Le graduatorie Tv: Piemonte e Valle d’Aosta

Come preannunciato, provo a dare un’occhiata a queste fatidiche ‘prime graduatorie’ delle emittenti televisive (e soprattutto ‘radiotelevisive’) del Nord Italia, in vista del passaggio alla nuova fase della Tv digitale, ad iniziare da quelle relative a Piemonte e Valle d’Aosta. Avverto subito che l’impresa di analizzare le graduatorie non è esattamente semplice e qualora ci fossero involontariamente da parte mia errori, omissioni o imprecisioni, sono pronto ad accettare opportune precisazioni da parte dei diretti interessati.

Partiamo appunto dal Piemonte, dove la graduatoria assegna la prima posizione, con il massimo punteggio, a Telecity (che trasmette 7 Gold) e il secondo a Rete 7, che precede di poco Telecupole. A seguire c’è Videogruppo (anche se legata al ‘piccolo colosso’ extra-regionale TeleLombardia) e poi tocca a Primantenna.

Al sesto posto ecco invece Primanews Piemonte del ‘gruppo Publi(in)’, emittente che sembra essere un ‘progetto di informazione regionale’ più che una realtà attuale, come vedremo anche in Valle d’Aosta, ma che ha preceduto altre strutture più note. Solo settima è infatti Grp Televisione, che ovviamente nulla ha a che fare con la omonima Radio torinese. Ancora, ecco poi Sestarete (che in questi anni aveva lanciato anche Amici Animali Tv, non presente in graduatoria), Vco Azzurra Tv e Videonovara.

In una posizione molto inferiore, addirittura con punteggio pari a 0 (come le ultime 20 Tv della graduatoria, peraltro), c’è invece Telegranda di Cuneo e questa situazione sembra a prima vista decisamente poco comprensibile. Nella stessa strana posizione c’è anche Rete Biella Tv.

Tornando alle parti alte della graduatoria, dopo alcune altre emittenti (fra cui DT Tv, sigla ‘da scoprire’), ecco alla posizione ‘n. 17’ la prima delle Tv ‘con legami radiofonici’, ovvero Radio City Visual Radio (del gruppo Telecity), seguita, quattro posti più giù, da Radio 4 You Tv 3.

Sia pure con punteggio 0, c’è poi, più avanti, RBE Tv, che sembra proprio fare riferimento alla nota Radio Becwith Evangelica. Con lei ci sono anche la nota Radio Popizz Tv e persino una ‘versione locale’ (almeno come canale di diffusione) di Rds 100% Grandi Successi Social Tv.

Trovano poi posto (purtroppo senza garanzie future e quindi solo per ora, va sottolineato) anche Radio Radio Tv e l’attivissima Onda Novara Tv. Non ci sono in questa graduatoria altre stazioni radio-tv e quindi non abbiamo trovato traccia neppure di Radio Juke Box Tv, che pure completa attualmente sul video il successo locale di questa nota emittente radiofonica.

Fra le Tv storiche, non c’è più traccia di Telestudio e Quinta Rete, dopo le traversie che hanno attraversato, né ovviamente di Telesubalpina, e Piemonte+ è ormai in una posizione decisamente ‘defilata’.

In Valle D’Aosta, in mancanza di forti ‘stazioni storiche’ del tutto locali, ecco che il primo posto della graduatoria va proprio a Primanews Valle d’Aosta del gruppo Publi(in) cui abbiamo accennato anche in Piemonte e che evidentemente vuol investire con convinzione nell’informazione locale. Seguono Telecity, Canale Italia 83 e Rete 7.

Ecco poi TeleCampione di Publirose, con i programmi della Tv svizzera, la lombarda Telereporter (idem) e Canale 16 del gruppo Sciscione, Tv presente anche nella graduatoria piemontese. Fra le Tv ‘idonee’ anche, fra le altre, Tv Vallée, ‘progetto locale’ della torinese Rete 7, e Telegranda.

Non ci sono invece in questa graduatoria Tv legate ad emittenti radiofoniche, né locali né nazionali.

