato immediatamente. Come nel 2020, i risultati potrebbero tardare a causa del conteggio dei voti per corrispondenza e anticipati, che richiedono più tempo per essere verificati e contati. L’incertezza sul risultato potrebbe prolungare l’attesa per giorni.”

Emittenti italiane “all news”

Detto questo, vediamo quanto proposto dalle emittenti italiane “All News”. All News o quasi, in quanto purtroppo nessuna stazione dello Stivale offre il servizio proposto, ad esempio, da FranceInfo in Francia (e su cui torneremo a breve). Ma alcune ci vanno ovviamente molto vicine.

Giornale Radio

Di nome e di vocazione una radio dedicata all’informazione (anzi: libera di informare, come dice il claim). L’emittente ci ha comunicato quanto segue:

Durante ‘Il Timone’, il direttore editoriale Daniele Biacchessi e Francesco Massardo, che seguirà in tempo reale l’andamento dei voti, offriranno un’analisi minuziosa dei risultati e delle prime reazioni italiane alle elezioni, arricchita da interviste e opinioni di esperti.

In ‘L’Attimo Fuggente’, condotto da Luca Telese e Giuliano Guida Bardi, si entrerà nel cuore del dibattito elettorale americano. La trasmissione offrirà un’analisi dettagliata dei dati e dei risultati, arricchita da interviste mirate, con la partecipazione di ospiti di spicco come Alan Friedman.

‘Next Economy’, con Manuela Donghi, sarà invece dedicato alle ripercussioni economiche e sociali del voto. Verranno analizzate le reazioni dei mercati e le possibili conseguenze sulle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Italia, con particolare attenzione alle prospettive economiche e geopolitiche globali.

Anche durante ‘120 Minuti’, condotto da Vicky Mangone, ‘Football Club’ di Lapo De Carlo, e ‘ZTL’ con Gabriele Cappi, saranno dedicati ampi spazi alle elezioni americane, con interventi di esperti del settore per arricchire il dibattito.

Il Timone: la scaletta

Il direttore della testata, Daniele Biacchessi ci ha inoltre anticipato la scaletta del suo “Timone”, programma che apre come di consueto la mattinata in diretta alle ore 6:
 
Mercoledì 6 Novembre 2024: Daniele Biacchessi in conduzione e Francesco Massardo sui voti reali.
6.10 Marco Di Liddo del Cesi
6.20 Riccardo Barlaam del Sole24Ore
6.35 Nicola Compagnone riepilogo notizie
6.40 Marco Trombetta reazione italiane
6.42 Gabriele Cappi notizie curiose sulle elezioni americane
6.44 Matteo Muzio
6.53 chiusura con il libro.
In mezzo spoglio delle schede reazioni di Francesco Massardo.

Radio 24

La radio del gruppo Il Sole 24 ore sta dedicando gran parte della sua programmazione e dei suoi podcast a queste elezioni, come da noi raccontato in questo articolo.

Relativamente alla notte dei risultati leggiamo quanto segue: “La fase preparatoria culmina poi nell’election night, nella notte tra il 5 e il 6 novembre, con i risultati in tempo reale, i commenti sulla politica italiana e le dirette video sul sole24ore.com.” Abbiamo appreso che l’emittente radiofonica sarà in diretta fino alle ore 24 del 5 novembre, mentre gli aggiornamenti continueranno per tutta la notte sul sito con Daniele Bellasio.

Emittenti italiane generaliste

RMC Radio Monte Carlo

Passiamo alle emittenti nazionali, cominciando da Radio Monte Carlo di cui abbiamo già scritto: l’emittente fondata da Noel Coutisson e attualmente nell’orbita Mediaset ha preannunciato un grandissimo sforzo produttivo, “Nove ore di diretta non stop, con aggiornamenti in tempo reale e i commenti delle principali firme del giornalismo italiano e internazionale dalle ore 22.00 del 5 alle ore 7.00 del 6 novembre. Tutti i dettagli in questo articolo.

