World Radio Day: tra ‘radio tradizionale’ e ‘intelligenza artificiale’

Grande successo per l’evento organizzato da Radio Speaker, in occasione del World Radio Day, e con cui ha collaborato anche FM-world.

Tra tanti ‘big’ del mezzo, ospiti del talk-show tenutosi dalle 10.00 alle 18.00 al Talent Garden Isola di Milano sono stati anche Gianluca Busi di 22HBG e Nicola Franceschini di FM-world.

Intervistati da Giorgio D’Ecclesia di Radio Speaker, hanno affrontato diversi argomenti inerenti i cambiamenti della radio degli ultimi anni e le prospettive future legate all’intelligenza artificiale.

Com’è mutato il mezzo negli ultimi tempi? D’Ecclesia lo ha chiesto a Franceschini, il quale ha sottolineato subito che la radio non è cambiata tanto nei contenuti, quanto in ciò che la circonda.

Oggi viviamo in un’epoca in cui è tutto visivo e, anche se in presenza di un’emittente priva di ‘visual’, si è persa l’immaginazione di chi si trova dall’altra parte del microfono. Dai social al sito della radio, c’è sempre un’immagine di ciò che stiamo ascoltando.

E per quanto riguarda la musica, ogni emittente si è data un taglio che ne determina inevitabilmente la programmazione. Si è ormai lontani dai ricordi nostalgici degli anni ’70/’80 dove ci si portava “i dischi da casa”, personalizzando la playlist. Ora, nella maggior parte delle radio, la musica ne identifica l’orientamento stesso, dando un’immagine ben precisa all’ascoltatore.

E la pandemia quanto ha influito? Sempre secondo Franceschini, dal 2020 qualche cambiamento c’è stato, con le forzate trasmissioni da casa durante il periodo delle restrizioni. Lo studio – per quanto importante – non rappresenta più la centralità della trasmissione. Il pubblico questo passaggio quasi non l’ha percepito, continuando a seguire i contenuti della radio, a prescindere da dove vengono emessi.

Ha poi preso la parola Gianluca Busi, introdotto da un video evocativo, con la voce di Guglielmo Marconi.

Anticipato da Giorgio D’Ecclesia che ha presentato 22HBG e la start up Peperoni, si è affrontato il tema della ChatGPT e dell’intelligenza artificiale.

Busi si è chiesto che cosa avrebbe fatto oggi Marconi con un’intelligenza artificiale. Il noto inventore bolognese è partito dando vita ad un qualcosa di unico: un segnale monodirezionale che non ci traccia e che parla a tutti senza il bisogno di interazione, al contrario di come si vive oggi, con una società che ha sempre bisogno di risposte, di interazioni, di like.

Da lì, ci si è addentrati sull’intelligenza artificiale, ritenuta una tecnologia importante, che tuttavia non potrà sostituire il DNA della radio.

“Io ho portato Radio Maria in posti del terzo mondo” – ha raccontato Busi, che rappresenta anche la multinazionale del broadcast Elenos, fondata dal padre – “e quel contenuto, per chi vive in luoghi dove la comunicazione e la tecnologia latitano, ha un enorme valore aggiunto”.

Tornando all’intelligenza artificiale, che cosa si può fare con una ChatGPT? L’esempio più immediato è ricaduto sulla radio, con la possibilità di generare un palinsesto o molto più semplicemente di ottenere uno spunto che possa essere utile a chi è in onda.

Facendo un esempio, inserendo ChatGPT all’interno di un software radiofonico, è possibile ricavare in tempo reale diverse informazioni inerenti il pezzo in onda o l’artista che lo interpreta, agevolando il conduttore.

Come succede con tutte le tecnologie, se utilizzate come aiuto dell’essere umano possono agevolarne il lavoro. Ma attenzione a non confondere l’intelligenza artificiale con la creatività umana.