Chiudo con una notizia dalla Sardegna, che dimostra cosa possa succedere ad emittenti che restano fuori dalle graduatorie in questione, per i più vari motivi. Si era notata nell’isola l’assenza dalla graduatoria locale di Super Tv Oristano, voce importante di questa città e provincia.

Cosa è successo? Ha tentato di spiegarlo il direttore di Super Tv Gianni Ledda, che ha anche chiesto un “intervento forte della politica”, per non far morire una realtà provinciale che opera da oltre 20 anni con un forte impegno nell’informazione locale.

“Abbiamo presentato una istanza di riesame al Ministero che è stata rigettata – ha detto Ledda – e poi ne abbiamo presentato una seconda. Il problema è che abbiamo chiesto di cambiare il marchio da Super Tv a Aristanis Tv per individuare meglio la provincia, ma non potevamo farlo, perché esistiamo già come Super Tv”.

Insomma, Super Tv rischia fortemente di restare ‘fuori dai giochi’ per quella che Ledda definisce ‘una leggerezza che pensavamo fosse superabile”, poiché “noi siamo sempre gli stessi, contano il numero dei dipendenti e gli investimenti tecnologici fatti”.

Mauro Roffi
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Pubblicate tutte assieme le graduatorie Tv del Nord Italia (Liguria esclusa)

Con una gran fretta, ma dopo aver perso invece nel recente passato parecchio tempo, il Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale per i Servizi di Comunicazione Elettronica, di Radiodiffusione e Postali ha pubblicato il 29 ottobre le ‘prime graduatorie’ delle emittenti televisive giudicate ‘idonee’ in relazione al passaggio alla nuova fase della Tv digitale relativamente a ben sette regioni importanti del Nord Italia.

Si tratta di Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige (con due graduatorie per le due province, naturalmente), Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna. Resta fuori nel Nord la sola Liguria, come si vede, e le graduatorie sono così complessivamente otto.

Il tutto avviene con una sollecitudine e un’efficienza, anche rispetto alle scadenze (fissate per il passaggio di frequenze delle Tv locali in queste zone all’inizio del 2022), che hanno pochi precedenti, a mia memoria, e tende forse a evitare, nelle intenzioni, gli ‘inconvenienti’ riscontrati nella regione-cavia per questo passaggio, ovvero la Sardegna, dove le operazioni sono solo un po’ più avanti.

Attualmente nell’isola si attendono esiti più definitivi degli inevitabili ricorsi al Tar e soprattutto è imminente l’assegnazione degli Lcn alle Tv ‘superstiti’; sono poi in corso le trattative fra emittenti e operatori di rete, mentre a metà novembre dovrebbe iniziare lo spegnimento delle frequenze precedenti e il passaggio sulle nuove. Nel frattempo la sassarese Telegì, che infatti non compariva nella lista delle Tv ammesse, ha annunciato che non trasmetterà più in Dtt ma solo via Web.

Il grande attivismo con cui sono state predisposte queste graduatorie del Nord e il fatto che adesso si intenda proseguire sullo stesso standard (la prima ‘udienza pubblica’ per assegnare le capacità trasmissive disponibili, vero ‘banco di prova’ per capire chi potrà davvero trasmettere in futuro, è già fissata per il 3 novembre e riguarda nientemeno che la Lombardia) non può evidentemente evitare errori ed omissioni e quindi possibili revisioni, ragion per cui anche i ricorsi probabilmente non mancheranno, specie dopo che sarà avvenuta la seconda fase (quella delle udienze pubbliche di cui sopra); ricordiamo che in Sardegna si è dovuti ricorrere a una ‘seconda udienza pubblica’, dopo aver riscontrato ‘errori’ nella prima graduatoria.