Radio RAI

Ecco quanto preannuncia l’emittente pubblica:

Rai Radio1 e i Gr dedicheranno ampio spazio alle elezioni. Si parte martedì 5 dalle ore 23.05-02.00 con “Speciale tra poco in edicola” condotto da Stefano Mensurati. Dalle ore 2.05 alle 6.00 “Speciale Gr1” condotto da Fabrizio Noli e Valeria Fraschetti. Alle 6.30 “Speciale Radio Anch’io” condotto da Giorgio Zanchini. E ancora, dalle 16.05 alle 17. 30 “Speciale Gr1” condotto da Massimo Giraldi e Francesca Baronio. Tutti gli altri programmi di Radio1 dedicheranno particolare attenzione alle elezioni americane.

RTL 102.5

La prima emittente nazionale, da sempre in diretta 24 ore su 24, prevede aggiornamenti continui durante la notte, mentre il programma Non Stop News in onda dalle 6 del mattino vedrà un’edizione monografica dedicata. Questo il comunicato, fresco “di stampa”:

RTL 102.5 è pronta a seguire minuto per minuto le elezioni presidenziali americane 2024 con una diretta esclusiva e approfondimenti dedicati. A partire dalla mezzanotte del 5 novembre, la prima radio d’Italia offrirà una copertura completa fino alla conclusione dello spoglio, con aggiornamenti in tempo reale e analisi degli sviluppi che decideranno il prossimo presidente degli Stati Uniti.

Con interventi in diretta di Ivana Faccioli (direttrice di redazione), Enrico Galletti (caporedattore) e Giovanni Perria (giornalista), che commenteranno i risultati elettorali e forniranno agli ascoltatori tutte le informazioni necessarie per comprendere i risvolti della notte elettorale. Dall’altra parte dell’oceano, il corrispondente di RTL 102.5 Fabio Russomando, direttamente dagli Stati Uniti, porterà in onda l’atmosfera americana.

Non solo, numerosi ospiti si alterneranno ai microfoni per offrire una prospettiva a 360 gradi sulle elezioni americane: esperti di politica internazionale, analisti e opinionisti interverranno per commentare i risultati e interpretare le tendenze di voto che emergeranno durante la notte.

Per seguire le elezioni americane su RTL 102.5: in radiovisione al canale 36 del digitale terrestre e sulla piattaforma RTL 102.5 Play.

Ricordiamo infine che RTL 102.5 distribuisce tramite il proprio multiplex DAB il famoso “World Service” di BBC, di cui parleremo tra poco.

Emittenti estere

Qualcuno potrebbe preferire seguire le notizie direttamente delle emittenti di lingua inglese.

Segnaliamo quindi che sono presenti sull’aggregatore FM-world alcune emittenti non bloccate dalle consuete questioni dei diritti.

WBZ 1030: La super station di Boston inizierà la “converge” live con il programma NightSide with Dan Rea dalle 8PM EST (2 AM in Italia), proseguendo poi ininterrottamente fino a quando si avrà la proclamazione (dunque, in base a quanto scritto all’inizio, potenzialmente per svariati giorni).

BBC World Service: la “World Radio Station” – disponibile anche nel DAB italiano grazie a RTL 102.5 –  ci ha inviato invece quanto segue:

La copertura speciale da Washington inizia alle 22:00 GMT (17:00 EST) con Ros Atkins e Nuala McGovern.Gli ascoltatori nel Regno Unito potranno sintonizzarsi su BBC Radio 4 o BBC Radio 5 Live. Gli ascoltatori fuori dal Regno Unito possono ascoltare la stessa trasmissione sul BBC World Service. Alle 06:00 GMT (01:00 EDT), gli ascoltatori del Regno Unito possono scegliere tra il programma Today su BBC Radio 4, presentato da Justin Webb da Washington, o Breakfast su BBC Radio 5 Live. Gli ascoltatori del World Service sentiranno Newsday a quell’ora. Su BBC Sounds, il pubblico globale può ascoltare la copertura continua delle elezioni statunitensi mentre arrivano i risultati. Il nostro podcast di punta sulle notizie statunitensi Americast registrerà episodi speciali, non solo analizzando gli eventi mentre si svolgono durante la notte, ma anche nei giorni successivi. Il Global News Podcast pubblicherà un episodio bonus speciale quando verranno annunciati i risultati. E il Global Story racconterà la storia della notte, seguirà i risultati e cosa significano per il mondo.