La nostra voce, con i suoi difetti ed i suoi errori, continuerà sempre a trasmettere emozioni, non sostituibili.

La spontaneità, l’imprevisto, l’esperienza manterranno unica la radio.

La diretta dell’intera giornata è disponibile all’indirizzo https://www.facebook.com/radiospeaker/videos/3389890941260392.

Gli interventi di Busi e Franceschini sono disponibili al punto 04.45.00.

22HBG: nasce l’app di intelligenza artificiale ‘empatica’

Si chiama PeperoniAI, dal nome della piattaforma di gestione contenuti da cui deriva. E’ la App di intelligenza artificiale da lunedì 6 febbraio, on line su iOS – a breve anche su Android – lanciata dalla 22HBG, tech company ferrarese fondata da Gianluca Busi.

Partner di aziende internazionali leader nel campo della tecnologia e delle telecomunicazioni (recente l’apertura di una sede in Senegal), 22HBG promuove soluzioni digitali configurandosi come una Hub che «ambisce a migliorare la qualità della vita delle persone», ‘umanizzando’, con la nuova App, la ‘freddezza’ dell’intelligenza artificiale. L’App – scaricabile da oggi e tra le primissime in Italia – precede il bisogno dei clienti di potersi relazionare ad altri, per iscritto, con parole adeguate. Il modello di riferimento è OpenAi, dalla quale si differenzia per un’impronta empatica.

Al testo si combina infatti l’umore, lo stato d’animo, i sentimenti che animano chi la utilizza, senza snaturarlo, con un tono che può essere formale o informale. Come conferma lo sviluppatore, Renzo Marrazzo, «si è voluto rendere il risultato il più aderente possibile all’identità del fruitore/autore». Diverse le categorie cui accedere: Media, Education, Writing, Marketing, suddivise a loro volta in tipologie di messaggio. E se per l’Education, ad esempio, si può chiedere di scrivere tanto il riassunto di un libro quanto una poesia, per il marketing si ottengono prevalentemente contenuti di copywriting.

Un percorso intuitivo che conduce all’utilizzo di una semplice chat, che in pochi secondi dà riscontro. PeperoniAI, è rivolto a chi non ha dimestichezza con la parola scritta ma ha necessità di farsi comprendere; ai social media manager che devono realizzare post; ad utenti che vogliono soddisfare curiosità. Grazie a tutti gli elementi introdotti, il wizard fornisce anche idee. Categorie e tipologie di contenuti saranno potenziati nei mesi, automaticamente. Tra le implementazioni previste, il codice di programmazione per immagini e grafiche. Un approdo, quello dell’App, in linea con la filosofia dell’azienda, che ha dedicato il 2022 allo studio delle opportunità del Web 3, della Blockchain e del Metaverso, fino ad arrivare a Peperoni, Digital Content Manager che riduce i tempi di gestione dei contenuti aziendali e snellisce processi di archiviazione, catalogazione, distribuzione, misurazione.

Un’esigenza sentita dai brand che puntano su una strategia di comunicazione che non sia solo social e che vogliono mettere ordine nell’accumulo di contenuti di diverso formato, quindi testi, video, audio, app e podcast. Ferrara nuova Silicon Valley? «La Silicon Valley rimane un importante centro per l’innovazione tecnologica e l’imprenditorialità, ci sono anche opportunità per l’innovazione e l’imprenditorialità in altre parti del mondo. Anche una città come Ferrara, con le giuste condizioni e incentivi, può diventare un centro per l’innovazione tecnologica e l’imprenditorialità. Ciò potrebbe includere investimenti in infrastrutture, formazione e programmi di supporto per le start-up, e la creazione di un ecosistema favorevole per l’innovazione e l’imprenditorialità».

Su preoccupazioni AI

Secondo 22HBG, le AppAI, possono migliorare la qualità della vita delle persone in svariati modi: fornendo assistenza nella gestione del tempo, nell’organizzazione delle attività quotidiane, nella comunicazione con gli altri, nell’apprendimento di nuove competenze e nell’accesso a informazioni utili.