Detto questo, va evidenziato che la prima selezione delle domande ha già ‘fatto vittime’, specie in alcune regioni, visto che i numeri sono i seguenti: in Piemonte sono state presentate 61 domande da parte delle emittenti e ne risultano ammesse alla procedura 52; in Valle D’Aosta 20 domande di partecipazione a fronte di 12 ammissioni alla procedura; nell’area Lombardia e Piemonte Orientale (zona-chiave, come si sa) 112 domande e 84 accoglimenti; nella Provincia Autonoma di Trento 26 domande e 20 ‘esiti positivi’; nella Provincia Autonoma di Bolzano 23 domande e 17 Tv ammesse alla procedura; in Veneto 59 domande e 44 esiti favorevoli; in Friuli-Venezia Giulia 63 domande e solo 32 Tv ammesse alla procedura. Infine l’Emilia-Romagna, dove le cose sono pure andate maluccio per le emittenti: 65 domande e 39 ammissioni alla procedura.

Nei prossimi giorni tenteremo un’analisi delle varie situazioni in queste regioni, con particolare riguardo, naturalmente, alla presenza nelle liste di Televisioni ‘che fanno riferimento’ ad emittenti radiofoniche.

Mauro Roffi
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Sardegna: ora le Tv in graduatoria utile sono 25

Si è tenuta in queste ore la nuova seduta pubblica prevista per designare le emittenti televisive della Sardegna da collocare in posizione utile (per poter negoziare l’utilizzo degli impianti trasmissivi), in conseguenza del passaggio sulle nuove frequenze previste nell’ambito della ulteriore fase della Tv digitale italiana e verificarne le richieste di banda trasmissiva e la collocazione nelle reti di 1° o 2° livello. Il tutto dopo l’annullamento della precedente graduatoria delle Tv ammesse e della conseguente prima seduta pubblica dei giorni scorsi.

Dopo la nuova seduta pubblica, sulle 27 Tv sarde ammesse alla procedura ne sono state collocate in posizione utile 25 (una in più rispetto alla fase precedente), di cui 19 commerciali e 6 comunitarie; fra le 27 Tv di cui sopra mancano Videolina 4 (che opera attualmente con i programmi di Sa Radiolina) e SardegnaDue. Tutte le altre ‘passano il turno’ e fra queste c’è anche Videolina 2 (su cui opera Radiolina in versione Tv); ci sono poi anche Canale Italia 83 e Canale Italia 84.

Due sole emittenti hanno richiesto 3 mbit/s su reti di 1° livello, ovvero Videolina (che naturalmente capeggia la graduatoria) e, al terzo posto, SardegnaUno, mentre la seconda in graduatoria, Tcs, ne ha chiesti 2,5. Peraltro le tre emittenti fanno ormai parte di uno stesso gruppo, come noto.

Tutte le altre emittenti avranno invece 1,5 mbit/s (peraltro il minimo obbligatorio, per il Ministero, cosa che provocato diverse polemiche) mentre le reti di 2° livello sono state assegnate a TeleSardegna 3, Gallura Tv, TeleSardegna 1 e TeleSardegna 2. Da notare infine che ben 15 emittenti su 25 hanno un punteggio complessivo in graduatoria pari a ‘0’.

Vedremo nei prossimi giorni l’evoluzione della situazione e se vi saranno ancora (molti lo prevedono) mutamenti in graduatoria, mentre ormai non è lontana la data prevista per l’inizio delle operazioni di spegnimento e per il passaggio sulle nuove frequenze.

Mauro Roffi
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Graduatorie 2019: quasi 6 milioni di euro per le radio locali commerciali

Sono state pubblicate le graduatorie definitive delle domande ammesse al contributo per l’anno 2019 delle emittenti televisive e radiofoniche a carattere commerciale e l’elenco degli importi dei contributi spettanti ai relativi soggetti beneficiari.

Lo stanziamento complessivo delle tv ammonta a 43.018.800,40 euro, mentre quello delle radio a 5.993.331,33 euro.

I due provvedimenti non comprendono, al momento, tutte le risorse previste per l’anno 2019 (non prevedono, infatti, l’extragettito del canone Rai) che saranno, quindi, oggetto, come ogni volta, di una successiva ulteriore ripartizione.

L’elenco completo delle graduatorie è disponibile cliccando QUI.

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