(in aggiornamento – M.H.B. per FM-world)

 

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Prince Albert II of Monaco commemorates the 50th anniversary of the RMC transmitter site in Roumoules

On Wednesday, September 11, Prince Albert II of Monaco visited Roumoules – in the Alps of Haute-Provence – to celebrate the 50th anniversary of the commissioning of the Radio Monte-Carlo (RMC) transmitting center.

Long Waves and Medium Waves

Built in 1974 by Lucien Allavena, technical director of Radio Monte-Carlo, the Roumoules transmitting center allowed RMC to greatly extend its listening area in French and Italian territories,” explained the Prince’s Palace in a press release at the beginning of the week.

The broadcasts were on Long Wave on behalf of French RMC (with a power of about 800 kW) and on medium waves, the famous and historic 205 meters of the Principality.

Some inaccuracies…or maybe not

The prince is a known listener of Riviera Radio (in English, 106.5 and 106.3 from Mont Agel), but perhaps he is not (was not) of the Italian RMC from the times when it ended its programs with the famous song “ciao a domani – per ora chiudiamo” – sung by Matia Bazar.

Otherwise, he would have known that on “Italian territories” the 205 meters equal to 1467 Kc did not come from distant Roumoules, but from Mont Agel, about 1000 meters above his palace, even though – actually – the transmitters on 205 meters were at both sites.

Based on a perhaps unique situation, during the day the one from our RMC was active from Agel and in the evening and night the one from Roumoules, with religious broadcasts from TWR “Trans World Radio”.


History repeates itself

Did the prince make a mistake then? Thinking about it, maybe not, or at least that’s what we like to think.

Even if the reason is so indirect that we’re not sure this is the origin of the statement. As you can see from this sticker, in 1964 the only existing RMC, the French one, announced a cadeau, a gift for Christmas: a new long wave broadcast, still from Mont Agel.

By moving to long waves, French RMC freed up its historic transmitter, the 205-meter one: an opportunity seized by Noel Coutisson to create Italian RMC.

Well, the same thing happened 50 years ago: having proved ineffective, the long wave transmitter in Monte Carlo is replaced – precisely – by the one in Roumoules. History repeats itself: what to do with the long wave systems on the French Riviera?

Simple: readapt the LW system to MW once again, for the benefit of RMC in Italian. Thus the famous 701 Kc is born (“Radio Montecarlo Settecentouno“).

And so yes, we could really say that “Roumoules allowed RMC to greatly extend its listening area in Italian territories“: despite not broadcasting to Italy at all.

Silent sites, present antennas

The Romoules site, like that of Agel, is now substantially silent. Long waves turned off, we know of sporadic transmissions on medium waves. Instead, everything is turned off from the position above Monte Carlo.

Turned off, but not demolished: unlike what was decided in Italy, the towers of Monaco Media Diffision are still standing and even, as we have recently seen from some photographs published on a Facebook group, maintained, at least in their structural components.

We are History

So what did Prince Albert go to do at a turned-off transmitting site? Perhaps to give us a testimony, a message: we are history and our Radio Monte-Carlo. Those frequencies transmitted great orchestras before the war, were used by the Nazis during World War II, and accompanied the economic boom of the 1960s.

In some way, the Prince is telling us that transmission sites are historical monuments, just like others.

A message that we would like to be understood also in Italy, where instead a ruling class ignorant of its own history managed in 2013 to destroy even a transmission center, that of Budrio, built by Nobel Prize winner Guglielmo Marconi.

Those who don’t know its history can read it here, while those who want to delve into the reasons for the demolition can search online for what publisher Ing. Anselmo of Challenger wrote about it at the time: one who – like Prince Albert II, remembers and celebrates History.

(M.H.B. for FM-world)

 

 

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Alberto II di Monaco commemora i 50 anni del sito trasmittente di RMC a Romoules

La Storia siamo noi. Mercoledì 11 settembre, il Principe Alberto II di Monaco si è recato a Roumoules – nelle Alpi dell’Alta Provenza – per celebrare il 50° anniversario della messa in funzione del centro trasmittente di Radio Monte-Carlo (RMC).