Marrazzo. «Ci sono AppAI che possono aiutare le persone con disabilità a comunicare utilizzando la voce o il linguaggio dei segni; ad apprendere nuove competenze, come lingue straniere, matematica, scienze e molto altro ancora. Altre che possono fornire informazioni utili su una vasta gamma di argomenti, come la salute, il benessere, le notizie, la cultura, lo sport e molto altro ancora». Rispetto ai pericoli del loro utilizzo, nel mondo del lavoro ci sono prospettive sia positive che negative. «Da una parte si teme che l’adozione di tecnologie AI possa causare la perdita di posti di lavoro, soprattutto per le professioni automatizzate, anche se ci sono studi che indicano come l’adozione di tecnologie AI potrebbe creare nuovi posti di lavoro e migliorare la produttività. Dall’altra parte, c’è la preoccupazione che le tecnologie AI possano perpetuare o addirittura amplificare le disuguaglianze esistenti, come la discriminazione basata sull’età, il genere o la razza».

Poi su sicurezza, privacy. «In generale, è importante considerare sia i benefici che i rischi delle tecnologie AI nel mondo del lavoro e adottare misure per mitigare i rischi e sfruttare al meglio i benefici. Ciò può includere la formazione e la riqualificazione per le professioni che potrebbero essere colpite dall’automazione, nonché la creazione di standard etici e di protezione dei dati per garantire che le tecnologie AI siano utilizzate in modo responsabile e rispettoso dei diritti umani».

Link App Store iOS: https://apps.apple.com/it/app/peperoniai/id1666981194

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Gianluca Busi alla convention DAB in Franciacorta: “L’AI è una grande opportunità per le Radio”

Ha suscitato molto interesse attorno la convention DAB, tenutasi sabato 21 gennaio in Franciacorta (Bs) dai consorzi locali MediaDab, SpaceDab e GoDab.

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La giornata è stata aperta dal presidente di MediaDab Vincenzo Dolce, a cui sono seguiti gli interventi di molti professionisti del settore.

Tra gli altri, Gianluca Busi, Innovation Manager del gruppo Elenos e CEO di 22HBG (società editrice di FM-world) che ha parlato di come si possa utilizzare l‘Intelligenza Artificiale in ambito radiofonico e delle novità in campo automotive, in riferimento alla piattaforma DTS Autostage, di cui l’aggregatore FM-world è partner.

Gianluca Busi ha innanzitutto evidenziato e ripetutamente ribadito il bisogno di un cambiamento totale di tutti (consorzi, radio, fornitori di contenuti e partner tecnologici). Un nuovo approccio per rivolgersi ad un nuovo target. Il bisogno di cambiare, convinzione emersa sulla base delle esperienze di lavoro maturate da 22HBG prevalentemente all’estero, nonostante i numerosi anni di leadership anche in Italia.

Dopo 40 anni di storia di Elenos Group, 10 anni fa 22HBG ha iniziato un percorso sperimentale sulle piattaforme digitali (quindi anche al DAB) destinando 10 risorse umane che per 8 anni hanno “studiato” al fine di una migliore transizione dal “ferro” alle “nuvole” (il cloud). Transizione che in molte altre nazioni è iniziata prima che in Italia. Transizione che porta e porterà anche e sempre più, nuovi valori ed informazioni, diversi dall’FM.

La vera sfida – ha sottolineato Busi – sarà come dare valore e come capitalizzare economicamente il DAB che non dovrà essere per le radio locali un ulteriore costo. Busi vede nel DAB+ una luce verde, positiva, che con gli altri asset digitali delle stazioni radio (website, apps, smart speaker), domani cambieranno per adeguarsi, grazie anche all’intelligenza artificiale, al modo di fruire informazioni e contenuti per le nuove generazioni. E fa un esempio: 20 anni fa nessuno sapeva cos’era Google!

