A Catania, Radio Delfino è di nuovo ‘tutta rock’

Interessanti novità nel mondo radiotelevisivo catanese e siciliano. Da pochi giorni alla guida del Tg di Antenna Sicilia c’è Michele Cucuzza, catanese, che torna così non solo nell’isola ma anche al suo mestiere originario, dopo le svariate esperienze in rotocalchi anche di intrattenimento sulla Rai, su importanti emittenti locali (Telenorba) e persino una partecipazione al ‘Grande Fratello’. Da domenica 9 gennaio, Cucuzza è infatti il ‘conduttore-tuttofare’ del Tg di Antenna Sicilia, che così si rinnova ed è adesso in onda in quattro edizioni al giorno, alle 7.30, 13.30, 20 e 23.

Ma passiamo alle Radio catanesi, dove, come ci informa puntualmente dalla Sicilia Carmelo Aurite, da qualche tempo è tornata sull’onda della storica frequenza dei 90.400 Radio Delfino, emittente catanese nata per coprire il territorio etneo ma che ormai ha assunto anche dimensioni globali grazie allo streaming su www.radiodelfino.com e alla relativa app.

La storia di Radio Delfino è davvero lunga e per ricordarla occorre andare indietro nel tempo fino al 1977. L’emittente catanese nacque all’epoca su iniziativa dell’imprenditore Ferrini, noto anche per l’iniziativa editoriale di Tele Sud. La denominazione venne dal Centro Sportivo Delfino (che contava due piscine olimpioniche, campi da tennis, basket, sauna e cinque negozi) in cui aveva sede la Radio, sita al piano superiore del complesso con degli spazi in condivisione con il centro di produzione della Televisione locale citata. Il complesso era sito a San Giovanni La Punta, sulla collina di Catania.

Dai primi anni ’80 sino al 2018, Radio Delfino fu di proprietà di Gianni De Luca, già nell’ambiente dell’emittenza privata come tecnico di Tele Catania e di Antenna Sicilia del Gruppo Ciancio. Nella gestione De Luca, Radio Delfino si identificò per la forte impronta rock, raggiungendo negli anni ’90 una targettizzazione importante, in simultanea con l’affermazione di band come I Denovo e di artisti come Luca Madonia, Mario Venuti e Carmen Consoli.

Accanto ai successi di artisti nazionali, le scelte musicali di Delfino hanno accompagnato il pubblico siciliano anche al contemporaneo grande successo di band internazionali quali i Rem, che nel 1995 tennero addirittura un concerto allo Stadio Cibali di Catania, o, in anni successivi, i Red Hot Chily Peppers, The Cranberries, The Offspring.

Dal 2019 la Radio ha cambiato proprietà e c’è stata una graduale opera di restyling di marchio, jingles, impianti e studi, ma puntando pur sempre sulla fedeltà all’identità storica della Radio: quella della musica rock, appunto.

Durante la pandemia, nella primavera 2020, è nata poi su internet la seguitissima pagina Facebook ‘Quelli di Radio Delfino anni ‘90’, curata da alcune delle voci storiche della Radio: Giuseppe Varancelli, Benny Gioeni, Marco Di Mauro, Micky Mantegna, Paola, Fabio Tosto.

Così nel maggio dello stesso 2020 una rappresentanza degli speaker, allora ventenni e oggi all’ombra dei quaranta, è ritornata ad affacciarsi nella programmazione di Radio Delfino del week-end con il ‘More Music Saturday’ ed il claim ‘Niente trap, niente reaggeton, niente musica di m…a’.

Da marzo 2021, la programmazione del week-end è invece subentrata a pieno ritmo nella programmazione giornaliera quotidiana.

In palinsesto c’è il ‘Good Morning Delfino’ con Benny Gioeni tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 10. Nel pomeriggio è poi di scena il ‘More Music Club’, in cui si alternano Fabio Tosto, Paola, Roberto Puccia, Marco Di Mauro e Micky Mantegna. Dalle 16 alle 20 è invece in programma ‘Generazione Delfino’, con Marco Pennacchini.

Insomma, Radio Delfino è tornata ai vecchi fasti e i suoi nuovi studi sono anche una sorta di ‘Museo della Musica’, con una raccolta di vinili storici, strumenti musicali e statuette raffiguranti i più grandi artisti rock di sempre.

(a cura di Mauro Roffi e Carmelo Aurite)

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A Radio Cusano Tv di scena l’emittenza locale con Carmelo Aurite

Anche a Radio Cusano e Radio Cusano Tv, le note emittenti romane con diffusione da tempo ampliata (specie nel caso della Tv) a livello quasi nazionale, si è parlato, in una recente trasmissione specifica, del libro ‘La Tv privata. La Pop Tv’, uscito da poche settimane ma già noto nell’ambito degli appassionati del mondo radiotelevisivo locale, anche a livello storico.

Il volume, circa 150 pagine pubblicate da Edizioni Akkuaria, racconta infatti le vicende delle emittenti locali (soprattutto televisive ma non mancano i riferimenti anche alle Radio) della zona di Catania e della Sicilia nel corso di vari decenni, particolarmente significative per la qualità e la varietà delle stazioni qui operanti, oltre che emblematiche anche a livello nazionale. Ne è autore Carmelo Aurite, giornalista professionista, docente di laboratorio di ‘Tecnologie e tecniche delle comunicazioni multimediali’, oltre che filmaker per la Rai.

“Quella di Radio Cusano Tv è stata una bella trasmissione con dei giovani conduttori molto competenti – ci ha detto Aurite – ed è stato davvero un piacere oltre che un onore esserne diretto protagonista: mi è stata data anche la possibilità di preparare una scaletta degli argomenti del libro con delle immagini a supporto e il tutto è stato molto piacevole”.

‘La Tv privata. La Pop Tv’ si avvale della prefazione del nostro collaboratore Mauro Roffi e della postfazione di Massimo Lualdi, direttore di Newslinet.com. Aurite offre a chiunque sia interessato a questi temi un volume che, con grande ricchezza di dettagli, racconta la Televisione (e la Radio) e in particolare l’emittenza locale a Catania e in Sicilia come modello di una parabola tutta italiana, partendo da Teletna nel 1975. Attraverso dichiarazioni, interviste e testimonianze di pionieri, protagonisti e studiosi del fenomeno delle Tv libere viene tracciato uno spaccato sul fenomeno dell’emittenza radiotelevisiva privata, con specifica attenzione agli anni ’80 e ’90, fino ad arrivare ad oggi.

Fra le tante esperienze citate, quelle del compianto Daniele Piombi, di Pippo Baudo e di Mike Bongiorno, attraverso la voce del figlio Nicolò.

Complessivamente, una rievocazione ‘dal vivo’ e raccontata con grande passione di un’esperienza significativa per tutto il mondo della comunicazione in Italia, che non si è ancora esaurita.

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