Onde Lunghe e Onde Medie

Costruito nel 1974 da Lucien Allavena, direttore tecnico di Radio Monte-Carlo, il centro trasmittente di Roumoules ha permesso a RMC di estendere ampiamente la sua zona di ascolto sui territori francesi e italiani“, ha spiegato il Palazzo del Principe in un comunicato stampa all’inizio della settimana.

Le trasmissioni avvenivano sulle Onde Lunghe per conto della RMC Francese (con una potenza di circa 800 kW) e sulle onde medie, i famosi e storici 205 metri del Principato.

Qualche inesattezza…o forse no

Il principe è un noto ascoltatore di Riviera Radio (in inglese, 106.5 e 106.3 dal Mont Agel), ma forse non lo è (era) della RMC italiana dei tempi in cui terminava i programmi con il famoso brano “ciao a domani – per ora chiudiamo” – cantato dai Matia Bazar.

Altrimenti avrebbe saputo che sui “territori italiani” i 205 metri pari a 1467 Kc non arrivavano dalla lontana Roumoules, ma dal Mont Agel, circa 1000 meri sopra il suo palazzo, anche se – effettivamente – i trasmettitori sui 205 metri erano in entrambi i siti.

In base a una situazione forse unica, di giorno era attivo dall’Agel quello della nostra RMC e di sera e notte quello di Roumoules, con le emissioni religiose di TWR “Trans World Radio”.

Da una costola francese

Il principe si è dunque sbagliato? Pensandoci bene forse no, o almeno così ci piace pensare.

Anche se la ragione è talmente indiretta che non siamo certi sia questa l’origine dell’affermazione. Come si vede da questo adesivo, nel 1964 l’unica RMC esistente, quella francese, annunciava a breve un cadeau, un regalo per Natale: una nuova emissione in onde lunghe, sempre dal Mont Agel.

Spostandosi in onde lunghe la RMC francese liberava il suo trasmettitore storico, quello dei 205 metri: occasione presa al volo da Coutisson per far nascere la RMC Italiana.

Ebbene la stessa cosa accadde 50 anni fa: essendosi rivelato poco efficace, il trasmettitore a onde lunghe di Montecarlo viene rimpiazzato – appunto – da quello di Roumoules. La storia si ripete: cosa fare degli impianti a onde lunghe in Costa Azzurra?

Semplice: riadattare ancora una volta l’impianto OL alle OM, a beneficio di RMC in italiano. Nascono cosi’ i famosi 701 Kc (“Radio Montecarlo Settecentouno“).

E dunque si, potremmo davvero affermare che “Roumoules ha permesso a RMC di estendere ampiamente la sua zona di ascolto sui territori italiani”: pur non trasmettendo affatto verso l’Italia.

Siti silenti, antenne presenti

Il sito di Romoules, come quello di Agel, è ora sostanzialmente silente. Spente le onde lunghe, ci risultano trasmissioni sporadiche sulle onde medie. Invece dalla postazione sopra Monte Carlo tutto è spento.

Spento, ma non abbattuto: a differenza di quanto deciso in Italia, le torri di Monaco Media Diffision sono tutt’ora in piedi e addirittura, come abbiamo visto recentemente da alcune fotografie pubblicate su un gruppo Facebook, mantenute, quanto meno nelle loro componenti strutturali.

La Storia siamo noi

Cosa è andato dunque a fare il Principe Alberto in un sito trasmittente spento? Forse a darci una testimonianza, un messaggio: la storia siamo noi e le nostre Radio Montecarlo. Quelle frequenze hanno trasmesso grandi orchestre prima della guerra, sono state usate dai nazisti durante la seconda guerra mondiale e hanno accompagnato il boom economico degli anni ’60.

In qualche modo, il Principe ci dice che i siti di emissione sono monumenti storici al pari di altri.

Un messaggio che ci piacerebbe fosse compreso anche in Italia, dove invece una classe dirigente ignorante della sua stessa storia è riuscita nel 2013 a distruggere addirittura un centro di trasmissione, quello di Budrio, edificato dal premio Nobel Guglielmo Marconi.

Chi non ne conoscesse la storia può leggerla qui, mentre chi vuole approfondire i motivi della demolizione può cercare online cosa ne scrisse a suo tempo l’editore di Challenger Ing. Anselmo: uno che – come il Principe Alberto II, ricorda e celebra la Storia.

(M.H.B. per FM-world)