Per meglio illustrare cosa sono gli asset digitali, Busi si è soffermato su 3 sperimentazioni italiane, native digitali, a cui per anni ha lavorato 22HBG: 70-80.it, Aci e Urban, per la costruzione e la valorizzazione dei loro brand che dopo l’IP, ora sono anche in DAB+, i cui editori sono hanno chiesto a 22HBG nuove opportunità di monetizzazione. Un giusto cambiamento, anche del modo di pensare, che non può più continuare ad essere quello degli editori fermi alle prospettive di anni fa. Perché il DAB+ è un modello alternativo alla radio FM. Un modello però che, per essere capitalizzato economicamente, deve essere targettizzato e profilato diversamente nel contenuto.

Quando 22HBG ha portato canali oltre l’oceano per nuovi investitori, si è aperta una nuova opportunità di vendita e di posizionamento dei rispettivi brand al fine di “fatturare”. Obiettivo indispensabile per fare impresa e poter crescere. 22HBG, ha ribadito Busi, ha proprio questo compito: fornire tutti gli strumenti per valorizzare la conoscenza e quindi i “dati – le informazioni” che solo le radio “locali” hanno del proprio territorio.

In 10 anni, 22HBG ha maturato una nuova architettura di protezione e distribuzione che permette oggi di essere presenti su dispositivi di vario genere, connessi, che vanno dalla cucina all’automobile. Come ha scritto qualche giorno fa RadioWorld, oggi FM-world distribuisce 83.500 flussi streaming certificati in tutto il mondo. Un nuovo mondo fatto oggi da piattaforme, sconosciute sino a non molti anni fa.

Un altro e nuovo scenario tecnologico dove sarà possibile fare altro fatturato insieme al DAB+, congiuntamente. Ma, sarà opportuno che i contenuti siano mirati e targettizzati per gli investitori pubblicitari. Busi ha evidenziato l’importanza di fare una attenta analisi dei propri dati, anche per meglio confezionare il contenuto. A tal proposito ha citato il lavoro fatto per 70-80.it, analizzando con meticolosità i dati, per meglio esaudire il pubblico di riferimento. Un nuovo pubblico fatto anche dai 60 milioni di italiani in giro per il mondo. Pubblico che interessa molto ai fondi di investimento con cui lavora 22HBG. Fondi d’investimento che hanno bisogno del prodotto italiano, oggi carente. Il plus delle radio “locali” è proprio essere “locali”, potendo raccontare fatti che Google, ad esempio, non ha. Per cui le radio locali dovrebbero “usare” sempre più il territorio. Questo porterebbe valore a tutti perché sono dati che gli utenti vogliono.

22HBG aggrega migliaia di emittenti. Con Xperi è operativo sulle autoradio negli Stati Uniti, con numeri importanti “ma soprattutto con un pubblico profilato”, evidenzia Busi. Questa sarà la vera opportunità per le radio “locali”: vendere pubblicità ma ancor di più “progetti” ad hoc. Il DAB+ ci dà questo valore.

Gianluca Busi ha anche annunciato una partnership con MediaDab per le radio del consorzio che permetterà loro di avere, gratuitamente, valore aggiunto sulla piattaforma. Tra gli obiettivi di 22HBG, creare nuovo pubblico anche per le 5 milioni di cucine in Italia e per i campi base nel mondo, per le quali FM-world fornisce i flussi. Un pubblico nuovo che oggi usa anche TikTok e nuove piattaforme, di cui i nostri figli e nipoti sono voraci e che ascoltano la radio diversamente da quanto si dice, ma che noi non conosciamo e che potrebbero essere invece l’evoluzione degli attuali smartphone.

Per ACI, 22HBG ha creato un asset digitale, partendo dal contenuto per sviluppare un canale dedicato ad un nuovo pubblico. I numeri hanno superato (di molto) le più rosee aspettative. A conferma che anche le radio “locali”, riorganizzando i propri contenuti, possono crescere, aprendosi ad un nuovo pubblico, anche con l’aiuto della intelligenza artificiale che, grazie all’analisi dei dati, aiuterà le radio locali a migliorare i propri canali.

Poi Busi si è soffermato sugli Smart Home, che oggi sono anche nei piani di cottura delle cucine e che grazie a FM-World permettono l’ascolto anche del mezzo radio. Un pubblico diverso, per il quale le radio dovranno adeguare il proprio contenuto.

Altro passaggio di Busi sulle Smart TV. Grande opportunità che ha illustrato con il lavoro fatto per Giornale Radio il cui canale, nativo, è presente sulle TV Samsung

E poi il Gaming che per 22HBG sarà la chiave di svolta nel prossimo decennio a cui finora le radio locali hanno solo “regalato” i propri contenuti.

Busi, con passione e convinzione, ha ribadito: “dobbiamo adeguare, per stravolgere, insieme, il mercato perché il valore delle radio “locali” sono i Vostri contenuti che aziende come 22HBG valorizzano. Idee che oggi vi porto e che vi invito ad adeguare ed a rielaborare per il vostro mercato. Dopo aver investito, come 22HBG, per 8 lunghi anni, oggi potremo capitalizzare tutti. Fate un nuovo asset digitale. Fatto di dati, di contenuti, per un investimento a lungo termine grazie anche all’OpenAI”.

La giornata di sabato 21 gennaio ha poi sancito la nascita di diverse collaborazioni, tra cui quella dell’Associazione MAVE (Media AudioVisivi Europei), presieduta da Vicenzo Dolce, che rappresenta oltre 50 emittenti radiotelevisive a livello sindacale e Consultmedia di Massimo Lualdi, di cui avevamo già parlato nei giorni giorni (clicca QUI per info).



 

Intelligenza artificiale e 5G: quale l’impatto nelle città del futuro? Anche FM-world a convegno

Che impatto avranno l’intelligenza artificiale ed il 5G nelle Smart cities e nella vita di tutti i giorni?

Ricercatori, professionisti ed esperti del settore si confronteranno in una tavola rotonda, dove si farà il punto su come potrebbero evolversi tecnologicamente le città nel prossimo decennio.

L’appuntamento, che vedrà anche FM-world tra i partner dell’iniziativa, si terrà presso la Camera di Commercio di Ferrara giovedì 23 maggio alle 15.00, alla presenza di nomi noti anche nel settore radiofonico.

L’evento è organizzato da Elenos Group e 22HBG e, tra i vari interventi previsti nel pomeriggio, si arriverà ad una visione d’insieme di quello che può essere considerata una ideale città del futuro più sostenibile e innovativa.

Interverranno, tra gli altri, Arnaldo Spalvieri R&D 5G per Elenos Group e ricercatore del Politecnico di Milano, Rudy Bandiera TEDx, Aimé Diatta innovation manager di 22HBG, Davide Burchiellaro vice-direttore di Marie Claire Italia, Simone Barbieri di Class Editori, Matteo Ludergnani e Zeno Govoni di Visit Ferrara, Marco Benni di Cotabo e TaxiClickeasy, Maurizio Franceschi Direttore Confesercenti Veneto, Massimo Lualdi avvocato esperto del settore tlc.

La tavola rotonda sarà introdotta da Riccardo Maiarelli, Gianluca Busi ed Enrico Zuffellato di Ferrara Smart City, mentre a moderare il tutto ci penserà Nicola Franceschini di FM-world.

Seguirà alle 19.00 una visita guidata alla mostra “Boldini e la moda” presso il vicino Palazzo dei Diamanti, di cui Elenos Group e 22HBG sono partner tecnologici nel progetto “Boldini and the city”.